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A.d. 2004, Napoli
Laddove si parla della campagna
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Francesco T
Messaggio: #1
In campagna è un’altra cosa", diceva Achille Campanile che proprio così intitolò uno dei suoi libri più esilaranti. Lui, per spirito anti-snobistico, prendeva in giro la gente di città pronta a rinunciare a tutte le comodità urbane per andare a morire di freddo nella case di campagna. Sarcasmi novecenteschi che nessun signore vero dei secoli precedenti avrebbe mai condiviso.
Insomma, dal ‘500 in poi, è all’aria aperta che la douceur de vivre raggiunge il suo culmine. E’ nelle ville suburbane che la raffinatezza nobiliare (ciò che Norbert Elias ha chiamato la civiltà delle buone maniere) esprime tutta se stessa nella sua forma più perfetta.

Nell' anno 2004, nel centro di Napoli, puoi imbatterti in una strada che è una porta del tempo, per un viaggio all'indietro.
Qui non ci sono comodità, non c'è molto che lasci pensare al 2004, anche se a 1000 metri c'è un polo di ricerca tecnologico impegnato nella discesa su Marte o negli abissi della genetica. A 1000 metri corrono fibre ottiche, qui l'acqua è stata portata circa 25 anni fa.

La famiglia che vive questa casa vi si è impiantata nel dopoguerra, erano in due genitori e 8 figli (vivi...); tra il primogenito e l'ultimo ci sono quasi 40 anni di differenza.

Ho voluto scattare qualche foto per conservare questo non luogo.
Non ho pretese da reportage. Non ho scatti da denuncia. Semmai solo testimonianza. Di un altrove che poi, forse, alla fine si trova nella memoria di ognuno di noi.

Per ora allego solo due scatti, non vorrei annoiare.
In caso ci fosse interesse a questa storia, ne aggiungerò.


Questo primo scatto è la casa, com'è oggi, com'era 50 anni fa.
Si sviluppa su due piani, con annesse stalle e cellaio, ma senza bagni e cucine aggiunti solo nel 1990 (prima erano fuori).

Grazie a tutti per l'attenzione che presterete. saluti.

PS Li ho messi in b/n, perchè qui non ci sono i colori. I colori della Campagna. Occorre aver vissuto qui per capire che colori ha la Campagna.








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Francesco T
Messaggio: #2
In questa seconda immagine c'è l'albero di gelsomore che è nel mezzo del cortile.
Un albero dalle grandi radici che ha più di 60 anni.
D'estate porta ombra e frutti di un nero intenso che hanno un succo più indelebile dell' inchiostro.
D'inverno serve per appenderci il maiale per squartarlo.
E poi ci si appende il sacco scrotale del maiale castrato per scacciare gli spiriti maligni.

Dietro l' albero c'è il focolare esterno e tutto quanto pronto per fare le bottiglie di pomidoro. Agricoltura biologica paleolitica, laddove si usa ancora la legna per farle bollire e le pellecchie vengono ancora preparate all' aperto, tutti insieme: grandi e piccini, bottiglie e pomidoro, mosche e polvere. Tutto come sempre. tutto come ogni estate, dal 1953.

Qui il tempo è una nozione che si perde molto presto, quasi contemporaneamente allo stato di non contemporaneità.


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Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #3
E poi??? CONTINUA....
sergiobutta
Messaggio: #4
Sta mangiando i gelsi. Complimenti Franceso, dove l'hai scovata ? Verso gli Astroni ?
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #5
Belllissima architettura rurale e anche belle foto, complimenti

Anch'io forse passero il fine settimana in campagna in una località sperduta tra le montagne del Supramonte in Sardegna e mi hai dato una buona idea sul cercare soggetti d'architettura rurale anche dismessi...

un'ultima cosa...ho letto "scarabocchi" sul link alla tua pagina....ma Ti giuro che non ho copiato...!! mi è venuto così, tanto per stare a sottolineare le scarabocchiate che faccio...Amo i termini desueti...

Ciao !!
Francesco T
Messaggio: #6
La cucina, soprattutto nelle case di campagna, è il perno della casa e della vita familiare. Crocevia di passaggi fra gente che va nei campi e gente che resta a cucinare.
Cucinare poi per 20 persone ogni giorno, impone-va un lavoro massacrante, soprattutto se consideriamo la totale assenza di quegli strumenti (dalla lavastoviglie al robot da cucina...) cui oggi sembra impossibile viverne senza.

Ecco quindi la "vecchia cucina", oggi raramente usata come tale, dippiù come deposito - in questo caso i pomidoro prima della lavorazione.
Nell' angolo, sopra i fuochi Zoppas, rigorosamente a legna, si possono vedere appesi ad un' asta due cibi contadini.
Ad essiccare ed affumicare ci sono una ventresca - cioè parte del ventre del maiale - ed una noglia, ovvero intestino di maile ripieno di frattaglie di maile e tanto pepe e peperoncino!
Questa specie di salsiccia, si usa per insaporire i cibi - non necessariamente invernali, quali: pasta e fagioli, salsicce e friarielli, pasta e patate, etc etc.
Ogni sera quando gli uomini si ritiravano dai campi, tutta la famiglia e gli operai giornalieri si riunivano a mangiare.
C'erano solo le forchette per tutti. I coltelli erano sempre meno di un terzo dei commensali, ma fa niente...
Il fuoco della cucina riscaldava nelle fredde serate, mentre la porta restava sempre aperta sul cortile. Era un segno di benvenuto...

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Francesco T
Messaggio: #7
Alle spalle della cucina, ci sono le stalle ed il cellaio.
Tuttavia, prima di accedere ai locali che possiamo, a giusta ragione, chiamare, il caveau della dimora, c'è questo intermezzo.

Apparentemente inutile, esso svolgeva un lavoro tanto oscuro, quanto utile.
Innanzitutto costituiva una sorta di camera d'aria, per preservare la temperatura dei suddetti locali di cellaio e stalle, da quella della cucina.
Poi custodiva un paio di quei fucili da caccia, all' epoca strumenti per procurarsi cibo - beccaccie e qualche rara lepre -, e per procurarsi piacere, quando la domenica si organizzava una specie di tiro a segno con improvvisati arbusti come bersaglio.

Oggi, questo intermezzo è usato come ripostiglio di attrezzi. Nulla più.
Le ultime generazioni sostengono il referendum contro la caccia, ed il tiro a segno è un lontano ricordo.


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Francesco T
Messaggio: #8
Ed ecco il cellaio.
Posto proprio dietro la cucina, contenena ogni bendidio che la terra produceva. Anzi custodiva. Perchè venivano conservati tutti i prodotti che l'estate portava, affinchè l'inverno li consumasse. E custodiva anche tutti i prodotti lavorati del maiale, che ucciso a febbraio, costituiva fonte di cibo fino ad ottobre quasi.
Poi c'erano le botti, disposte su due file, numerate e divise tra bianco e nero (mai rosso!).
Nle perfetto stile patriarcale della famiglia, potevano accedere al cellaio, solo i maschi. Ovviamente dal più grande in poi. Prima del pranzo (inteso alle 19:00), i maschi passavano a spilare le brocche di vino che avrebbero decorato la tavola.
D'estate il cellaio era ovviamente il luogo più fresco della casa, ed era ogni tanto visitato furbescamente.
Poteva quindi capitare di beccare le ombre di due corpi cugini che si scambiavano le prime effusioni.
Oggi, per un democratico riflusso di giustizia verso Bachofen, la famiglia è matriarcale.
Al cellaio ci si accede tutti. Però, quando si serve in tavola, non importa per quale occasione, gli uomini sono sempre serviti per primi, e con porzioni più abbondanti.
Poi, come ultima tradizione, anche per gli ultimi nati maschi, c'è la legge di natura che dice: i maschi non devono pigliarsi collera ( i maschi non devono subire, soffrire).
Non ci ricordano altre civiltà recentemente alla ribalta, queste due ultime tradizioni?

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Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #9
Francesco Ottimo lavoro...

Unico appunto la cornice nera è troppo ingombrante... secondo me bastava il solo bordino bianco...

La cornice nera sebbene monocromatica nei file jpeg occupa uno spazio ragguardevole lo stesso che potresti utilizzare per rendere meno pesanti le foto oppure per diminuirne la compressione e quindi renderle qualitativamente migliori da vedere...

Per il resto è una gradita testimonianza...
Francesco T
Messaggio: #10
Grazie Lambretta.
Ho usato una cornica nera perchè ho un album di foto dei miei del 1950 fatto di duro cartone nero che rendeva molto bene con quelle piccole foto ferrania, con il piccolo bordino una volta bianco, oggi giallastro come il resto!

Ecco, oggi ho imparato una cosa in più. Pollice.gif
Luca Moi
Messaggio: #11
Bravo, per il bel reportage e per l'ottimo modo in cui lo hai raccontato !!
Francesco T
Messaggio: #12
Ai lati esterni della casa, ci sono i due sentieri che portano verso la "zona notte" della casa, e poi inerpicandosì sempre più, verso le altre terrazze coltivate.
All'inizio del sentiero posto sul lato destro della casa , troviamo il forno -sulla destra nella foto - e poi l'ingresso alle stalle.
Queste contenevano poche vacche, che producevano il latte per la famiglia. Avendo otto figli, c'era pur bisogno al mattino di qualcosa da mangiare prima di andare nei campi. Ovviamente non si chiamavano Lola, e non saltavano staccionate. Venivano munte la sera, prima del tramonto. Quando poi si dava loro l'erba fresca e si ripuliva la stalla, portando i resti fumanti nei campi.
Mentre oggi la stalla serve solo a conservare un torchio ed una botte di terracotta, il forno rimane attivo.
Usato la domenica e nei giorni di festa - come a tutt'oggi -, ogni venerdì sfornava il pane. Quel pane che durava sette giorni, e che accompagnava sia il latte al mattino, sia il vino alla sera. E qualche pizza. Una solo con pellecchie di pomodoro, aglio e rosmarino, qualche altra più ricca come quella ripiena di uova, piselli e pancetta.
A Pasqua il forno regala il meglio di se. Casatielli, pastiere e pizze piene vengono fatti per tutta la famiglia. Sono otto famiglie almeno, con almeno cinque pezzi a testa...Ne servono di fascine...Come quando a Ferragosto in passato si riunivano in oltre quaranta per festeggiare il nome della mamma, Assunta.
Figli, nuore, nipoti, insomma una fauna familiare variegata, con un aria di festa solo perchè ci si vedeva.
I piccolo nipoti dovevano correre nei campi per andare dal vicino ad aprire il rubinetto che portava l'acqua. Questa attraversando un tubo di gomma immerso nella polvere dei campi estivi, finiva in una vecchia botte, che conteneva un' anguria da almeno quindici chili.
I grandi si accingevano a cucinare i polli uccisi il giorno prima, insieme a ruoti di patate conditi con sugna, pomodoro, cipolla e rosmarino.
La cottura era roba da grandi. Con la mezzaluna si tirava fuori dal forno una teglia rovente, e i fuochisti assaggiavano quelle patate. Ogni tanto qualche piccolo veniva ammesso ad assaggiare, correndo via però con la lingua a penzoloni e bruciante!
Finito il pranzo, i ragazzi si rincorrevano, lanciandosi le bucce di quell'anguria consumata.


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Francesco T
Messaggio: #13
Siamo giunti all' ultima foto. Gli abitanti della casa.
Non ho nessuna autorizzazione da parte loro per pubblicarla, ma non avrò anche problemi. Del resto mi sarebbe stato difficile, spiegare loro che avrei pubblicato la foto in internet...
L'uomo sulla sinistra della foto, ha circa 73 anni, è il terzo figlio.
L'uomo sulla destra della foto, ha circa 50 anni, è l'ultimo figlio.
Entrambi vivono solo cone le rispettive mogli. I figli fanno un'altra vita.
Questa terra non offre più nulla. Non possono trasformarsi in agriturismo.
Quando si pronuncia questa parola ti guardano con occhio perso.
Cosa ci sarà mai di allegro e turistico nell' andare in campagna...
Loro ci vivono. Sono nati così. Anzi dove sono nati, nella vecchia campagna oggi c'è la casa di un nobile....

La casa ed il terreno sono di proprietà di ventiquattro eredi che hanno deciso di disfarsene, non appena il contratto permetterà loro di farlo.
I due fratelli si guardano, si chiedono, ma non hanno risposte.
Non pensano, non possono, non vogliono essere altrove, essere qualcun'altro.
Fine.


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Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #14
applausi.gif applausi.gif applausi.gif

Che dire France'!
Mi hai davvero coinvolto...con le foto e col racconto! guru.gif

Ora potrei sperticarmi in lodi...ti dirò che oggi ho davvero imparato qualcosa! woohoo.gif
ryo
Nikonista
Messaggio: #15
Grazie!
Fedro
Messaggio: #16
Ho sentito gli odori, i sapori, percepito le atmosfere, visto i colori!!!
Veramente un'ottimo lavoro e ben riuscito.

Vedere una campagna così diversa da quella che consco e sentirla così vicina, così familiare....forse sei riuscito a rendere uno degli aspetti che rendono gli italiani così diversi e così uguali....

guru.gif
ConteMaxS
Messaggio: #17
Caro Francesco conosco molto bene il luogo da te raccontato.
Ebbene si, la casa "del nobile", quella occupa le antiche campagne, è la mia.....e altro che residenza nobile, si tratta di palazzine dell' INA casa, le cosidette case popolari.
Beh, Francè diciamolo agli amici del forum dove siamo, no?
Se me lo consenti vorrei provarci io, dando qualche altro piccolo contributo.
Dunque siamo nel cuore del quartiere Fuorigrotta, uno dei più vasti e popolosi quartieri di Napoli, a pochi passi da Bagnoli, quella dell' ITALSIDER.
Fuorigrotta e posta all' inizio dei Campi Flegrei (Campi di Fuoco), zona ricca di fenomeni vulcanici (la stessa Fuorigroatta è il cratere di un enorme vulcano ormai inattivo), di leggende e reperti archeologici; fu per i Romani un importante centro termale: nei pressi della casa rurale presentataci da Francesco è possibile ammirare i resti delle antiche Terme Romane (II sec. dopo Cristo)
Centro di benessere e cura ma anche importante punto viario: durante la costruzione della Mostra D' Oltremare venne alla luce un tratto dell' antica Via Antiniana che collegava Napoli a Pozzuoli.
Ai lati della strada furono trovate antiche ville romane, tombe e i resti di un importante acquedotto (quello che portava l' acqua dal Serino alla Piscina Mirabile).
Secondo alcuni studiosi in questa zona di Furigrotta si estendeva il villaggio del Marcianum dove fu sepolto il nostro San Gennaro (in seguito i resti furono portati nella catacomba che porta il nome del Santo).
Comunque, pare che Fuorigrotta fosse già nota in epoca greco-romana e a testimonianza di ciò ci sono i percorsi viari che uniscono il resto della città al quartire.
Il primo grande sviluppo urbanistico di Furigrotta si è avuto verso la fine del 1800, prima, la ricchezza del suolo vulcanico favoriva in particolar modo l' agricoltura.
Purtroppo, gran parte dei ricordi di dell' antica Furogrotta furono abbattuti agli inizi del '900 per far spazio a centri sportivi e complessi culturali.
Oggi furogrotta, se non sbaglio, ma se ci interessa posso documentarmi, conta circa 250.000 abitanti e tanto, tantissimo cemento.
sergiobutta
Messaggio: #18
Francesco, un lavoro veramente notevole ! Svolto in una zona, a dire del Conte, a me molto familiare, avendo vissuto presso il CED del Banco di Napoli, accanto alla RAI, molti, piacevoli anni della mia vita lavorativa. Nel parcheggio annesso al fabbricato in cui lavoravo, in una fase di ampliamento furono trovati i resti di una vai romana. Sospesi i lavori, restò il fosso, per almeno dieci anni. Non so se oggi la via è stata scoperta tutta.
ConteMaxS
Messaggio: #19
QUOTE (ConteMaxS @ Sep 1 2004, 09:14 PM)
Oggi furogrotta, se non sbaglio, ma se ci interessa posso documentarmi, conta circa 250.000 abitanti...

Ops, correggo subito il dato....siamo circa 100.000.
Chiedo scusa.
A presto.
Francesco T
Messaggio: #20

Ringrazio tutti dei commenti, dei contributi, dell' attenzione prestata, che mi hanno confortato nel presentare questa testimonianza.

Saluti.
DAF
Messaggio: #21
va bè, postiamo postiamo, SIAMO STATI "GENTILMENTE" INVITATI, e allora postiamo.....scherzi a parte belle foto e complimenti per lo spunto, non avrei mai pensato ......
(Francè me lo sono guadagnato il caffè?) tongue.gif
centrofotonapoletano
Messaggio: #22
complimenti vivissimi applausi.gif , buono il lavoro e buono il racconto, ottima la scelta del B/N, anche se concordo pienamente sul bordo nero eccessivo.
Anzi, la butto lì....
sarebbe bello se poter vedere altri reportage "raccontati" sul forum.

P.S. visto che anch'io sono napoletano e so che ci sono vari compaesani che frequentano il forum, perchè non ci si mette in contatto e si organizza un incontro?
saluti Pollice.gif

DAF
Messaggio: #23
ciao centrofotonapoletano,(scusa il Rob stà per Roberto, è più comodo...), benvenuto sul forum, eccome se ci siamo, e anzi ti dirò, ci vediamo spesso, anche solo per un caffè o una pizza o per qualche scatto in compagnia, almeno in piccoli gruppi, con alcuni è nata una splendida amicizia over forum, scrivimi sulla mail ci scambiamo i numeri di cell così' 'da essere rintracciabili, a presto..... Pollice.gif
domiad
Messaggio: #24
bellissime foto complimenti!!!! wink.gif

p.s. per dafiero: ti cerco disperatamente.... unsure.gif hmmm.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #25
Questa sera ho letto un racconto illustrato, non tutti i racconti ti lasciano qualcosa, QUESTO racconto si...
Serve che ti dica bravo, Francesco? Non credo, penso che ti basti essere soddisfatto di ciò che hai fatto e so che lo sei.

Ora vado a spulciare il forum, chissà mai che non ritrovi un altro racconto illustrato, la giornata non è ancora finita.

ciao
Eli
 
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