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Portfolio "casa Protetta"
Un racconto all'interno di una casa di riposo
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BOTTADJ
Messaggio: #26
Grazie a tutti per i complimenti però vi chiedo di fare un piccolo sforzo ulteriore, visto che il lavoro non è terminato vorrei chiedervi qualche suggerimento.
Quale aspetto o quale tematica credete che non sia stato trattato, o che non lo sia stato fatto a sufficienza?
Come avreste trattato il tema degli anziani in una casa di riposo?
Visto che ognuno ragiona a modo suo sono molto interessato a conoscere le vostre idee per poter migliorare il lavoro. Vi chiedo questo perchè quando guardo le immagini mi accorgo che manca qualcosa, credo che ad oggi il lavoro sia troppo sbilanciato sui dettagli, non vorrei scartare alcune di queste immagini ma desidero aumentare il numero di scatti a più ampio respiro.
Confido in un vostro contributo.

A presto.
Luca
Felix B.
Nikonista
Messaggio: #27
Ciao Luca,

Parto dal tuo ultimo post....a mio avviso manca il reportage vero per completezza al tuo splendido lavoro, manca il filo, il racconto…..La sintesi spietata e crudele (la chiamo cosi smile.gif ) che e’ una prerogativa dei bravi e rodati fotografi.
Con questo non dico che non sei bravo anzi hai dimostrato d’avere una sensibilita’ e un occhio superiore ma seppur molto belli, i particolari ripresi, sono troppi e rendono il lavoro un po’ incompleto.
La fotografia suscita innanzitutto emozioni e di questo non devi preoccuparti perche’ ci riesci bene, devi solo lasciarti andare di piu’, ma nel caso di reportages, la fotografia, deve saper anche raccontare e raccordare nell’intento.

Ne deduco, dopo aver letto tutti i tuoi messaggi, che questo sia dipeso esclusivamente dal tuo stato d'animo, dall'approccio intimidito che poi via via stava smorzandosi ( sempreche’ la progressione numerica delle foto postate non m’inganna) entrando sempre di piu’ nella scena.
Tant’e’ che trovo molto bella la seconda parte proprio per questo motivo.

Queste sono solo delle mie personali considerazioni....forse sbagliate, chissa' hmmm.gif ...ma ci tenevo a dirtele e non tolgono nulla al tuo splendido lavoro. Per questo ti faccio i miei sinceri complimenti.

Un saluto
Felice
francesco.p
Messaggio: #28
Innanzitutto complimenti per il reportage, è veramente un ottimo lavoro Pollice.gif Pollice.gif
E mi sa che a qualche concorso sarebbe anche molto apprezzato.

Hai saputo cogliere i particolari e rendere l'atmosfera del posto, sembra quasi di essere lì grazie anche all'effetto "iperreale" del B/N che hai saputo gestire molto bene (unico appunto qualche scatto leggeremente scuro).

Il tutto però credo vada riorganizzato, come dice Felix B. , manca il racconto.
A mio parere non perchè non ci sia un racconto nelle tue foto (al più manca qualche foto "di insieme" da alternare ai particolari) ma perchè nell'ordine in cui si visualizzano le foto si intuisce la trama di una storia che però è frammentata.
Con una sequenza stabilita in modo da creare un filo d'unione tra uno scatto e l'altro credo che si riuscirebbe ad imbastire un racconto che (narrativo o descrittivo che sia) è lo scopo di ogni portfolio. Forse riusciresti a farlo anche con le foto già proposte senza la necessità di aggiungerne altre, al più eliminando qualche "doppione".

Ciao
Francesco


BOTTADJ
Messaggio: #29
Per Francesco e Felice,
ho pubblicato delle immagini sul forum proprio per ricevere dei commenti e soprattutto delle critiche come le vostre che non possono essere sbagliate se ben argomentate come in questo caso, e sono molto contento di riceverle!

Vorrei precisare una cosa, le immagini che ho inserito sono decisamente troppe, vanno scremate e nella fase conclusiva probabilmente circa la metà di queste saranno scartate (è un duro lavoro lo so ma bisogna farlo). Forse mi avete sopravvalutato ma l'ordine con cui sono state pubblicate è semplicemente quello alfabetico, non ho dato importanza a questo aspetto perchè la selezione vera e propria delle immagini non è stata ancora fatta.

Concordo anchecon il fatto che il racconto ancora non c'è però vorrei essere sicuro di aver capito bene cosa intendete con questo termine. Quando costruisco una storia come questa non penso ad un susseguirsi di immagini strettamente legate ad un filo narrativo di tipo sequenziale. Non penso quindi ad unizio e ad una fine ma a far entrare lo spettatore dentro il mondo che ho rappresentato, no una sintesi ma piuttosto una analisi.
Vi ritovate in questa lettura?

Ai miei occhi e probabilmente anche ai vostri, in questo portfolio mancano quelle immagini "normali", quelle più descrittive che permettono all'osservatore di entrare più facilmente nella realtà che ho rappresentato. E' stato curato solo il lato emotivo e non quello descrittivo che però non può mancare per inquadrare meglio la scena rappresentata.

E' questo che volete dirmi con i vostri utilissimi interventi?

A presto
Luca
fede07
Messaggio: #30
sei un genio

Fede
BOTTADJ
Messaggio: #31
QUOTE(fede07 @ Feb 14 2007, 01:25 AM) *

sei un genio

Fede


Di commento ne ho letti tanti... ma questo proprio non lo capisco. Non so dove sia la genialità, non credo di essere così come mi definisci.

Grazie!

Luca
fede07
Messaggio: #32
lo sei perche sei riuscito a cogliere nel pieno i momenti quotidiani di un posto dove l' allegria non penso regni sovrana, e appena ho aperto la tua prima foto, a momenti piango.


fede
BOTTADJ
Messaggio: #33
QUOTE(fede07 @ Feb 14 2007, 11:30 PM) *

lo sei perche sei riuscito a cogliere nel pieno i momenti quotidiani di un posto dove l' allegria non penso regni sovrana, e appena ho aperto la tua prima foto, a momenti piango.
fede


Troppa grazia Fede, troppa grazia.

Io abito a Crespellano tu di dove sei? Possiamo scattare assieme se ti va, cosa ne dici? (fine OT).

A presto
Luca
fede07
Messaggio: #34
QUOTE(BOTTADJ @ Feb 14 2007, 11:37 PM) *

Troppa grazia Fede, troppa grazia.

Io abito a Crespellano tu di dove sei? Possiamo scattare assieme se ti va, cosa ne dici? (fine OT).

A presto
Luca


no non troppa grazia, io sono davvero molto difficile nel giudicare una foto, e le tue mi hanno toccato nel vivo anche perchè ho vissuto in prima persona questa esperienza con mio padre...
ma bando alla tristezza wink.gif

Crespellano, quel crespellano in provincia di Bo? io sono di bologna!!! possiamo scattare insieme quando vuoi, io però sono agli inizi e non ho una gran attrezzatura, sto aspettando che mi arrivi l obiettivo nuovo! davvero andiamo, super volentieri, ho solo da imparare.

fine ot
Felix B.
Nikonista
Messaggio: #35
Ciao Luca,

Beh si, quando ho parlato di sintesi spietata e crudele intendevo che manca proprio la descrizione nel reportage…che, sempre, a mio avviso e’ sbagliato dire che sono foto normali, anzi…
Concentrare in uno o piu’ fotogrammi luoghi e persone per far capire bene di che cosa si sta parlando con il solo sostegno delle immagini e senza far perdere forza al racconto intero lo trovo una parte del reportage molto difficile…da qui la mia definizione sintesi spietata e crudele

Ti faccio un esempio pratico mostrandoti una mia foto di alcuni giorni fa, tra l’altro molto attinente al tema da te proposto, la terza eta’, ma scattata nella propria casa e non in una casa di riposo.
IPB Immagine
Se ci saro’ riuscito ( cioe’ se la mia foto la trovi valida e che ti suscita emozioni) potra’ suscitarti delle emozione…cioe’ quello della solitudine, della precarieta’ ecc…ma non la capisci fino in fondo perche’ non vivi in Olanda.
La Tafeltje Dek e’ un’associazione di volontari che in Olanda distribuisce almeno un pasto al giorno da 50 anni a tutte le persone bisognose e sono davvero poche le persone che non conoscono i loro contenitori marroni dal coperchio giallo con i quali i volontari distribuiscono il loro cibo.

Adesso, la mia foto la capisci meglio?

Un saluto
Felice

Messaggio modificato da Felix B. il Feb 17 2007, 10:02 PM
BOTTADJ
Messaggio: #36
QUOTE(Felix B. @ Feb 17 2007, 10:00 PM) *

Ciao Luca,

Beh si, quando ho parlato di sintesi spietata e crudele intendevo che manca proprio la descrizione nel reportage…che, sempre, a mio avviso e’ sbagliato dire che sono foto normali, anzi…
Concentrare in uno o piu’ fotogrammi luoghi e persone per far capire bene di che cosa si sta parlando con il solo sostegno delle immagini e senza far perdere forza al racconto intero lo trovo una parte del reportage molto difficile…da qui la mia definizione sintesi spietata e crudele

Ti faccio un esempio pratico mostrandoti una mia foto di alcuni giorni fa, tra l’altro molto attinente al tema da te proposto, la terza eta’, ma scattata nella propria casa e non in una casa di riposo.
IPB Immagine
Se ci saro’ riuscito ( cioe’ se la mia foto la trovi valida e che ti suscita emozioni) potra’ suscitarti delle emozione…cioe’ quello della solitudine, della precarieta’ ecc…ma non la capisci fino in fondo perche’ non vivi in Olanda.
La Tafeltje Dek e’ un’associazione di volontari che in Olanda distribuisce almeno un pasto al giorno da 50 anni a tutte le persone bisognose e sono davvero poche le persone che non conoscono i loro contenitori marroni dal coperchio giallo con i quali i volontari distribuiscono il loro cibo.

Adesso, la mia foto la capisci meglio?

Un saluto
Felice


Ciao Felix e grazie per il tuo preziosissimo contributo.

Adesso capisco molto meglio quello che vuoi dire, anche se era proprio come immaginavo, e devo dire che sono totalmente d'accordo con quanto affermi. Il mio problema è nel ritenere, sbagliando, banali alcune immagini che invece sono necessarie per far comprendere il racconto a chi non conosce la situazione. Nei miei reportages mi capita spesso di curarmi troppo di particolari rendendo così il lavoro frammentario e poco comprensibile. Devo fare uno sforzo maggiore di sintesi per poter migliorare il lavoro rendendolo più organico.

Per quanto riguarda la tua immagine posso dirti che il concetto di sintesi spietata gli si addice, la trovo però un po' troppo spietata perchè si concentra troppo sulla situazione dell'anziano. La mia sensibilità mi avrebbe portato non a comunicare la tristezza e l'abbandono degli anziani ma avrei cercato di mostrare un messaggio di speranza facendo vedere come quel servizio domiciliare possa portare un po' di sollievo a queste persone. Il problema affrontato è lo stesso ma il punto di vista è differente. Sarà che sono un ottimista, sarà che non riesco ada accettare che al mondo la sofferenza abbia una parte predominante nella nostra vita, io avrei fatto così. Non esiste una strada giusta, ognuno deve seguire la propria sensibilità, l'importante è che le immagini riescano a trasmettere quello che noi effettivamente volevamo raccontare.

A presto,
Luca

Messaggio modificato da BOTTADJ il Feb 20 2007, 12:55 AM
robyt
Messaggio: #37
Prima di tutto complimenti.

Mi allaccio al discorso di Felice che giustamente ha fatto notare la necessità di inserire elementi che caratterizzino il contesto.
Ciò è vero se intendiamo il reportage come documentazione di un evento la cui collocazione nello spazio e nel tempo deve essere quanto più possibile evidente.

Non lo trovo essenziale qualora l'intenzione sia quella di documentare non un'evento ma una condizione non necessariamente collegata al contesto.

Dipende da qual'è la finalità del progetto.

pi.ferr
Messaggio: #38
QUOTE(BOTTADJ @ Feb 5 2007, 11:33 PM) *

Troppa grazia.... spero di meritarmi tutti quei complimenti!

Butto li un' idea, perchè non pubblicare più spesso dei portfoli? Costruire un portfolio è a mio avviso molto più interessante che cercare la "bella foto" perchè richiede molto impegno, una certa progettualità e anche molta pazienza. Non importa quale sia il tema, non deve essere per forza un reportage basta che le immagini siano accomunate tra loro e che esista un profilo narrativo tra esse.

Perchè non proviamo?

A presto
Luca


Ciao Luca.
Ottima osservazione e conseguente proposta che conferma, ulteriormente, la sensibilità dimostrata in questo tuo lavoro.
Di questo tuo intelligente lavoro, ho apprezzato in particolare la tua capacità di creare, in ogni inquadratura, la soggettiva, il punto di vista di chi vive quella particolare situazione in prima persona, vuoi come ricoverato o assistente professionale, volontario o famigliare.
È lo sguardo quotidiano di chi, tutti i giorni, ha fatto della commozione, della tristezza l’abitudine a lavorare ancora un giorno, a vivere ancora un giorno. Questa è la dimensione della dignità, l’elemento più delicato da mettere a fuoco. Ora, non c’è bisogno che ti dica quanto sia azzeccata la conversione in B&W o quale sia la foto più bella, non c’è neanche bisogno che ti dica che sono tutte belle, chi riesce a mettere a fuoco la dignità del soggetto lo fa sempre con la consapevolezza della tecnica più opportuna. Chi fotografa, parla sempre a se stesso ma in maniera che qualcuno lo possa sentire. Complimenti Luca.

Piero Ferrari.
 
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