QUOTE(Tangerineblues @ Jan 18 2014, 01:24 PM)
Buongiorno amici.
Il gioco è bello se dura poco, dunque metto le carte in tavola. Io spero che questa pazziella sia servita a dimostrare che la lotta fra i sensori non ha nessun senso pratico; che se non ci fossero gli exif non potremmo vedere nessuna differenza e quindi non riusciremmo a distinguere una fotocamera dall’altra.
Il senso di naturalezza, il senso digitale… differenze che esistono, purtroppo difficili da percepire, ma che non possono essere tradotte in numeri e che dipendono, anche loro, da tanti fattori come lo sviluppo del raw, obiettivi e mano del fotografo. E non sono correlate linearmente al numero dei pixel.
Sono d'accordo con gli ultimi interventi che ho letto e credo che questa riflessione fatta insieme non sia inutile.
Gian Carlo ha capito bene, avendo io accennato di non essere del tutto OT che si tratta di Nikon D4.
E quindi del sensore gemello di questa bella Df. Ininfluente ai fini della qualità della foto. Una D200 avrebbe fatto altrettanto bene.
Riconoscere un obiettivo è anch’essa una mission impossible. Qui avevamo qualche indizio, come la tinta, che poteva suggerire qualcosa. Non è la tinta di un Nikkor. Nei Nikkor c’è un po’ di azzurro. Dalla prospettiva la focale si direbbe lunga. Nel dettaglio abbiamo ancora un indizio: guardate i caratteri tipografici e in particolare la cornice che attraversa tutta l’immagine trasversalmente. Non c’è nessun alone verde o magenta intorno alle lettere o lungo la cornice e questo orienta fortemente verso un obiettivo dotato di una potente correzione apocromatica.
Di più è veramente difficile.
È la tinta di uno Zeiss? No. Gli Zeiss sono più ambrati.
Non è un Canon. I Canon sono più rossi.
Questa lente è gialla. Dunque Sigma?
No. Il giallo Sigma e giallo/verde e i Sigma, anche quelli dotati di lenti asferiche, non hanno una correzione apocromatica così efficace e non sono così... delicati...
Si tratta di un obiettivo quasi impossibile da individuare perché la maggioranza di noi non ne ha mai avuto uno ed è piuttosto raro.
È un 180/2.3 Apo Dem di Angènieux con attacco Nikon prodotto solo per un paio di anni a partire dal dicembre 1985. Niente autofocus e niente VR. In pratica un AIs in tutto e per tutto che, al tempo, costava un botto.
Un obiettivo difficile da usare quasi quanto un 85/1.4 Zeiss ma, parimenti, una lente capace di immagini commoventi.
Dietro questa lente da 1 chilo, non ha importanza che macchina si aggancia. È tanto caratterizzante che prende il sopravvento e determina da solo la qualità sostanziale della foto, diventando facilmente riconoscibile per chi ha avuto l’onore di usarlo.
Dunque, amici, godetevi la Df in tutta la sua bellezza e senza fare paragoni. Valutate le opportunità che questa fotocamera offre, orientando verso un approccio fotografico un po’ antico, ma con i risultati coerenti con la efficienza del migliore digitale.
Io penso che non ci sono fotocamere migliori ma fotocamere più adatte a quello che si vuole fotografare e al carattere del fotografo.
Video, doppi slot, flash incorporati, batterie maggiorate, raffiche da M61 Vulcan, sensori affollati da micropixel… cose importanti per chi se ne serve.
La Df è una fotocamera graziosa, molto leggera, forse da equipaggiare anche con lenti leggere e… portarsela dappertutto, non tanto per averne un uso intensivo (che può tranquillamente sostenere) ma per vivere una esperienza fotografica più intensa e magari più intima.
Il prezzo, alto come per ogni novità, diminuirà tra un anno, per chi non se la sente subito.
Il resto e la differenza la fanno prima di tutto i fotografi e poi, alla lontana, gli obiettivi.
Ringrazio il Capitano Daniele e tutti voi per avermi permesso questa deviazione.
Al di la del test che tengo in considerazione come puro esempio (e la foto mi è piaciuta tantissimo),
quello che mi lascia un po' perplesso è il ragionamento sui vari aspetti cromatici delle ottiche.
Per determinare una considerazione di questo tipo si dovrebbero svolgere dei test molto mirati e con dei settaggi on-camera specifici, ad iniziare da un impostazione WB che non sia AUTO per affermare se una specifica ottica ha delle dominanti (cosa che non credo, in forma assoluta).
Il WB AUTO bisognerebbe imparare a non utilizzarlo, per poter mantenere la luce ambiente del momento, in qualsiasi situazione. Inoltre, ormai per qualsiasi settaggio WB esistono delle tarature specifiche da impostare on-camera in modo da trovare quella resa che ci piace ottenere sulla fotografia.
Utilizzando un WB AUTO invece, lasceremo compensare direttamente alla macchina i colori, rischiando di provocare alle volte dominanti indesiderate e tonalità non volute.
Anche solo un filtro protettivo davanti all'ottica può compromettere il risultato in termini di aberrazioni e resa cromatica, che che se ne dica, rispetto a quando si utilizzavano con la pellicola. Davanti alle mie lenti non uso nemmeno il polarizzatore, per intenderci, anche quando servirebbe (ottengo lo stesso, se non addirittura meglio, in pp., intervenendo sulla luminosità).
Per ultima cosa, ed è un consiglio che vorrei darvi, non intestarditevi continuamente con dei test su "questo" o su "quello", perchè la fotografia è ben altra cosa!
Concentratevi di più nel trasmettere le vostre emozioni in uno scatto, nel contenuto, nell'importanza di aver fatto quello scatto in quel momento perchè irripetibile: questa è fotografia!
Poi non importa il mezzo, di fronte ad un risultato che non ti fa' chiedere con cosa sia stata fatta quella foto.
Saluti!