Posto anche il mio modestissimo contributo.
Luna ripresa con il modestissimo 70-300G.
Un saluto
Marco
Luna ripresa con il modestissimo 70-300G.
Un saluto
Marco
E' notorio che la luna mostri sempre la stessa faccia, quindi è vero che ruota su se stessa, ma compie la sua rotazione esattamente nello stesso tempo che fa la sua rivoluzione attorno alla terra.
Effettivamente, non ci avevo fatto caso fino a che Sergio non l'ha fatto notare.
Guardando tutte le varie foto, si vede chiaramente che la Luna ruota in senso orario: in tutte meno in quelle di Hyperion.
Non voglio assolutamente mettere in dubbio l'autenticità, ci mancherebbe altro! Però, anche riguardando la mia (ad esempio. Essendo io a scrivere ora, ma vale lo stesso per quelli degli altri) serie di 4 scatti postati, il cratere in alto, si sposta.
La spiegazione quotata non mi quadra ancora.
Ciao,
Alessandro.
Messaggio modificato da xaci il Mar 5 2007, 11:59 PM
Alessandro, per dimostrartelo dovrei aprire un trattato di astronomia!
Eppure è una delle nozioni più elementari e banali che si imparano a scuola. A parte che la letteratura è piena di citazioni.
Immagina la luna come una palla tenuta da un filo legata alla tessa e gli ruota attorno.
Ti basta guardare la luna per renderti conto che mostra sempre la stessa faccia.
Il fatto che possa ruotare "di piatto" ovvero che in visione fotografica i poli si possano addirittura invertire dipende dalla rotazione della fotocamera.
E' ovvio che se inquadro in verticale e poi posto in orizzontale avrò ruotato la visione di 90°
Eppure è una delle nozioni più elementari e banali che si imparano a scuola. A parte che la letteratura è piena di citazioni.
Immagina la luna come una palla tenuta da un filo legata alla tessa e gli ruota attorno.
Ti basta guardare la luna per renderti conto che mostra sempre la stessa faccia.
Il fatto che possa ruotare "di piatto" ovvero che in visione fotografica i poli si possano addirittura invertire dipende dalla rotazione della fotocamera.
E' ovvio che se inquadro in verticale e poi posto in orizzontale avrò ruotato la visione di 90°
Alessandro, per dimostrartelo dovrei aprire un trattato di astronomia!
...cut...
Non occorre aprire un trattato, quello che hai scritto prima ed ora lo sapevo già.
Quello che praticamente è stato fatto (è qui che avrei dovuto spiegare meglio il mio dubbio! ), la macchina, montata sul telescopio, ha seguito la rotazione della Luna, quindi, alla fine, si parla di tecnica: l'astro ruota, la macchia ruota, effetto movimento zero (scusa se posso sembrare banale, ma non ho la più pallida idea di come funzioni un telescopio motorizzato).
Grazie,
Alessandro.
Un telescopio motorizzato è montato su un supporto chiamato "equatoriale".
Questo supporto è dotato di 3 movimenti atti a contrastare la rotazione terrestre, ovvero di puntare sempre lo stesso astro durante il tempo e quindi il movimento apparente della volta celeste rispetto al punto di osservazione.
Il primo movimento regola l'inclinazione rispetto al piano terrestre e va regolato in base alla latitudine e fissato.
Il secondo movimentoi regola l'allineamento al polo nord spaziale tramite una operazione apparenteente semplice, ovvero il puntamento della stella polare.
Il terzo movimento, ortogonale al secondo, è quello che seguirà la rotazione, essendo collegato ad un motore che ne farà compiere un giro in 24 ore.
Purtroppo senza l'aiuto di una serie di disegni è parecchio difficile spiegare come sono congegnati questi movimenti della montatura equatoriale.
quipuoi farti un'idea di come è fatta.
Questo supporto è dotato di 3 movimenti atti a contrastare la rotazione terrestre, ovvero di puntare sempre lo stesso astro durante il tempo e quindi il movimento apparente della volta celeste rispetto al punto di osservazione.
Il primo movimento regola l'inclinazione rispetto al piano terrestre e va regolato in base alla latitudine e fissato.
Il secondo movimentoi regola l'allineamento al polo nord spaziale tramite una operazione apparenteente semplice, ovvero il puntamento della stella polare.
Il terzo movimento, ortogonale al secondo, è quello che seguirà la rotazione, essendo collegato ad un motore che ne farà compiere un giro in 24 ore.
Purtroppo senza l'aiuto di una serie di disegni è parecchio difficile spiegare come sono congegnati questi movimenti della montatura equatoriale.
quipuoi farti un'idea di come è fatta.
Purtroppo avevo sbagliato a postare le foto in un altro topic , provvedo a rimetterle qui e mi scuso se 2 scatti sono già presenti sul forum. Eccovi la mia modestissima serie di foto fatte con la d70s e con il 70/300 nikkor in priorità di tempi...non sono molto esperto in questo genere di foto!
Messaggio modificato da William Riker il Mar 6 2007, 02:18 AM
Messaggio modificato da William Riker il Mar 6 2007, 02:18 AM
Un telescopio motorizzato è montato su un supporto chiamato "equatoriale".
...cut...
Purtroppo senza l'aiuto di una serie di disegni è parecchio difficile spiegare come sono congegnati questi movimenti della montatura equatoriale.
quipuoi farti un'idea di come è fatta.
Grazie buzz,
tutto chiaro ora.
Ma mi devo comunque scusare con te perchè avrei potuto fare la ricerca da solo senza starti a disturbare!
Ciao e grazie ancora,
Alessandro.
Messaggio modificato da xaci il Mar 6 2007, 12:29 PM
Un telescopio motorizzato è montato su un supporto chiamato "equatoriale".
Questo supporto è dotato di 3 movimenti atti a contrastare la rotazione terrestre, ovvero di puntare sempre lo stesso astro durante il tempo e quindi il movimento apparente della volta celeste rispetto al punto di osservazione.
Il primo movimento regola l'inclinazione rispetto al piano terrestre e va regolato in base alla latitudine e fissato.
Il secondo movimentoi regola l'allineamento al polo nord spaziale tramite una operazione apparenteente semplice, ovvero il puntamento della stella polare.
Il terzo movimento, ortogonale al secondo, è quello che seguirà la rotazione, essendo collegato ad un motore che ne farà compiere un giro in 24 ore.
Purtroppo senza l'aiuto di una serie di disegni è parecchio difficile spiegare come sono congegnati questi movimenti della montatura equatoriale.
quipuoi farti un'idea di come è fatta.
totally correct, ma io uso un equatoriale ,ma l'allineamento al polo nord spaziale non lo faccio, tutto il resto fila ma sono fermo su questo punto?
ok allineamento asse terrestre 44° grado per torino se non erro,ok per ortoganalita' tra 2 e 3 ma allineamento 2 mi manca..
ciao
luca
la regolazione
L'allineamento con il polo nord è necessario, e se a te funziona vuol dire che lo fai, ma non sai di averlo fatto!
Quando regoli l'altezza ai 44 gradi, ti troverai il telescopio che ruota su 2 altri assi.
uno dei due, che è denominato di declinazione, è quello che materialmente insegue l'astro, ma per farlo bene deve essere allineato con il punto fisso del nord celeste.
Ho imparato queste tecniche moltissimo temnpo fa e mi sono ritrovato ad usarle orientando la parabola motorizzata.
Quando regoli l'altezza ai 44 gradi, ti troverai il telescopio che ruota su 2 altri assi.
uno dei due, che è denominato di declinazione, è quello che materialmente insegue l'astro, ma per farlo bene deve essere allineato con il punto fisso del nord celeste.
Ho imparato queste tecniche moltissimo temnpo fa e mi sono ritrovato ad usarle orientando la parabola motorizzata.
Ciao a tutti,
volevo contribuire con una mia immagine dell'eclisse di sabato scorso.
Scattata con Nikon D70 accoppiata ad un telescopio Schmidt Cassegrain da 20cm di apertura con riduttore di focale f/6.3
Ho letto prevemente il tread, volevo solo fare un'appunto a buzz: il moto che insegue l'astro puntato si chiama "Ascensione Retta" e non "declinazione".
L'ascensione retta fa spostare il telescopio su percorsi circolari attorno al polo nord celeste (un po come sui paralleli della Terra), mentre la declinazione fa spostare lo strumento su dei percorsi "rettilinei" che intersecano il polo nord celeste (tipo i eridiani terrestri) fino al polo sud celeste (è un po come dividere a spicchi il cielo...)
Valerio
volevo contribuire con una mia immagine dell'eclisse di sabato scorso.
Scattata con Nikon D70 accoppiata ad un telescopio Schmidt Cassegrain da 20cm di apertura con riduttore di focale f/6.3
Ho letto prevemente il tread, volevo solo fare un'appunto a buzz: il moto che insegue l'astro puntato si chiama "Ascensione Retta" e non "declinazione".
L'ascensione retta fa spostare il telescopio su percorsi circolari attorno al polo nord celeste (un po come sui paralleli della Terra), mentre la declinazione fa spostare lo strumento su dei percorsi "rettilinei" che intersecano il polo nord celeste (tipo i eridiani terrestri) fino al polo sud celeste (è un po come dividere a spicchi il cielo...)
Valerio
ragazzi...che foto stupende !!
rispondo alle domande... scusate il ritardo!
..lo stack è una tecnica di elaborazione digitale molto usata in astrofotografia che consiste nell'allineare e sommare più immagini di uno stesso oggetto riprese preferibilmente (ma non necessariamente) con lo stesso strumento e la stessa tecnica. Così facendo aumenta notevolmente il rapporto segnale/rumore e la quantità di informazione presente nell'immagine. Ciò migliora notevolmente la qualità dell'immagine.
Lo stack è una tecnica favolosa, non migliora immagini sfocate nè mosse, ma (tralasciando i dettagli matematici) raddoppiando il numero di immagini riprese si ottiene l'esatto equivalente di un'immagine ripresa con esposizione doppia, senza però l'inconveniente della saturazione... se, ad esempio dobbiamo riprendere in scarse condizioni di luce, possiamo sommare immagini fino all'esposizione equivalente necessaria a riprendere l'oggetto.. se invece le condizioni di luce sono già buone e vogliamo semplicemente migliorare l'immagine, possiamo comunque stackare più immagini per poi dividere il risultato per un'opportuna costante..
Nella prima immagine ho applicato uno stack dome descritto e una leggera maschera di contrasto, nella seconda immagine ho invece stackato immagini di diversa esposizione… questo perché sulla posa singola non avrei potuto riprendere contemporaneamente la parte in luce/penombra e quella in ombra… sommando invece immagini con diversa esposizione ho ottenuto un’immagine che, seppur con brutti contrasti, mostra tutti i dettagli… a questo punto non ho dovuto far altro che sistemare tutto con una regolazione sulle curve
..lo stack è una tecnica di elaborazione digitale molto usata in astrofotografia che consiste nell'allineare e sommare più immagini di uno stesso oggetto riprese preferibilmente (ma non necessariamente) con lo stesso strumento e la stessa tecnica. Così facendo aumenta notevolmente il rapporto segnale/rumore e la quantità di informazione presente nell'immagine. Ciò migliora notevolmente la qualità dell'immagine.
Lo stack è una tecnica favolosa, non migliora immagini sfocate nè mosse, ma (tralasciando i dettagli matematici) raddoppiando il numero di immagini riprese si ottiene l'esatto equivalente di un'immagine ripresa con esposizione doppia, senza però l'inconveniente della saturazione... se, ad esempio dobbiamo riprendere in scarse condizioni di luce, possiamo sommare immagini fino all'esposizione equivalente necessaria a riprendere l'oggetto.. se invece le condizioni di luce sono già buone e vogliamo semplicemente migliorare l'immagine, possiamo comunque stackare più immagini per poi dividere il risultato per un'opportuna costante..
Nella prima immagine ho applicato uno stack dome descritto e una leggera maschera di contrasto, nella seconda immagine ho invece stackato immagini di diversa esposizione… questo perché sulla posa singola non avrei potuto riprendere contemporaneamente la parte in luce/penombra e quella in ombra… sommando invece immagini con diversa esposizione ho ottenuto un’immagine che, seppur con brutti contrasti, mostra tutti i dettagli… a questo punto non ho dovuto far altro che sistemare tutto con una regolazione sulle curve
Ciao a tutti,
volevo contribuire con una mia immagine dell'eclisse di sabato scorso.
Scattata con Nikon D70 accoppiata ad un telescopio Schmidt Cassegrain da 20cm di apertura con riduttore di focale f/6.3
Ho letto prevemente il tread, volevo solo fare un'appunto a buzz: il moto che insegue l'astro puntato si chiama "Ascensione Retta" e non "declinazione".
L'ascensione retta fa spostare il telescopio su percorsi circolari attorno al polo nord celeste (un po come sui paralleli della Terra), mentre la declinazione fa spostare lo strumento su dei percorsi "rettilinei" che intersecano il polo nord celeste (tipo i eridiani terrestri) fino al polo sud celeste (è un po come dividere a spicchi il cielo...)
Valerio
l'ho detto prima.
non consulto più i miei libri di astronomina da almeno 20 anni!
Grazie per la precisazione.
rispondo alle domande... scusate il ritardo!
..lo stack è una tecnica di elaborazione digitale molto usata in astrofotografia
...cut...
Grazie anche a te per la spiegazione, la terrò a mente quando tornerò sul terrazzo in serate sbombre da nuvole.
Ciao,
Alessandro.
attenzione però... se tu applichi questa tecnica su soggetti in movimento la matematica cambia un po' e non hai più un'esatta corrispondenza con immagini esposte di più, ma c'è una soglia oltre la quale non hai più un reale vantaggio..
hyperion,che obiettivo hai usato please?
telescopio, focale 1200mm, f/8.
Ciao,
per confermare quello che ha spiegato hyperion, vi allego una foto Deep Sky ripresa sempre con la D70 al fuoco di un Pentax 75 SDHF (telescopio Apocromatico D=75, F=500).
Con una singola posa da 5 min. il rumore è eccessivo e la nebulosa si vede ma non benissimo, con una somma mediana di 5 pose si riescono invece a tirare fuori molti dettagli tenui e a ridurre drasticamente il rumore di fondo dell'immagine, in maniera da essere molto più morbida...
Il soggetto è una coppia di nebulose estive nel Sagittario (M8 e M20, dette Laguna e Trifida)
Valerio
per confermare quello che ha spiegato hyperion, vi allego una foto Deep Sky ripresa sempre con la D70 al fuoco di un Pentax 75 SDHF (telescopio Apocromatico D=75, F=500).
Con una singola posa da 5 min. il rumore è eccessivo e la nebulosa si vede ma non benissimo, con una somma mediana di 5 pose si riescono invece a tirare fuori molti dettagli tenui e a ridurre drasticamente il rumore di fondo dell'immagine, in maniera da essere molto più morbida...
Il soggetto è una coppia di nebulose estive nel Sagittario (M8 e M20, dette Laguna e Trifida)
Valerio
Spettacolo, veramente un campo nuovo x me, credo che riservi delle emozioni forti, fotografare questi 'mondi' lontani anni luce.
Complimenti a tutti i fotografi 'lunatici' ahahaah!
Sergio
Complimenti a tutti i fotografi 'lunatici' ahahaah!
Sergio
beh, è una delle fotografie più tecniche, non regala emozioni "istantanee"... è più un continuo senso di soddisfazione e di sfida..