FORUM NIKONCLUB

Condividi le tue conoscenze, aiuta gli altri e diventa un esperto.

Chiudi
TITOLO*
DOMANDA*
AREA TEMATICA INTERESSATA*
27 Pagine: V  « < 7 8 9 10 11 > »   
Seguendo Le Orme Dei Pionieri Della Fotografia::
Un primo calotipoa
Rispondi Nuova Discussione
enrico
Messaggio: #201
Cari amici,
mentre aspetto la giornata adatta (per il sole e per gli impegni) per l'eliografia, sto preparandomi ad eseguire una foto utilizzando l'albumina e sto facendo delle ricerche. Vi riporto la ricetta del nipote di Nicephore Niepce, a quanto pare il primo ad aver usato questo supporto per il vetro. Infatti, i calotipi avevano il difetto di rendere evidente la struttura della carta e mancavano della nitidezza dei dagherrotipi:

LASTRE DI VETRO ALL’ALBUMINA
Abel Niépce de Saint-Victor: Procedimento negativo all’albumina, in Comptes rendus de l’Académie des Sciences, Paris 1848, t. XXVI, p. 637. Riportato da A. Davanne in La Photographie, Gautier-Villars, Paris 1886 p. 210. Trad. I. Zannier


“Si prendono due o tre chiare d’uovo e vi si aggiunge, a seconda del volume di albumina, da 12 a 15 gocce di una soluzione di ioduro di potassio saturo; si frulla a neve in un vaso fondo e, dopo qualche ora di riposo, si ripone in una bottiglia il liquido che cola. Si può conservare questa albumina per 48 ore in un luogo fresco. L’applicazione sulla lastra è una operazione delicata: si mette in una vaschetta piana uno strato di albumina e, tenendo la lastra verticalmente contro il bordo interno della bacinella, la si fa calare dolcemente con un gancio, in modo da collocarla sulla superficie del liquido che la bagna da un bordo all’altro; si solleva la lastra con le stesse precauzioni, si fa sgocciolare e la si pone perfettamente orizzontale per farla seccare. Gli strati d’albumina troppo spessi si scagliano facilmente. Dopo essiccazione, si sensibilizza in un bagno di aceto-nitrato d’argento e si lava in acqua distillata. La lastra sensibile è impiegata sia umida, sia secca. La posa è lunga, l’immagine è sviluppata in acido gallico e, dopo il lavaggio, si fissa in una soluzione di bromuro di potassio. Questo procedimento è stato molto sperimentato dopo queste indicazioni sommarie e ha prodotto diversi metodi pratici, nei quali si ritrova l’applicazione di tutti i principi enunciati.”

Sto iniziando a tradurre il file che mi ha cortesemente fornito Nico: "Gustave Le Gray - Trattato pratico di fotografia su carta e su vetro"
che vi farò avere, almeno nei punti più importanti relativi ai suoi procedimenti chimici. Già l'ho letto tutto (è in francese) ed è estremamente interessante per molti motivi, anche storici, che avrò modo di raccontarvi.
perrins
Messaggio: #202
QUOTE(enrico @ Mar 13 2007, 05:59 PM) *

Teoricamente tutto dovrebbe funzionare (esposizione giusta a parte, da trovare per tentativi)... hmmm.gif


Mai troppa fiducia nella teoria! smile.gif
Ma sono sicuro che andrà alla grande, ma per la tua abilità, non per la cristallina teoria!

PS: incredibilmente bello il ritratto di papà!
enrico
Messaggio: #203
Questa mattina ho comprato un SB800 e per questo offro da bere a tutti smile.gif . Ma ora mi viene un dubbio: non avrei dovuto comprare qualche chilo di polvere di magnesio? hmmm.gif
Enrico
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #204
sono rimasto a bocca aperta! cose da film... questo thread è come una finta di Maradona: ti scioglie o' sang rint e' vene.
ho letto tutto con avidità e passione; la padronanza della tecnica, della teoria e del mezzo mi lasciano allibito.
ma chi sei aho? leonardo da vinci?
nic
perrins
Messaggio: #205
QUOTE(enrico @ Mar 14 2007, 03:13 PM) *

Questa mattina ho comprato un SB800 e per questo offro da bere a tutti smile.gif . Ma ora mi viene un dubbio: non avrei dovuto comprare qualche chilo di polvere di magnesio? hmmm.gif
Enrico


smile.gif l'SB800 lo sto puntando... per un futuro lontano!
fammi sapere come lavora, che al massimo opto per la polvere di magnesio!
enrico
Messaggio: #206
QUOTE(nisex_II @ Mar 14 2007, 06:25 PM) *

ma chi sei aho? leonardo da vinci?
nic

Chissà, forse un lontano nipote... biggrin.gif
Ciao Nic
Ciao Perrins, quando ero molto piccolo, mio padre mi fece delle fotografie col lampo di magnesio ed amava spesso ricordare che dicevo: "papà mi ha fatto la fotografia col temporale" perché giustamente per me lampo e temporale erano la stessa cosa. Aveva diverse boccette con la polvere di magnesio che consumai tutto quando iniziai a dilettarmi di giochi di prestigio e lo usavo per abbellire gli effetti con qualche piccolo lampo qua e là.
Enrico
_Nico_
Messaggio: #207
QUOTE(enrico @ Mar 14 2007, 03:13 PM) *
...Ma ora mi viene un dubbio: non avrei dovuto comprare qualche chilo di polvere di magnesio? hmmm.gif

laugh.gif

Sono impaziente di vedere le prove con l'albumina... grazie.gif
lucaste
Messaggio: #208
Ho scoperto questo 3d solo oggi e mi sono così appassionato agli esperimenti di Enrico che mi sono dimenticato di andare a prendere la figlia a scuola rolleyes.gif ...giuro, mi hanno telefonato dalla segreteria incxxxx.
Affascinante come un giallo... grazie.gif
enrico
Messaggio: #209
QUOTE(lucaste @ Mar 15 2007, 06:44 PM) *

Ho scoperto questo 3d solo oggi e mi sono così appassionato agli esperimenti di Enrico che mi sono dimenticato di andare a prendere la figlia a scuola rolleyes.gif ...giuro, mi hanno telefonato dalla segreteria incxxxx.
Affascinante come un giallo... grazie.gif


Ciao Lucaste. Chiedi scusa a tua figlia anche da parte mia, a questo punto mi sento un po' colpevole. Sono contento che ci sei, ci stringiamo un po' perché possa salire in carrozza anche tu smile.gif

Oggi ho avuto una giornata intensa, ma ho trovato il tempo di ordinare l'acido gallico!
Usare subito lo sviluppo per carte che ho acquistato qualche giorno fa, mi sembrava un po' barare. Poi, quando ho visto che oltre a Talbot, anche Le Gray usava questo rivelatore (il primo rivelatore della storia della fotografia), non ho esitato. Dovrebbe arrivarmi alla fine della prossima settimana.
Leggendo il trattato di Le Gray (grazie Nico!), ho visto che utilizzava, per sensibilizzare la carta salata, l'acido-nitrato d'argento, vale a dire nitrato d'argento più acido acetico. Poichè l'acido acetico, come sa chi ha familiarità con la camera oscura, si usa nei bagni d'arresto, ho temuto di andare incontro ad un fallimento se poi avessi usato il rivelatore per carte che è a base di idrochinone e che lavora a pH basico. Avrei potuto togliere dalla formula l'acido acetico, ma ho preferito seguire fedelmente i procedimenti dei pionieri.
Questa sperimentazione sta diventando sempre più complessa e gli obiettivi che mi ero prefisso agli inizi si vanno moltiplicando. Un giorno di questi farò un salto dal vetraio per farmi tagliare delle lastre per il mio chassis. Non è detto che mi cimenti in seguito con il collodio.

Riporto qualche brano del testo di Gustave Le Gray (1820 - 1884) che ho appena tradotto nelle parti riguardanti le formulazioni.
La stragrande maggioranza del testo è dedicato alla preparazione del materiale sensibile e lo spazio residuo alla ripresa: i vecchi fotografi erano soprattutto dei chimici huh.gif .

Gustave Le Gray: TRATTATO PRATICO DI FOTOGRAFIA SU CARTA E SU VETRO

…….........................
Prima preparazione della carta negativa:
Bisogna fondere a bagnomaria in un litro di acqua filtrata, o meglio ancora distillata, 20 grammi di colla di pesce del commercio. Prendete 365 grammi di questa soluzione ancora calda ed aggiungetevi 13 grammi di ioduro di potassio, 4 grammi di bromuro di potassio e 2 grammi di cloruro di sodio. Lasciate ben amalgamare la miscela, poi filtrate con una tela di lino fine. Mettete questa soluzione ancora calda in un grande vassoio ed immergetevi completamente la vostra carta, foglio a foglio, l’uno sull’altro, avendo cura di allontanare le bolle d’aria che potrebbero formarsi. Mettete così circa 20 fogli per volta. Riprendete quindi tutta la massa in maniera da cominciare dal primo foglio immersovi, ed appendeteli per farli asciugare fissandoli ad un angolo con una pinza piegata ad S che aggancerete ad un filo teso in aria. Avvicinate quindi all’angolo dove gocciola il liquido una strisciolina di carta assorbente, che vi aderisce e facilita la caduta delle gocce.
……………………………………………..……………
Quando la carta è bene asciutta, tagliatela alla grandezza della vostra camera oscura e conservatela in un porta fogli. Essendo questa carta praticamente insensibile alla luce, questa preparazione può essere fatta di giorno. Essa è buona dopo un anno, così come al momento della preparazione. Il bromuro non ha qui lo stesso ruolo acceleratore che per la lastra d’argento poiché, invece di accelerare, ritarda un po’ l’azione della luce. La sua azione è quella di preservare, con l’acido gallico, i bianchi della carta che si annerirebbero più rapidamente se si usasse il solo ioduro. La proporzione così forte di bromuro che indico, e che potrebbe essere ancora aumentata, permette all’immagine di svilupparsi con l’acido gallico in un tempo molto più lungo senza macchiarsi. Il cloruro di sodio dà più intensità all’immagine. Il liquido che rimane si raccoglie in un flacone tappato e serve per nuove preparazioni, fino ad esaurimento, filtrandolo e facendolo intiepidire di nuovo. Per abbreviare, chiamerei semplicemente questa carta, carta iodurata.
Ottengo anche una carta molto buona sostituendo l’acqua con lo spirito di vino rettificato, nella stessa proporzione in peso e, saturandola con collodio al posto della colla di pesce, i sali vi si sciolgono perfettamente e la carta prende molto corpo. Quest’ultimo procedimento è più rapido di un terzo del tempo è consente una finezza superiore, io credo, a quella ottenuta con l’albumina.

SECONDA OPERAZIONE: MODO DI CONFERIRE LA SENSIBILITÀ ALLA CARTA IODURATA.

Fate all’oscuro ed alla luce di una candela soltanto, la soluzione seguente, in un flacone chiuso con un tappo smerigliato: 140 grammi di acqua distillata, 16 grammi di nitrato d’argento in cristalli. Quando il nitrato d’argento si è sciolto, aggiungete 35 grammi di acido acetico cristallizzabile. Occorre aver cura di conservare questo flacone al riparo dalla luce, avvolgendolo con un fodero di carta nera.
……………………………………………………………………………………………………..

PREPARAZIONE DELLA CARTA POSITIVA

Preparate un flacone d’acqua satura di cloruro di sodio o sale comune. Prendete tre parti in volume di questa soluzione (tre piccoli bicchieri per esempio) ed aggiungetevi 10 parti di acqua filtrata. Mettete 4 o 5 millimetri di spessore di questa soluzione in una vaschetta. Preparate quindi un altro flacone contenente 100 grammi di acqua distillata e 25 grammi di nitrato d’argento in cristalli. Versatene in un’altra vaschetta lo stesso spessore.

…………………………………………………………………………………………………………

PREPARAZIONE DEL VETRO ALL’ALBUMINA

Prendete dei bianchi d’uova molto freschi e pesatene 183 grammi. Scioglietevi 7 grammi di ioduro di potassio, 2 grammi di bromuro di potassio, 1 grammo di cloruro di sodio. Battete questa miscela in un grande vassoio con una forchetta di legno, fino a che non sia ridotta in schiuma bianca ben spessa. Lasciatela riposare per una notte e l’indomani decantate il liquido viscoso che si è depositato e servitevene per preparare i vostri vetri.
……………………………………………………………………………………………………….


Quello che è interessante è che vi si parla già del collodio, usato per la prima volta proprio da Le Gray e varato in seguito da Archer che ne è considerato l'inventore. Ma Le Gray fa uso anche della gelatina, processo reso pratico in seguito da Maddox.
Appena ho un po' di tempo e di tranquillità operativa , mi dedicherò alla produzione di nuove immagini. Sabato mia figlia Simona compie 18 anni e devo occuparmi dei preparativi per i festeggiamenti smile.gif
Un saluto
Enrico
marcelus
Messaggio: #210
QUOTE(enrico @ Mar 14 2007, 03:13 PM) *

Questa mattina ho comprato un SB800 e per questo offro da bere a tutti smile.gif ---------


pensi di farlo dialogare in itt con la enricocamera? biggrin.gif




QUOTE(enrico @ Mar 15 2007, 10:13 PM) *

..........
Sabato mia figlia Simona compie 18 anni e devo occuparmi dei preparativi per i festeggiamenti smile.gif
Un saluto
Enrico



non tirare fuori la enricocamera x le foto di rito, rischi si sciolga la torta e la ragazza compia 19 anni prima che l0esposizione sia quella giusta biggrin.gif
Marco1961
Messaggio: #211
QUOTE(toad @ Feb 7 2007, 09:58 AM) *

Enrico, anche io ti seguo silenzioso ed ammirato. E mi viene spontanea una considerazione: sono anche i thread come questo che danno un vero valore culturale aggiunto al nostro Forum.
grazie.gif


Non ho parole, veramente. mi era sfuggito questo Topic e ci sono entrato per caso.
Ho letto le prima 4 pagine, le altre le salvo e le leggerò con calma questo week end.
Solo una cosa: complimenti e grazie perchè è emozionante leggere ciò che sta facendo e la passione che trasuda dalle sue azioni.
Tutto il mio rispetto.

Marco.

Messaggio modificato da Marco1961 il Mar 16 2007, 03:59 PM
enrico
Messaggio: #212
QUOTE(Marco1961 @ Mar 16 2007, 03:57 PM) *

Non ho parole, veramente. mi era sfuggito questo Topic e ci sono entrato per caso.
Ho letto le prima 4 pagine, le altre le salvo e le leggerò con calma questo week end.
Solo una cosa: complimenti e grazie perchè è emozionante leggere ciò che sta facendo e la passione che trasuda dalle sue azioni.
Tutto il mio rispetto.

Marco.


Grazie Marco,
benvenuto anche tu.
Oggi ho voluto fare velocemente un nuovo calotipo col vecchio metodo, quello per annerimento diretto. Ho posizionato la camera oscura (è così che i primi fotografi chiamavano la loro macchina fotografica) presso il lunotto posteriore all'interno della mia automobile ferma nel parcheggio condominiale. Mi ha colpito un albero in fiore oltre il muretto di confine. Ho esposto per un'ora e mezza, ma il risultato non è dei migliori. La foto, anche se ho sostituito il diaframma f/5,6 con l'f/8, è sovraesposta e si nota una striscia centrale che ha preso meno le soluzioni. Dato il diaframma più piccolo mi aspettavo una maggiore nitidezza, ma così non è, forse un po' anche a causa del vetro dell'auto che si sovrapponeva fra obiettivo e soggetto. Volevo augurarvi una buona prossima primavera (cosa che faccio ugualmente con le parole) mediante l'immagine di un albero in fiore, ma l'albero nemmeno si vede. Ho usato la carta per acquerello, ma mi sto rendendo conto che non fornisce il dettaglio che si vede, per esempio, nel calotipo n. 6 o n. 15. Credo dipenda dal fatto che le soluzioni vengano assorbite troppo in profondità, oltre che dalla struttura della carta. Comincio a capire la necessità della collatura (apprettatura) e credo che, passando all'albumina ed alla gelatina, i risultati saranno migliori perchè la carta diverrà solo un supporto mentre gli alogenuri si disporranno in questi colloidi. In ogni caso, si impara anche dagli errori ed a volte più da quelli che dalle prove riuscite.
Non vedo intanto l'ora che arrivi l'acido gallico per provare lo svuluppo dell'immagine latente, anche se dovrò passare per diversi tentativi prima di trovare la giusta esposizione. Sto riprovando sulla mia pelle le gioie, ma anche le delusioni, che debbono aver provato i primi pionieri. Per me è una esperienza eccezionale perchè non sto solo studiando la storia della Fotografia, la sto in un certo senso rivivendo.
Un saluto
Enrico

positivo
Anteprima(e) allegate
Immagine Allegata


Immagine Allegata

 
perrins
Messaggio: #213
QUOTE(enrico @ Mar 16 2007, 04:55 PM) *

Dato il diaframma più piccolo mi aspettavo una maggiore nitidezza, ma così non è, forse un po' anche a causa del vetro dell'auto che si sovrapponeva fra obiettivo e soggetto. Volevo augurarvi una buona prossima primavera (cosa che faccio ugualmente con le parole) mediante l'immagine di un albero in fiore, ma l'albero nemmeno si vede.


Sicuramente il lunotto posteriore dell'auto è quanto di più "aberrante" si posa mettere davanti a una camera oscura!

Buona primavera anche a te
maxiclimb
Messaggio: #214
QUOTE(enrico @ Mar 15 2007, 10:13 PM) *

Oggi ho avuto una giornata intensa, ma ho trovato il tempo di ordinare l'acido gallico!


L'hai chiesto al druido Panoramix, suppongo! laugh.gif

Sono sempre qui a leggerti avidamente, e vedo che il gruppo si allarga.
Ne sono felice per te. smile.gif
enrico
Messaggio: #215
QUOTE(maxiclimb @ Mar 17 2007, 09:02 PM) *

L'hai chiesto al druido Panoramix, suppongo! laugh.gif

Sono sempre qui a leggerti avidamente, e vedo che il gruppo si allarga.
Ne sono felice per te. smile.gif


Ciao Maxiclimb,
mi fa piacere sentire che segui la mia avventura o, meglio, la nostra avventura perchè sento che in tanti mi siete vicini in questo viaggio nel tempo. Oggi ho trovato il tempo di fare un salto a Parigi dall'ottico Chevalier, lo stesso cui si sono serviti Niepce e Daguerre blink.gif
Naturalmente parlo in senso metaforico: la mia camera oscura è ad obiettivi intercambiabili biggrin.gif . Così ho deciso di dotarla di un nuovo obiettivo di migliore qualità, senza abbandonare però il vecchio. Voglio solo vedere quanto influisce l'ottica e quanto la chimica (la carta soprattutto) nelle mie immagini. Ho preso allora un vecchio obiettivo di una macchina a soffietto e l'ho aperto per smontare (e togliere) l'otturatore che non manteneva più la posa T. Ho iniziato a disegnare sul compensato due rondelle che mi serviranno per adattare l'obiettivo alla macchina. L'obiettivo è un Voiglander Euryskop V di 14 cm di focale che mi consente di usare la stessa camera oscura (l'obiettivo attuale ha una focale di 17 cm). Per utilizzare quello in ottone di mio padre, di cui in uno dei miei primi post, dovrò costruire una nuova camera oscura, visto che la focale è notevolmente più lunga. Smontando l'Euryskop, ho visto che è composto da una lente positiva anteriore e da una debolmente negativa posteriore. Mi è sembrato quindi avere la stessa struttura dell'"Acromatico" di Chevalier del 1829, a quell'epoca utilizzato nelle camere ottiche ad uso dei pittori e disegnatori. Chevalier utilizzava il principio di combinare un elemento positivo ed uno negativo costituiti da un diverso tipo di vetro con un uguale ma opposto potere di dispersione, cosa che riduceva l'aberrazione cromatica. Per contenere in limiti accettabili la curvatura di campo, la distorsione e l'astigmatismo, veniva usata una forte diaframmazione. Il mio obiettivo ha infatti un'apertura massima di f/7,7. Si tratta di un obiettivo economico che veniva montato su macchine a soffietto economiche. Nel 1840 (la fotografia era già nata e muoveva i primi passi) Petzval progettò un obiettivo composto da due acromatici dissimili, obiettivo fabbricato da Voigtlander e che fu il primo ad essere calcolato matematicamente. Aveva un'apertura di f/3,6 ohmy.gif rivoluzionaria per quei tempi! Ci si cominciò ad avvicinare per via ottica all'istantanea o, per lo meno, a pose sopportabili, e si cominciò a fare qualche ritratto. La chimica fece poi la sua parte mediante emulsioni via via più sensibili.
Quanto prima lo sperimento e vi posto qualche immagine. Abbiate un po' di pazienza che, appena il tempo e gli impegni me lo consentono, proverò anche l'eliotipo e l'albumina. Il viaggio è ancora lungo...
Un saluto
Enrico
Anteprima(e) allegate
Immagine Allegata

 
perrins
Messaggio: #216
Che spettacolo!!!
Adesso è una vera e propria reflex ad obiettivi intercambiabili wink.gif
enrico
Messaggio: #217
Qui ad Avezzano è venuta giù la neve. Mi sono messo accanto al camino ed ho costruito il barilotto del 14 cm blink.gif Ma sì, il nuovo obiettivo.
Vi posto due immagini. Nella prima, sulla sinistra c'è il vecchio obiettivo, il 17 cm; a destra il barilotto del nuovo, realizzato mediante due rondelle in compensato ricoperte da cartoncino nero e nastro adesivo (del tipo per impianti elettrici). Il ringrosso che vedete nella parte posteriore dei due obiettivi serve per fermarli (dall'interno) contro il corpo macchina e per fare barriera alla luce.
Dopo aver dipinto di nero esternamente, internamente e sul bordo le due rondelle con inchiostro di china, vi ho applicato l'obiettivo. Il risultato è alla seconda immagine. Ho provato a dare una occhiata attraverso il vetro smerigliato e, anche se è il crepuscolo, la nitidezza mi sembra notevolmente superiore. Diciamo che il primo è più un obiettivo da ritratti biggrin.gif
Non mi resta che sperimentarlo quanto prima.
A presto
Enrico
Anteprima(e) allegate
Immagine Allegata


Immagine Allegata

 
Wilmosh
Messaggio: #218
QUOTE(enrico @ Mar 20 2007, 06:37 PM) *

Diciamo che il primo è più un obiettivo da ritratti biggrin.gif


Peccato ti volevo spedire un 85 f1.4 da sezionare per creare il tuo primo obiettivo per ritratti! Vabbè, quando vorrai fare un ottica con VR procureremo il 70/200 biggrin.gif

William
perrins
Messaggio: #219
... è tornato il sole ...
chissà, scommetto che resteremo IMPRESSIONATI dalle novità! smile.gif
enrico
Messaggio: #220
Ciao Williams,
non farti scrupoli, manda pure l'85 mm! biggrin.gif
Pietro, sono in attesa dell'acido gallico e vorrei lasciare l'annerimento diretto per provare con l'albumina. Ho avuto ed avrò per qualche giorno delle giornate particolarmente intense con il lavoro. Ieri sono stato all'Aquila in mattinata ed a Chieti nel pomeriggio: sono tornato a casa alle 21 passate. Per l'eliografia, debbo attivarmi la sera prima per preparare il materiale sensibile e lasciare che asciughi la notte. Anche per l'albumina l'emulsione deve riposare per una nottata. Fra qualche giorno a casa si mangerà frittata.. smile.gif
Un saluto
Enrico
enrico
Messaggio: #221
Cari amici,
è arrivato l'acido gallico .
Mi ha telefonato il negozio di prodotti chimici. Solo che ero fuori e non ho fatto in tempo a ritirarlo. Lo farò lunedì.
A presto
Enrico
marcelus
Messaggio: #222
restiamo collegati
Mr. Grass
Messaggio: #223


Aspetto un altro Eureka a breve e naturalmente te lo auguro di vivo cuore.
In attesa di buone notizie , un saluto

Alberto
enrico
Messaggio: #224
Ciao Alberto, ciao Marcelus,
non mi aspetto un successo alla prima prova. Mi servirà in ogni caso per "aggiustare il tiro". Mi rendo conto del perchè le ricerche dei pionieri siano spesso durate anni. Uno dei tanti problemi che si presenteranno sarà quello di trovare la giusta esposizione, ma non sarà il solo. Vi ringrazio tutti per la vostra presenza anche perchè mi aiuta a non far smorzare l'entusiasmo.
Grazie
Enrico
enrico
Messaggio: #225
Ho ritirato l'acido gallico. E' una polvere biancastra, della consistenza della farina. il termine scientifico è acido 3,4,5-triidrossibenzoico
e la formula: C6H2(OH)3COOH (i numeri andrebbero scritti al pedice).
Si tratta di una confezione per analisi e quindi estremamente pura (e costosa...). Non so oggi in quali processi venga usata. Ma ai tempi di Talbot era utilizzato per la concia delle pelli. Lo si ricavava da infusi di galle (da cui il nome) e di sommacco.
Ora devo trovare il tempo di usarlo. E' un periodo in cui gli impegni mi si stanno accavallando.
A presto (spero)
Enrico
Anteprima(e) allegate
Immagine Allegata

 
 
Discussioni simili Iniziata da Forum Risposte Ultimo messaggio
27 Pagine: V  « < 7 8 9 10 11 > »