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La Violenza Sulle Donne
La fotografia ha anche un dovere sociale
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F.Giuffra
Messaggio: #1
La prima causa di morte delle donne giovani è la violenza.

Poteva un forum di fotografia non pubblicare nulla per cercare di sensibilizzare sul grave problema?

Violenza sulle donne
Alessandro Castagnini
Staff
Messaggio: #2
Mah, questo non saprei, non ho riferimenti statistici al riguardo (ma, onestamente, mi sembra strano che sia la causa principe),
Certo è che è una delle cose più assurde ed abominevoli che un'uomo possa fare nella sua vita anche se una volta sola, anche se in un momento d'inc@zzatura.

Ciao,
Alessandro.

P.S.: Cambiamo sezione...Per ora al Bar, e vediamo come proseguirà la discussione
eutelsat
Messaggio: #3
Argomento alquanto delicato e comportamento vigliacco di chi ne approfitta per sfogare i suoi impulsi d'ira , per non parlare poi di tutto il sommerso.

Fotograficamente parlando i miei complimenti, immagini molto belle Pollice.gif


Gianni
paola grassi
Messaggio: #4
è un post interessante, questo che hai aperto, e ti fa onore per la tua sensibilità non comune, ma dal momento che siamo in un forum di fotografia, vorrei aggiungere il mio commento prettamente fotografico alla realizzazione del progetto.

Credo che una foto, in quanto mezzo di espressione, debba parlare da sola, comunicare senza aggiunta di parole o spiegazioni.

Le tue foto sono senza dubbio ben fatte, quindi la mia critica non riguarda la loro realizzazione, quanto invece la capacità che hanno di comunicare ed esprimere la tua condanna alle molteplici sfaccettature della violenza contro le donne.

In parole povere, se guardo le tue foto, e lo dico da donna, mi comunicano l'esatto opposto di quello che era (immagino) il tuo intento.
In ogni singola foto non leggo la denuncia contro la violenza, ma quasi una forma di esaltazione della stessa.

Troppo "patinate" ed "allusive" per essere foto di condanna (soprattutto quelle della casalinga "coniglietta" e della donna tra i due "gladiatori").

my 2 cents
Paola
Max Lucotti
Messaggio: #5
a me comunicano l'esatto opposto a quello che scrivi.... mischiare lo spirito giocoso e goliardico dei tuoi scatti con un tema serio come quello che vorresti trattare non funziona, a mio parere. wink.gif

Ciao

Max
F.Giuffra
Messaggio: #6
Ringrazio tutti per l'intervento in questo difficile post, quello che vorrei ancora chiedervi è: "come avreste fatto voi"?

Fare una fotografia sociale, una che abbia anche un significato di denuncia, di sensibilizzazione non è facile. Qualunque immagine che mostri la violenza, la prevaricazione, l'ingiustizia può essere interpretata come una apologia, una esaltazione. Questo è inevitabile. Come si può fare per evitare, ridurre l'ambivalenza?

Il problema è che ognuno vede in maniera diversa, con sensibilità spesso opposta. Qualcuno mi ha detto che sono troppo patinate, qualcun altro troppo cruente. Tra l'altro mi pare che siano scatti molti diversi tra loro anche nello stile, ambientazione, illuminazione, ideazione. Fare la solita foto della donna con l'occhio nero e il viso massacrato non mi andava. Tra l'altro ci vorrebbe una interprete più attrice che modella per un compito simile, e non è sempre facile trovarne una disponibile con le risorse dei comuni fotografi.

Spero che qualcuno apporti ancora preziosi suggerimenti su come muoversi in questo delicato ma importante argomento. Sarebbe bello che la fotografia, anche in questo forum, non fosse solo divertente ma anche utile. grazie.gif

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Messaggio modificato da F.Giuffra il Dec 11 2012, 12:47 PM
nazariodimauro
Messaggio: #7
QUOTE(F.Giuffra @ Dec 11 2012, 12:46 PM) *
Ringrazio tutti per l'intervento in questo difficile post, quello che vorrei ancora chiedervi è: "come avreste fatto voi"?

Fare una fotografia sociale, una che abbia anche un significato di denuncia, di sensibilizzazione non è facile. Qualunque immagine che mostri la violenza, la prevaricazione, l'ingiustizia può essere interpretata come una apologia, una esaltazione. Questo è inevitabile. Come si può fare per evitare, ridurre l'ambivalenza?

Il problema è che ognuno vede in maniera diversa, con sensibilità spesso opposta. Qualcuno mi ha detto che sono troppo patinate, qualcun altro troppo cruente. Tra l'altro mi pare che siano scatti molti diversi tra loro anche nello stile, ambientazione, illuminazione, ideazione. Fare la solita foto della donna con l'occhio nero e il viso massacrato non mi andava. Tra l'altro ci vorrebbe una interprete più attrice che modella per un compito simile, e non è sempre facile trovarne una disponibile con le risorse dei comuni fotografi.

Spero che qualcuno apporti ancora preziosi suggerimenti su come muoversi in questo delicato ma importante argomento. Sarebbe bello che la fotografia, anche in questo forum, non fosse solo divertente ma anche utile. grazie.gif

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.



Fabrizio fotografia stupenda!!! Argomento molto delicato...La violenza è sempre una brutta cosa...ovunque essa viene esercitata...
gianz
Messaggio: #8
QUOTE(F.Giuffra @ Dec 10 2012, 11:03 AM) *
La prima causa di morte delle donne giovani è la violenza.

Poteva un forum di fotografia non pubblicare nulla per cercare di sensibilizzare sul grave problema?

Violenza sulle donne


Ciao!
Abbiamo appena affrontato una mostra collettiva con il nostro fotoclub, esponendo una serie di foto sullo stesso argomento. Le foto sono state corredate da testo ed esposte nelle vetrine del centro, in modo potessero esser viste da tutti.
E' quasi scontato il mio commento positivo per quanto riguarda la scelta del tema: è difficile da trattare, in quanto è qualcosa che sembra esser più sfuggevole di un'anguilla... inoltre, pur senza rendercene conto, è qualcosa che abbiamo sotto agli occhi quasi tutti i giorni.
Fotograficamente parlando la tua interpretazione mi sembra buona, però starei attento a non cadere in facili filoni (la casalinga, la donna nuda, il filo spinato) e approfondirei ulteriormente il lavoro. Da un'altra parte ti faccio comunque i miei più vivi complimenti per esser riuscito a fotografare e gestire la presenza della figura umana, cosa non facile.

Se riesco a metterle online proverò a condividere le foto della nostra mostra, così facciamo un parallelismo, un confronto.

Ottima iniziativa!
paola grassi
Messaggio: #9
QUOTE(F.Giuffra @ Dec 11 2012, 12:46 PM) *
Ringrazio tutti per l'intervento in questo difficile post, quello che vorrei ancora chiedervi è: "come avreste fatto voi"?


Se avessi deciso di affrontare un simile progetto fotografico, avrei sicuramente evitato di denudare il soggetto femminile o di vestirlo con abbigliamento ammiccante (casalinga coniglietta), in tal modo non sarei sicuramente incorsa in interpretazioni fuorvianti e nella "pruderie" di chi guarda la foto per scorgere un seno nudo o le chiappe al vento.

Avrei così evitato l'ambivalenza e il rischio che le foto venissero interpretate come un'esaltazione della violenza.

Non avrei scelto una "modella", ma una donna dall'aspetto più ordinario, così da evitare anche il rischio che sembrassero foto patinate o foto pensate per fare "arrap*are" il maniaco di turno.

Insomma la biondazza fig*a con chiap*pe al vento mal si associa a una denuncia sociale.


Avrei evitato i tacchi in vernice rossa e comunque i tacchi a spillo e il capello lucido e pettinato.

No, queste immagini non potevano funzionare. Scusa se te lo dico, ma ai miei occhi di donna appaiono come le solite foto della donna oggetto che tanto piace agli uomini.

Dici: "Fare la solita foto della donna con l'occhio nero e il viso massacrato non mi andava."
ecco, è proprio questo quello che succede, donne massacrate dove l'occhio nero è il minore dei danni.

Se le tue foto vogliono denunciare una piaga sociale non puoi utilizzare la coniglietta di playboy mezza nuda in stile glamour un po' sadico, devi optare per una donna comune, spettinata, VESTITA, in ciabatte (perchè è in casa che avvengono i soprusi), struccata, stanca e magari con un bambino che guarda e osserva la propria madre malmenata.
Oppure una ragazza acqua e sapone, che col suo zaino esce da scuola e viene seguita dal solito pazzo fino al portone di casa,
oppure una donna che ha persino paura di rispondere al telefono, perchè potrebbe essere il suo stalker.. e ce ne sarebbero tanti altri di esempi, come vedi nessuna di queste è nuda con tacchi a spillo rossi e orecchie da coniglietto.

Tra l'altro non capisco come gli amministratori abbiano relegato questo post nel sushi bar, dato che a me sembra un progetto fotografico postato per ricevere commenti e critiche e sviluppato con una sua coerenza. Insomma, non mi sembra proprio da sushi bar.

Comunque l'intento che avevi a livelli di progetto è sicuramente encomiabile. Spero che il mio commento non venga male interpretato, non è una critica alle tue foto ma alla realizzazione del progetto.

Messaggio modificato da padda il Dec 11 2012, 02:22 PM
logan7
Messaggio: #10
QUOTE(padda @ Dec 11 2012, 02:19 PM) *
[...]
No, queste immagini non potevano funzionare. Scusa se te lo dico, ma ai miei occhi di donna appaiono come le solite foto della donna oggetto che tanto piace agli uomini.
[...]

Concordo, da uomo ho avuto la stessa impressione. E condivido anche i tuoi suggerimenti.
Max Lucotti
Messaggio: #11
QUOTE(padda @ Dec 11 2012, 02:19 PM) *
Se avessi deciso di affrontare un simile progetto fotografico, avrei sicuramente evitato di denudare il soggetto femminile o di vestirlo con abbigliamento ammiccante (casalinga coniglietta), in tal modo non sarei sicuramente incorsa in interpretazioni fuorvianti e nella "pruderie" di chi guarda la foto per scorgere un seno nudo o le chiappe al vento.

Avrei così evitato l'ambivalenza e il rischio che le foto venissero interpretate come un'esaltazione della violenza.

Non avrei scelto una "modella", ma una donna dall'aspetto più ordinario, così da evitare anche il rischio che sembrassero foto patinate o foto pensate per fare "arrap*are" il maniaco di turno.

Insomma la biondazza fig*a con chiap*pe al vento mal si associa a una denuncia sociale.


Avrei evitato i tacchi in vernice rossa e comunque i tacchi a spillo e il capello lucido e pettinato.

No, queste immagini non potevano funzionare. Scusa se te lo dico, ma ai miei occhi di donna appaiono come le solite foto della donna oggetto che tanto piace agli uomini.

Dici: "Fare la solita foto della donna con l'occhio nero e il viso massacrato non mi andava."
ecco, è proprio questo quello che succede, donne massacrate dove l'occhio nero è il minore dei danni.

Se le tue foto vogliono denunciare una piaga sociale non puoi utilizzare la coniglietta di playboy mezza nuda in stile glamour un po' sadico, devi optare per una donna comune, spettinata, VESTITA, in ciabatte (perchè è in casa che avvengono i soprusi), struccata, stanca e magari con un bambino che guarda e osserva la propria madre malmenata.
Oppure una ragazza acqua e sapone, che col suo zaino esce da scuola e viene seguita dal solito pazzo fino al portone di casa,
oppure una donna che ha persino paura di rispondere al telefono, perchè potrebbe essere il suo stalker.. e ce ne sarebbero tanti altri di esempi, come vedi nessuna di queste è nuda con tacchi a spillo rossi e orecchie da coniglietto.

Tra l'altro non capisco come gli amministratori abbiano relegato questo post nel sushi bar, dato che a me sembra un progetto fotografico postato per ricevere commenti e critiche e sviluppato con una sua coerenza. Insomma, non mi sembra proprio da sushi bar.

Comunque l'intento che avevi a livelli di progetto è sicuramente encomiabile. Spero che il mio commento non venga male interpretato, non è una critica alle tue foto ma alla realizzazione del progetto.


quoto la saggezza femminile.... ha già detto tutto in maniera lucidissima padda
F.Giuffra
Messaggio: #12
Grazie ancora Padda per la tua visione femminile.

La foto della casalinga voleva mostrare come la donna debba sempre essere bella e sexy come una coniglietta, come una modella, ma contemporaneamente fare mille lavori, essere sottomessa con il guinzaglio come un cane ma fiera, tutto e il contrario di tutto contemporaneamente. Il vestito, come qualunque oggetto di scena, contestualizza, parla, delimita, invece il nudo, per altro nudo per modo di dire perché non si vede praticamente nulla di diverso che in una qualsiasi spiaggia, fa vedere la donna spogliata di tutto e rende la scena universale, uguale in qualunque tempo, cultura, religione, regione geografica. La donna oggetto è proprio quello che volevo mostrare! Imprigionata, combattuta, sfruttata e poi buttata come un giocattolo rotto.

Se non ti piace l'idea della modella perché non prendi una tua amica qualsiasi, oppure ti dai all'autoscatto, e provi a sviluppare, a rendere concreta la tua conoscenza, la tua esperienza personale di donna? Sarebbe una crescita per tutti noi e per la fotografia.

Spero che Gianz metta presto qualche scatto per aiutare tutti nell'avere una visione più allargata possibile... e che qualche moderatore metta questa discussione sulla fotografia e sui miei scatti in una sezione più teoricamente idonea di questa dove è stata relegata da Xaci, anche se poi praticamente forse è quella più frequentata.
paola grassi
Messaggio: #13
QUOTE(F.Giuffra @ Dec 11 2012, 02:57 PM) *
Se non ti piace l'idea della modella perché non prendi una tua amica qualsiasi, oppure ti dai all'autoscatto, e provi a sviluppare, a rendere concreta la tua conoscenza, la tua esperienza personale di donna? Sarebbe una crescita per tutti noi e per la fotografia.


Ecco, mi spiace che tu ti sia contrariato per il mio intervento che, ripeto, non aveva alcun intento denigratorio nei confronti delle tue capacità fotografiche, era una critica solo alla realizzazione del progetto.

Hai chiesto cosa avremmo fatto noi e ti ho dato la mia spiegazione, chiarendo perchè l'idea della modella non mi piace in quanto fuorviante.

Tu hai chiesto degli esempi e io ti ho indicato come avrei sviluppato il progetto.

Ciò non significa nè che io abbia intenzione di svilupparlo nel concreto, nè che io abbia esperienza diretta di violenze.
Insomma, basta leggere la cronaca.

Detto questo, a livello fotografico, non amo la fotografia in studio, troppo statica e artefatta, quindi non è un progetto che amerei sviluppare in concreto.
Clau_S
Messaggio: #14
QUOTE(F.Giuffra @ Dec 11 2012, 02:57 PM) *
[...]la donna debba sempre essere bella e sexy come una coniglietta, come una modella[...]


Ma per chi? A me sembra che sia quello che hanno tentato di inculcarci la tv e i mass media in generale, purtroppo troppe volte con successo. Tutta la fotografia inutile di nudo futile e immotivato di cui siamo circondati ne è la prova. Anche in quello che si vuole dell'immaginario femminile l'uomo dovrebbe essere come Pitt, Clooney o Depp. Ma non si fa prima ad abbandonare questi modelli stupidi e tornare a vivere in un mondo reale e semplice, riscoprendo la bellezza vera delle cose autentiche, badando alla sostanza più che all'estetica e fondando una società sull'unico concetto meritevole che è quello del rispetto? Siamo su questo pianeta da millenni e viviamo ancora in un modo così stupido. E ci reputiamo pure intelligenti... è inconcepibile.

Condivido tutto quello che ha detto Padda.
F.Giuffra
Messaggio: #15
Non mi sono affatto contrariato, anzi, sono felice che tu sia intervenuta e credo che potresti fare molto per sensibilizzare la gente con la tua fotografia, probabilmente molto più di me.

Non ho detto di svilupparla in sala posa, anzi, ognuno deve sfruttare al meglio le proprie capacità e conoscenze, mi parlavi di una donna in casa in ciabatte, in strada con lo zaino.

Certo fotografare in sala posa non facile, anche perché li è l'abito che fa il monaco. Quella che ti sembrava una coniglietta di Playboy, la biondazza (cut) non è altro che una ragazza comunissima, banale, ordinaria che, per quel pochissimo che so, studia e cerca di fare qualche lavoretto onesto per pesare meno in famiglia. Probabilmente se fosse stata una attrice di fama, costosissima e fuori dalla portata di comuni foto amatori come me, sarebbe riuscita ad assumere pose ed espressioni più stanche, sofferenti, immedesimate e a sembrare una ragazza qualunque, ordinaria, una come tante, una proprio come quella che avevo a disposizione in sala posa e che invece sembrava una che mal si associa ad una denuncia sociale, una... come la hai descritta?

Secondo me tu, come donna, hai una marcia in più a sviluppare questo progetto, al mondo c'è pieno di paesaggi, tutti più o meno uguali, anche commercialmente ormai valgono più poco, perché non provi a fare qualcosa che c'è tanto bisogno? Coraggio!
Max Lucotti
Messaggio: #16
QUOTE(F.Giuffra @ Dec 11 2012, 03:43 PM) *
è l'abito che fa il monaco.



in questo caso di abiti se ne vedono molto pochi, quindi niente abiti e niente monaco. laugh.gif

Tornando seri, funziona sempre far vedere delle te*te o dei c@li per far passare un messaggio, lo usano continuamente nella pubblicità e pure le Femens per farsi notare nelle loro proteste sul web o in tv.
Questo però non vuol dire che bisogna tutti omologarsi verso il basso, certo questo atteggiamento si paga ottenendo qualche consenso in meno.
Sarebbe un pò come fare uno dei tanti paesaggi che ne è pieno il mondo, ma mettendoci in bella mostra una fig@ nuda, questo ne aumenterebbe il valore commerciale e il numero dei consensi.

Ciao

Max
Clau_S
Messaggio: #17
QUOTE(Max Lucotti @ Dec 11 2012, 04:12 PM) *
Tornando seri, funziona sempre far vedere delle te*te o dei c@li per far passare un messaggio


Ho qualche dubbio che siano ancora in grado di far passare messaggi, ammesso che lo abbiano mai fatto, e farli durare. Mostrarsi nudi è il modo più rapido per farsi notare e far parlare di sé ma siamo talmente assuefatti alla nudità gratuita che questa forma di protesta (quando non nasconde solo pubblicità a sé stessi e il personaggio prevarica il messaggio) si spegne davvero in un attimo. Il nudo oggi non è il nudo degli anni '70. Non ha forza. Dopo 5 minuti già te lo scordi, anche perché in 4 minuti un altro nudo avrà preso il suo posto. Andrà bene per vendere un prodotto (per farlo la pubblicità è martellante e ripetitiva), non un ideale. Se al tg ti fanno vedere una nuda che protesta è sicuro che la guardi, ma finito il servizio te lo ricordi di che stavano parlando e per cosa protestava? E il giorno dopo?
hroby7
Messaggio: #18
Noto che le immagini raffigurano solo delle belle e giovani donzelle.

Questo mi autorizza a picchiare la suocera....immagino

Bene, il messaggio funziona

Ciao
Roberto
gianz
Messaggio: #19
Allora... sono riuscito a recuperare le foto che abbiamo scattato ed esposto in mostra. Il lavoro è diverso, ma è interessante notare i due approcci al tema.

http://fotoricerca.weebly.com/galleria--violate.html

La mostra, organizzata per il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza alle donne, si intitolava "Violate".
claudioorlando
Nikonista
Messaggio: #20
QUOTE(F.Giuffra @ Dec 11 2012, 12:46 PM) *
"come avreste fatto voi"?
......................................................
Fare una fotografia sociale, una che abbia anche un significato di denuncia, di sensibilizzazione non è facile.
......................................................
Spero che qualcuno apporti ancora preziosi suggerimenti su come muoversi in questo delicato ma importante argomento. Sarebbe bello che la fotografia, anche in questo forum, non fosse solo divertente ma anche utile.



Ciao Francesco. Prendo spunto qua e là e sottolineo alcuni concetti che condivido nel tuo discorso. Da ciò che ho messo in evidenza credo che in effetti fare fotografia sociale sia tutt'altro che semplice, anzi è difficile, difficilissimo. Personalmente credo (e ne sono convinto), che per affrontare certi argomenti sia necessario innanzitutto conoscerli più approfonditamente di quanto non si possa sapere leggendo i quotidiani o ascoltando i media in genere. Credo che il contatto personale sia indispensabile. Non parlo ovviamente solo di questa terribile problematica ma della fotografia sociale in genere. Nel caso in questione credo che la "rappresentazione" non sia nè sufficente nè ficcante. Credo anzi che sia fuorviante. Cosa penso si debba fare? Non credo sia un lavoro semplice che si possa ridurre alla sola foto "concettuale", anche se un maestro (?) della fotografia ha fondato la sua fortuna su questo. Credo si potrebbe contattare un centro antiviolenza, dal quale e giustamente riceverei una pernacchia se chiedessi di fare delle foto. Mi fermo qui.
paola grassi
Messaggio: #21
QUOTE(gianz @ Dec 11 2012, 05:30 PM) *
Allora... sono riuscito a recuperare le foto che abbiamo scattato ed esposto in mostra. Il lavoro è diverso, ma è interessante notare i due approcci al tema.

http://fotoricerca.weebly.com/galleria--violate.html

La mostra, organizzata per il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza alle donne, si intitolava "Violate".


complimenti, veramente!
Parlano veramente da sole. Intense e forti, come le donne vittime di violenza. Alcune spiazzanti, veramente un gran bel lavoro!

Max Lucotti
Messaggio: #22
QUOTE(gianz @ Dec 11 2012, 05:30 PM) *
Allora... sono riuscito a recuperare le foto che abbiamo scattato ed esposto in mostra. Il lavoro è diverso, ma è interessante notare i due approcci al tema.

http://fotoricerca.weebly.com/galleria--violate.html

La mostra, organizzata per il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza alle donne, si intitolava "Violate".


graffiante e coinvolgente....gran lavoro (dal punto di vista fotografico però l'immagine è in secondo piano, sono molto più forti le parole)

Complimenti davvero.

Ciao

Max
gianz
Messaggio: #23
Grazie ragazzi.

E' interessante fare un raffronto tra il lavoro di F. Giuffra e quello che invece abbiamo portato avanti come fotoclub. Nel primo caso si nota, al di là del sistema rappresentativo, una preponderanza della figura umana, con una forte presenza. Il nostro approccio invece è stato più indiretto, scegliendo di non mostrare la violenza, ma quello che ce la ricordava, che ce la faceva venire in mente.
In entrambi i casi comincia ad esserci qualcosa di importante: la percezione di un problema che tutti i giorni attraversa la nostra strada (proprio la settimana scorsa una ragazza è stata picchiata, ferita, violentata e data per morta dal suo aguzzino, proprio qui a vicenza) anche dal punto di vista maschile.
GuidoGR
Messaggio: #24
QUOTE(gianz @ Dec 11 2012, 05:30 PM) *
Allora... sono riuscito a recuperare le foto che abbiamo scattato ed esposto in mostra. Il lavoro è diverso, ma è interessante notare i due approcci al tema.

http://fotoricerca.weebly.com/galleria--violate.html

La mostra, organizzata per il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza alle donne, si intitolava "Violate".


Ho apprezzato molto il lavoro, ben fatto e denso di significati.
Ritengo anche io che il "non vedere", legato indubbiamente alle parole ben scelte, focalizzi l'attenzione sul tema molto meglio di quanto possano fare foto più esplicite, che spesso possono invece ottenere l'effetto opposto a quello voluto dall'autore.
F.Giuffra
Messaggio: #25
Sono lieto che nel vostro club abbiate deciso di dedicarvi a questo importante problema sociale, le foto sono molto belle anche se completamente diverse dalle mie, anche perché erano diversi i presupposti di partenza.

Io dovevo fare degli scatti a una modella in sala posa e ho cercato di fare qualcosa che potesse comunicare sull'argomento con quel poco che avevo, voi invece siete in tanti, con tante idee diverse, tante menti che apportano contributi.

Noto un'altra cosa in comune, è molto difficile accontentare Padda; anche chi guarda le vostre immagini, se non potesse leggere le lunghe didascalie descrittive sotto, resterebbe disorientato, il più delle volte non capirebbe cosa possano significare. Anzi, sembra quasi che le foto siano successive, mera illustrazione dello scritto, il vero protagonista che quasi le oscura. Fare una foto che sia auto esplicativa non è semplice, e può essere facilmente fraintesa per il suo opposto, per l'esaltazione di ciò che si vuole denunciare e combattere.
QUOTE
Tornando seri, funziona sempre far vedere delle te*te o dei c@li

Tornado seri la mia foto non mostra nulla di tutto ciò, anche se qualcuno non se ne accorto in alcune foto è vestita o non è sola. Una sentenza della cassazione ha stabilito che il nudo artistico è cosa ben diversa dalla pornografia e chi oggi ha simili pruriti sul web trova subito cose molto più adatte. Se poi vogliamo andare nella Cappella Sistina, dove incoronano i papi, a mettere le mutande agli affreschi di Michelangelo è un altro discorso, i talebani hanno distrutto le statue di Budda e ora vogliono fare fuori la sfinge, ma questo è un altro tipo di violenza, di intolleranza, di ignoranza, e richiederebbe un'altra sessione in sala posa e nel vostro fotoclub! laugh.gif
 
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