Buonasera a tutti, è ormai una consuetudine per me, andare nei filari prima di ogni vendemmia per immortalare i grappoli dorati di Moscato..prodotto tipico ed importante della nostra zona.
Ho montato sulla macchina il 55micro pre ai, stavo per mettere a fuoco i grappoli a sinistra del fotogramma quando mi è caduto l'occhio sulla focale 32, mai usata...leggo spesso che ci sono problemi di diffrazione
chiudendo parecchio ma visto che lo sfondo meritava e l'uva pure ho provato. Ho messo a fuoco il punto centrale della scena e poi ho scattato sperando che tutto fosse a fuoco. In effetti non lo è..forse avrei dovuto allontanarmi di mezzo passo, però in questo modo non avrei
ottenuto la composizione che desideravo. In conclusione, che ne pensate? Sparate pure senza pietà, ho visto anche che ci sono immagini di paesaggi che vengono scattate a focali intermedie, tipo
5.6 e non 8 o 11, perché? Scusate se vi faccio delle domande che a voi possono sembrare banali, però io ne approfitto vista la gentilezza che avete sempre dimostrato.
questa invece scattata col 28mm 2.8 f4
Graziella
Messaggio modificato da Maurizio Rossi il Sep 13 2016, 10:15 PM
Ho montato sulla macchina il 55micro pre ai, stavo per mettere a fuoco i grappoli a sinistra del fotogramma quando mi è caduto l'occhio sulla focale 32, mai usata...leggo spesso che ci sono problemi di diffrazione
chiudendo parecchio ma visto che lo sfondo meritava e l'uva pure ho provato. Ho messo a fuoco il punto centrale della scena e poi ho scattato sperando che tutto fosse a fuoco. In effetti non lo è..forse avrei dovuto allontanarmi di mezzo passo, però in questo modo non avrei
ottenuto la composizione che desideravo. In conclusione, che ne pensate? Sparate pure senza pietà, ho visto anche che ci sono immagini di paesaggi che vengono scattate a focali intermedie, tipo
5.6 e non 8 o 11, perché? Scusate se vi faccio delle domande che a voi possono sembrare banali, però io ne approfitto vista la gentilezza che avete sempre dimostrato.
questa invece scattata col 28mm 2.8 f4
Graziella
Messaggio modificato da Maurizio Rossi il Sep 13 2016, 10:15 PM
Motivo della modifica: inserita immagine di copertina
ottime foto e mi piaccciono
giusto per chairezza non è focale 32 ma Diaframma 32.
Antonio
Ho montato sulla macchina il 55micro pre ai, stavo per mettere a fuoco i grappoli a sinistra del fotogramma quando mi è caduto l'occhio sulla focale 32, mai usata...leggo spesso che ci sono problemi di diffrazione
Graziella
Graziella
giusto per chairezza non è focale 32 ma Diaframma 32.
Antonio
f/32...
bel diaframma!
ma non sulle digitali!
l'ho usato su una folding 6x9 (che però chiude a f/44) e pellicola bianco nero dalla grana media...
...con il giusto sole, rende la scena molto plastica, tutto a fuoco, nulla di particolarmente nitido.. direi tanta fluidità..
quando si parla di diffrazione, senza entrare nei meandri tecnici, che sono tanti.. ricchi di variabili.. facciamo un conticino stupido stupido
28mm a f/32 vuol dire nemmeno 1 mm di buco per la luce.... pochino, no?
105mm (quello che ho usato io, equivalente a un 28 su DX) a f/32 significa un po' più di 3 mm di buco luce... oltre il triplo come diametro, 10 volte di più come superficie...
Mr A.A. era membro di un fotoclub "f/64", così lessi una volta... ma usava anche lastre 10" x 12" con focali di circa 300mm... e lì il f/64 si traduceva in 4/5/6 mm di luce...
va beh che poi doveva illuminare una vasta zona.. ma i suoi cavalletti non avevano fretta....
bel diaframma!
ma non sulle digitali!
l'ho usato su una folding 6x9 (che però chiude a f/44) e pellicola bianco nero dalla grana media...
...con il giusto sole, rende la scena molto plastica, tutto a fuoco, nulla di particolarmente nitido.. direi tanta fluidità..
quando si parla di diffrazione, senza entrare nei meandri tecnici, che sono tanti.. ricchi di variabili.. facciamo un conticino stupido stupido
28mm a f/32 vuol dire nemmeno 1 mm di buco per la luce.... pochino, no?
105mm (quello che ho usato io, equivalente a un 28 su DX) a f/32 significa un po' più di 3 mm di buco luce... oltre il triplo come diametro, 10 volte di più come superficie...
Mr A.A. era membro di un fotoclub "f/64", così lessi una volta... ma usava anche lastre 10" x 12" con focali di circa 300mm... e lì il f/64 si traduceva in 4/5/6 mm di luce...
va beh che poi doveva illuminare una vasta zona.. ma i suoi cavalletti non avevano fretta....
f/32
f sta per focale (quella della ottica che si usa al momento)
32 sta quante volte il diametro effettivo in millimetri del diaframma sta i " f "
nel caso micro in questione f/32 diventa
55/32 che facendo la relativa divisione ottieni 2,5 millimetri
ma non si afferma mai che usi un diaframma di 2,5 millimetri ma il suo rapporto cioè "diaframma f/32"
Antonio
f sta per focale (quella della ottica che si usa al momento)
32 sta quante volte il diametro effettivo in millimetri del diaframma sta i " f "
nel caso micro in questione f/32 diventa
55/32 che facendo la relativa divisione ottieni 2,5 millimetri
ma non si afferma mai che usi un diaframma di 2,5 millimetri ma il suo rapporto cioè "diaframma f/32"
Antonio
Graziella carissima,
quello che hai fatto si dice lavorare in iperfocale.
Cioè sfruttare in modo controllato la profondità di campo dell’obiettivo ad un dato diaframma e una data distanza.
Se nella scena ci sono particolari importanti molto vicini ma anche molto lontani, devi trovare la posizione della ghiera maf che a quel diaframma ti garantisca una maf onorevole per queste due distanze.
I sistemi da utilizzare sono tre:
Puoi fare il calcolo applicando l’apposita formula, oppure puoi basarti sui segni colorati che trovi nelle vecchie ottiche come il tuo 55 pre-ai, oppure puoi utilizzare il pulsante apposito della fotocamera che chiude il diaframma al valore impostato, che ti farà vedere attraverso il mirino quello che viene a fuoco.
Naturalmente ci sono dei limiti e anche chiudendo a f32 non è detto che tu possa avere tutto a fuoco, dipende dalla focale, dal diaframma dalle distanze ecc.
Per quanto riguarda la diffrazione di tratta di un calo di contrasto e anche di risolvenza che accusano tutte le lenti, chiudendo il diaframma.
Normalmente il calo diventa evidente a f16, fastidioso a f22 e intollerabile a f32.
Ma alcuni obiettivi reggono meglio di altri la diffrazione e il 55 micro è uno di questi.
A f32 il calo è importante anche sul 55 ma se è indispensabile ottenere quella determinata pdc….f32 sia.
Al limite si correrà a i ripari con una post-produzione più aggressiva.
Tutti gli obiettivi hanno comunque una resa che varia in funzione del diaframma impostato.
Normalmente, la resa massima si ottiene chiudendo di un paio di stop rispetto l’apertura massima e quindi sono le aperture intorno a f 5,6 quelle che garantiscono il massimo della risolvenza.
Fil.
quello che hai fatto si dice lavorare in iperfocale.
Cioè sfruttare in modo controllato la profondità di campo dell’obiettivo ad un dato diaframma e una data distanza.
Se nella scena ci sono particolari importanti molto vicini ma anche molto lontani, devi trovare la posizione della ghiera maf che a quel diaframma ti garantisca una maf onorevole per queste due distanze.
I sistemi da utilizzare sono tre:
Puoi fare il calcolo applicando l’apposita formula, oppure puoi basarti sui segni colorati che trovi nelle vecchie ottiche come il tuo 55 pre-ai, oppure puoi utilizzare il pulsante apposito della fotocamera che chiude il diaframma al valore impostato, che ti farà vedere attraverso il mirino quello che viene a fuoco.
Naturalmente ci sono dei limiti e anche chiudendo a f32 non è detto che tu possa avere tutto a fuoco, dipende dalla focale, dal diaframma dalle distanze ecc.
Per quanto riguarda la diffrazione di tratta di un calo di contrasto e anche di risolvenza che accusano tutte le lenti, chiudendo il diaframma.
Normalmente il calo diventa evidente a f16, fastidioso a f22 e intollerabile a f32.
Ma alcuni obiettivi reggono meglio di altri la diffrazione e il 55 micro è uno di questi.
A f32 il calo è importante anche sul 55 ma se è indispensabile ottenere quella determinata pdc….f32 sia.
Al limite si correrà a i ripari con una post-produzione più aggressiva.
Tutti gli obiettivi hanno comunque una resa che varia in funzione del diaframma impostato.
Normalmente, la resa massima si ottiene chiudendo di un paio di stop rispetto l’apertura massima e quindi sono le aperture intorno a f 5,6 quelle che garantiscono il massimo della risolvenza.
Fil.
f/32
f sta per focale (quella della ottica che si usa al momento)
32 sta quante volte il diametro effettivo in millimetri del diaframma sta i " f "
nel caso micro in questione f/32 diventa
55/32 che facendo la relativa divisione ottieni 2,5 millimetri
ma non si afferma mai che usi un diaframma di 2,5 millimetri ma il suo rapporto cioè "diaframma f/32"
Antonio
f sta per focale (quella della ottica che si usa al momento)
32 sta quante volte il diametro effettivo in millimetri del diaframma sta i " f "
nel caso micro in questione f/32 diventa
55/32 che facendo la relativa divisione ottieni 2,5 millimetri
ma non si afferma mai che usi un diaframma di 2,5 millimetri ma il suo rapporto cioè "diaframma f/32"
Antonio
Capito, questo non lo sapevo, grazie per la spiegazione.
Graziella carissima,
quello che hai fatto si dice lavorare in iperfocale.
Cioè sfruttare in modo controllato la profondità di campo dell’obiettivo ad un dato diaframma e una data distanza.
Se nella scena ci sono particolari importanti molto vicini ma anche molto lontani, devi trovare la posizione della ghiera maf che a quel diaframma ti garantisca una maf onorevole per queste due distanze.
I sistemi da utilizzare sono tre:
Puoi fare il calcolo applicando l’apposita formula, oppure puoi basarti sui segni colorati che trovi nelle vecchie ottiche come il tuo 55 pre-ai, oppure puoi utilizzare il pulsante apposito della fotocamera che chiude il diaframma al valore impostato, che ti farà vedere attraverso il mirino quello che viene a fuoco.
Naturalmente ci sono dei limiti e anche chiudendo a f32 non è detto che tu possa avere tutto a fuoco, dipende dalla focale, dal diaframma dalle distanze ecc.
Per quanto riguarda la diffrazione di tratta di un calo di contrasto e anche di risolvenza che accusano tutte le lenti, chiudendo il diaframma.
Normalmente il calo diventa evidente a f16, fastidioso a f22 e intollerabile a f32.
Ma alcuni obiettivi reggono meglio di altri la diffrazione e il 55 micro è uno di questi.
A f32 il calo è importante anche sul 55 ma se è indispensabile ottenere quella determinata pdc….f32 sia.
Al limite si correrà a i ripari con una post-produzione più aggressiva.
Tutti gli obiettivi hanno comunque una resa che varia in funzione del diaframma impostato.
Normalmente, la resa massima si ottiene chiudendo di un paio di stop rispetto l’apertura massima e quindi sono le aperture intorno a f 5,6 quelle che garantiscono il massimo della risolvenza.
Fil.
quello che hai fatto si dice lavorare in iperfocale.
Cioè sfruttare in modo controllato la profondità di campo dell’obiettivo ad un dato diaframma e una data distanza.
Se nella scena ci sono particolari importanti molto vicini ma anche molto lontani, devi trovare la posizione della ghiera maf che a quel diaframma ti garantisca una maf onorevole per queste due distanze.
I sistemi da utilizzare sono tre:
Puoi fare il calcolo applicando l’apposita formula, oppure puoi basarti sui segni colorati che trovi nelle vecchie ottiche come il tuo 55 pre-ai, oppure puoi utilizzare il pulsante apposito della fotocamera che chiude il diaframma al valore impostato, che ti farà vedere attraverso il mirino quello che viene a fuoco.
Naturalmente ci sono dei limiti e anche chiudendo a f32 non è detto che tu possa avere tutto a fuoco, dipende dalla focale, dal diaframma dalle distanze ecc.
Per quanto riguarda la diffrazione di tratta di un calo di contrasto e anche di risolvenza che accusano tutte le lenti, chiudendo il diaframma.
Normalmente il calo diventa evidente a f16, fastidioso a f22 e intollerabile a f32.
Ma alcuni obiettivi reggono meglio di altri la diffrazione e il 55 micro è uno di questi.
A f32 il calo è importante anche sul 55 ma se è indispensabile ottenere quella determinata pdc….f32 sia.
Al limite si correrà a i ripari con una post-produzione più aggressiva.
Tutti gli obiettivi hanno comunque una resa che varia in funzione del diaframma impostato.
Normalmente, la resa massima si ottiene chiudendo di un paio di stop rispetto l’apertura massima e quindi sono le aperture intorno a f 5,6 quelle che garantiscono il massimo della risolvenza.
Fil.
Grazie Filippo!! E' vero, potevo utilizzare il pulsante che mi indicava anteprima la profondità di campo..me ne sono dimenticata.
il pulsante dell'anteprima della profondità di campo nel digitale praricamente non serve più, si controlla meglio facendo uno scatto di prova, vedi chiara e limpida l'immagine con il pulsante se usi (guarda caso ) f/32 non vedi più niente!
il pulsante in questione era d'aiuto nelle analogiche (che anche se buia) era l'unico accorgiemnto per tentare di capire dove arriva la profondità di campo.
Antonio
il pulsante in questione era d'aiuto nelle analogiche (che anche se buia) era l'unico accorgiemnto per tentare di capire dove arriva la profondità di campo.
Antonio
il pulsante dell'anteprima della profondità di campo nel digitale praricamente non serve più, si controlla meglio facendo uno scatto di prova, vedi chiara e limpida l'immagine con il pulsante se usi (guarda caso ) f/32 non vedi più niente!
il pulsante in questione era d'aiuto nelle analogiche (che anche se buia) era l'unico accorgiemnto per tentare di capire dove arriva la profondità di campo.
Antonio
il pulsante in questione era d'aiuto nelle analogiche (che anche se buia) era l'unico accorgiemnto per tentare di capire dove arriva la profondità di campo.
Antonio
Si hai perfettamente ragione, il mio problema è che a volte essendo fuori in pieno sole, non sempre riesco a capire bene se l'immagine è venuta come volevo, devo spostarmi in un punto dove c'è meno luce e poi zoommare l'immagine sullo schermo della macchina. Grazie ancora
sì in pino Sole si fa fatica a vedere il monitor speriamo che nellw futere fotocamere useranno gli schermi oled, questi si dovrebbero vedere anche in piena luce.
Antonio
Antonio
Se hai uno smartphone esiste una praticissima APP gratuita, basta cercare nello store "hiperFocal" e la trovi. Ti dice tutto, per es.
Con Fx focale 55mm f32 Iper focale m 3,339 fuoco da 2,109 fino a infinito
55mm f22. Iper focale m 4,699. fuoco da 2,593 fino a infinito
Userei se non è indispensabile il 22 che in genere su un macro se la cava.
Poi visto che hai i meravigliosi Ai AIS con ancora i numerati colorati, usali o fai un riscontro.
Ciao
Roberto
Con Fx focale 55mm f32 Iper focale m 3,339 fuoco da 2,109 fino a infinito
55mm f22. Iper focale m 4,699. fuoco da 2,593 fino a infinito
Userei se non è indispensabile il 22 che in genere su un macro se la cava.
Poi visto che hai i meravigliosi Ai AIS con ancora i numerati colorati, usali o fai un riscontro.
Ciao
Roberto
Se hai uno smartphone esiste una praticissima APP gratuita, basta cercare nello store "hiperFocal" e la trovi. Ti dice tutto, per es.
Con Fx focale 55mm f32 Iper focale m 3,339 fuoco da 2,109 fino a infinito
55mm f22. Iper focale m 4,699. fuoco da 2,593 fino a infinito
Userei se non è indispensabile il 22 che in genere su un macro se la cava.
Poi visto che hai i meravigliosi Ai AIS con ancora i numerati colorati, usali o fai un riscontro.
Ciao
Roberto
Con Fx focale 55mm f32 Iper focale m 3,339 fuoco da 2,109 fino a infinito
55mm f22. Iper focale m 4,699. fuoco da 2,593 fino a infinito
Userei se non è indispensabile il 22 che in genere su un macro se la cava.
Poi visto che hai i meravigliosi Ai AIS con ancora i numerati colorati, usali o fai un riscontro.
Ciao
Roberto
Grazie Roberto, cerco l'applicaziine.
f/32...
bel diaframma!
ma non sulle digitali!
l'ho usato su una folding 6x9 (che però chiude a f/44) e pellicola bianco nero dalla grana media...
...con il giusto sole, rende la scena molto plastica, tutto a fuoco, nulla di particolarmente nitido.. direi tanta fluidità..
quando si parla di diffrazione, senza entrare nei meandri tecnici, che sono tanti.. ricchi di variabili.. facciamo un conticino stupido stupido
28mm a f/32 vuol dire nemmeno 1 mm di buco per la luce.... pochino, no?
105mm (quello che ho usato io, equivalente a un 28 su DX) a f/32 significa un po' più di 3 mm di buco luce... oltre il triplo come diametro, 10 volte di più come superficie...
Mr A.A. era membro di un fotoclub "f/64", così lessi una volta... ma usava anche lastre 10" x 12" con focali di circa 300mm... e lì il f/64 si traduceva in 4/5/6 mm di luce...
va beh che poi doveva illuminare una vasta zona.. ma i suoi cavalletti non avevano fretta....
bel diaframma!
ma non sulle digitali!
l'ho usato su una folding 6x9 (che però chiude a f/44) e pellicola bianco nero dalla grana media...
...con il giusto sole, rende la scena molto plastica, tutto a fuoco, nulla di particolarmente nitido.. direi tanta fluidità..
quando si parla di diffrazione, senza entrare nei meandri tecnici, che sono tanti.. ricchi di variabili.. facciamo un conticino stupido stupido
28mm a f/32 vuol dire nemmeno 1 mm di buco per la luce.... pochino, no?
105mm (quello che ho usato io, equivalente a un 28 su DX) a f/32 significa un po' più di 3 mm di buco luce... oltre il triplo come diametro, 10 volte di più come superficie...
Mr A.A. era membro di un fotoclub "f/64", così lessi una volta... ma usava anche lastre 10" x 12" con focali di circa 300mm... e lì il f/64 si traduceva in 4/5/6 mm di luce...
va beh che poi doveva illuminare una vasta zona.. ma i suoi cavalletti non avevano fretta....
Grazie, quando invidio la tua competenza, e non solo la tua!
f/32...
bel diaframma!
ma non sulle digitali!
l'ho usato su una folding 6x9 (che però chiude a f/44) e pellicola bianco nero dalla grana media...
...con il giusto sole, rende la scena molto plastica, tutto a fuoco, nulla di particolarmente nitido.. direi tanta fluidità..
quando si parla di diffrazione, senza entrare nei meandri tecnici, che sono tanti.. ricchi di variabili.. facciamo un conticino stupido stupido
28mm a f/32 vuol dire nemmeno 1 mm di buco per la luce.... pochino, no?
105mm (quello che ho usato io, equivalente a un 28 su DX) a f/32 significa un po' più di 3 mm di buco luce... oltre il triplo come diametro, 10 volte di più come superficie...
Mr A.A. era membro di un fotoclub "f/64", così lessi una volta... ma usava anche lastre 10" x 12" con focali di circa 300mm... e lì il f/64 si traduceva in 4/5/6 mm di luce...
va beh che poi doveva illuminare una vasta zona.. ma i suoi cavalletti non avevano fretta....
bel diaframma!
ma non sulle digitali!
l'ho usato su una folding 6x9 (che però chiude a f/44) e pellicola bianco nero dalla grana media...
...con il giusto sole, rende la scena molto plastica, tutto a fuoco, nulla di particolarmente nitido.. direi tanta fluidità..
quando si parla di diffrazione, senza entrare nei meandri tecnici, che sono tanti.. ricchi di variabili.. facciamo un conticino stupido stupido
28mm a f/32 vuol dire nemmeno 1 mm di buco per la luce.... pochino, no?
105mm (quello che ho usato io, equivalente a un 28 su DX) a f/32 significa un po' più di 3 mm di buco luce... oltre il triplo come diametro, 10 volte di più come superficie...
Mr A.A. era membro di un fotoclub "f/64", così lessi una volta... ma usava anche lastre 10" x 12" con focali di circa 300mm... e lì il f/64 si traduceva in 4/5/6 mm di luce...
va beh che poi doveva illuminare una vasta zona.. ma i suoi cavalletti non avevano fretta....
Sullo stesso supporto gli effetti negativi della diffrazione sulla nitidezza sono proporzionali al valore del diaframma, non a quello delle dimensioni fisiche del diaframma. Altrimenti vorrebbe dire che a f/22 con 20mm hai una foto inguardabile mentre con 200mm una foto perfetta, invece il deterioramento dovuto alla diffrazione sarà più o meno uguale. Su un formato più grande le cose migliorano solamente perché, per avere le stesse dimensioni di stampa, devi ingrandire di meno e quindi ingrandisci di meno anche gli effetti della diffrazione.
Sullo stesso supporto gli effetti negativi della diffrazione sulla nitidezza sono proporzionali al valore del diaframma, non a quello delle dimensioni fisiche del diaframma.
Esattamente. Il motivo sta nel fatto che la distanza del piano sensibile (sensore, pellicola) aumenta con la lunghezza focale. L'iride del diaframma di un 20 mm sta più vicino al sensore dell'iride di un 200 mm. Il "buco" più grande (a parità di apertura) del 200 mm produce un disco di Airy sul piano sensibile simile a quello prodotto da un foro più piccolo, ma situato più vicino al piano sensibile.
Ho montato sulla macchina il 55micro pre ai, stavo per mettere a fuoco i grappoli a sinistra del fotogramma quando mi è caduto l'occhio sulla focale 32, mai usata...leggo spesso che ci sono problemi di diffrazione
... Ho messo a fuoco il punto centrale della scena e poi ho scattato sperando che tutto fosse a fuoco.
... Ho messo a fuoco il punto centrale della scena e poi ho scattato sperando che tutto fosse a fuoco.
Il "tutto a fuoco" non esiste. Esiste la profondità di campo nitido che rende apprezzabilmente nitidi (e qui dipende da quanto grande vedi l'immagine e da che distanza la osservi) anche i piani avanti e dietro il piano di maf. Che è uno, e uno soltanto.
In conclusione, che ne pensate?
Del moscato o della foto?
Per quanto riguarda il primo, tutto il bene possibile. Per la foto, avrei focheggiato (come stavi per fare ...) sul soggetto su cui cade lo sguardo, anche perché posizionato vicino a uno dei "punti forti" (regola dei terzi) dell'immagine: il grappolo d'uva.
Nella seconda immagine vedo un eccessivo recupero delle alte luci, con conseguenti artefatti.
Ultima considerazione: la fotografia non deve necessariamente rendere la scena come la percepisce il nostro occhio ...
La risposta era: 3,21m
È la distanza iperfocale per un 55mm a f/32 su full-frame.
Questo consente la massima profondità di campo, che andrebbe da 1,6m a infinito.
Attenzione però: non massima nitidezza, solo massima profondità di campo.
È la distanza iperfocale per un 55mm a f/32 su full-frame.
Questo consente la massima profondità di campo, che andrebbe da 1,6m a infinito.
Attenzione però: non massima nitidezza, solo massima profondità di campo.
A parità di f/x con focali equivalenti dite cambia poco.
Su questo concordo.
Allora com'è che lo Schneider 210 che un tizio monta sulla sua Linhof per fare l'ennesimo ritratto alla sua amata moglie, magari con un nipotino in braccio, con gli sfondi più belli e diversi.... a f/16 o anche f/22 "incide" la Portra 160 come un 85 su FX può solo sognare (a parità di diaframma?)
Non è solo questione di ingrandimento inferiore perché stampe 30*40 come fa lui una d810 nemmeno la sente.... è l'85 che a f/16 chiede pietà
Quindi il diametro fisico non è un metodo scientifico ma pratico per capire se la "cosa può funzionare"
Su questo concordo.
Allora com'è che lo Schneider 210 che un tizio monta sulla sua Linhof per fare l'ennesimo ritratto alla sua amata moglie, magari con un nipotino in braccio, con gli sfondi più belli e diversi.... a f/16 o anche f/22 "incide" la Portra 160 come un 85 su FX può solo sognare (a parità di diaframma?)
Non è solo questione di ingrandimento inferiore perché stampe 30*40 come fa lui una d810 nemmeno la sente.... è l'85 che a f/16 chiede pietà
Quindi il diametro fisico non è un metodo scientifico ma pratico per capire se la "cosa può funzionare"
A parità di f/x con focali equivalenti dite cambia poco.
Su questo concordo.
Allora com'è che lo Schneider 210 che un tizio monta sulla sua Linhof per fare l'ennesimo ritratto alla sua amata moglie, magari con un nipotino in braccio, con gli sfondi più belli e diversi.... a f/16 o anche f/22 "incide" la Portra 160 come un 85 su FX può solo sognare (a parità di diaframma?)
Non è solo questione di ingrandimento inferiore perché stampe 30*40 come fa lui una d810 nemmeno la sente.... è l'85 che a f/16 chiede pietà
Quindi il diametro fisico non è un metodo scientifico ma pratico per capire se la "cosa può funzionare"
Su questo concordo.
Allora com'è che lo Schneider 210 che un tizio monta sulla sua Linhof per fare l'ennesimo ritratto alla sua amata moglie, magari con un nipotino in braccio, con gli sfondi più belli e diversi.... a f/16 o anche f/22 "incide" la Portra 160 come un 85 su FX può solo sognare (a parità di diaframma?)
Non è solo questione di ingrandimento inferiore perché stampe 30*40 come fa lui una d810 nemmeno la sente.... è l'85 che a f/16 chiede pietà
Quindi il diametro fisico non è un metodo scientifico ma pratico per capire se la "cosa può funzionare"
Non so che formato abbia la Linhof del tuo amico, ma se invece di un 210mm usasse un 50mm (lo so che equivarrebbe ad un grandangolo, è solo per fare un esempio) potrebbe tranquillamente scattare a f/22 con gli stessi ottimi risultati, nonostante il diametro del foro sarebbe quattro volte più piccolo.
Ciao, ci spostiamo nella sezione consona, potrebbe essere di aiuto ad altri utenti
Non so che formato abbia la Linhof del tuo amico, ma se invece di un 210mm usasse un 50mm (lo so che equivarrebbe ad un grandangolo, è solo per fare un esempio) potrebbe tranquillamente scattare a f/22 con gli stessi ottimi risultati, nonostante il diametro del foro sarebbe quattro volte più piccolo.
Formato 6*9 e infatti i 210 mn li ho paragonati a un 85
Se dal 210 al 50... Poi dal 85 dobbiamo scendere a un 20.... che a f/22 non va meglio di un 85 (ammesso che cu siano 85 che chiudono f/22)
Mamma mia......ne devo ancora fare di strada!! Grazie a tutti
tranquilla non ti spaventare! se eri dell'altro sesso non ricevevi tutte queste attenzioni
il vantaggi di essere donna!!!!
Antonio
Messaggio modificato da Antonio Canetti il Sep 13 2016, 02:17 PM
il vantaggi di essere donna!!!!
Antonio
Messaggio modificato da Antonio Canetti il Sep 13 2016, 02:17 PM
tanto per allungare il brodo, con altre nozioni.....
quando la profondità di campo è tale da togliere il respiro..
...protrebbero aver usato la funzione "tilt"
(dell'obiettivo o della fotocamera, a seconda del "ferro" usato)
(m'è venuto in mente ora che ripensavo a quello della Linhof... a lui la PdC non bastava mai... dopo 30 anni di still life con pezzi grandi, anche arredamenti.. può succedere )
quando la profondità di campo è tale da togliere il respiro..
...protrebbero aver usato la funzione "tilt"
(dell'obiettivo o della fotocamera, a seconda del "ferro" usato)
(m'è venuto in mente ora che ripensavo a quello della Linhof... a lui la PdC non bastava mai... dopo 30 anni di still life con pezzi grandi, anche arredamenti.. può succedere )