Berlino non è solo architettura, musica underground, l'isola dei musei, il muro, è anche, dopo i campi di sterminio, il più grande monumento alla Shoah un ricordo ed un monito di uno dei momenti più bui della storia dell'uomo
Topographie des Terrors
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è un progetto nato a Berlino nel 1987 per documentare e ricercare il sistema del terrore instaurato dai nazionalsocialisti in Germania e, in seguito alla guerra, anche nei paesi via via occupati, nel periodo che va dal 1933 - presa del potere - al 1945 - fine della seconda guerra mondiale.
Holocaust-Mahnmal
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Il Memoriale dell'Olocausto - Il monumento è stato edificato nell'area originariamente occupata dal palazzo e dalle proprietà di Goebbels ed occupa l'intera superficie dell'isolato tra le Ebertstraße, Behrenstraße, Berlinerstraße e Hannah Arendt Straße; consiste in una superficie di 19.000 m² occupata da 2.711 stele in calcestruzzo colorate di grigio scuro, organizzate secondo una griglia ortogonale, totalmente percorribile al suo interno dai visitatori. Le stele sono tutte larghe 2,375 m e lunghe 95 cm, mentre l'altezza varia da 0,2 a 4 m. Dalla vista esterna appaiono tutte di altezze simili ma, poggiando su di un fondo variamente inclinato, le più basse lungo il perimetro esterno, "fagocitano" gradualmente il visitatore che si addentra fra esse. In base al testo di progetto di Eisenman, infatti, le stele sono realizzate per disorientare e l'intero complesso intende rappresentare un sistema teoricamente ordinato, che fa perdere il contatto con la ragione umana in un'angosciante solitudine.
Jüdisches Museum
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La Torre dell'Olocausto è posta alla fine dell'asse della morte e vi si accede aprendo una porta spessa e molto pesante. È una struttura completamente vuota, buia, non climatizzata (dunque fredda d'inverno e calda d'estate), che viene illuminata solo dalla luce indiretta del giorno che penetra da una stretta feritoia posta in alto. Impossibile vedere fuori e capire dove si è; attutiti si sentono i rumori provenienti dall'esterno. Evidente e palpabile il significato simbolico che vuole ricreare la condizione degli ebrei deportati che non sapevano in quale luogo si trovavano e non potevano avere notizie. Simbolici diventano anche una scaletta metallica a circa due metri e mezzo dal pavimento usata per la manutenzione della copertura (mezzo di salvezza ma irraggiungibile come lo è stata per molti) e i fori nella parete per far entrare l'aria.
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Il Giardino dell'Esilio è una superficie esterna al museo, cui si accede dall'asse dell'esilio. È una superficie quadrata circondata da 49 colonne di cemento alte sei metri, in modo tale che dall'esterno non si possa vedere nulla. Il numero delle colonne è simbolico, infatti serve a ricordare l'anno di nascita dello stato d'Israele, il 1948, un'altra colonna, quella centrale, rappresenta invece Berlino ed è riempita all'interno di terreno proveniente da Gerusalemme. Sulla sommità delle colonne sono stati piantati alberi di olivagno. Essi sono il simbolo della pace e della speranza di un ritorno in patria. Ma significano anche che, come gli alberi riescono a mettere radici in spazi così impervi come la cavità di un pilastro, così anche coloro che sono esiliati in una lontana terra straniera possono trovare la ragione per continuare a vivere in un'altra patria. Libeskind ha voluto fare in modo che il visitatore provasse la stessa sensazione di straniamento e disagio che hanno provato gli ebrei esiliati e per questo motivo ha costruito il piano di calpestio inclinato di sei gradi di modo che camminando tra i pilastri si prova una sensazione di una mancanza di equilibrio.
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Installazione Shalechet – Foglie cadute 10000 volti in acciaio punzonato sono distribuiti sul pavimento dello Spazio Vuoto della Memoria, l’unico spazio vuoto dell’edificio di Libeskind in cui è possibile entrare. L’artista israeliano Menashe Kadishman ha dedicato la sua opera non soltanto alle vittime della Shoah ma a tutte le vittime di guerra e violenze. I visitatori sono invitati a camminare sui volti e ad ascoltare il fragore prodotto dalle lastre di metallo che sbattono l’una contro l’altra.
Le didascalie sono tratte da Wikipedia, le ho citate perchè descrivono in maniera perfetta le sensazioni che si provano visitando questi luoghi, credo che la fine di questo breve viaggio vada lasciata alle parole di un grandissimo scrittore che ha vissuto l'aberrazione nazista dei campi di sterminio
Se Questo è un Uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no
Considerate se questa è una donna
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno
Meditate che questo è stato
Vi comando queste parole
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via
Coricandovi alzandovi
Ripetetele ai vostri figli
O vi si sfaccia la casa
La malattia vi impedisca
I vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
Ciao
Paolo
Topographie des Terrors
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è un progetto nato a Berlino nel 1987 per documentare e ricercare il sistema del terrore instaurato dai nazionalsocialisti in Germania e, in seguito alla guerra, anche nei paesi via via occupati, nel periodo che va dal 1933 - presa del potere - al 1945 - fine della seconda guerra mondiale.
Holocaust-Mahnmal
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Il Memoriale dell'Olocausto - Il monumento è stato edificato nell'area originariamente occupata dal palazzo e dalle proprietà di Goebbels ed occupa l'intera superficie dell'isolato tra le Ebertstraße, Behrenstraße, Berlinerstraße e Hannah Arendt Straße; consiste in una superficie di 19.000 m² occupata da 2.711 stele in calcestruzzo colorate di grigio scuro, organizzate secondo una griglia ortogonale, totalmente percorribile al suo interno dai visitatori. Le stele sono tutte larghe 2,375 m e lunghe 95 cm, mentre l'altezza varia da 0,2 a 4 m. Dalla vista esterna appaiono tutte di altezze simili ma, poggiando su di un fondo variamente inclinato, le più basse lungo il perimetro esterno, "fagocitano" gradualmente il visitatore che si addentra fra esse. In base al testo di progetto di Eisenman, infatti, le stele sono realizzate per disorientare e l'intero complesso intende rappresentare un sistema teoricamente ordinato, che fa perdere il contatto con la ragione umana in un'angosciante solitudine.
Jüdisches Museum
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La Torre dell'Olocausto è posta alla fine dell'asse della morte e vi si accede aprendo una porta spessa e molto pesante. È una struttura completamente vuota, buia, non climatizzata (dunque fredda d'inverno e calda d'estate), che viene illuminata solo dalla luce indiretta del giorno che penetra da una stretta feritoia posta in alto. Impossibile vedere fuori e capire dove si è; attutiti si sentono i rumori provenienti dall'esterno. Evidente e palpabile il significato simbolico che vuole ricreare la condizione degli ebrei deportati che non sapevano in quale luogo si trovavano e non potevano avere notizie. Simbolici diventano anche una scaletta metallica a circa due metri e mezzo dal pavimento usata per la manutenzione della copertura (mezzo di salvezza ma irraggiungibile come lo è stata per molti) e i fori nella parete per far entrare l'aria.
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Il Giardino dell'Esilio è una superficie esterna al museo, cui si accede dall'asse dell'esilio. È una superficie quadrata circondata da 49 colonne di cemento alte sei metri, in modo tale che dall'esterno non si possa vedere nulla. Il numero delle colonne è simbolico, infatti serve a ricordare l'anno di nascita dello stato d'Israele, il 1948, un'altra colonna, quella centrale, rappresenta invece Berlino ed è riempita all'interno di terreno proveniente da Gerusalemme. Sulla sommità delle colonne sono stati piantati alberi di olivagno. Essi sono il simbolo della pace e della speranza di un ritorno in patria. Ma significano anche che, come gli alberi riescono a mettere radici in spazi così impervi come la cavità di un pilastro, così anche coloro che sono esiliati in una lontana terra straniera possono trovare la ragione per continuare a vivere in un'altra patria. Libeskind ha voluto fare in modo che il visitatore provasse la stessa sensazione di straniamento e disagio che hanno provato gli ebrei esiliati e per questo motivo ha costruito il piano di calpestio inclinato di sei gradi di modo che camminando tra i pilastri si prova una sensazione di una mancanza di equilibrio.
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Installazione Shalechet – Foglie cadute 10000 volti in acciaio punzonato sono distribuiti sul pavimento dello Spazio Vuoto della Memoria, l’unico spazio vuoto dell’edificio di Libeskind in cui è possibile entrare. L’artista israeliano Menashe Kadishman ha dedicato la sua opera non soltanto alle vittime della Shoah ma a tutte le vittime di guerra e violenze. I visitatori sono invitati a camminare sui volti e ad ascoltare il fragore prodotto dalle lastre di metallo che sbattono l’una contro l’altra.
Le didascalie sono tratte da Wikipedia, le ho citate perchè descrivono in maniera perfetta le sensazioni che si provano visitando questi luoghi, credo che la fine di questo breve viaggio vada lasciata alle parole di un grandissimo scrittore che ha vissuto l'aberrazione nazista dei campi di sterminio
Se Questo è un Uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no
Considerate se questa è una donna
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno
Meditate che questo è stato
Vi comando queste parole
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via
Coricandovi alzandovi
Ripetetele ai vostri figli
O vi si sfaccia la casa
La malattia vi impedisca
I vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
Ciao
Paolo
Complimenti Paolo, veramente belle e significative.
Il tutto arricchito dalle splendide didascalie e dalla stupenda poesia di Primo Levi.
Sandro
Il tutto arricchito dalle splendide didascalie e dalla stupenda poesia di Primo Levi.
Sandro
Foto molto belle.
Testo all'altezza delle immagini e in perfetta sintonia con esse.
Complimenti davvero
Maurizio
Testo all'altezza delle immagini e in perfetta sintonia con esse.
Complimenti davvero
Maurizio
Ciao Paolo,
le foto sono molto belle, graficamente curate e con una conversione che valorizza la drammaticità del luogo.
Molto interessante anche la spiegazione che hai allegato, non sempre, da soli, si riesce a comprendere fino in fondo il significato di ciò che stiamo osservando.
Ornella
A perbacco complimenti davvero ... un racconto realizzato con cura e attenzione. Foto ben realizzate e curate.
Se ne potrebbe realizzare un Life.
Bravissimo
Dario
Se ne potrebbe realizzare un Life.
Bravissimo
Dario
Eccellente lavoro Paolo,sia per le foto che per le didascalie a rafforzare il significato del tutto
Grazie a tutti un salutone
Paolo
Paolo
Ciao,
molto belle, soprattuto legate alla descrizione, in grado di rendere molto bene la sensazione di disagio.
Complimenti.
Stefano
molto belle, soprattuto legate alla descrizione, in grado di rendere molto bene la sensazione di disagio.
Complimenti.
Stefano
Splendide foto e davvero un qualcosa da far conoscere e "toccare" a tutti, quindi indispensabilmente utile per tutti il tuo ottimo reportage.
Visto che è la mia città preferita, dove vivo, e dove ho mezzo cuore, ho letto e guardato le foto con occhi particolarmente attenti, e aggiungo BRAVO!
Se può interessarti c'è un ottimo libro fotografico sulla questione, si chiama "Berlin" di Mitch Epstein (un ebreo americano) ed oltre ad essere di una qualità eccelsa in tutto, è davvero particolare e fornisce una visione personale ed esaustiva sulla questione.
Ciao!
Visto che è la mia città preferita, dove vivo, e dove ho mezzo cuore, ho letto e guardato le foto con occhi particolarmente attenti, e aggiungo BRAVO!
Se può interessarti c'è un ottimo libro fotografico sulla questione, si chiama "Berlin" di Mitch Epstein (un ebreo americano) ed oltre ad essere di una qualità eccelsa in tutto, è davvero particolare e fornisce una visione personale ed esaustiva sulla questione.
Ciao!
Grazie Stefano!! e grazie Bruss i complimenti di un "berlinese" sono particolarmente graditi
ciao
Paolo
ciao
Paolo
Bravissimo Paolo, l'ho scoperto solo ora!
Complimenti per le immagini e la descrizione, entrambi coinvolgenti al
punto da farti sentire proiettato nell'accaduto.
Un abbraccio,
Rita
Complimenti per le immagini e la descrizione, entrambi coinvolgenti al
punto da farti sentire proiettato nell'accaduto.
Un abbraccio,
Rita
Ciao Paolo,
reportage che con poche immagini riassume in modo inequivocabile il luogo ed il momento. Tutte di grande impatto emotivo ma quella che mi colpito di più e La Torre dell'Olocausto. Veramente un gran bel servizio corredato da una descrizione all'altezza delle foto. Complimenti anche per il BW che caratterizza ancora di più l'atmosfera.
Un caro saluto.
Messaggio modificato da PierLuigi Trombi il Jul 20 2012, 08:48 PM
reportage che con poche immagini riassume in modo inequivocabile il luogo ed il momento. Tutte di grande impatto emotivo ma quella che mi colpito di più e La Torre dell'Olocausto. Veramente un gran bel servizio corredato da una descrizione all'altezza delle foto. Complimenti anche per il BW che caratterizza ancora di più l'atmosfera.
Un caro saluto.
Messaggio modificato da PierLuigi Trombi il Jul 20 2012, 08:48 PM
Grazie Rite e Pierluigi per le vostre parole
ciao
Paolo
ciao
Paolo
Scopro ora, per puro caso, questo thread (si dice così, vero?) in quanto non sono un frequentatore del Forum e pertanto non ho dimestichezza con questo strumento.
Che dirti, Paolo?
Vorrei farti i complimenti per le fotografie (il cui livello tecnico ed artistico denota la tua costante crescita e maturazione) e per le didascalie ... ma ciò che esse rappresentano ed esprimono mette i brividi e induce una silenziosa ed intima riflessione, lontana dall'euforia che è propria di chi si limita a commentare le fotografie condividendo passione ed entusiasmi.
Pertanto in questa occasione non volermene se mi limito a dirti: grazie per avermi/ci offerto questa preziosa occasione di riflessione sulla storia e sull'uomo!
Un abbraccio.
Che dirti, Paolo?
Vorrei farti i complimenti per le fotografie (il cui livello tecnico ed artistico denota la tua costante crescita e maturazione) e per le didascalie ... ma ciò che esse rappresentano ed esprimono mette i brividi e induce una silenziosa ed intima riflessione, lontana dall'euforia che è propria di chi si limita a commentare le fotografie condividendo passione ed entusiasmi.
Pertanto in questa occasione non volermene se mi limito a dirti: grazie per avermi/ci offerto questa preziosa occasione di riflessione sulla storia e sull'uomo!
Un abbraccio.
Luca
... spunti interessantiQ visto che ci st pr andare ...
grazie e belle foto
grazie e belle foto
Grazie Luca averti trovato qui sul forum mi fa veramente piacere, grazie per le tue parole, sono veramente felice che ti sia piaciuto
un abbraccio
hasitro grazie di cuore anche a te sono felice che ti siano state di spunto, Berlino è una città fantastica
ciao Paolo
un abbraccio
hasitro grazie di cuore anche a te sono felice che ti siano state di spunto, Berlino è una città fantastica
ciao Paolo
Grazie Luca averti trovato qui sul forum mi fa veramente piacere, grazie per le tue parole, sono veramente felice che ti sia piaciuto
un abbraccio
ciao Paolo
un abbraccio
ciao Paolo
Poteva forse non piacermi??
Grazie a te per la risposta e per l'abbraccio che ricambio con affetto.
Ciao.
Luca