Il mare soffoca ogni estate sotto l'orda d'abbronzanti, ma in autunno torna a respirare, a mostrarsi non come carnaio ma come immensità, e chi lo ama torna a frequentarlo in solitudine. Così, passeggiando, d'un tratto scorgo un quadro di Friedrich, vivente, domestico...
E allora lo seguo...
– Scusi signora, per caso si trovano ancora ventagli?
– Ormai ce n'è pochi, ma a guardar bene qualcuno ancora c'è...
– Mia figlia ne va matta, ne ha una collezione.
– Io li raccolgo per mia nipote. Ecco, guardi, lo porti a sua figlia.
– È molto gentile, signora, ma sua nipote rimarrà senza.
– Oh, mia nipote ne ha una scatola piena. Vengo tutti i giorni, e gliene porto sempre qualcuno. Sa, lei abita in collina, viene di rado al mare...
– La ringrazio, signora, è molto gentile.
E così la signora comincia a raccogliermi queste piccole conchiglie, i pecten, note per la loro forma come ventagli. Me ne offre da riempirmi le tasche, e si chiacchiera del più e del meno, cioè del mare, di come sta cambiando, dei porti turistici in costruzione -il padre di Lilli Gruber ne ha voluto uno proprio vicino a dove passeggiamo. Ma si è fatta ormai ora d'andare...
– Se vuole, ripassi. Abito vicino la caserma della guardia di finanza.
– Volentieri, signora, se capiterà.
E torniamo indietro.
È una storia priva d'emozioni, idee, insignificante. Non è una storia. Ma ve l'ho voluta raccontare lo stesso...
E allora lo seguo...
– Scusi signora, per caso si trovano ancora ventagli?
– Ormai ce n'è pochi, ma a guardar bene qualcuno ancora c'è...
– Mia figlia ne va matta, ne ha una collezione.
– Io li raccolgo per mia nipote. Ecco, guardi, lo porti a sua figlia.
– È molto gentile, signora, ma sua nipote rimarrà senza.
– Oh, mia nipote ne ha una scatola piena. Vengo tutti i giorni, e gliene porto sempre qualcuno. Sa, lei abita in collina, viene di rado al mare...
– La ringrazio, signora, è molto gentile.
E così la signora comincia a raccogliermi queste piccole conchiglie, i pecten, note per la loro forma come ventagli. Me ne offre da riempirmi le tasche, e si chiacchiera del più e del meno, cioè del mare, di come sta cambiando, dei porti turistici in costruzione -il padre di Lilli Gruber ne ha voluto uno proprio vicino a dove passeggiamo. Ma si è fatta ormai ora d'andare...
– Se vuole, ripassi. Abito vicino la caserma della guardia di finanza.
– Volentieri, signora, se capiterà.
E torniamo indietro.
È una storia priva d'emozioni, idee, insignificante. Non è una storia. Ma ve l'ho voluta raccontare lo stesso...
QUOTE
È una storia priva d'emozioni, idee, insignificante. Non è una storia. Ma ve l'ho voluta raccontare lo stesso...
Nico, sai già cosa sto per dirti.
Non è affatto vero quello che hai detto e che io ho quotato.
Questa è una storia, eccome. E non è affatto vero che non ci sono "emozioni", "idee", o "significati". C'è un mondo, in questa storia, e dietro di essa, e fra le sue righe, e nel contatto umano che racconta, e nelle altre storie che implica fra le righe...
Basta guardare, basta ascoltare, per vederlo... E' così semplice...
Grazie.
Davide
questo racconto, questi attimi di vita mi hanno riportato alla mente una bella poesia di Borges dove si parla di uno dei paesaggi elementari spesso trascurato, nascosto e irriso dalle dimenticanze: le pianure
e così tu, in un nuovo paesaggio elementare collochi dei personaggi e li porti in evidenza come solo le pure geometrie sanno fare ed essere
togliere è sempre difficile, arrivare alle linee è magico
e così tu, in un nuovo paesaggio elementare collochi dei personaggi e li porti in evidenza come solo le pure geometrie sanno fare ed essere
togliere è sempre difficile, arrivare alle linee è magico
Poche parole per dipingere con tratto semplice un momento e un personaggio, ma bastano per immaginare tutto il resto: la vita della signora trascorsa in solitudine ma con il piacere delle cose semplice che trasmette alla figlia e alla nipote.
Le foto: la prima, la seconda e la penultima su tutte, perchè sono quelle che sento più in sintonia con la storia.
Messaggio modificato da Tursiope il Oct 16 2006, 07:50 AM
Le foto: la prima, la seconda e la penultima su tutte, perchè sono quelle che sento più in sintonia con la storia.
Messaggio modificato da Tursiope il Oct 16 2006, 07:50 AM
La prima foto in particolare è fuori dagli schemi, bellissima.
Il testo che lega le foto narra una storia semplice ma da davvero coinvolgente.
Come al solito sei un riferimento
Il testo che lega le foto narra una storia semplice ma da davvero coinvolgente.
Come al solito sei un riferimento
Questa è una storia, eccome....
... C'è un mondo, in questa storia, e dietro di essa...
...Basta guardare, basta ascoltare, per vederlo... E' così semplice...
Sono totalmente d'accordo con Davide.
Fotograficamente parlando mi piace molto la prima, anche se mi rendo conto che è quella che meno fa la storia.
Già da sola la prima immagine è ricca, piena di emozioni sentimenti e idee!
E' quella che preferisco, essenziale, "asciutta", un pò malinconica...
La cosa che mi colpisce e mi fa viaggiare di più con la mente è il bastone su cui si appoggia la signora..
Grande!
Grazie
Luca
E' quella che preferisco, essenziale, "asciutta", un pò malinconica...
La cosa che mi colpisce e mi fa viaggiare di più con la mente è il bastone su cui si appoggia la signora..
Grande!
Grazie
Luca
Un racconto ricco d'emozione per me....
la prima e la seconda foto sono bellissime.....
la prima e la seconda foto sono bellissime.....
Nico, credo tu debba ricambiare la disponibilità della signora ed il dono ricevuto offrendole questa storia, con le tue immagini e le tue parole, tutt'altro che insignificanti.
Ci ho trovato una vaga somiglianza con il minimalismo di certe storie semplici di Enzo Biagi...storie di una volta...
Ci ho trovato una vaga somiglianza con il minimalismo di certe storie semplici di Enzo Biagi...storie di una volta...
La storia c’è.
E’ la storia di ciascuno di noi che, bambino o adulto passeggia lungo le spiagge romagnole con il desiderio ancestrale di carpire i segreti del mare raccogliendo ciò che ci regala, abbandonandolo sulla battigia.
E’ la storia di ciascuno di noi che, bambino o adulto passeggia lungo le spiagge romagnole con il desiderio ancestrale di carpire i segreti del mare raccogliendo ciò che ci regala, abbandonandolo sulla battigia.