FORUM NIKONCLUB

Condividi le tue conoscenze, aiuta gli altri e diventa un esperto.

Chiudi
TITOLO*
DOMANDA*
AREA TEMATICA INTERESSATA*
2 Pagine: V   1 2 >  
No Anorexia
Ovvero Oliviero Toscani colpisce ancora?
Rispondi Nuova Discussione
ANTENORE
Messaggio: #1
Il marchio Nolita, fashion brand del gruppo Flash&Partners di Tombolo comissiona questa pubblicità ad Oliviero Toscani il quale, come sempre, riesce a stupire e di conseguenza a far parlar di se e del problema.
Vorrei conoscere le vostre opinioni(non tecniche chiaramente) in merito alle fotografie di questa campagna pubblicitaria
E giusto che il messaggio rispetti varoli morali, dettati dalla cultura dominante, oppure è giusto che il messaggio rompa ogni regola e convenzione pur di arrivare?
Fin dove ci si può spingere con la fotografia?

Metto la foto come allegato poichè l'immagine, in ogni caso, è forte.
Immagine Allegata


Spero vivamente che la discussione non degeneri in lotte tra fazioni ma che si mantenga sui binari di uno scambio civile di opinioni.

Saluti, Matteo
PAS
Messaggio: #2
E’ uno degli argomenti del giorno e quindi penso che molti avranno visto le foto e possano esprimere le proprie opinioni in serenità.

Personalmente non apprezzo molto Toscani. Non come fotografo bensì per l'uso che spesso fa della fotografia.
Un uso che alcuni definiscono ”forte” ma che io spesso percepisco come poco limpido ed onesto.

Replico questa mia opinione sull’oggetto del thread.

Quando si utilizza questo tipo di foto per una campagna pubblicitaria, penso si sia arrivati ad un capolinea quello delle idee e della creatività (prima ancora del buon gusto).
frabarbani
Messaggio: #3
L'immagine è forte, di impatto! Non si può certo dire il contrario. Tuttavia mi sorgono dubbi sulla potenziale efficacia: non credo che riuscirà a far passare un messaggio "anti anorressia"...
Provo a fare un esempio, forse un po' forzato: se voi fate vedere ad un fumatore incallito le foto di malati terminali di tumore al polmone? Pensate che questi andrà a gettare il proprio pacchetto di sigarette? Forse è più semplice ottenere l'effetto contrario...
Infine, questa immagine mi sembra lesiva per la dignità della persona fotografata... Ok, probabilmente o sicuramente, avrà firmato regolare liberatoria... però mi sembra veramente troppo forte!

Forse ho fatto un discorso ingarbugliato...
Spero di esser comunque riuscito a far passare la mia idea,
francesco.
cuomonat
Messaggio: #4
Le persone che soffrono di questa patologia si guardano spesso allo specchio vedendosi grasse.
Percepiscono il proprio corpo come deforme.

Forse osservando quest'immagine avranno una diversa percezione e, forse, qualche vita in più verrà salvata.

Ed è bene che la gente sappia quanto deve pesare una fotomodella perché un abito arrivi a colpire l'immaginario delle clienti.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #5
QUOTE(ANTENORE @ Sep 26 2007, 01:09 PM) *
Fin dove ci si può spingere con la fotografia?


Scusami Matteo, ma credo che la domanda sia posta male...
Qui non si tratta di chiedersi fin dove ci si può spingere con la fotografia ma fin dove ci si può spingere pur di vendere...
Sull'immagine in se non trovo molto da ridire... vorrei averla realizzata io e poterla usare per una campagna chock contro il malcostume della "taglia 38"...
arriverei anche a incollarne una copia ciascuna sul diario delle mie due nipotine, servisse a proteggerle da una grave malattia tanto fisica quanto psicologica. A fronte di certe emergenze mi sento autorizzato (dalla mia coscienza) a fregarmene tanto del "buon gusto" quanto del "comune senso del pudore"...
Da qui a sbattere il malato in copertina per trarne del profitto ce ne passa, altroché se ce ne passa...
è roba da galera....
Roberto
andrea.cinalli
Messaggio: #6
secondo me purtroppo potremmo riempire le città con scatti che farebbero impressione anche a chi non ha paura di niente, ma non possiamo entrare nella testa di chi viene colpito da questa malattia. Secondo me la moda non è la causa principale di questa maledetta malattia. Il problema è il non accettarsi così come si è, perchè è il giudizio degli altri quello che conta. Io purtroppo ho avuto un'amica che all'apparenza era la ragazza perfetta, ottimi voti a scuola , gentile, educata, non era per niente volgare etc etc. Un maledetto giorno cominciò a diventare anoressica per colpa di qualche incomprensione con i genitori, andò in un centro e riuscirono a tirarla fuori da questo tunnel. Poi dopo poco entrò nel tunnel della bulimia e anche li un centro riuscì a tirarla fuori. Questo periodo maledetto durò per circa 7 anni e tutto sembrava "normale". Ma purtroppo 2 anni fa decise di farla finita e ci riuscì.
Questo mi ha colpito davvero moltissimo e ogni volta che magari vedo delle ragazzine che hanno l'età in cui la mia amica cominciò ad avere problemi mi viene un magone nel pensare che magari anche in loro potrebbe esserci quel maledetto tarlo e non c'è modo per mandarlo via!
Purtroppo la cosa migliore da fare sarebbe una bella rieducazione nelle scuole sul rispetto degli altri e di se stessi. Questo secondo me riuscirebbe a far diminuire questo problema come quello della droga e degli incidenti stradali per colpa dell'alcool. Purtroppo dove le famiglie falliscono con l'educazione la scuola dovrebbe essere li presente e cercare di far capire la vita a questi ragazzi e non fargli capire che se hai dei buoni voti se perfetto e allora puoi fare quello che vuoi.
Scusate il mio sfogo.
andrea.cinalli
Messaggio: #7
QUOTE(tide @ Sep 27 2007, 10:34 AM) *
arriverei anche a incollarne una copia ciascuna sul diario delle mie due nipotine, servisse a proteggerle da una grave malattia tanto fisica quanto psicologica.




La cosa migliore che si può fare per proteggerle è parlare, parlare e ancora parlare con loro. Bisogna diventare Amici di questi ragazzi, che in questa società sono "costretti" a crescere più di quanto si dovrebbe nell'età adolescenziale e poi all'età di 25/26 anni li si lascia star li ad ammuffire perchè non c'è lavoro oppure perchè gli studi vanno per i fatti loro e quindi devono stare a casa a non far nulla.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #8
QUOTE(andrea.cinalli @ Sep 27 2007, 11:29 AM) *
100%

Quoto al 100% ciò che dici e comprendo lo sfogo...
Alcuni anni fa ho prestato servizio volontario in un sert che oltre alle tossicodipendenze trattava anche questo genere di casi e quando parlo di "grave malattia" e di "emergenza" ti assicuro che so di cosa parlo... da fonti del ministero della salute pare che disturbi alimentari di varia natura affliggano il 45% della popolazione giovanile...

Però vorrei riportare la discussione nei binari "fotografici" tracciati da Matteo, ovvero sul fatto che sia o meno legittimo "andare oltre" nella fotografia.
Vorrei approfondire ciò che dicevo prima citando un esempio:
IPB Immagine
Questa celeberrima fotografia di Nick Ut è un esempio di "foto oltre"...
Di fatto ritrae una bambina nuda, cosa che (avulsa da ogni contesto) è assolutamente deprecabile e fa giustamente gridare allo scandalo.
Ma se di fronte a determinati fatti, come l'orrore della guerra, è giusto e legittimo alzare i toni della discussione deve allora poter essere altrettanto giusto e legittimo per un fotografo "alzare i toni" della fotografia.
Non a caso questa immagine è considerata una pietra miliare del fotogiornalismo e ha vinto un premio pulitzer.
Diverso, molto diverso, ESTREMAMENTE DIVERSO, sarebbe se nell'angolo in basso a destra della foto comparisse il logo della Nike, interessata a trasmettere (in modo più o meno esplicito) un messaggio del tipo "...se la povera Kim Phuc avesse avuto un paio di Nike ai piedi avrebbe potuto scappare più velocemente".
Si tratta ovviamente di un paradosso, ma nel caso della foto di Toscani al paradosso siamo molto vicini.
Nolita è un brand da 70/80 mln di euro di fatturato che sin dalla nascita (lo si capisce facilmente anche dal nome) ha mirato ad un target preciso: chi, nonostante sforzi e diete, nella taglia 38 proprio non riesce ad entrarci.
Nell'uso fatto di quella foto non c'è volonta di informare o di affrontare un problema sociale; lo scopo è pubblicitario, il messaggio contiene una "promessa" (come la si chiama in adv) del tipo "se invece di sforzarti di entrare nella 38 compri i nostri vestiti sei più fico e più furbo". Questa la trovo una cosa aberrante.
Il patrocinio del ministero della salute non migliora sicuramente il mio giudizio nei confronti di questa campagna... se ce ne fosse bisogno peggiora quello sulla nostra classe dirigente.
Roberto

Messaggio modificato da tide il Sep 27 2007, 12:09 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #9
QUOTE(frabarbani @ Sep 26 2007, 05:58 PM) *
Provo a fare un esempio, forse un po' forzato: se voi fate vedere ad un fumatore incallito le foto di malati terminali di tumore al polmone? Pensate che questi andrà a gettare il proprio pacchetto di sigarette? Forse è più semplice ottenere l'effetto contrario...

Io ho smesso di fumare quando ho visto cosa vuol dire morire di cancro a meno di quarant'anni.
Forse una foto di malati non avrebbe sortito lo stesso effetto. E' certo però che l'assenza di alcuna "visione" non sortisce nessun effetto.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #10
QUOTE(tide @ Sep 27 2007, 01:07 PM) *
Il patrocinio del ministero della salute non migliora sicuramente il mio giudizio nei confronti di questa campagna... se ce ne fosse bisogno peggiora quello sulla nostra classe dirigente.

Intanto però se ne parla ... e magari non solo qui.
Cosa avrebbe dovuto fare una "classe dirigente"? censurare la campagna?
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #11
QUOTE(tide @ Sep 27 2007, 01:07 PM) *
Nell'uso fatto di quella foto non c'è volonta di informare o di affrontare un problema sociale; lo scopo è pubblicitario

Quella foto è un esempio di arte-menzogna che ci permette di conoscere la verità ... come da te citato in firma.
PAS
Messaggio: #12
QUOTE(Tramonto @ Sep 27 2007, 04:15 PM) *
Cosa avrebbe dovuto fare una "classe dirigente"? censurare la campagna?



Assolutamente niente visto lo spessore morale di certa “classe dirigente”.

Ma camuffare da campagna antianoressia una azione tesa solo a far soldi (fotografia o non fotografia) la dice lunga sullo squallore interiore non solo di “classi dirigenti” ma anche di coloro che si prestano materialmente a realizzarle (fotografi inclusi).
Negativodigitale
Messaggio: #13
QUOTE(tide @ Sep 27 2007, 01:07 PM) *
...
Diverso, molto diverso, ESTREMAMENTE DIVERSO, sarebbe se nell'angolo in basso a destra della foto comparisse il logo della Nike, interessata a trasmettere (in modo più o meno esplicito) un messaggio del tipo "...se la povera Kim Phuc avesse avuto un paio di Nike ai piedi avrebbe potuto scappare più velocemente".
Si tratta ovviamente di un paradosso, ma nel caso della foto di Toscani al paradosso siamo molto vicini.
...


E' quello che Toscani ed i suoi committenti fanno da vent'anni con il plauso di (quasi) tutti.

Quoto in pieno il tuo intervento.

Paolo
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #14
QUOTE(PAS @ Sep 27 2007, 05:00 PM) *
QUOTE(Tramonto @ Sep 27 2007, 04:15 PM) *

Intanto però se ne parla ... e magari non solo qui.
Cosa avrebbe dovuto fare una "classe dirigente"? censurare la campagna?

Assolutamente niente visto lo spessore morale di certa “classe dirigente”.

Ma camuffare da campagna antianoressia una azione tesa solo a far soldi (fotografia o non fotografia) la dice lunga sullo squallore interiore non solo di “classi dirigenti” ma anche di coloro che si prestano materialmente a realizzarle (fotografi inclusi).

Valerio mi ha tolto le parole di bocca, anzi dalla tastiera...
sottoscrivo ogni singolo puntino...

QUOTE(Tramonto @ Sep 27 2007, 04:22 PM) *
Quella foto è un esempio di arte-menzogna che ci permette di conoscere la verità ... come da te citato in firma.

Questa è una simpatica stortura... laugh.gif
Il senso della frase di Picasso è tutto un'altro, cioè che l'arte, attraverso la finzione della messa in scena, è medio per veicolare la Verità.
In questo caso si usa una foto-verità per veicolare una menzogna e cioè l'idea che mettersi addosso un paio di braghette di quella marca renda le persone migliori...

QUOTE(Tramonto @ Sep 27 2007, 04:10 PM) *
E' certo però che l'assenza di alcuna "visione" non sortisce nessun effetto.

Su questo invece sono assolutamente d'accordo con te e in disaccordo con Andrea quando diceva che "far vedere" non serve a nulla.
Intanto il "conoscere" è sempre la soluzione migliore.
Inoltre, seppure è vero che se mostro quella foto a un malato di anoressia è molto improbabile che lui reagisca andando ad ordinarsi una pizza, è anche vero che in questi casi il malato non è l'unico soggetto in gioco. La mia esperienza al sert mi ha insegnato che un ruolo importante nel trattamento di questi casi è giocato dai familiari i quali però, molto spesso, rifiutano di vedere il problema.
La reazione tipo di una mamma italiana è: "MI STA DICENDO CHE MIA FIGLIA È PAZZA?!?", dopo di che segue una chiusura totale nei confronti dello staff medico.
Mettere quindi i familiari brutalmente di fronte alla devastazione prodotta dalla malattia è spesso d'aiuto per convincerli ad accettare la situazione e farsene carico.

R.

Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #15
QUOTE(tide @ Sep 27 2007, 05:40 PM) *
Questa è una simpatica stortura... laugh.gif

Lo so! E' una sorta di operazione alla Toscani ... wink.gif
QUOTE
Il senso della frase di Picasso è tutto un'altro, cioè che l'arte, attraverso la finzione della messa in scena, è medio per veicolare la Verità.

Fin lì c'arrivavo anch'io ... smile.gif

QUOTE
Su questo invece sono assolutamente d'accordo con te e in disaccordo con Andrea quando diceva che "far vedere" non serve a nulla.
Intanto il "conoscere" è sempre la soluzione migliore.

Non so se sia la soluzione migliore. E' senz'altro un importante passo in avanti.
La soluzione migliore infatti passa attraverso strade ben più complesse, come giustamente scrivi, e che quoto molto volentieri:

QUOTE
... se mostro quella foto a un malato di anoressia è molto improbabile che lui reagisca andando ad ordinarsi una pizza, è anche vero che in questi casi il malato non è l'unico soggetto in gioco. La mia esperienza al sert mi ha insegnato che un ruolo importante nel trattamento di questi casi è giocato dai familiari i quali però, molto spesso, rifiutano di vedere il problema.
La reazione tipo di una mamma italiana è: "MI STA DICENDO CHE MIA FIGLIA È PAZZA?!?", dopo di che segue una chiusura totale nei confronti dello staff medico.
Mettere quindi i familiari brutalmente di fronte alla devastazione prodotta dalla malattia è spesso d'aiuto per convincerli ad accettare la situazione e farsene carico.


Grazie per lo scambio dialettico.

Riccardo
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #16
Grazie a te...
Sino a quando si riesce a non farli degenerare gli scambi di opinioni sono sempre piacevoli e importanti...
Poi, come avrai capito, nonostante siano ormai passati parecchi anni per me questo è ancora un nervo scoperto...
È stata un'esperienza dura, che ho iniziato perché avevo sottovalutato e che non ho vergogna dire che non ho retto a lungo...
Tutto fa sangue, come si dice dalle mie parti.

R.

Messaggio modificato da tide il Sep 27 2007, 05:25 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #17
QUOTE(tide @ Sep 27 2007, 06:24 PM) *
È stata un'esperienza dura ... non ho retto a lungo...

Non importa. E' comunque meritorio il solo fatto di aver avuto il coraggio e la nobiltà di provare.
Se ci fossero più persone così, avremmo anche una classe dirigente migliore.
G.L.C.
Messaggio: #18
QUOTE(ANTENORE @ Sep 26 2007, 01:09 PM) *
Il marchio Nolita, fashion brand del gruppo Flash&Partners di Tombolo comissiona questa pubblicità ad Oliviero Toscani il quale, come sempre, riesce a stupire e di conseguenza a far parlar di se e del problema.
...
E giusto che il messaggio rispetti valori morali, dettati dalla cultura dominante, oppure è giusto che il messaggio rompa ogni regola e convenzione pur di arrivare?
Fin dove ci si può spingere con la fotografia?

Saluti, Matteo


secondo me il messaggio DEVE rompere gli schemi (e le scatole) se vuole colpire le coscienze, soprattutto se la "cultura" dominante viene imposta.
deve mostrare ciò che la gente non conosce, o peggio ancora si rifiuta di vedere e di capire.

pubblicare quelle foto associate ad un marchio è sbagliato, perchè alla fine il messaggio viene distorto. ma se questo porta comunque ad una riflessione, se può servire ad aprire gli occhi a qualcuno, ... pazienza.

quello che invece mi stupisce ogni volta è la reazione della gente alle campagne di toscani.
viviamo in una società che ci bombarda di messaggi sbagliati, ma nessuno fa niente per cambiare le cose, e quei pochi che ci provano alla fine si stancano, perchè spesso si ritrovano soli.
e a fare scandalo sono le capagne di toscani o della benetton o della nolita?

ricordate il malato di aids?

IPB Immagine

riporto un pezzo copiato dal sito benetton relativo a quella campagna:

"La foto di David Kirby ritratto nella sua stanza dell'Ohio State University Hospital nel Maggio del 1990 con al capezzale i familiari, è della fotografa Therese Frare, ed era già stata pubblicata come foto giornalistica in bianco e nero su Life magazine nel Novembre del 1990. Aveva già vinto nel 1991 il World Press Photo Award, ma è stato grazie all'utilizzo pubblicitario che Benetton ne ha fatto che questa foto ha raggiunto i media mondiali ed ha fatto discutere sul tema della morte per HIV. Tanto che oltre a vincere il premio dell'European Art Director Club per la miglior campagna del 1991, l'Infinity Award dell'International Center of Photography di Houston, e ad essere stata esposta in musei americani, francesi, italiani, svizzeri e tedeschi, nel 2003 la foto è stata inclusa nella raccolta Life 100 Photos that changed the world. I genitori di David, Bill e sua moglie Kay, parteciparono alla conferenza stampa indetta dalla Benetton alla Public Library di New York e mentre su quell'immagine il mondo si divideva tra accuse di cinismo e approvazione, e molte riviste avevano già rifiutato la pubblicazione, la madre di David disse: "Noi non abbiamo la sensazione di essere usati ma di usare la Benetton: David parla a voce molto più alta ora che è morto che non quando era vivo"."

quando fu lanciata quella campagna io ero un adolescente, di aids non me ne importava niente, ed avevo una vaga conoscenza del problema.
quella foto mi ha colpito, mi ha incuriosito, mi ha spinto a volerne sapere di più.
pazienza per il logo verde e bianco, per me era in secondo piano.

che cosa invece mi spaventa?

iniziamo da miss italia? che razza di trasmissione è? sulla rete nazionale poi.
che messaggio comunica? se sei bella avrai successo, se sei brutta sei solo un ... cesso?
detta cosi sembra una grossa banalità, ma l'anoressia esiste, e non è certo banale.

arriva l'estate? che cosa ci propongono i mezzi di informazione, compresi i telegiornali? centinaia di diete per arrivare in forma alla prova costume..... perchè DEVI essere in forma, altrimenti dietetici ed antidepressivi i nostri sponsor... a chi li vendono?

arriva l'ora di pranzo ed ecco che il portale libero ti augura buon appetito servendoti una bella ragazza seminuda.

perchè questi messaggi non ci colpiscono? perchè nessuno dice niente? perchè tutto questo sembra "normale" quando non lo è affatto?

ed ancora i belli del cinema, le letterine e le letteronze, le top model, la pubblicità che ci mostra un mondo perfetto, e chi più ne ha più ne metta.
ma perchè si è arrivati a questo punto? perchè si fa di tutto per affermare un modello sbagliato?

se poi al disagio "estetico" aggiungi i problemi familiari, scolastici, ecc, che ad un adolescente possono sembrare enormi e difficili da gestire, ecco che il gioco è fatto, e tornare indietro è difficile.

ed allora ben venga una campagna pubblicitaria che mette a nudo il problema, che te lo fa vedere dovunque giri lo sguardo, perchè cosi, almeno per un poco, non lo puoi ignorare.
ben venga un messaggio corrosivo del perbenismo e del menefreghismo collettivo.

certo fa schifo pensare che anche per questo ci sia bisogno di uno sponsor, e che qualcuno ci speculi sopra. ma pazienza.
se sarà servito a strappare una sola ragazza al vortice della malattia, meglio che niente.

purtroppo, passato il momento, al posto di quei manifesti rimetteranno delle magrissime modelle a sponsorizzare una borsetta di pelle .... è questo il vero dramma.



http://press.benettongroup.com/ben_it/abou...paigns/history/

Messaggio modificato da G.L.C. il Sep 27 2007, 09:24 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #19
QUOTE(G.L.C. @ Sep 27 2007, 10:20 PM) *
secondo me il messaggio DEVE rompere gli schemi (e le scatole) se vuole colpire le coscienze, soprattutto se la "cultura" dominante viene imposta...

Grazie per la lunga e bella riflessione. Il tuo punto di vista è validissimo.
Mi ha dato da pensare. E continuerò a pensarci.
giodic
Messaggio: #20
Queste discussioni/polemiche mi ricordano ciò che successe quando, qualche anno fa, una "pubblicità progresso" (o qualcosa del genere) commissionò una campagna di sensibilizzazione sul problema dei malati di Alzhaimer, mai andata in onda perché i "benpensanti" pensaronono che il messaggio era troppo "forte".
So cosa significa avere in casa un malato di Alzhaimer e quello che significa per lui e per chi gli sta attorno, ed immagino cosa possa significare analogamente avere in famiglia un soggetto anoressico .......
Ecco, una foto, un'immagine che sensibilizzi la gente (anche a scopo preventivo) sul problema, significa rendere reale un problema che, altrimenti, rimarrebbe confinato ai pochi sfortunati che lo affrontano quotidinamente.
lo so che questa è una pubblicità, ma ben venga se alla fine serve a quanto sopra.
Negativodigitale
Messaggio: #21
QUOTE(giodic @ Sep 28 2007, 12:29 AM) *
lo so che questa è una pubblicità, ma ben venga se alla fine serve a quanto sopra.


E ti sembra poco?
Che un'azienda debba far soldi anche grazie ad un dramma mi sembra tristemente grottesco.

Se il buon Toscani negli anni 80 invece di diventare famoso e miliardario grazie ai Benetton avesse preso la sua bella macchina fotografica e fosse andato che ne so, te ne dico tre a caso, in Libano, in Iran o in Afghanistan, ed avesse fatto delle foto memorabili, adesso forse sarebbe forse un po' meno famoso e un po' meno miliardario ma avrebbe reso un servizio a quelle cause.

Se si vuole dire, risultati alla mano, che è stata un'operazione brillante dal punto di vista commerciale sono d'accordo ma non mi si venga a raccontare che è stata un'operazione a fin di bene.
I fotografi che hanno testimoniato i drammi dell'umanità sono altri.

Paolo

Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #22
QUOTE(G.L.C. @ Sep 27 2007, 10:20 PM) *
secondo me...

Le tue sono riflessioni sensate e intelligenti che, in linea di massima, non posso che condividere...
Come ho già detto non ho nulla da eccepire sul messaggio forte, anzi...
fosse per me, in barba ai benpensanti, tappezzerei la città di simili "pugni nello stomaco": gli spunti non mancano di certo.
Quello che mi manda tremendamente in bestia è pensare che qualcuno, su queste tragedie, possa pensare di farci dei soldi...
Tu dici (e non hai torto) "meglio che niente...", io dico "... e chi non ha uno sponsor?"
Chi si trova a vivere drammi umani non sfruttabili dal punto di vista commerciale cosa fa?
Non abbiamo sacrificato abbastanza alle ragioni del mercato e dell'economia?
Ora dobbiamo anche accettare di dividere i problemi in "serie A" e "serie B", in funzione della loro spendibilità dal punto di vista pubblicitario?
Perché si parli di loro i tetraplegici devono sperare che la Bridgestone si metta a costruire pneumatici per sedie a rotelle?
Perché la logica è questa.
Senza contare il fatto che le persone che fra venti giorni incolleranno sul manifesto di Toscani un altro manifesto con sopra una top model che pesa venticinque chili sono le stesse... magari non sono "fisicamente" le stesse, ma appartengono allo stesso meccanismo, rispondono alla stessa regola: "vale tutto, pur di vendere".
Io sarò uno sciocco Don Chisciotte ma a questa logica non mi arrendo.
Prima ci si chiedeva cosa dovrebbe fare una "classe dirigente"...
Magari potrebbe bloccare certe campagne pubblicitarie, visto che ci sono degli strumenti istituzionali che, in teoria, sarebbero preposti a fare questo.
Magari potrebbe finanziare Toscani, comprare la sua foto e usarla per una seria, disinteressata, campagna di sensibilizzazione...
Certo non ci si può aspettare cose del genere da persone che sugli intrallazzi del mercato si ingrassano, facendo la cresta sulla spesa...
Roberto
alcarbo
Messaggio: #23
Bravi "ragazzi" per il contenuto e il tono della discussione. Ogni tanto qualcuna (più di una) sale di livello.
Fare foto magari scadenti di qualità, con tanto rumore, ma con contenuti significativi sarebbe la mia ambizione ma non ne ho l'occasione.
Basterebbe un viaggio in certi paesi o forse anche solo il coraggio di girare nelle periferie delle nostre grosse città o anche in certe campagne disagiate.
E' che ormai si bada (luogo comune) più all'apparire che all'essere.
Però ciò sarà anche banale ma è profondamente vero.
Conti per quel che hai e non per quel che sei.
E se non hai non sei nessuno.

Messaggio modificato da alcarbo il Sep 28 2007, 05:39 AM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #24
QUOTE(alcarbo @ Sep 28 2007, 06:38 AM) *
Conti per quel che hai e non per quel che sei...

È ancora peggio di così...
Conti per quello che spendi e per quello che rendi...
e chi ci casca prima si impoverisce, poi si indebita.
Non preoccuparti di andare in periferia Alfredo... la periferia sta venendo da te.
Io abito alla Crocetta, un quartiere che da sempre è considerato d'elite, residenziale.
Questa l'ho fatta a cento metri da casa
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.
qualche tempo fa al supermercatino di quartiere, ho fatto la spesa ad un vecchietto che, con le lacrime agli occhi, contava gli spiccioli nel portamonete senza riuscire a mettere insieme quanto gli serviva per due banane e mezzo litro di latte.
Era pallido, smagrito, imbarazzato...

A pensarci ora avrei potuto offrirgli qualche euro, metterlo in posa per la strada e cavarci qualche scatto street eccezionale...
Chissà come mai non ci ho pensato...
Forse "Oliviero Toscani" si nasce...
R.
Alessandro Casalini
Messaggio: #25
QUOTE(alcarbo @ Sep 28 2007, 06:38 AM) *
Bravi "ragazzi" per il contenuto e il tono della discussione. Ogni tanto qualcuna (più di una) sale di livello.
Fare foto magari scadenti di qualità, con tanto rumore, ma con contenuti significativi sarebbe la mia ambizione ma non ne ho l'occasione.
Basterebbe un viaggio in certi paesi o forse anche solo il coraggio di girare nelle periferie delle nostre grosse città o anche in certe campagne disagiate.
E' che ormai si bada (luogo comune) più all'apparire che all'essere.
Però ciò sarà anche banale ma è profondamente vero.
Conti per quel che hai e non per quel che sei.
E se non hai non sei nessuno.

Concordo...

Se ci togliessimo di dosso le nostre copertine calde e profumate di ammorbidente si farebbe presto a rendersi conto di quanta puzza ci sia in giro... viviamo la nostra vita agiata lamentandoci(io per primo) per il lavoro, per il tempo libero, per tutto...

Poi ti giri e vedi una foto così.........

Li ti rendi conto che i problemi, nella vita, sono altri...
Che poi la foto sia usata per pubblicità bè, siamo noi a volerlo.. è il nostro modo di vivere che impone "lo stupire", e Toscani ci è andato a nozze fin dall'inizio... quindi che dire, ben vengano, a mio parere, gli stimoli che, in un modo o nell'altro, ci riportano alla realtà.

Ciao, Alessandro.
 
Discussioni simili Iniziata da Forum Risposte Ultimo messaggio
2 Pagine: V   1 2 >