e se ce ne andassimo tutti in giro a fare più foto?
fra l'altro rischieremmo meno di perdere la vista (con tutte queste seghe mentali....)
pippinu
fra l'altro rischieremmo meno di perdere la vista (con tutte queste seghe mentali....)
pippinu
Io ne ho visti di sensori DX che voi umani non potreste immaginarvi.
D300 in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
E ho visto i sensori FX balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo...
come lacrime nella pioggia.
D300 in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
E ho visto i sensori FX balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo...
come lacrime nella pioggia.
No. La risposta la trovi qui... basta inserire i dati richiesti e vedrai come varia la PdC .
Ad esempio su FX un 50/1,4 da 3m ti da una PdC pari a 0,3m, a parità di inquadratura per avere la stessa PdC su DX dovresti montare un 35/1.0 che da 3m ti darebbe una PdC pari a 0,29m...
Insomma per avere la stessa PdC davanti ad un sensore DX dovresti montare un obiettivo più corto di 1,5 volte e più luminoso di uno stop... f/1.0 non so se mi spiego
P.S. Non sottilizzerei troppo sul termine tridimensionalità, io preferisco chiamarla rotondità, perchè questa è la sensazione che provo osservando le foto. Rodondità, cioè un insieme di PdC e resa delle sfumature...
Ad esempio su FX un 50/1,4 da 3m ti da una PdC pari a 0,3m, a parità di inquadratura per avere la stessa PdC su DX dovresti montare un 35/1.0 che da 3m ti darebbe una PdC pari a 0,29m...
Insomma per avere la stessa PdC davanti ad un sensore DX dovresti montare un obiettivo più corto di 1,5 volte e più luminoso di uno stop... f/1.0 non so se mi spiego
P.S. Non sottilizzerei troppo sul termine tridimensionalità, io preferisco chiamarla rotondità, perchè questa è la sensazione che provo osservando le foto. Rodondità, cioè un insieme di PdC e resa delle sfumature...
Salve, quindi io con la mia D300 e con un 85 a f1.8 ci guadagno con lo sfuocato rispetto allo stesso obiettivo montato su una d700 ,nel senso che con la prima ho una pdf minore?
Salve, quindi io con la mia D300 e con un 85 a f1.8 ci guadagno con lo sfuocato rispetto allo stesso obiettivo montato su una d700 ,nel senso che con la prima ho una pdf minore?
Si, ma solo a parità di condizioni, quindi stessa apertura e stessa inquadratura, a parità di apertura e di inquadratura è vero il contrario.
P.S. pdf è l'acronimo di Profondità di Fuoco ed è diversa dalla pdc (Profondità di Campo).
Cos'è la pdf è ben spiegato su wikipedia. La mia risposta da per scontato che tu intendessi riferirti alla pdc
sbaglio o hai sbagliato a scrivere qualcosa Franco? Mi pare che dici una cosa e il suo opposto
Salve, quindi io con la mia D300 e con un 85 a f1.8 ci guadagno con lo sfuocato rispetto allo stesso obiettivo montato su una d700 ,nel senso che con la prima ho una pdf minore?
la PDC è data dall'ottica non dal sensore.,
Una compatta avrà una ampia PDC perchè l'ottica per inquadrare una scena con un angolo pari ad un 50 sarà di soli 6 mm.
Con lo stesso obiettivo avrai la stessa PODC (alla stressa apertura) montato su qualsiasi formato.
Ma per fare un paragone più corretto non si dovrebbe usare il 35 anche su d700 e poi ritagliare l'immagine della d700 come quella della d300?il 35 mm ha una prospettiva diversa e una PDC maggiore rispetto a un 50. O mi sbaglio?è più grandangolare no?! Ho detto delle sciocchezze?voglio capire bene
La prospettiva è data dal punto di vista e non dall'ottica.
Semmai l'ottica ritaglia una porzione di immagine più o meno grande, dipendentemente dalla sua focale a parità di dimensione del sensore impiegato.
Se usi un 35mm su D300 e paragoni l'immagine (non nella qualità ma nelle dimensioni) con quella di un crop della D700 otterrai esattamente la stessa cosa.
il 35 mm è più grandangolare di un 50. Questo è assodato, ma senpre a parità di dimensione immagine, altrimenti il paragone non regge.
Un 50 mm su 35mm è un "normale", su un sensore da compatta è un tele, su una 6x6 è un grandangolare, ma l'immagine che proietta sul suo piano focale è sempre la stessa.
Semmai l'ottica ritaglia una porzione di immagine più o meno grande, dipendentemente dalla sua focale a parità di dimensione del sensore impiegato.
Se usi un 35mm su D300 e paragoni l'immagine (non nella qualità ma nelle dimensioni) con quella di un crop della D700 otterrai esattamente la stessa cosa.
il 35 mm è più grandangolare di un 50. Questo è assodato, ma senpre a parità di dimensione immagine, altrimenti il paragone non regge.
Un 50 mm su 35mm è un "normale", su un sensore da compatta è un tele, su una 6x6 è un grandangolare, ma l'immagine che proietta sul suo piano focale è sempre la stessa.
A parita' di inquadratura,diaframma e focale usata col DX ti dovrai allontanare dal soggetto fotografato rispetto all'FX. Quindi la profondita' di campo aumenta nel formato DX. Sull'FX avrai uno stacco del soggetto dallo sfondo maggiore(PDC minore)
Si, ma solo a parità di condizioni, quindi stessa apertura e stessa inquadratura, a parità di apertura e di inquadratura è vero il contrario.
P.S. pdf è l'acronimo di Profondità di Fuoco ed è diversa dalla pdc (Profondità di Campo).
Cos'è la pdf è ben spiegato su wikipedia. La mia risposta da per scontato che tu intendessi riferirti alla pdc
P.S. pdf è l'acronimo di Profondità di Fuoco ed è diversa dalla pdc (Profondità di Campo).
Cos'è la pdf è ben spiegato su wikipedia. La mia risposta da per scontato che tu intendessi riferirti alla pdc
sbaglio o hai sbagliato a scrivere qualcosa Franco? Mi pare che dici una cosa e il suo opposto
Chiedo venia, hai perfettamente ragione. Si è trattato di un errore di battitura dovuto ad una modifica .
Intendevo dire:
"Si, ma solo a parità di condizioni, quindi stessa apertura e stessa distanza di ripresa, a parità di apertura e di inquadratura è vero il contrario."
No. La risposta la trovi qui... basta inserire i dati richiesti e vedrai come varia la PdC .
Ad esempio su FX un 50/1,4 da 3m ti da una PdC pari a 0,3m, a parità di inquadratura per avere la stessa PdC su DX dovresti montare un 35/1.0 che da 3m ti darebbe una PdC pari a 0,29m...
Insomma per avere la stessa PdC davanti ad un sensore DX dovresti montare un obiettivo più corto di 1,5 volte e più luminoso di uno stop... f/1.0 non so se mi spiego
P.S. Non sottilizzerei troppo sul termine tridimensionalità, io preferisco chiamarla rotondità, perchè questa è la sensazione che provo osservando le foto. Rodondità, cioè un insieme di PdC e resa delle sfumature...
Ad esempio su FX un 50/1,4 da 3m ti da una PdC pari a 0,3m, a parità di inquadratura per avere la stessa PdC su DX dovresti montare un 35/1.0 che da 3m ti darebbe una PdC pari a 0,29m...
Insomma per avere la stessa PdC davanti ad un sensore DX dovresti montare un obiettivo più corto di 1,5 volte e più luminoso di uno stop... f/1.0 non so se mi spiego
P.S. Non sottilizzerei troppo sul termine tridimensionalità, io preferisco chiamarla rotondità, perchè questa è la sensazione che provo osservando le foto. Rodondità, cioè un insieme di PdC e resa delle sfumature...
ESATTO! La risposta e' nelle leggi dell'ottica. Chiamarla tridimensionalita' io non lo trovo sbagliato, perche' e' la tridimensionalita la sensazione che si prova rispetto alle immagini con grande PDC che chiamiamo Piatte... Poi, basta mettersi daccordo...
Bello il paragone di Buzz con le leggi prospettiche nel disegno.
In fotografia e nella vita reale usiamo spesso termini di tipo soggettivo che non hanno per forza un diretto corrispondente scientifico.
Un esempio scemo: luce calda e fredda: chiamiamo calda luce bianca intorno o sotto i 5500K e fredda quella con temperature superiori, per il semplice fatto che al rosso-giallo associamo il calore e al blu associamo la sensazione di freddo... Ci viene piu comodo parlar cosi che non pensare alle emissioni spettrometriche di un corpo nero, ma la realta' scientifica e' esattamente l'opposto. La luce blu e' a una temperatura ben piu alta di quella del rosso.
A me piaccion molto i termini soggettivi usati in fotografia, quelli che "danno l'idea" di cosa stiamo parlano... Credo che il nostro linguaggio, sia molto meno contaminato di frasi fatte come quello usato dai sommelier.
QUOTE
Hai mai sentito i sommelier quando, dopo aver sorseggiato un vino, si esibiscono in quelle ridicole descrizioni del retrogusto "con effluvi di cuoio bagnato, accompagnati da odori di gelsomino selvatico..."
A me scappa sempre da ridere quando li sento... d'altra parte anche loro si devono pur guadagnare il pane ed anche il companatico...
A me scappa sempre da ridere quando li sento... d'altra parte anche loro si devono pur guadagnare il pane ed anche il companatico...
a me scappa da ridere a leggere questi commenti e sinceramente se tanto mi da tanto comincio a dubitare
anche di certi commenti sulla fotografia. Per carità, i forum sono forum e vanno usati come tali però prima
di diffondere la propria verità sarebbe meglio "stappare" qualche buona foto.
Io ho visto una "tridimensionalità" maggiore anche nello stesso mirino della d700 rispetto ad una reflex con specchio.
Cosa sia non so, contrasto, nitidezza, un effetto che da l'impressione di vedere più realmente un oggetto.
Io ho visto una "tridimensionalità" maggiore anche nello stesso mirino della d700 rispetto ad una reflex con specchio.
Cosa sia non so, contrasto, nitidezza, un effetto che da l'impressione di vedere più realmente un oggetto.
Cosa sia non so, contrasto, nitidezza, un effetto che da l'impressione di vedere più realmente un oggetto.
Ciao, scusami cosa intendi per reflex a specchio? una relfex con pentaprisma a specchi?
Secondo me la plasticità/tridimensionalità di una foto nasce da una serie di concause che intervengono quindi contemporaneamente a volte casualmente altre grazie anche all'esperienza dell'autore.
Già nella pittura rinascimentale si ricorreva all'uso sapiente dello "scorcio", alla graduale desaturazione delle tinte sui piani via via più distanti fino all'intuizione di Caravaggio che introduce lo schema di luce basta sullo spot.
Quindi penso che tutti i fattori fin qui esaminati concorrano a determinare l'effetto di tridimensionalità.
Sarà un caso che, da sempre, maggiore è il formato scelto per l'immagine più facile risulta restituire la sensazione? Che dire della capacità dei sensori e di certi obiettivi particolarmente adatti a restituire una più estesa gamma tonale. Sembrerebbe quindi che un sensore più grande abbinato ad un'ottica morbida costituiscano l'accoppiata ideale per la soluzione del problema.
Lo sfocato rimane appannaggio della fotografia mentre i pittori ricorrono agli espedienti descritti sopra quindi tutto a fuoco ma luce modulata e gioco di saturazione e tonalità.
Tuttavia ritengo che il fattore determinate quindi capace di dare tridimensionalità risieda soprattutto nell'azzeccare la composizione, non solo come equilibrio di volumi ma anche di saper "cucinare" amalgamando e al tempo stesso conferendo il giusto peso ad ogni ingrediente.
Boh?
Già nella pittura rinascimentale si ricorreva all'uso sapiente dello "scorcio", alla graduale desaturazione delle tinte sui piani via via più distanti fino all'intuizione di Caravaggio che introduce lo schema di luce basta sullo spot.
Quindi penso che tutti i fattori fin qui esaminati concorrano a determinare l'effetto di tridimensionalità.
Sarà un caso che, da sempre, maggiore è il formato scelto per l'immagine più facile risulta restituire la sensazione? Che dire della capacità dei sensori e di certi obiettivi particolarmente adatti a restituire una più estesa gamma tonale. Sembrerebbe quindi che un sensore più grande abbinato ad un'ottica morbida costituiscano l'accoppiata ideale per la soluzione del problema.
Lo sfocato rimane appannaggio della fotografia mentre i pittori ricorrono agli espedienti descritti sopra quindi tutto a fuoco ma luce modulata e gioco di saturazione e tonalità.
Tuttavia ritengo che il fattore determinate quindi capace di dare tridimensionalità risieda soprattutto nell'azzeccare la composizione, non solo come equilibrio di volumi ma anche di saper "cucinare" amalgamando e al tempo stesso conferendo il giusto peso ad ogni ingrediente.
Boh?
Chiunque sia dotato di una FX può fare una semplice prova...
prendere uno zoom normale, scattare con il formato FX a 70mm f5,6 con macchina rigorosamente su cavalletto, impostare poi il ritaglio DX e riadattare focale e diaframma al fine di ottenere lo stesso angolo di ripresa e la stessa PDC dello scatto precedente.
Se osservate poi gli scatti noterete che non esistono differenze apprezzabili se non quelle indotte dalla distorsione ottica o dalla resa a un dato diaframma dell'obiettivo utilizzato...
Il formato non rende una foto più tridimensionale, può tuttavia giocare alcune carte che esulano però dalla mera "tridimensionalità".
Una FX potrà montare un 50 f1,4... per eguagliarne la PDC servirebbe di usare una DX con montato un 33mm f1... ma la foto con poca PDC non è necessariamente più tridimensionale, anzi... altrimenti le foto paesaggistiche sarebbero tutte piatte come un vassoio ... resta però un dato di fatto che la FX potrà all'occasione sfruttare una PDC minore di qualsiasi DX.
Confrontando una DX come la D300 con una FX come la D700 si noterà poi un migliore rapporto S/N sulla FX, e questo è un altro dato di fatto. Ma non necessariamente questo si traduce in maggior tridimensionalità, vogliamo parlare di foto scattate a 3200ISO in pellicola con grani grossi come meloni ma che hanno una resa della tridimensionalità veramente eccellente?!?!? Resta un dato di fatto che la FX è più pulita...
In sostanza... la tridimensionalità è "figlia" dell'illuminazione al 90%... il resto sono accortezze del Fotografo che dovrà saper sfruttare al meglio il mezzo che ha a disposizione ed un workflow che ne possa esaltare le caratteristiche e minimizzare i difetti...
Comunque, in condizioni normali, riadattando focale e diaframma si possono ottenere immagini virtualmente identiche con i due formati, e a riprova di questa mia affermazione posto questa immagine. Una delle due è scattata con D50 e l'altra con D700, D50 a 28mm f2,8 e D700 a 45mm f5 per avere più o meno la stessa PDC.
Praticamente irriconoscibili direi...
Ciao, Alessandro.
prendere uno zoom normale, scattare con il formato FX a 70mm f5,6 con macchina rigorosamente su cavalletto, impostare poi il ritaglio DX e riadattare focale e diaframma al fine di ottenere lo stesso angolo di ripresa e la stessa PDC dello scatto precedente.
Se osservate poi gli scatti noterete che non esistono differenze apprezzabili se non quelle indotte dalla distorsione ottica o dalla resa a un dato diaframma dell'obiettivo utilizzato...
Il formato non rende una foto più tridimensionale, può tuttavia giocare alcune carte che esulano però dalla mera "tridimensionalità".
Una FX potrà montare un 50 f1,4... per eguagliarne la PDC servirebbe di usare una DX con montato un 33mm f1... ma la foto con poca PDC non è necessariamente più tridimensionale, anzi... altrimenti le foto paesaggistiche sarebbero tutte piatte come un vassoio ... resta però un dato di fatto che la FX potrà all'occasione sfruttare una PDC minore di qualsiasi DX.
Confrontando una DX come la D300 con una FX come la D700 si noterà poi un migliore rapporto S/N sulla FX, e questo è un altro dato di fatto. Ma non necessariamente questo si traduce in maggior tridimensionalità, vogliamo parlare di foto scattate a 3200ISO in pellicola con grani grossi come meloni ma che hanno una resa della tridimensionalità veramente eccellente?!?!? Resta un dato di fatto che la FX è più pulita...
In sostanza... la tridimensionalità è "figlia" dell'illuminazione al 90%... il resto sono accortezze del Fotografo che dovrà saper sfruttare al meglio il mezzo che ha a disposizione ed un workflow che ne possa esaltare le caratteristiche e minimizzare i difetti...
Comunque, in condizioni normali, riadattando focale e diaframma si possono ottenere immagini virtualmente identiche con i due formati, e a riprova di questa mia affermazione posto questa immagine. Una delle due è scattata con D50 e l'altra con D700, D50 a 28mm f2,8 e D700 a 45mm f5 per avere più o meno la stessa PDC.
Praticamente irriconoscibili direi...
Ciao, Alessandro.
Nessuno si è sbilanciato su queste due foto... Non vuole, ovviamente, essere una sfida. Però quella di DESTRA la preferisco, ha quelle caratteristiche di maggior "tridimensionalità" e "plasticità" di cui si parla nel thread. Magari sarà quella fatta col DX, solo Alessandro lo sa
E questo si nota già a monitor (sgrauso, ora sono con un portatile) e con una dimensione dell'immagine relativamente modesta. Ma stamparle entrambe su carta come Epson comanda, potrebbe solo "amplificare" questa sensazione.
Un saluto a tutti.
Nessuno si è sbilanciato su queste due foto....
...
Un saluto a tutti.
...
Un saluto a tutti.
Senza polemica ma... la tridimensionalità di cui si parla è in realtà una "impressione" di tridimensionalità perché non dobbiamo dimenticare che stiamo guardando un "qualcosa" con un occhio solo (l'obiettivo) e senza alcuna possibilità di spostare quest'occhio o l'intera testa nello stesso spazio del soggetto.
Ciò che gioca il ruolo fondamentale è un effetto ottico frutto di un automatismo del nostro sistema neuropsichico che Dio solo sa da cosa scaturisce. Sinceramente un pacchetto di sigarette non mi trasmette nessun automatismo comportamentale se non quello di fumare una sigaretta in più oggi.
Nessuno si è sbilanciato su queste due foto... Non vuole, ovviamente, essere una sfida. Però quella di DESTRA la preferisco, ha quelle caratteristiche di maggior "tridimensionalità" e "plasticità" di cui si parla nel thread. Magari sarà quella fatta col DX, solo Alessandro lo sa
E questo si nota già a monitor (sgrauso, ora sono con un portatile) e con una dimensione dell'immagine relativamente modesta. Ma stamparle entrambe su carta come Epson comanda, potrebbe solo "amplificare" questa sensazione.
Un saluto a tutti.
E questo si nota già a monitor (sgrauso, ora sono con un portatile) e con una dimensione dell'immagine relativamente modesta. Ma stamparle entrambe su carta come Epson comanda, potrebbe solo "amplificare" questa sensazione.
Un saluto a tutti.
Anche per me quella a destra è più "tridimensionale".
Da possessore di D700 spero che la foto di destra sia fatta con D700
Senza polemica ma... la tridimensionalità di cui si parla è in realtà una "impressione" di tridimensionalità perché non dobbiamo dimenticare che stiamo guardando un "qualcosa" con un occhio solo (l'obiettivo) e senza alcuna possibilità di spostare quest'occhio o l'intera testa nello stesso spazio del soggetto.
Ciò che gioca il ruolo fondamentale è un effetto ottico frutto di un automatismo del nostro sistema neuropsichico che Dio solo sa da cosa scaturisce. Sinceramente un pacchetto di sigarette non mi trasmette nessun automatismo comportamentale se non quello di fumare una sigaretta in più oggi.
Ciò che gioca il ruolo fondamentale è un effetto ottico frutto di un automatismo del nostro sistema neuropsichico che Dio solo sa da cosa scaturisce. Sinceramente un pacchetto di sigarette non mi trasmette nessun automatismo comportamentale se non quello di fumare una sigaretta in più oggi.
Nessuna polemica, è un forum ed è fatto per parlare
Ho messo tra virgolette la parola "tridimensionalità" proprio perché di una sensazione, o impressione che dir si voglia, si parla.
Non mi riferisco al pacchetto di sigarette (fumare fa male), bensì al vasetto porta penne. Nell'immagine di destra, pur essendoci la medesima PdC, mi sembra più "tridimesionale".
Però, ripeto, ignoro se quella di destra sia su FX o meno. Fattostà che mi piace di più (e questo è soggettivo, per cui non lo metto tra virgolette).
Un saluto.
Nessuna polemica, è un forum ed è fatto per parlare
...
Un saluto.
...
Un saluto.
Appunto. Ho guardato il confronto (gentilmente) postato per una frazione di secondo e guarda caso mi ha colpito il pacchetto di sigarette che è pure sfocato sul piano precedente a quello del portapenne, a fuoco.
Allora perché mi ricordavo il pacchetto di sigarette, cosa mi ha colpito, se tridimensionalità c'è che peso ha avuto nel mio caso?
Appunto. Ho guardato il confronto (gentilmente) postato per una frazione di secondo e guarda caso mi ha colpito il pacchetto di sigarette che è pure sfocato sul piano precedente a quello del portapenne, a fuoco.
Allora perché mi ricordavo il pacchetto di sigarette, cosa mi ha colpito, se tridimensionalità c'è che peso ha avuto nel mio caso?
Allora perché mi ricordavo il pacchetto di sigarette, cosa mi ha colpito, se tridimensionalità c'è che peso ha avuto nel mio caso?
Cosa ha suscitato in te lo ignoro.
In me ha suscitato ciò che ti ho detto. Il pacchetto di sigarette non l'ho mentalmente ritenuto il soggetto (forse perché non fumo), nonostante fosse fisicamente più in primo piano. Il soggetto era per me il vasetto porta penne.
Se poi non ti sei fermato ad osservare le immagini con una certa attenzione, quello è un altro discorso. Io le ho osservate qualche minuto ed ho concluso che quella di destra mi piaceva di più. E se mi chiedi il perché, mi viene da ripetere: più "tridimensionalità", più "plasticità".
Un saluto.
Cosa ha suscitato in te lo ignoro.
...
Se poi non ti sei fermato ad osservare le immagini con una certa attenzione, quello è un altro discorso. Io le ho osservate qualche minuto ed ho concluso che quella di destra mi piaceva di più. E se mi chiedi il perché, mi viene da ripetere: più "tridimensionalità", più "plasticità".
Un saluto.
...
Se poi non ti sei fermato ad osservare le immagini con una certa attenzione, quello è un altro discorso. Io le ho osservate qualche minuto ed ho concluso che quella di destra mi piaceva di più. E se mi chiedi il perché, mi viene da ripetere: più "tridimensionalità", più "plasticità".
Un saluto.
Cioè di fronte a questo confronto e alla domada: qual è più tridimensionale? Hai trovato la soluzione perché ci hai rifletttutto più a lungo, no, diciamo: il tempo necessario...
Ho capito. Ricambio il saluto.
Secondo me la plasticità/tridimensionalità di una foto nasce da una serie di concause che intervengono quindi contemporaneamente a volte casualmente altre grazie anche all'esperienza dell'autore.
Già nella pittura rinascimentale si ricorreva all'uso sapiente dello "scorcio", alla graduale desaturazione delle tinte sui piani via via più distanti fino all'intuizione di Caravaggio che introduce lo schema di luce basta sullo spot.
Quindi penso che tutti i fattori fin qui esaminati concorrano a determinare l'effetto di tridimensionalità.
Sarà un caso che, da sempre, maggiore è il formato scelto per l'immagine più facile risulta restituire la sensazione? Che dire della capacità dei sensori e di certi obiettivi particolarmente adatti a restituire una più estesa gamma tonale. Sembrerebbe quindi che un sensore più grande abbinato ad un'ottica morbida costituiscano l'accoppiata ideale per la soluzione del problema.
Lo sfocato rimane appannaggio della fotografia mentre i pittori ricorrono agli espedienti descritti sopra quindi tutto a fuoco ma luce modulata e gioco di saturazione e tonalità.
Tuttavia ritengo che il fattore determinate quindi capace di dare tridimensionalità risieda soprattutto nell'azzeccare la composizione, non solo come equilibrio di volumi ma anche di saper "cucinare" amalgamando e al tempo stesso conferendo il giusto peso ad ogni ingrediente.
Boh?
Già nella pittura rinascimentale si ricorreva all'uso sapiente dello "scorcio", alla graduale desaturazione delle tinte sui piani via via più distanti fino all'intuizione di Caravaggio che introduce lo schema di luce basta sullo spot.
Quindi penso che tutti i fattori fin qui esaminati concorrano a determinare l'effetto di tridimensionalità.
Sarà un caso che, da sempre, maggiore è il formato scelto per l'immagine più facile risulta restituire la sensazione? Che dire della capacità dei sensori e di certi obiettivi particolarmente adatti a restituire una più estesa gamma tonale. Sembrerebbe quindi che un sensore più grande abbinato ad un'ottica morbida costituiscano l'accoppiata ideale per la soluzione del problema.
Lo sfocato rimane appannaggio della fotografia mentre i pittori ricorrono agli espedienti descritti sopra quindi tutto a fuoco ma luce modulata e gioco di saturazione e tonalità.
Tuttavia ritengo che il fattore determinate quindi capace di dare tridimensionalità risieda soprattutto nell'azzeccare la composizione, non solo come equilibrio di volumi ma anche di saper "cucinare" amalgamando e al tempo stesso conferendo il giusto peso ad ogni ingrediente.
Boh?
Mi sembra che fra tutte le cose giuste lette in questo thread, questa sia lo sia di più.
Ciao
Roberto