FORUM NIKONCLUB

Anche io avrei bisogno degli estremi per contattare il riparatore.
Grazie

Ciao, diciamo che la differenza tra macro e micro dipende dal rapporto di ingrandimento. La microfotografia è quella che comincia ad elevatissimi rapporti di ingrandimento e che sfrutta apparecchiature speciali (microscopi).
La confusione tra i due termini, in casa Nikon, si spiega perché i suoi obiettivi macro hanno nel nome la parola micro. La scritta micro, sul barilotto, è dovuta al fatto che Zenji Wakimoto, per realizzare il primo macro della casa, si ispirò proprio ad ottiche per microscopio.
E' difficile consigliarti così, ad occhi chiusi. Sarebbe utile che ci fornissi qualche informazione ulteriore.
Corredo attuale, utilizzo prevalente della lente, cifra da spendere, ecc.
Marcello

Ciao, con la lente da 2,9 diottrie che possiedi, facendo qualche calcolo, dovresti poter spaziare tra un ingrandimento di 0,3 e 0,96 (molto prossimo all'1:1) a seconda del posizionamento della ghiera di messa a fuoco del 105mm rispettivamente su infinito o sulla minima distanza di messa a fuoco.
La distanza operativa, al massimo rapporto di riproduzione, dovrebbe essere di circa 32cm, con la lente. Il vantaggio sarebbe quello di non perdere ulteriormente in luminosità (oltre al normale fattore indotto dall'allungamento del barilotto dell'obiettivo), a discapito di un poco di qualità, conseguente all'adozione della lente aggiuntiva.
Con il tubo dedicato, invece, il rapporto arriverebbe al fatidico 1:1, ma con la relativa perdita di luminosità che comporta questo tipo di sistema. Essendo stato progettato apposta per lavorare con il tubo, poi, il 105 micro non dovrebbe subire decadimenti qualitativi di sorta. La distanza minima, con il tubo, dovrebbe essere di 42cm.
Dei calcoli non sono certissimo, ma dovrebbero fornirti una buona approssimazione.
Spero di esserti stato di aiuto
Marcello

Ciao, nonostante il "reset" del 2003, ci sono sempre i numeri di matricola progressivi. Una volta comparivano nel profilo utente, adesso mi è capitato di rivedere il mio solo in occasione della richiesta di modifica password.
Marcello

Tanti carissimi auguri anche da parte mia!
Buon Compleanno!!!
Marcello

Le ottiche sono tutte da tenere!!! Per la messa a fuoco manuale, io non ho mai riscontrato problemi con la d200; non è come con una bella reflex a pellicola, ma ci si adatta bene.
Marcello

Ciao Lilly, le tue ottiche non sono affatto male. I tre Nikkor, pur non essendo al top, sono decisamente ottiche in grado di regalare ottimi risultati; il Sigma è veramente sorprendente, con una ottima resa del fuori fuoco e prestazioni eccellenti alle brevi distanze; Il Tamron è un vero prodigio. A differenza delle altre tue ottiche, non ho mai avuto la fortuna di poterlo provare, ma mi sono documentato molto sulla sua resa e, in passato, ho anche provato ad acquistarne uno. Dovrebbe essere eccellente! Tra le migliori ottiche della categoria anche se confrontato con altri marchi. Ti segnalo un link.
Per quello che riguarda la reflex, penso che tu già sia a conoscenza del fatto che con macchine di classe non Top o Semi-Top andresti a perdere la lettura esposimetrica utilizzando ottiche prive di cpu. Pensare ad una d200 o una d300 è decisamente la scelta migliore. Tieni presente, però, che con il formato DX andresti a sacrificare l'angolo di campo delle tue ottiche e ti ritroveresti senza un grandangolare. Nel caso non potessi spingerti nell'acquisto di una d700 (FX), fai conto, quindi, di dover acquistare una focale un poco più corta del tuo 24.
Marcello
http://www.adaptall-2.com/lenses/01A.html

Ho il 50 ed il 55 f1,2, non il noct purtroppo. Con il 58 ho avuto modo di fare qualche scatto, in passato, grazie alla infinita disponibilità di Rino.
Il 50 segna un passo avanti, rispetto al 55, decisamente evidente. A tutta apertura soffre meno di aberrazione sferica e il calo del macrocontrasto è decisamente meno evidente che con l’anziano parente. La risoluzione è solo di poco migliorata, ma il micro contrasto più accentuato fa percepire una sensazione di nitidezza decisamente più elevata.
Ottimo anche per il resto; ma anche il 55 non se la cavava male.
Il noct costa!!! Il suo prezzo, però, è giustificato dalla sua rarità, dalla sua lavorazione e dalla sua resa in determinate condizioni e per determinate applicazioni.
Anche se l’adozione di una lente asferica posta in posizione avanzata dovrebbe correggere più la distorsione che altro (in linea teorica sono quelle poste più vicine al diaframma che dovrebbero correggere le aberrazioni), nel noct si nota una evidente correzione delle più comuni aberrazioni ottiche. La coma (quell’effetto che crea l’”apertura” dei punti luminosi a fuoco come se fossero delle piccole comete) in modo particolare, vera “bestia nera” per tutti i fotografi notturni, risulta essere veramente ben corretta. Con i modelli precedenti non si può fare della fotografia astronomica a largo campo senza chiudere almeno di 1e1/2 – 2 stop (con il 55).
La resa a tutta apertura, poi, per quello che riguarda l’impressione di nitidezza, è decisamente a favore del noct in tutte quelle situazioni dove la luce non è ottimale (vero campo di applicazione per questa lente). Paragonati al noct, il 50 ed, ancor più, il 55 sembrano ottiche generiche dotate della possibilità di spingersi ad f1,2 per i casi di necessità (estrema per il 55). F1,2, per il Noct, invece, è una apertura già considerata di “lavoro”, paragonabile ad f1,4 del 50 e f2 del 55.
Tra l’ai e l’ais non esistono differenze ottiche, ma solo meccaniche. Il diaframma che passa da 7 a 9 lamelle e la tacca ais nella montatura (oltre a piccole cose estetiche di nessuna importanza pratica).
Il costo è decisamente elevato, ma in linea con quello che si trova nel resto del mondo. Vi confesso, però, di averne trovati ben 3, in questi ultimi anni, a cifre di molto inferiori, in Italia (dai 500 ai 1700). Se solo avessi avuto la disponibilità economica, adesso……. Meglio non pensarci!!!

Marcello

Si, diverse modifiche, ma non sostanziali (lo schema ottico, ad esempio, non è stato variato nei gruppi).

Altra differenza con il 50 (per il noct non mi esprimo) è la resa del colore. Ok, con il digitale non conta molto, ma io scatto ancora il 98% delle volte a pellicola, quindi...
Il 55 tende al giallo/ambra; il 50 al magenta.
Altro non mi viene in mente.
Marcello

Le foto sono realizzate a f2,8 ed ad f2 rispettivamente (ci sono i dati e non sono state modificate).
Condivido il parere di Rino, in modo particolare per quello che riguarda il quantitativo (e la qualità) di aberrazioni a tutta apertura e il microcontrasto un poco a tutti i diaframmi. Per quello che riguarda il piacere di utilizzo, però, ritengo il 55 veramente divertente da utilizzare. Non ricerco sempre la "sterile Qualità" a tutti i costi. Spesso è piacevole avere a che fare con un obiettivo con una resa più "umana"; anche le foto ne guadagnano in "personalità".
Il 55 è stato rivisto, durante la sua produzione, ma non è stato modificato in maniera sostanziale.
Ti inserisco un link:
http://www.luciolepri.it/lc2/marcocavina/a...ions/00_pag.htm

Due foto ad f1,2




Ho il 50f1,2 ed ho avuto modo di fare un paio di scatti con il mio SOGNO, il NOCT (Rino, non smetterò mai di esserti riconoscente per avermelo fatto provare!!! GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!!!).
Sono due ottiche decisamente più "mature". Aberrazioni più contenute (per il NOCT non mi esprimo), resa più "incisa" (potere risolvente e microcontrasto più elevati anche a tutta apertura) e trattamento antiriflesso decisamente migliore (con il vecchio non si può pensare di fotografare senza porsi troppi problemi con il sole, anche se, ripeto, non mi dispiace vedere, per alcune fotografie, in determinati ambiti e per particolari soggetti, dei "difetti"; anzi).
Io, il 55 lo adoro, ma lo uso non certo per uso generico. Dovendo avere un solo "normale", quasi sicuramente propenderei per il 50 1,2 (il noct non avrei il cuore di portarmelo dietro con troppa disinvoltura, lo ammirerei tutti i giorni chiuso in una bella bacheca; ecco il motivo, per non accennare a quello economico, per il quale non lho ancora comprato).
Il 50 è più adatto ad essere utilizzato in tutte le situazioni. Si presenta molto più versatile del 55. Certo non versatile come il nuovo afs f1,4, ma ha la ghiera dei diaframmi ed io non posso farne a meno!!!
Spero di esserti stato di aiuto
Rimango a tua disposizione
Un saluto
Marcello

In base al prezzo, mi orienterei su di una d200 o d300 (usate). Con una spesa dai 550 ai 900 euro, quindi, dovresti cavartela.
Tienici informati
Marcello

Serve anche per evitare che rimangano "imbrattate" ed immobilizzate all'interno del perimetro del barilotto (dove "scorre" il liquido lubrificante).
Marcello

Con la D90 non risolveresti. Dovresti prendere una d200, d300, d300s, d1, d1h, d1x, d2h, d2hs, d2x, d2xs, d3, d3s, d3x, d700.
Marcello

Ciao, la possibilità che, "lavorandoci" un poco, le lamelle tornino a muoversi c'è, ma non ti salva dall'"impigrimento" delle stesse dovute al fatto di essere state imbrattate di lubrificante. L'unica è far fare una bella pulizia. Io sono di Napoli e non conosco riparatori nella tua zona; per dirla tutta ne conoscevo un paio nella mia, ma uno ha cessato l'attività e l'altro mi ha rovinato 5 ottiche.
Ti consiglio di rivolgerti ad un negozio di fotografia (o ad un fotografo) della tua città per chiedergli informazioni riguardo qualche riparatore. Altra soluzione potrebbe essere quella di rivolgersi al centro di Roma (CSA) o a quello di Milano (LTR).
Stai comunque tranquillo, l'operazione non è difficilissima, non è costosa e l'ottica ti ritorna in perfetto stato, come se non le fosse successo nulla.
Marcello

Ciao, il 55mm f2,8 micro è una di quelle ottiche che "soffre" spesso dell'inconveniente della fuoriuscita di liquido lubrificante che "blocca" o rallenta il movimento delle lamelle del diaframma. Per ovviare all'inconveniente, qualora si presentasse, purtroppo, non c'è altra via che l'intervento di un buon fotoriparatore. La spesa è modesta e vale certamente la pena di farla. Per cercare di prevenire il presentarsi, o il ripresentarsi, del "problema", invece, è buona norma ricordarsi di posare l'ottica con il diaframma impostato al valore minimo (f22-32-ecc), in posizione eretta, con entrambi i tappi montati, con la lente anteriore verso l'alto e lontano da fonti di calore e/o umidità. Usarlo di quando in quando sarebbe meglio!
Marcello

Ciao, è veramente un obiettivo particolare.
Il primo f1,2 di casa Nikon (1965 la prima versione). Predecessore del 50mm e del mitico NOCT (58mm).
Ottica con un discreto potere risolvente, ma dotata di un micro contrasto molto modesto fino ad f2,8. Soffre di aberrazione sferica e la coma è quanto di peggio mi sia capitato di vedere.
In poche parole, non lo consiglierei per riprese “tecniche” o scientifiche (astrofotografia a largo campo, ad esempio). In compenso, però, è dotato di una resa dei colori spettacolare, di un fuori fuoco molto piacevole, di una ariosità invidiabile e di un certo fattore che non saprei bene identificare, essendo prettamente soggettivo, ma che, ti assicuro, me lo ha fatto amare fin dal primo momento. Lo utilizzo con la pellicola, sia a colori (dia NON molto sature, per valorizzarne le caratteristiche) che in B&W (sia molto granulose che non).
In digitale, con la d200, si comporta benissimo. Non ho riscontrato nessuna controindicazione.
Ti posto un paio di foto fatte con il digitale.
Spero di esserti stato di aiuto
Marcello

Ciao, mi è stato fatto notare, da un mio buon amico, che la d90 non ha simulatore del diaframma. Nessuna controindicazione, quindi, nel montare il 50. Rimangono, ovviamente, le limitazioni di funzionamento cui si accennava prima.
Marcello

Oltre all'incompatibilità esposimetrica, considera che è un PRE_AI non modificato. Il solo montarlo rischia di rompere il simulatore del diaframma sul corpo macchina della tua D90.
Marcello

Tanti auguri di Buon Compleanno!
Marcello

E’ un lavoro superbo!!! Grazie per averlo condiviso con tutti noi!!!
Anche se con ritardo, ti faccio i miei più sinceri auguri per il tuo 25° anno di matrimonio.
Ti abbraccio con sempre immenso affetto
Marcello

Tanti Auguri Di Buon Compleanno!!!
Marcello

Ciao, ti ho detto che l’argomento è ampio. Cosa non ti è troppo chiaro?
Marcello

Ciao, iniziamo con il dire che la lettura spot non è da adoperarsi “solo” per quei casi limite esposti da Kintaro, ma sempre, quando si voglia essere artefici del risultato finale fino in fondo.
La misurazione media ponderata e quella matrix, eseguendo una lettura a tutto campo (media la prima e pseudo - intelligente la seconda), altro non fanno che restituirti i valori di tempo e diaframma, in base alla sensibilità del supporto sensibile in uso, per riprodurre la scena con un valore pari al grigio al 18%.
La lettura spot indica anch’essa i dati di tempo e diaframma che, in relazione ad una data sensibilità del supporto sensibile, sono necessari per riprodurre un soggetto come se fosse grigio al 18%, ma lo fa eseguendo una lettura “mirata” strettissima (generalmente cerchietto da 3mm di diametro o, nelle recenti reflex, area af selezionata).
A differenza dei primi due sistemi di lettura esposimetrica, che generalmente forniscono dati abbastanza decenti per poter scattare una foto, la lettura spot richiede un certo “mestiere” per poter essere utilizzata!
Puntando lo spot su di un tono diverso dal grigio al 18%, infatti, si otterrebbe una lettura completamente sballata che non potrebbe essere mitigata dagli altri elementi della scena (cosa che avviene con le letture a tutto campo), non essendo questi considerati dallo stretto angolo di misurazione.
Un modo corretto di adoperare lo spot è quello di usarlo come una sonda, sfruttando “la prima parte” della tecnica del Sistema Zonale di Adams. Conoscendo la latitudine di posa (gamma dinamica) del proprio supporto sensibile, ed eseguendo una lettura spot sull’elemento più chiaro e su quello più scuro presenti nell’inquadratura e sui quali desideriamo che rimanga percepibile "la trama" (prima di bruciare le luci o chiudere troppo le ombre), sarà possibile valutare l’”intervallo” utile necessario per fare in modo che “tutto” venga registrato adeguatamente (augurandoci che sia alla portata del nostro supporto sensibile, altrimenti ci toccherà rinunciare a qualcosa agli estremi della “scala”). Nel caso in cui si voglia valorizzare un singolo elemento, poi, nel caso in cui sia assimilabile ad un grigio al 18% (o lo si voglia ritrarre come tale), si potrà puntare lo spot su quest’ultimo e selezionare i valori da adoperare. Nel caso in cui l’elemento di nostro interesse non fosse assimilabile ad un grigio al 18%, ci toccherà operare con una misurazione sostitutiva eseguita su di un tono medio posto nelle medesime condizioni di illuminazione (cartoncino grigio al 18% posto avanti al soggetto, ad esempio).
L’argomento è molto ampio ed il mio consiglio è quello di approfondirlo con la lettura di un buon libro di tecnica (“Il Negativo” di Adams). Adoperare la lettura spot è fonte di infinite soddisfazioni, ma a condizione che la si sappia usare; in caso contrario, infatti, molto meglio adoperare la media o la matrix.
Marcello

Ciao,
60/40 – 80/20 – 75/25 sono le percentuali di ripartizione della lettura esposimetrica semi-spot delle reflex Nikon. L’esposizione, in pratica, viene presa quasi sull’intera area inquadrata, ma calcolata tenendo conto di una preferenza alla zona centrale (segnalata dal cerchio di, normalmente, 12mm di diametro) che, nella storia Nikon, ha inciso, alternativamente, per una percentuale di 60, 80 o 75%.
Le reflex meccaniche e alcune vecchie reflex af hanno la classica ripartizione 60/40 (classica perché largamente diffusa anche tra altri marchi); la moderne reflex a pellicola e le digitali una ripartizione percentuale di 75/25; la F3 soltanto, una ripartizione di 80/20.
E’ fondamentale conoscere questi dati per interpretare al meglio i valori consigliati dalla macchina.
Marcello