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Seguendo Le Orme Dei Pionieri Della Fotografia::
Un primo calotipoa
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enrico
Messaggio: #126
Oggi ho acquistato in un negozio di materiali per l'agricoltura, un kilogrammo di solfato ferroso, al prezzo di pochi euro. Decisamente il prodotto chimico meno costoso (il più costoso è il nitrato d'argento, una tombola!).
Mi servirà più avanti per provare a sviluppare l'immagine latente. Veniva usato come rivelatore per le lastre al collodio umido. Il solfato ferroso si ossida a ferrico, riducendo gli alogenuri d'argento che hanno preso luce. Si tratterà di trovare la concentrazione giusta.
Per ora devo sperimentare lo ioduro di potassio mediante annerimento diretto: una cosa alla volta.
Mi rendo conto sulla mia pelle di quante difficoltà, di quanto tempo e di quanta pazienza hanno dovuto farsi carico questi primi padri della fotografia. Sperimentare richiede fare prove e prove, registrarne i risultati, non scoraggiarsi di fronte agli insucessi, cercare di capirne il perché e continuare a provare.
Un saluto
Enrico

Messaggio modificato da enrico il Dec 31 2010, 05:25 PM
marcoint
Nikonista
Messaggio: #127
complimenti!!!!complimenti!!!!! complimenti!!!
maxiclimb
Messaggio: #128
QUOTE(enrico @ Feb 23 2007, 01:54 PM) *

Mi rendo conto sulla mia pelle di quante difficoltà, di quanto tempo e di quanta pazienza hanno dovuto farsi carico questi primi padri della fotografia. Sperimentare richiede fare prove e prove, registrarne i risultati, non scoraggiarsi di fronte agli insucessi, cercare di capirne il perché e continuare a provare.


Come tu stesso hai ricordato qualche post addietro, parti con un enorme vantaggio rispetto ai Padri della fotografia: sai già che è possibile.
Devi "soltanto" ripercorrere la loro esperienza, affinando la tua.

E' incredibile la fiducia nelle proprie intuizioni, e la tenacia nel svilupparle, che devono aver avuto loro, senza nemmeno avere la certezza che il loro sogno fosse realizzabile.

Avanti tutta Enrico, siamo con te! smile.gif
enrico
Messaggio: #129
Ciao Maxiclimb,
oggi ho sensibilizzato un cartoncino con lo ioduro di potassio. Il cielo era coperto. Ho esposto per tre ore (durante l'esposizione, è venuto a trovarmi un amico e ho dimenticato la macchina). Quando sono andato a vedere, non c'era traccia di annerimento. Riprovo appena c'è sole pieno. Forse la mia fiducia nelle qualità dello ioduro d'argento era eccessiva. Eppure dei vantaggi rispetto al cloruro d'argento devono esserci.
Vedremo.
Enrico
marcelus
Messaggio: #130
e noi siamo qui ad attendere gli sviluppi
enrico
Messaggio: #131
Cari amici,
il tempo è sempre nuvoloso, inadatto per le foto degli albori che, come ho potuto constatare di persona, richiedevano delle belle giornate di sole pieno, almeno prima che non venisse scoperto lo sviluppo dell'immagine latente.
Ho però fatto un esperimento:
ho voluto provare diverse diluizioni della soluzione di ioduro di potassio.
Così ho preso quattro bicchieri di plastica e nel primo vi ho versato qualche millilitro della soluzione madre 0,5 molare. Con successive diluizioni, ho preparato negli altri tre bicchieri delle soluzioni 0,1 molare, 0,05 molare e 0,01 molare.

Ho quindi spennellato le soluzioni di ioduro di potassio a diversa concentrazione su di un foglio di carta da disegno, lavando di volta in volta il pennello in acqua distillata ed asciugandolo con carta scottex (altrimenti avrei alterato il valore delle diluizioni). Ho fatto asciugare e poi, in luce attenuata, ho passato una pennellata di nitrato d'argento. Ho fatto asciugare il tutto e poi ho esposto il cartoncino all'aperto, alla luce diffusa delle nuvole, scattando ad intervalli con la D200.
Grazie ai dati exif, ho i vari tempi di esposizione.
Ho capito due cose:

- l'insuccesso con lo ioduro di potassio consiste nel fatto che ho usato delle concentrazioni "stechiometricamente" corrette dei due sali. Invece occorre che la concentrazione dello ioduro sia inferiore a quella del nitrato d'argento. E qui torna quello che diceva Talbot, cosa che non mi tornava però usando il sale da cucina.

- Se le soluzioni sono stechiometricamente e quivalenti (nel mio caso 0,5 molare e 0,5 molare), la carta non si impressiona. Capisco ora perchè lo ioduro di potassio, in concentrazione elevata, veniva utilizzato come "stabilizzatore" dell'immagine.

- Il rapporto migliore fra le concentrazioni è di 1 a 5.

Non mi resta che provare (quando ci sarà il sole) una nuova esposizione con la macchina calotipica.

A presto
Enrico

Messaggio modificato da enrico il Dec 31 2010, 05:26 PM
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maxiclimb
Messaggio: #132
Ottima intuizione.
Ora non ci resta che aspettare il sereno... rolleyes.gif
giorgiosessa
Messaggio: #133
Enrico,
grazie per avermi segnalato questo tuo post.
Con qualche interruzione (e qualche smarrimento), me lo sono letto tutto.

Sei un grande. guru.gif

Adesso entro con immenso piacere nel club di quelli che ti seguono con tanta attenzione, certo che vedremo gli ulteriori successi che otterrai in questo viaggio nel tempo.

Ti auguro tante giornate di sole pieno. smile.gif

Alla prossima.

giorgio


P.S.: Come mio solito stò per dire nà s.....ta. Ma invece della carta, utilizzare del tessuto in cotone a trama stretta?

Messaggio modificato da gsessa il Feb 25 2007, 05:12 PM
enrico
Messaggio: #134
QUOTE(gsessa @ Feb 25 2007, 05:10 PM) *

P.S.: Come mio solito stò per dire nà s.....ta. Ma invece della carta, utilizzare del tessuto in cotone a trama stretta?


Ciao Maxiclimb, ciao Giorgio,
lo spirito è quello di ripetere le esperienze dei primi. Sui libri non c'è scritto tutto, le vecchie tecniche spesso sono descritte a grandi linee. Anche le relazioni degli stessi autori, spesso mancano di certe piccole particolarità, a volte qualitative, ma più spesso quantitative, che in molti casi sono fondamentali perchè una immagine riesca. Sperimentando, si rivivono le stesse difficoltà e le stesse emozioni di chi ci ha preceduto e si ha la soddisfazione di riottenere quei piccoli grandi successi che, sommati uno ad uno, ci hanno portato all'oggi. Devo dire che l'emozione di una immagine vista dopo due ore di esposizione, formatasi attraverso un obiettivo "primitivo", è più forte di quelle, pure intense, regalateci dalla moderna tecnologia.

Mr. Grass
Messaggio: #135
Grazie Enrico , e' stato affascinante e incredibile leggere tutta la tua discussione , che purtroppo ho trovato solo oggi , ma l'emozione e il senso dell'attesa per i tuoi progressi , la meravigliosa sensazione di ricevere notizie da un amico intento in un viaggio alla scoperta di un mondo sconosciuto e passato sono impagabili . Da oggi anch'io saro' un'altro dei trepidanti lettori del tuo 3d in attesa del prossimo EUREKA .
Con ammirazione sincera

Alberto
enrico
Messaggio: #136
QUOTE(ERBA ALBERTO @ Feb 25 2007, 06:38 PM) *

Grazie Enrico , e' stato affascinante e incredibile leggere tutta la tua discussione , che purtroppo ho trovato solo oggi , ma l'emozione e il senso dell'attesa per i tuoi progressi , la meravigliosa sensazione di ricevere notizie da un amico intento in un viaggio alla scoperta di un mondo sconosciuto e passato sono impagabili . Da oggi anch'io saro' un'altro dei trepidanti lettori del tuo 3d in attesa del prossimo EUREKA .
Con ammirazione sincera

Alberto


Grazie Alberto e benvenuto a bordo, o forse "in carrozza", visto l'argomento? laugh.gif
Enrico
enrico
Messaggio: #137
Ho ritrovato una vecchia Enciclopedia Ricettario di mio padre, del 1951.
C'è un intero capitolo dedicato alla fotografia che leggerò con calma. Vi ho trovato una formula della "carta salata" di Talbot:

Carta salata . E' la più antica delle carte fotografiche: il Talbot la propose fino dal 1834. Questa carta dà immagini bellissime e di toni svariati e molti soggetti stampati su questa carta guadagnano immensamente. Essa fu poi detronizzata dalla carta albuminata perché presenta una superficie brillante. Si impiega carta comune, però sostenuta, che viene immersa nel seguente bagno:

acqua..................................................... p. 600
cloruro di sodio........................................ p. 6,5
ioduro di sodio cristalli.............................. p. 2,5
tartrato neutro d'ammonio cristalli............. p. 5
acido citrico............................................. p. 5

La si lascia per 5 minuti, si toglie, si mette ad asciugare. Si sensibilizza nel seguente bagno:

acqua distillata......................................... p. 100
nitrato d'argento....................................... p. 10
acido acetico............................................ p. 10

Si mette ad asciugare all'oscuro.
Si stampa alla luce diffusa o col magnesio. Impiegando nastro di magnesio, ne occorre tanto che sia eguale alla diagonale del negativo e che deve essere bruciato alla stessa distanza.

Immagino che le p. stiano per "parti". Immagino parti in peso. Non so se questa sia proprio la ricetta originale di Talbot. Proverò col solo ioduro e poi proverò con questa ricetta.
Enrico

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davidebaroni
Messaggio: #138
Enrico, che dire? Rimpiango di non aver studiato meglio la chimica a scuola... biggrin.gif
Ogni mattina, quando accendo il computer e mi collego, questo thread è la prima cosa che leggo, per vedere gli sviluppi (appunto... wink.gif ). E' più affascinante di un libro di storia, ha più suspence di un thriller, ed è vero.
Cosa si può volere di più?
Sei poi passato in tipografia, hai trovato qualche carta "interessante"?
Davide
enrico
Messaggio: #139
QUOTE(twinsouls @ Feb 25 2007, 09:27 PM) *

Enrico, che dire? Rimpiango di non aver studiato meglio la chimica a scuola... biggrin.gif
Ogni mattina, quando accendo il computer e mi collego, questo thread è la prima cosa che leggo, per vedere gli sviluppi (appunto... wink.gif ). E' più affascinante di un libro di storia, ha più suspence di un thriller, ed è vero.
Cosa si può volere di più?
Sei poi passato in tipografia, hai trovato qualche carta "interessante"?
Davide


Ciao Davide,
ci passo i primi della settimana. Il tuo è un suggerimento importante. Non ho avuto molto tempo ultimamente.
ENrico
perrins
Messaggio: #140
ti seguo sempre e.... sento aria di novità!

sono qui ogni giorno, ma sono sicuro che tra poco arriva!

Forza Enrico!
enrico
Messaggio: #141
QUOTE(perrins87 @ Feb 26 2007, 11:37 AM) *

ti seguo sempre e.... sento aria di novità!

sono qui ogni giorno, ma sono sicuro che tra poco arriva!

Forza Enrico!


Ciò che mi spinge ad andare avanti in questa bella avventura, non è solo il mio entusiasmo, è anche il vostro. E' come quando si va in montagna (sono un appassionato di escursioni): se si è insieme ad amici la passeggiata è più piacevole e meno faticosa.
Grazie a tutti
Enrico
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #142
aspetto il sole.... per te!

.oesse.
enrico
Messaggio: #143
QUOTE(.oesse. @ Feb 26 2007, 01:24 PM) *

aspetto il sole.... per te!

.oesse.


Grazie.
enrico
Messaggio: #144
Questa mattina, seguendo il consiglio di Davide, sono stato in tipografia. Il proprietario si è mostrato molto interessato alla cosa e mi ha dato due campioni di carta: una che mi sembra molto simile al cartoncino da disegno a trama grossa che già ho usato con risultati non buoni, ed un'altra, da lettere, bianchissima e lucida. Mi ha detto che gli altri tipi di carta che aveva non erano adatti... Provo con queste e poi mi reco presso un'altra tipografia per vedere se hanno altri tipi. Se ho tempo, oggi faccio qualche prova. C'è un bel sole. Grazie Oesse, sei stato tu? biggrin.gif
ENrico
Wilmosh
Messaggio: #145
Mi faccio portavoce di una parte del forum "silenziosa" che ti legge e non ti commenta, ma solo per non "inquinare" troppo il forum.

DAVVERO GRAZIE, è a mio avviso il post piu interessante di sempre.

Io ti offro il mio supporto e non solo morale, anche economico, mi sa che l'avventura in cui ti sei imbarcato sta diventando costosa.
Se lo ritieni si potrebbe creare una "cassa comune", io ne sono favorevole.
William
enrico
Messaggio: #146
QUOTE(castellanza@yahoo.it @ Feb 27 2007, 03:50 PM) *

Mi faccio portavoce di una parte del forum "silenziosa" che ti legge e non ti commenta, ma solo per non "inquinare" troppo il forum.

DAVVERO GRAZIE, è a mio avviso il post piu interessante di sempre.

Io ti offro il mio supporto e non solo morale, anche economico, mi sa che l'avventura in cui ti sei imbarcato sta diventando costosa.
Se lo ritieni si potrebbe creare una "cassa comune", io ne sono favorevole.
William


Grazie William,
apprezzo molto la tua generosità. Non ti preoccupare, sono costi che posso sostenere. Spero di non dilapidare tutto il mio patrimonio, come fece Niepce... biggrin.gif
Il miglior supporto è il vostro entusiasmo e la vostra presenza. Grazie!
Enrico
enrico
Messaggio: #147
Il cielo si è ricoperto di nuvole (la mattinata è stata splendida, ma io ero a scuola mad.gif ). Ho provato a sensibilizzare la carta da lettere che mi ha dato la tipografia questa mattina. Stesa la soluzione di sale, si è arricciata sensibilmente, come capita con le carte sottili. Anche asciugata, le pieghe sono rimaste, e questo è un guaio perchè la superficie deve essere piana e così invece, nonostante la pressione sulle guide laterali, una volta inserita nello chassis (scrivevo chassì, ma pare che sia questa la dizione corretta), le "onde" che rimangono creerebbero problemi con la messa a fuoco e con la nitidezza. Ho allora provato a lasciar asciugare la carta tenendo solo una pinzetta su di un lato e non bloccandola sui due lati come ho fatto fin'ora con la carta di maggiore spessore. Pare che le cose vadano meglio. C'è un po' di ondulazione, ma nello chassis dovrebbero sparire. Ne vedremo i risultati. Mi sto annoiando a fare prove (anche se sono fondamentali per andare avanti) e voglio delle immagini! Aspetto il sole pieno.
L'altra carta che ho preso in tipografia è molto più consistente, ma è giallina. Per questo motivo e per la sua granulosità, non mi convince molto, ma farò delle prove prima di scartarla.
Intanto ieri sera, mi sono dedicato alla parte "ottica" ed ho ridipinto l'interno dei moduli con l'inchiostro di china nero. In precedenza avevo usato una vernice nera opaca, ma l'attrito con i moduli durante la messa a fuoco e l'introduzione dello chassis, aveva schiarito un po' le pareti del modulo portaottica. In ogni caso, non c'è nero più profondo ed opaco del nero di china. Questo comporterà senz'altro un miglioramento del contrasto dell'immagine e migliorerà i risultati.
La luce che colpisce la carta bianca, viene da questa riflessa sulle pareti della scatola e torna in parte sull'emulsione.
Ora, se ad esempio, la parte più luminosa dell'immagine ha un valore 10 (uso un valore arbitrario) e la parte più scura un valore 1, il rapporto di luminosità vale 10/1 = 10 .
Se invece la riflessione delle pareti interne aggiunge un valore di 1 alle luci ed alle ombre, queste passeranno a una luminosità 11 (10 + 1 le luci) e a una luminosità 2 (1 + 1 le ombre).
Il rapporto di luminosità scenderebbe a 11 / 2 = 5,5 hmmm.gif
Allora, curare per bene l'annerimento della mia "macchina", è stata una buona cosa.
Un saluto
Enrico
marcelus
Messaggio: #148
QUOTE(enrico @ Feb 27 2007, 05:48 PM) *

.............Aspetto il sole pieno..............................




enrico...il salento aspetta te biggrin.gif
enrico
Messaggio: #149
Cari amici,
il tempo è sempre nuvoloso. Non ho però incrociato le braccia ed ho fatto altre prove:

Ieri:
ho sensibilizzato tre porzioni di un cartoncino (individuate da tre ellissi) - -- con cloruro di sodio 0,5 M (la concentrazione che uso da tempo perchè si è dimostrata la migliore)
- con ioduro di potassio 0,05 M (la più idonea dopo l'ultima prova)
- con cloruro e ioduro nelle proporzioni indicate nella ricetta trovata nel vecchio ricettario.
Vien fuori che l'annerimento più intenso è quello dato dal cloruro d'argento

Oggi ho ripetito la prova, mettendo a confronto il cloruro e lo ioduro da soli. Il risultato è lo stesso: il cloruro produce un annerimento più rapido e più intenso dello ioduro che appare invece giallastro.
Deve essere per questo che le vecchie carte ad annerimento diretto, le famose "Aristotipiche", erano al cloruro.
Il vantaggio dello ioduro deve forse apparire con lo sviluppo dell'immagine latente. Farò qualche altra prova con l'annerimento diretto e poi proverò con lo sviluppo al solfato di ferro.
Fatto questo, proverò con l'albumina e con la gelatina.
Se riesco a trovare l'eritrosina, mi divertirò ad "ortocromatizzare" la mia emulsione.
Un saluto
Enrico
Anteprima(e) allegate
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enrico
Messaggio: #150
Questa mattina sono passato in un'altra cartoleria per prendere un raccoglitore a buste trasparenti dove inserire in ordine tutte le mie prove ed osservazioni, ed ho preso un nuovo tipo di cartoncino, liscio da un lato e con righe sottilissime dall'altro. Ho preso anche un blocco di fogli per acquerello, di tipo diverso da quello che mi ha dato risultati deludenti, acquistato in un negozio per belle arti (la presenza di qualche sostanza riducente nella pasta, me lo faceva annerire anche in assenza di luce). Al negozio ne ho osservato i fogli di un album grande, già aperto. Ho preso però un formato più piccolo, visto che si tratta per ora di far delle prove. Apertolo a casa, i fogli presentano una superficie un po' irregolare e, visto in trasparenza, la pasta non è uniforme. Si tratta in ogni caso di carta di cellulosa purissima. Staremo a vedere.
Quando passerò all'albumina ed alla gelatina, il cartoncino sarà meno importante perché l'emulsione verrà incorporata rispettivamente nell'albume d'uovo e nella gelatina alimentare (nota anche come "colla di pesce") e fungerà unicamente da supporto. Per Talbot era importante che la carta fosse sottile (utilizzava la carta da lettere finissima che non riesco a trovare) perchè la utilizzava come negativo ponendola a contatto di un secondo foglio e riesponendo il tutto al sole. Talbot è l'inventore del processo negativo-positivo. Il concetto di negativo-positivo non esiste più nella fotografia digitale che produce immagini direttamente positive.

Buona giornata
Enrico
 
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