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Fotografare In Africa
luce, caldo, contrasti, ecc.
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denisdox
Messaggio: #26
QUOTE(iw5bbv @ Jan 22 2006, 01:13 AM)
ciao Diego,
gli scatti sono stati fatti:

-il bimbo sulle spalle del fratello sulla spiaggia di turtle bay a sud di malindi
-il bimbo davanti la capanna masai in un villaggio a nord del parco masaimara di circa 50 Km.
-il ghepardo vicino (molto vicino!!) al masai mara safari lodge
-il "gazzellame" all'ombra nella zona chiamata Taita Hills

TUTTO IN KENIA OVVIAMENTE!

Condivido quello che dici sulla luce e soprattutto è verissimo che uno non può perdere nessuna occasione anche se la luce non è ottimale..., ma possibile che non ci sia qualche trucco proprio per la luce particolare che c'è dalle 11 alle 17 con il sole quasi allo zenit?
Stò pensando a dei filtri, ma non so a chi chiedere consiglio.

Per un viaggio con i bimbi piccoli.... effettivamente c'è da pensarci, ma quando avranno almeno 5-6 anni...... una vacanza sulla costa in inverno e un safari comodo comodo.... sarebbe una esperienza indimenticabile per tutta la famiglia e alla fine l'Africa non costa di più della Sardegna in Agosto.
*




Eh lo so che non è poi molto più cara della Sardegna ma il tenore di vita della mia famiglia al momento concede 15gg a Riccione in giugno (meno di così si può solo restare a casa...) Ciao e grazie
GreenPix
Messaggio: #27
QUOTE(michele_cabria @ Jan 23 2006, 09:04 PM)
Ciao Bruno
Io penso di andar in Kenya ai primi di aprile. Prendi un pacchetto viaggio completo o ti arrangi? Le foto le hai fatte tutte con il 80-400?
*




ciao occhio che ad Aprile comincia a piovere e mai come quest'anno aspettano l'acqua con la siccità che ha colpito tutta l'area!

io mi appoggio ad un villaggio sulla costa a watamu e da li parto per un paio di safari di più giorni in jeep o facendo un primo tratto con gli aerei che partono da malindi.
quest'anno voglio però esplorare meglio la zona delle mangrovie del parco marino di watamu dove si trovano tantissime specie di uccelli acquatici e non. Poi vorrei fare qualcosa con le terterughe marine..... sono in contatto con una organizzazione di volontari che le studia e le aiuta di watamu.

l'80-400 e le d70 li porto giù per la prima volta le foto che vedi sono state fatte con una coolpix8800...... il resto gli anni scorsi l'ho fatto con la pellicola!

ciao Bruno
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #28
Ritornando agli aspetti più "tecnici", vale forse la pena di sottolineare come il problema del micromosso sia sempre in agguato. Si dice "e che sarà mai, in Africa c'è sempre il sole, tutta la luce che vuoi", ma non sempre è così. Gli scatti migliori in genere sirealizzano nelle prime ore del mattino e prima del tramonto, quando la luce è radente, più calda, ma anche quando gli animali sono più attivi. Se la "qualità" della luce è eccellente, la "quantità" potrebbe però cominciare a diventare scarsa.
Va poi tenuto presente che, in linea di massima, le immagini verranno scattate da un'autovettura, può darsi anche "affollata". Difficile usare un monopiede, impossibile aprire un treppiede. E, per di più, prudenza vuole che nei pressi di animali potenzialmente pericolosi si tenga il motore acceso, giusto per aggiungere qualche vibrazione in più.
La soluzione - se non si utilizza un fuoristrada completamente scoperto, quindi privo di punti d'appoggio - è quella di ricorrere a un "beansbag" o "sacchetto di fagioli", termine che può essere inteso sia letteralmente sia in senso estensivo. Si tratta in sostanza di un sacchetto di tela (o udi un "trancio di vecchi jeans) riempito di fagioli secchi, lenticchie, sabbia...qualsiasi cosa serva a fare una sorta di cuscino sul quale appoggiare il tele e smorzare le vibrazioni.
Oltre alle soluzioni artigianali, sono in vendita raffinatissimi supporti di questo genere (su una rivista inglese ne ho visti con 5 mimetismi diversi, e tre differenti pesi) che, però, in Italia sono poco diffusi. Si trova più facilmente una sorta di cuscinetto rotondo del diametro di 15 cm, fabbricato da bun produttore canadese, che ha in più, al centro, un perno filettato per collegare il supporto al piede del teleobiettivo. Me lo sono procurato, anche se non ho ancora avuto modo di provarlo "sul campo". Come prima impressione sembra un aggeggio ben fatto, anche perchè - essendo solidale al sistema ottica + corpo macchina - può essere posizionato immediatamente all'occorrenza, e non rischia, a causa di manovre avventate, di cadere "fuori bordo".
Diego

Messaggio modificato da tembokidogo il Jan 24 2006, 09:02 PM
GreenPix
Messaggio: #29
ciao Diego. i tuoi consigli sono preziosi!

Ho usato spesso sacchetti improvvisati, ma l'idea di renderlo solidale con l'obbiettivo è mooooolto buona!

Il mese prossimo porto con me quello che ti mando in foto allegate........ una vecchia custodia di un'ottica Tokina (non mia!) recuperata allo scopo da un amico.

Non l'ho usato dalle jeep e dai pulmini, ma l'ho provato dall'altana che uso per la caccia fotografica ( e non solo) quà dalle mie parti.
Anteprima(e) allegate
Immagine Allegata

 
benso69
Messaggio: #30
Diego quindi un 70-200 Vr + un 80-400 accoppiato al magico sacchetto" possono essere un'ottimo strumento di caccia...fotografica??
Michele
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #31
user posted image

Ecco uno degli aggeggi, ed ecco un interessante articolo (in inglese) sul suo uso:

Beanbags

Beanbags are the simplest car support device, sitting on the door window they quite happily support lenses up to 600mm. The beanbag shown is the one I use, which has double pockets and is made by Wildlife Watching Supplies. The reason for the double pocket is to make a “V” shape when mounted on the window, which hugs your lens / telescope a lot tighter (thus making it more stable). Be aware of cheap imitations, there are several similar designs on the market but all the others are too small to hold anything substantial. They are cheap for a reason.

Beanbags are highly portable and whenever I travel I always take a couple of empty ones with me. As I write this I am on safari in Africa and I am using my beloved beanbag on every game drive. The vehicle has no windows or bars so no other mount is practical (see later) hence the beanbag on the dashboard supports my 500mm lens perfectly.

Using a beanbag however has its problems. For bird watching, where stability is paramount, the beanbag is not the steadiest platform for a telescope. Secondly, as shown in the diagram, the beanbag also fits lengthways along the car window, which means the support “V” cannot grip the camera at the right angle. For most lenses up to 300mm this will be fine, but for anything above you will need an Ergo Rest too (see later for details of this amazing device). Finally tracking motion with a beanbag can be a real trial; again the Ergo Rest comes to the rescue.

E questo è l'aggeggio che ho preso io (Il più grande, quello in basso):
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Falcon58
Messaggio: #32
QUOTE(tembokidogo @ Jan 25 2006, 06:24 PM)
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Ecco uno degli aggeggi, ed ecco un interessante articolo (in inglese) sul suo uso:

Beanbags

Beanbags are the simplest car support device, sitting on the door window they quite happily support lenses up to 600mm. The beanbag shown is the one I use, which has double pockets and is made by Wildlife Watching Supplies. The reason for the double pocket is to make a “V” shape when mounted on the window, which hugs your lens / telescope a lot tighter (thus making it more stable). Be aware of cheap imitations, there are several similar designs on the market but all the others are too small to hold anything substantial. They are cheap for a reason.

Beanbags are highly portable and whenever I travel I always take a couple of empty ones with me. As I write this I am on safari in Africa and I am using my beloved beanbag on every game drive. The vehicle has no windows or bars so no other mount is practical (see later) hence the beanbag on the dashboard supports my 500mm lens perfectly.

Using a beanbag however has its problems. For bird watching, where stability is paramount, the beanbag is not the steadiest platform for a telescope. Secondly, as shown in the diagram, the beanbag also fits lengthways along the car window, which means the support “V” cannot grip the camera at the right angle. For most lenses up to 300mm this will be fine, but for anything above you will need an Ergo Rest too (see later for details of this amazing device). Finally tracking motion with a beanbag can be a real trial; again the Ergo Rest comes to the rescue.

E questo è l'aggeggio che ho preso io (Il più grande, quello in basso):
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*



Appena comprato anch'io il modello rosso; vedremo se funziona.

Non sarebbe male riuscire a togliere il perno filettato in modo da poter appoggiare il paraluce del 300 direttamente su di lui per rendere il tutto il più stabile possibile.
Studierò il da farsi hmmm.gif

Ciao

Luciano
benso69
Messaggio: #33
Luciano mi potresti dire il nome giusto e/o dove si può trovare (sempre se non creiamo un «conflitto di interessi» sul forum??)
Grazie Michele
S&A
Messaggio: #34
ecco un altro Africa_amante!

Tralasciando una vacanza in Marocco e una in Kenya molti anni fa con i genitori, quando ero un "picio" sono stato due volte in Sud Africa e una in Senegal.
Il Sud Africa sembra un pezzo di Occidente trasferito laggiù. Il parco kruger è molto ben organizzato. Enorme. Comprende zone di savana, fiumi, boschi fittissimi, colline. Le strade principali che collegano i Camp sono asfaltate e percorse anche da bus da 50 posti. Da queste strade si diramano molte altre che sono sterrate e spesso percorribili solo con veicoli idonei. Il contatto umano con il popolo africano è pari a Zero mentre le possibilità di vedere bene gli animali sono tante.
Nei campi, a seconda delle disponibilità, si può alloggiare in Lodge ovvero vere e proprie case con 2 - 3 camere, soggiorno, cucina attrezzatissima, uno o due bagni, giardino privato, portico, fuoco, barbecue all'aperto. Poi ci sono alloggi più piccoli e semplici con due o tre letti, il bagno e l'angolo cucina. Si può sempre campeggiare. Spesso c'è il ristorante, il negozio che vende di tutto e a volte la piscina. Nel campo principale, dove risiede la direzione, c'è il museo, il meccanico, il gommista, il pronto soccorso, il noleggio auto, la polizia. Nelle vicinanze c'è un piccolo aeroporto e un campo di golf a 9 buche...... bah! Retaggio coloniale.
Gli alloggi sono sempre da prenotare. Per l'alta stagione, che corrisponde alla nostra, bisogna prenotare molti, molti mesi prima. I prezzi sono buonissimi. L'estate scorsa (eravamo due coppie e una bambina di 10 anni) abbiamo alloggiato due notti in una casa di fronte al fiume spendendo circa 15€ a testa.....!
Il noleggio delle auto costa come da noi.
Poi c'è il parco nazionale per me più affascinante: il Kalahari Transfrontier Parc che si estende nella zona semidesertica tra il Sud Africa, al confine con la Namibia, e il Botswana.
Qui si respira una natura vera e tutto è più semplice e rude.
In Agosto la temperatura arriva quasi a 30 °C e di notte è sotto zero. Dune di sabia rossa. Enormi e solitarie acacie in mezzo a fiumi nei quali non scorre acqua da decenni. Migliaia di gazzelle e centinaia di antilopi che viaggiano alla ricerca della poca erba nuova. Immense praterie. Cielo azzurrissimo, quasi finto. Ma soprattutto silenzio. Un silenzio che la prima volta mi ha stupito.
Qui i campi sono di tutt'altro genere. Non esiste ristorante se non nel campo posto all'ingresso del parco che si raggiunge dopo due-tre ore di viaggio dalla cittadina più vicina: Upington. C'è sempre una piccola rivendita per generi di prima necessità e poco cibo: pane preconfezionato, carne surgelata, scatolame vario e biscotti. C'è il distributore di carburante. Per il mangiare ci si arrangia ma gli alloggi sono sempre molto buoni, con bagno, cucina o angolo cucina, una o due camere, portichetto. Ogni giorno puliscono tutto e ti fanno il letto. Anche qui c'è l'area campeggio. Ci si fa da mangiare con la bombola o con il fuoco ed alle 6 è notte. E' stupendo dormire sul tetto dell'auto, svegliarsi prima dell'alba e trovare l'interno della tenda coperto dalla condensa ghiacciata. Alle 10, come nei nostri rifugi, si spegne il generatore e se non si va a dormire (impossibile vista la stanchezza) si usa la candela. Non esiste telefono ma i campi comunicano tra di loro con ponti radio e così hanno i PC in rete per la gestione degli accessi!!!
La concentrazione di animali qui è decisamente inferiore e si trova generalmente in prossimità dei pozzi di acqua mossi da mulini a vento che il parco sta convertendo con pompe elettriche alimentate da pannelli solari.
Ci sono leoni ma ben diversi dai classici leoni kenyoti o del kruger. Sono più piccoli e la criniera è meno folta. I branchi sono necessariamente più piccoli e qui è impossibile vedere gruppi di 15-20 individui. Ci sono i ghepardi e questo è il loro regno. Il letto arido del fiume è un'ottima pista per correre ai 100 all'ora. Qualche leopardo (nel deserto!) iene brune e maculate. Sciacalli, Cobra, Manguste, Gazzelle. due o tre specie di antilopi e un gruppo di giraffe. Abbondano gli uccelli predatori, falchi, aquile, gufi, civette, avvoltoi! Dal più piccolo Pigmy Falcon grande come un merlo all'enorme Giant Eagle Owl con la testa larga più di una spanna.
La scorsa estate abbiamo avuto la fortuna di incontrare una coppia di Ghepardi e nelle tre ore che li abbiamo seguiti non abbiamo incontrato altro essere umano. Una libidine! Ovviamente come nel kruger non si può uscire dallle piste (qui rigorosamente in terra battuta) anche perchè si è certi di insabbiarsi.

Il Sud Africa ha l'enorme vantaggio che si può far tutto da soli. Non c'è necessità di avere la guida. Si prenotano l'aereo ed i campi, si noleggia l'auto e via!


Ci sono molti altri campi spesso più piccoli ma ugualmente interessanti.


Ciao

Andrea
S&A
Messaggio: #35
nel link della mia firma ci sono alcune foto scattate in Sud Africa ed in Senegal

S&A
Messaggio: #36
Un Acacia nel letto del fiume carica di nidi di uccello Tessitore.
Il fiume non vede acqua dal 1974...
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S&A
Messaggio: #37
una Cicogna nel kruger
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S&A
Messaggio: #38
Civetta Faccia Bianca nel Kalahari
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Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #39
Il Kalahari...m'è sfumato sotto il naso un paio di anni fa. Ma è bene in alto nella mia wish list.
Del Sudafrica apprezzo l'enorme varietà di paesaggi, il pesce di un ottimo ristorante di Camp's Bay, il Pinotage...Per quanto riguarda la natura...mah! Troppo "gestita", nel bene e nel male: sia nel Kruger, sia nelle riserve private vicine. Il numero "giusto" di animali in rapporto all'estensione del territorio, le pozze rigorosamente rabboccate, piste tirate come tavoli da biliardo...e in qualche riserva molto "trendy", microchip inseriti sottopelle agli animali più "ricercati" - il leopardo, per esempio - che trasformerebbero un qualsiasi signor Brambilla in vacanza in un infallibile tracker...Senza contare la dubbia commistione fra attività di safari fotografico e lucrosissime battute di caccia, o il "commercio" di leoni bianchi di Timbavadi...
Insomma, non m'entusiasma...Come non m'entusiasma la tendenza dei driver a pressare troppo da vicino gli animali, al punto che uno "sprovveduto" che avesse matenuto montato un tele troppo lungo, potrebbe trovarsi in difficoltà a focheggiare. Eccezionale invece la disponibilità di materiale sensibile, batterie, card: non ha eguali nel resto del continente. Una condizione da tenere bene presente nel caso si voglia "alleggerire" il bagaglio in partenza.

Purtroppo un po' in tutta l'Africa australe vale la logica secondo la quale anche gli animali devono "pagare il biglietto" per garantire la propria sopravvivenza. Dal punto di vista della gestione dei parchi, devo dire che preferisco di molto quella rigidamente conservazionista di Kenya e - soprattutto - Tanzania. Magari servirà qualche millimetro di focale in più per fotografare un leopardo, ma non si sentirà mai - a parte forse ad Amboseli o a Nogorongoro - la sensazione di trovarsi in uno zoo safari.
Diego
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #40
Tornando invece alle "tecniche", che dovrebbero essere il filo conduttore del 3d, credo che per ottenere buone fotografie in Africa sia necessario affinarne alcune che non sono strettamente legate all'uso dell'attrezzatura.
In primo luogo, come individuare gli animali? Se c'è il game driver (e se è bravo) non ci sono problemi, ma chi affronta (e a mio avviso, se lo fa con criterio, fa bene) un safari "fai da te", come può evitare grosse delusioni?
Diciamocelo: anche se un bel primo piano di un otocione, di un serval, oppure il gioco di un pack di licaoni farebbero la felicità di qualsiasi fotografo naturalista (Bruno mi perdonerà se eviterò sempre il termine "cacciatore", perchè in Africa ne ho incontrati solo di pessimi), un safari senza una bella collezioni di leoni viene vissuto da molti come una "delusione". Eppure, i tracker sembrano individuarli "a naso". Come fanno?
In questi anni, seguendo e aiutando ricercatori in gamba, qualche "segreto" sono riuscito a sgamarlo.

In primo luogo, i leoni (a meno che non si tratti di giovani maschi che hanno appena lasciato il branco, o di vecchi che ne sono stati scacciati) sono territoriali. In un parco come il Tarangire, ogni "pride" occupa all'incirca un territorio di 5X5 chilometri. Troppi 25 chilometri quadrati?. Dipende. Anche ai leoni piace la vita comoda, quindi, se devono muoversi e non sono a caccia, preferiranno certamente il letto di un korongo (fiume in secca) o addirittura una pista a un terreno irto di spine. Questi "corridoi ecologici" sono i primi da tenere d'occhio.
Non credete ai film: avvotoi che volano in cerchio, soprattutto se ad alta quota, non indicano affatto con certezza che, lì sotto, c'è una preda con un predatore intento a divorarla. E' più probabile che cerchino di beccare una "termica", o corrente ascensionale, per salire di quota e veleggiare senza fatica. Se invece girano in cerchio a bassa quota, oppure - meglio - sono raggruppati sugli alberi, allora è molto probabile che ci sia qualcosa di interessante. In ogni caso non arrivateci tipo "carica del 7° cavalleria", a spron battuto e puntando diretto sul posto. Si viaggia piano, e si accosta l'animale, con prudenza, arrivando di lato.

Un gruppo di zebre sta guardando, immobile, nella stessa direzione? Seguite il loro sguardo, e probabilmente vedrete i predatori. Magari intenti a una pennichella.

In Africa i cadaveri iniziano a decomporsi rapidamente. Se è stata abbattuta una grossa preda, probabilmente i leoni si tratterranno in zona finchè non l'avranno spolpata per bene, fra un pisolino e l'altro. Usate anche il naso: un bufalo morto da due ore si sente da qualche centinaio di metri. Non è un profumo allettante, ve lo concedo, ma qualche sacrificio bisogna pur farlo.

Le piste sono di solito ricoperte da uno strato di polvere impalpabile. Imparate, nel caos di impronte, a riconoscere quelle che vi interessano. Di mammiferi con quattro polpastrelli oltre al "palmo" con un diametro di 10-12 centimetri non ce ne sono tanti... Se sono più piccole ma tondeggianti, e con minuscoli segni di unghie, su quella pista sarà passato un ghepardo. Più allungate? Iena.

E a proposito di iene: ne vedete una o più correre in tutta fretta da qualche parte, senza degnarvi di uno sguardo? Sappiate che sono naturalmente curiose, quindi se hanno tanta fretta stanno seguendo il richiamo della fame. Seguitele da lontano, con discrezione. La presenza di una coppia di sciacalli (difficile vederne uno da solo) che sembra stia aspettando qualcosa significa esattamente questo: che non lontano da lì qualcuno sta pasteggiando, e che loro aspettano di raccogliere gli avanzi.

Ovviamente, anche se siete in macchina, evitate abbigliamenti sgargianti tipo "lavori stradali sull'Autosole": senza mimetizzarsi come un "Rambo", un abbigliamento dai toni naturali (dal cachi al verde scuro) metterà meno in allarme qualunque animale. Da evitare il bianco e il rosso (e l'arancio), il blu, dicono i Maasai - non so perchè, ma ho appurato "sulla mia pelle" che è vero - attira le mosche tzè tzè.

Diego

Messaggio modificato da tembokidogo il Jan 26 2006, 10:17 PM
Falcon58
Messaggio: #41
QUOTE(tembokidogo @ Jan 26 2006, 07:35 PM)
Il Kalahari...m'è sfumato sotto il naso un paio di anni fa. Ma è bene in alto nella mia wish list.
Del Sudafrica apprezzo l'enorme varietà di paesaggi, il pesce di un ottimo ristorante di Camp's Bay, il Pinotage...Per quanto riguarda la natura...mah! Troppo "gestita", nel bene e nel male: sia nel Kruger, sia nelle riserve private vicine. Il numero "giusto" di animali in rapporto all'estensione del territorio, le pozze rigorosamente rabboccate, piste tirate come tavoli da biliardo...e in qualche riserva molto "trendy", microchip inseriti sottopelle agli animali più "ricercati" - il leopardo, per esempio - che trasformerebbero un qualsiasi signor Brambilla in vacanza in un infallibile tracker...Senza contare la dubbia commistione fra attività di safari fotografico e lucrosissime battute di caccia, o il "commercio" di leoni bianchi di Timbavadi...
Insomma, non m'entusiasma...Come non m'entusiasma la tendenza dei driver a pressare troppo da vicino gli animali, al punto che uno "sprovveduto" che avesse matenuto montato un tele troppo lungo, potrebbe trovarsi in difficoltà a focheggiare. Eccezionale invece la disponibilità di materiale sensibile, batterie, card: non ha eguali nel resto del continente. Una condizione da tenere bene presente nel caso si voglia "alleggerire" il bagaglio in partenza.

Purtroppo un po' in tutta l'Africa australe vale la logica secondo la quale anche gli animali devono "pagare il biglietto" per garantire la propria sopravvivenza. Dal punto di vista della gestione dei parchi, devo dire che preferisco di molto quella rigidamente conservazionista di Kenya e - soprattutto - Tanzania. Magari servirà qualche millimetro di focale in più per fotografare un leopardo, ma non si sentirà mai - a parte forse ad Amboseli o a Nogorongoro - la sensazione di trovarsi in uno zoo safari.
Diego
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Ciao Diego,

attento a non generalizzare troppo; è vero che in Sudafrica esistono delle riserve private (spesso anche molto costose; alcune tutt'ora dedite alla caccia grossa) dove prima viene il benessere ed il divertimento del turista facoltoso poi vengono i diritti degli animali; mi è capitato di provarlo personalmente e posso garantire che se anche tale riserva è famosissima in tutto il mondo, e molti documentari naturalistici vengono girati lì, il sottoscritto in compagnia della sua metà non li rivedranno mai più wink.gif
Per contro ti posso garantire che nella riserva privata da dove vado ininterrottamente da sei anni (quest'anno sarà a settima volta) che è nell'area di Timbavati, prima si dà la priorità agli animali (visto che comunque fino a prova contraria sono pur sempre a casa loro) poi allo svago del turista; è gestita da CCAfrica che è una sorta di WWF locale (ha lodge praticamente in tutte le parti dell'Africa), la quale destina parte dei soldi ricavati dal turismo alla salvaguardia del territorio.
Gli animali che "girano" per la riserva sono gli stessi che popolano il parco Kruger, visto che non esistono reti di recinzione poste lungo il confine, l'unico confine è dato dalla Main Road, il cui lato sinistro segna il confine del Kruger ed il lato destro quello della riserva privata.
E' ovvio che ogni tanto ridiano una sistemata alle piste, anche perchè dopo la stagione delle piogge tutto rimangono fuorchè delle piste; ma ti assicuro che non sono delle autostrade (chiedilo alla mia schiena dopo 7-8 ore di fuoristrada al giorno).
Ovviamente il tipo di "turismo" che fai tu sarebbe il migliore in assoluto (pochi turisti per intenderci), ma se non si hanno gli agganci giusti è molto difficile da attuare, in quanto sò che specialmente in Tanzania è assolutamente vietato uscire dalle piste (come lo è nel parco Kruger) per poter seguire gli animali; quindi spesso e volentieri gli animali li vedi più o meno in cartolina.
Il turismo normale fatto in quelle zone, da testimonianze avute da parte di chi ci è stato; descrive file interminabili di pullmini e Land in attesa del proprio turno per poter vedere gli animali (a tal proposito ti posto un'esempio alla fine del mio intervento). Beh, se questo è ciò che bisogna pagare per poter andare a "vedere da vicino" gli animali in Africa, preferisco andare allo zoo (che odio ferocemente).
Per quanto riguarda il ristorante di Camp's Bay (ho degli amici che abitano proprio lì), il Pinotage e perchè no anche lo Shiraz, sono assolutamente daccordo con te rolleyes.gif

Luciano
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Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #42
Quella che hai postato è una tipica scena da Amboseli o da Nogorongoro...Ma ti assicuro che, soprattutto in Tanzania, le cose vanno diversamente. Sulla tua esperienza sudafricana è impossibile non darti ragione, ma credo che Ngala sia una sorta di oasi: già Thornybush, Matuni o Timbavadi, per non niminare quella "famosa" riserva a cui alludi e che i tour operators vendono alla grande, sono molto "gestite", nel senso che non s'apllica il concetto di wilderness tipico, per esempio, dei grandi parchi del Sud della Tanzania, o anche del Serengeti. Gli stessi interventi di "riequilibrio" delle varie speci faunistiche - che hanno un senso secondo criteri di gestione faunistica in senso lato - vanno in direzione diametralmente opposta a quella applicata laggiù. In effetti, anche di fronte ad eventi apparentemente disastrosi (la morìa di elefanti di Tsavo a fine anni Settanta, dopo una lunga fase di sovrappopolazione -) si riequilibrano in tempi abbastanza veloci, se l'uomo non ci mette mano.
Credo che sul Pinotage raggiungeremo una maggioranza "bulgara" wink.gif
Diego
Falcon58
Messaggio: #43
QUOTE(tembokidogo @ Jan 26 2006, 10:41 PM)
Quella che hai postato è una tipica scena da Amboseli o da Nogorongoro...Ma ti assicuro che, soprattutto in Tanzania, le cose vanno diversamente. Sulla tua esperienza sudafricana è impossibile non darti ragione, ma credo che Ngala sia una sorta di oasi: già Thornybush, Matuni o Timbavadi, per non niminare quella "famosa" riserva a cui alludi e che i tour operators vendono alla grande, sono molto "gestite", nel senso che non s'apllica il concetto di wilderness tipico, per esempio, dei grandi parchi del Sud della Tanzania, o anche del Serengeti. Gli stessi interventi di "riequilibrio" delle varie speci faunistiche - che hanno un senso secondo criteri di gestione faunistica in senso lato - vanno in direzione diametralmente opposta a quella applicata laggiù. In effetti, anche di fronte ad eventi apparentemente disastrosi (la morìa di elefanti di Tsavo a fine anni Settanta, dopo una lunga fase di sovrappopolazione -) si riequilibrano in tempi abbastanza veloci, se l'uomo non ci mette mano.
Credo che sul Pinotage raggiungeremo una maggioranza "bulgara" wink.gif
Diego
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Infatti pensa che per ritornare al discorso del "pilotaggio umano" al ripopolamento e cura degli animali, un paio di anni fà i leoni maschi del pride che risiede all'interno di Ngala, si erano ammalati di TBC bovina (stranamente a dirsi le femmine invece erano tutte sanissime e bellissime); per tale fatto i rangers della riserva e i veterinari del Kruger non hanno assolutamente interferito sperando che nuovi leoni dal Kruger entrassero nella riserva e ne prendessero possesso uccidendo quelli vecchi e ammalati; cosa che fortunatamente è poi avvenuta eliminando così anche il grossissimo problema della consanguineità all'interno del pride.

Tanto per continuare l'OT (chiedo scusa ma quando si parla di Africa e di animali perdo il lume della ragione), però più che per il Pinotage propenderei leggermente verso lo Shiraz (bellissima la zona delle Winelands).

Ciao Diego

Luciano
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #44
QUOTE(Falcon58 @ Jan 27 2006, 12:09 AM)
Infatti pensa che per ritornare al discorso del "pilotaggio umano" al ripopolamento e cura degli animali,  un paio di anni fà i leoni maschi del pride che risiede all'interno di Ngala, si erano ammalati di TBC bovina (stranamente a dirsi le femmine invece erano tutte sanissime e bellissime); per tale fatto i rangers della riserva e i veterinari del Kruger non hanno assolutamente interferito sperando che nuovi leoni dal Kruger entrassero nella riserva e ne prendessero possesso uccidendo quelli vecchi e ammalati; cosa che fortunatamente è poi avvenuta eliminando così anche il grossissimo problema della consanguineità all'interno del pride.

Tanto per continuare l'OT (chiedo scusa ma quando si parla di Africa e di animali perdo il lume della ragione), però più che per il Pinotage propenderei leggermente verso lo Shiraz (bellissima la zona delle Winelands).

Ciao Diego

Luciano
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Lo Shiraz è una Canon Eos1 leggermente migliorata, il Pinotage è una F6...meglio, una F5!...Così ritorniamo in topic. wink.gif
Diego
GreenPix
Messaggio: #45
ciao a tutti,
sono mancato alcuni giorni e vedo che "l'argomento" è ancora vivo!

Diego non mi dispiace affatto che non si parli di caccia in Africa! Non la concepisco! Io pratico qui e solo vicino casa mia la caccia di selezione agli ungulati. Vicino casa perchè ritengo che la cosa importante sia la "gestione" in un territorio che è troppo influenzato dalla presenza umana.... e i risultati da noi si vedono.... anche quando si va nel bosco con la macchina fotografica! E' un impegno che mi porta circa 35-40 mezze giornate l'anno in un bosco vicino casa per due-tre uscite di caccia vera e propria. Mi considero un cacciatore ecologista e ecologista sono per tutte le altre questioni ambientali del nostro tempo!

Scusate la parentesi, vorrei tornare alla tecnica fotografica:

Diego ho riflettuto sul tuo "tassativo NEF" !!

Ho fatto delle prove e penso che scatterò un po in NEF e molto in jpeg alla massima definizione.
Non ce la faccio con le memorie! anche se ho complessivamente 4 Giga e poi i risultati che sto ottenendo in jpeg mi sembrano buoni anche per una postelaborazione.
Pensavo di riservarmi il NEF per quelle situazioni in cui ho dei dubbi "tecnici" per avere più margini di manovra in postelab..
Che ne pensate?

altra question:
proverò sia il 80-400vr che il AF-S300f4 con o senza duplicatore. Cosa mi devo aspettare?
Falcon58
Messaggio: #46
QUOTE(iw5bbv @ Jan 29 2006, 09:57 PM)
ciao a tutti,
sono mancato alcuni giorni e vedo che "l'argomento" è ancora vivo!

Diego non mi dispiace affatto che non si parli di caccia in Africa! Non la concepisco! Io pratico qui e solo vicino casa mia la caccia di selezione agli ungulati. Vicino  casa perchè ritengo che la cosa importante sia la "gestione" in un territorio che è troppo influenzato dalla presenza umana.... e i risultati da noi si vedono.... anche quando si va nel bosco con la macchina fotografica! E' un impegno che mi porta circa 35-40 mezze giornate l'anno  in un bosco vicino casa per due-tre uscite di caccia vera e propria. Mi considero un cacciatore ecologista e ecologista sono per tutte le altre questioni ambientali del nostro tempo!

Scusate la parentesi, vorrei tornare alla tecnica fotografica:

Diego ho riflettuto sul tuo "tassativo NEF" !!

Ho fatto delle prove e penso che scatterò un po in NEF e molto in jpeg alla massima definizione.
Non ce la faccio con le memorie! anche se ho complessivamente 4 Giga e poi i risultati che sto ottenendo in jpeg mi sembrano buoni anche per una postelaborazione.
Pensavo di riservarmi il NEF per quelle situazioni in cui ho dei dubbi "tecnici" per avere più margini di manovra in postelab..
Che ne pensate?

altra question:
proverò sia il 80-400vr che il AF-S300f4 con o senza duplicatore. Cosa mi devo aspettare?
*



Se il tuo problema di non scattare in NEF è solo per la quantità di memorie che possiedi, perchè non prendi uno storer, quelli che si trovano attualmente in commercio sono piccolissimi e funzionano benissimo (vedi Argosy) e ti permettono di avere una grande capacità di memoria.
Il limitare la qualità delle immagini solo per una questione di memoria al momento attuale non dovrebbe avere ragione di esistere.

Ciao

Luciano
GreenPix
Messaggio: #47
grazie del consiglio Luciano, ci stò pensando allo storer! ma il mio problema era essenzialmente di metodo. per ora ho in previsione di portare con me il notebook e 4 giga al giorno sono sufficenti!

qualcuno sa dirmi se il teleconverter tc 14e II si può usare sul 80-400 VR ?
mi è arrivato ggi e non riesco a capire se montarlo su quell'obbietivo è inutile o addirttura dannoso.

Bruno
Falcon58
Messaggio: #48
QUOTE(iw5bbv @ Jan 30 2006, 06:04 PM)
grazie del consiglio Luciano, ci stò pensando allo storer! ma il mio problema era essenzialmente  di metodo. per ora ho in previsione di portare con me il notebook e 4 giga al giorno sono sufficenti!

qualcuno sa dirmi se il teleconverter tc 14e II si può usare sul 80-400 VR ?
mi è arrivato ggi e non riesco a capire se montarlo su quell'obbietivo è inutile o addirttura dannoso.

Bruno
*



Avevo male interpretato io.......... caspita non ci stai con 4Gb al giorno? blink.gif blink.gif .....e io che pensavo di scattare molto rolleyes.gif
Secondo me 4Gb al giorno più notebook da poter scaricare le foto alla sera, puoi scattare anche in NEF non compresso (ammesso che la macchina lo consenta).
Per quanto riguarda il montaggio del TC14E sull'80-400; ti dico fin da subito che il montaggio è impossibile per un'incompatibilità delle due baionette (non si possono montare fisicamente); tali moltiplicatori si possono montare SOLO su ottiche Af-i o Af-s.

Ciao

Luciano
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #49
Al di là dell'incompatibilità meccanica fra moltiplicxatore e zoom, il gioco non varrebbe comunque la candela...a meno che il soggetto non sia così straordinario e irripetibile da far passare in secondo piano la qualità dell'immagine. Personalmente mi è capitato di utilizzare un 1,4X su tele 400 mm f/5.6, appunto nelle situazioni "estreme" sopra descritte, ma in generale si tratta di un accoppiamento non consigliabile, mentre vedo molto bene la combinazione 1,4X + 300 Afs.
Complimenti per i 4gb di scatti al giorno: io ho mantenuto la mentalità "conservativa" del pellicolaro, che deve fare i conti con le 36 pose del film (e con i costi!), e quindi cerco, per quanto possibile, di scattare anche in digitale a colpo (quasi) sicuro.
Per quanto riguarda l'o.t. "venatorio", sconfino un attimo anch'io - tanto siamo quattro amici "Africadipendenti" e nessuno s'inalbererà per questo - per concordare con Bruno sull'assurdità della caccia grossa in Africa. Un esempio. Nel parco del Tarangire, in Tanzania, la ricerca quadriennale sui leoni alla quale ho dato il mio modestissimo contributo come volontario sul campo ha rivelato come si sia manifestata, proprio a causa della pressione venatoria esercitata nelle riserve confinanti, una involuzioni nelle dinamiche demografiche dei leoni. La frequente uccisione di maschi dominanti che sconfinavano (o erano indotti a farlo con le esche) ha provocato la semi-sterilità di alcuni pride, nei quali i cuccioli non riuscivano ad arrivare all'indipendenza a causa del frequente ricambio del maschio dominante e della conseguente uccisione dei piccoli. Prima conseguenza: mentre nel Serengeti il rapporto è di uno/due maschi adulti ogni quattro/cinque femmine, nel Tarangire questo sale a 1 a 6, o anche 1 a 8. Altra conseguenza: pride dominati da maschi giovani e inesperti, incapaci di difendere il gruppo. Quattro giovani maschi (fratelli) sono riusciti, coalizzati, ad assoggettare in questo modo quelli che prima erano almeno quattro-cinque pride distinti, stravolgendo ogni equilibrio.
Diego

Messaggio modificato da tembokidogo il Feb 4 2006, 05:48 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #50
...Dimenticavo: per quanto riguarda praticità e funzionalità dell'Argosy (al quale è ora anche possibile "insegnare l'italiano"):
http://www.nital.it/forum/index.php?showto...ndpost&p=255085

concordo in pieno con Luciano: ottima soluzione a un prezzo decisamente "equo".
Diego
 
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