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Smarrire O Smarrirsi
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RedFancy
Messaggio: #1
Smarrire o smarrirsi

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.
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Mauro Va
Messaggio: #2
smarrirsi è una esperienza associata alla paura:
paura di non esserci a questo mondo
a parte la dimensione strettamente spaziale
è una potentissima metafora
di un perdersi della persona, dell'individuo.

Del resto il perdersi è un esperienza strutturale dell'umanità
in cui nel perdersi alla ricerca di spazi ha costruito la sua storia.
E a livello personale si può andare a smarrirsi e ritrovarsi
scoprendo che esistono diversi modi di ragionamento e non solo un "ragionamento"

ciao Red

Mauro


RedFancy
Messaggio: #3

Grazie Mauro per il passaggio!
Alex20
Messaggio: #4
Un piede nudo, l'altro con la calzatura.... la postura delle gambe di difficile lettura....
perdona la mia scarza sensibilità, ma mi resta difficile associare il titolo all'immagine attraverso un conceptual...

p.s. avevo dimenticato la firma...

Alex

Messaggio modificato da Alex20 il Nov 27 2012, 03:24 PM
RedFancy
Messaggio: #5
QUOTE(Alex20 @ Nov 27 2012, 03:23 PM) *
Un piede nudo, l'altro con la calzatura.... la postura delle gambe di difficile lettura....
perdona la mia scarza sensibilità, ma mi resta difficile associare il titolo all'immagine attraverso un conceptual...

p.s. avevo dimenticato la firma...

Alex



Ciao Alex,
se non sei riuscito ad associare il titolo all’immagine non è dovuto certo alla tua scarsa sensibilità.
Io sono dell’idea che se l’associazione non avviene immediatamente, l’errore è dovuto a chi ha scattato la foto. Molte volte diamo per scontato l’immediatezza di un concetto, la bravura è saper trasmettere.
Io sono alle prime armi, ho postato la foto per capire se riesco o meno a trasmettere un conceptual.
I passaggi come il tuo mi sono di aiuto, grazie !
E grazie a te mi è partita questa riflessione: quante volte pensiamo di trasmettere un messaggio e chi lo coglie può essere in accordo, in disaccordo o trova una chiave di lettura completamente diversa ?
Mi chiedo come siamo influenzabili ?
Cosa conta ?
-Il nome del fotografo?
Per es. molte volte ho visto delle foto o alcuni dipinti di artisti molto famosi, in cui era ritratto qualcosa di per se insignificante per la maggior parte delle persone, ma dato che gli autori sono famosi , la gente ammira il tutto e trova coerente l’associazione proposta. Scommetto se mostrassi la stessa immagine senza indicare l’autore, l’effetto sarebbe diverso.
-La bellezza del soggetto/paesaggio/composizione?
Per es. se vedessimo una foto di una bella modella/o in una posa particolare, accattivante, siamo attratti e siamo più propensi ad accettare l’associazione.
- Altro ?

Alex20
Messaggio: #6
Permettimi di dissentire dalle tue affermazioni.... esprimere un pensiero ovvero rappresentare uno stato mentale attreverso un simbolismo di un immagine è prerogativa dell'autore, leggere un'immagine ed idividuarne le allegorie che vi si celano attiene alla sensibilità, alla percettibilità propria dell'osservatore.
Quest'ultime, chiamiamole doti o attidudini, ritengo possano essere accresciute, sviluppate ed affinate con l'esercizio, con l'impegno di cercare di comprendere il messaggio che l'autore a voluto trasmettere e, quando non ci si riesce, è leggittimo, anzi doveroso, chiedere aiuto a chi queste doti le possiede già.
Tutto ciò se si è interessati a partecipare, come dire... l'emozione dell'autore nella sua rappresentazione.... altra cosa è manifestare ammirazione per un'immagine, senza comprenderne il significato, solo perchè partorita da un autore famoso.... questo, per me, è piaggeria e, perdona la presunzione, è un atteggiamento che non mi appartiene....
Penso sia scontato l'interesse che questa immagine ha suscitato in me e legittimo il desiderio di approfondire, comprendere, apprezzare..... è ciò che chiedo...

Un saluto

Alex
PAS
Messaggio: #7
C’è uno spunto interessante in ciò che scrivete:
Il condizionamento del giudizio (ed anche della lettura).

Mi sembra innegabile che molto spesso si manifesti una dinamica legata alla conoscenza personale e/o artistico/espressiva dell’autore.

Detta in sintesi brutale:

- Se conosco l’autore e/o la storia delle sue caratteristiche espressive sono più propenso a scavare in ciò che propone. Attribuendomi quasi inconsapevolmente il limite di non saper recepire immediatamente quanto mi comunica.

- Se non conosco l’autore la mia analisi è più probabile abbia maggiore carattere di superficialità e di critica verso l’opera che mi propone.

Da un altro punto di vista: una buona comunicazione è sempre onere (ed onore) di chi comunica. Ma chi la riceve spesso può subire il condizionamento, oltre che delle proprie caratteristiche culturali, anche di una conoscenza del comunicatore.

Aspetti probabilmente degni di approfondimento

Ciao
Valerio
Mauro Va
Messaggio: #8
secondo me esiste, qui in particolare, il problema fra l'"emittente" e il "ricevente"....
il destinatario decide se " capire", "codificare" o no il messaggio che è stato inviato....e se lo fà
tanto per fare perchè l'emittente è "conosciuto" o "famoso" compie una disonestà intellettuale.....
certo che manca la cultura nel ricevere il concetto espresso, anche la voglia.....

certo che si può obiettivamente non recepire, ci mancherebbe, ma allora si può tranquillamente saltare
e aspettare che l'autore del messaggio ci illumini, cosa questa che avviene raramente.......
se andate indietro a vedere 3D passati vi accorgerete che molti commenti si limitano al plauso della foro.
Non è passato il messaggio o non ci siamo "dati" da fare per comprenderlo?

saluti Mauro
Alex20
Messaggio: #9
QUOTE(PAS @ Nov 28 2012, 09:47 AM) *
C’è uno spunto interessante in ciò che scrivete:
Il condizionamento del giudizio (ed anche della lettura).

Mi sembra innegabile che molto spesso si manifesti una dinamica legata alla conoscenza personale e/o artistico/espressiva dell’autore.

Detta in sintesi brutale:

- Se conosco l’autore e/o la storia delle sue caratteristiche espressive sono più propenso a scavare in ciò che propone. Attribuendomi quasi inconsapevolmente il limite di non saper recepire immediatamente quanto mi comunica.

- Se non conosco l’autore la mia analisi è più probabile abbia maggiore carattere di superficialità e di critica verso l’opera che mi propone.

Da un altro punto di vista: una buona comunicazione è sempre onere (ed onore) di chi comunica. Ma chi la riceve spesso può subire il condizionamento, oltre che delle proprie caratteristiche culturali, anche di una conoscenza del comunicatore.

Aspetti probabilmente degni di approfondimento

Ciao
Valerio


Proviamo a sostituire la mia frase "....mi resta difficile associare il titolo all'immagine attraverso un conceptual...", che potrebbe esser letta come una critica immotivata verso l'autore, con "....mi farebbe piacere approfondire il concetto che hai voluto esprimere con questa immagine"... questo, in buona sostanza, è quel che volevo comunicare.
Condivido le tue osservazioni ed in particolare credo sia vero che "Se non conosco l’autore la mia analisi è più probabile abbia maggiore carattere di superficialità e di critica verso l’opera che mi propone."... anche se, credimi, è costante in me il desiderio di soddisfare la mia curiosità (e non dico intellettuale) e quindi l'esigenza di approfondire.
Questo a prescindere dall'autorevolezza dell'artista autore dell'opera che sto osservando.
Reputo questo esercizio utile alla mia crescita culturale e quando mi è data l'occasione non mi esimo dall'esercitarlo.
Alex20
Messaggio: #10
QUOTE(Mauro Va @ Nov 28 2012, 10:54 AM) *
..........
certo che si può obiettivamente non recepire, ci mancherebbe, ma allora si può tranquillamente saltare
e aspettare che l'autore del messaggio ci illumini, cosa questa che avviene raramente.......
se andate indietro a vedere 3D passati vi accorgerete che molti commenti si limitano al plauso della foro.
Non è passato il messaggio o non ci siamo "dati" da fare per comprenderlo?

saluti Mauro


a volte salto il turno ed attendo che l'autore, magari sollecitato da altri amici, ci illumini..... là dove mi sono limitato a plaudire (e credo proprio di averlo fatto) è stato perchè ho recepito il messaggio trasmesso e l'ho reputato, in ragione della mia pochezza intellettuale, consono con l'immagine che volela rappresentarlo.
A volte non ho espresso alcun parere, vuoi perchè non avuto tempo, vuoi perchè il conceptual proposto non era in sintonia con la mia limitata sensibilità.
Capita anche, come in questo caso, che l'immagine proposta m'intrighi particolarmente e che, nonostante l'impegno, non riuscendo a comprenderne il significato nascosto che l'autore vuol trasmettere, chiedo di essere illuminato... huh.gif
Alex
rita mantarro
Messaggio: #11
"Il condizionamento del giudizio" è sempre presente, sia quando giudichiamo l'opera di un autore famoso, sia quando l'autore ci è sconosciuto perchè nel nostro giudicare entrano in gioco, come è risaputo, numerosi fattori che vanno dall'esperienza personale, culturale, sensibile, percettiva, ecc.

Spesso siamo più propensi a dare un giudizio positivo su un'opera famosa, sia perchè temiamo di essere tacciati per "incompetenti", sia perchè uscire fuori dal coro ci sottopone a nostra volta al giudizio degli altri e ci obbliga a dover dimostrare di essere sufficientemente competenti per sostenere la nostra tesi.

Nel giudicare un'opera di cui non conosciamo l'autore, ci sentiamo (o dovremmo sentirci) quindi più liberi di esporre la nostra opinione personale, senza dimenticare tuttavia che essa è e resta soggettiva.

Riguardo questa immagine, che ritengo in tema, ecco ciò che personalmente mi trasmette pur non essendo certa che il mio pensiero corrisponda all'intenzione dell'autore:

Smarrire: il soggetto ha smarrito una scarpa, quindi una parte del sostegno necessario a procedere con stabilità nel percorso che intende intraprendere;

Smarrirsi: è l'insicurezza che insorge come inevitabile conseguenza della perdita.

Nella foto si vede infatti che il piede che calza la scarpa è in avanti nell'atto di procedere, mentre l'altro, nudo, resta indietro, incerto e smarrito.

Ora la parola, se vuole, all'autore....

Ciao

Rita






Alex20
Messaggio: #12
QUOTE(rita mantarro @ Nov 28 2012, 03:26 PM) *
"Il condizionamento del giudizio" è sempre presente, sia quando giudichiamo l'opera di un autore famoso, sia quando l'autore ci è sconosciuto perchè nel nostro giudicare entrano in gioco, come è risaputo, numerosi fattori che vanno dall'esperienza personale, culturale, sensibile, percettiva, ecc.

Spesso siamo più propensi a dare un giudizio positivo su un'opera famosa, sia perchè temiamo di essere tacciati per "incompetenti", sia perchè uscire fuori dal coro ci sottopone a nostra volta al giudizio degli altri e ci obbliga a dover dimostrare di essere sufficientemente competenti per sostenere la nostra tesi.

Nel giudicare un'opera di cui non conosciamo l'autore, ci sentiamo (o dovremmo sentirci) quindi più liberi di esporre la nostra opinione personale, senza dimenticare tuttavia che essa è e resta soggettiva.

Riguardo questa immagine, che ritengo in tema, ecco ciò che personalmente mi trasmette pur non essendo certa che il mio pensiero corrisponda all'intenzione dell'autore:

Smarrire: il soggetto ha smarrito una scarpa, quindi una parte del sostegno necessario a procedere con stabilità nel percorso che intende intraprendere;

Smarrirsi: è l'insicurezza che insorge come inevitabile conseguenza della perdita.

Nella foto si vede infatti che il piede che calza la scarpa è in avanti nell'atto di procedere, mentre l'altro, nudo, resta indietro, incerto e smarrito.

Ora la parola, se vuole, all'autore....

Ciao

Rita


Ci stà tutta... mi farebbe piacere ascoltare anche la voce del padrone

Alex
Mauro Va
Messaggio: #13
QUOTE(Alex20 @ Nov 28 2012, 01:20 PM) *
a volte salto il turno ed attendo che l'autore, magari sollecitato da altri amici, ci illumini.....
Alex


Ciao Alex...spero tu non abbia preso il mio commento come riferito a te??
Mi dispiacerebbe ....era un esporre il mio pensiero in generale senza nessun riferimento...
...fra l'altro condivido quanto da te affermato....io sono fra quelli che spesso saltano
e come te aspetto una goccia di sapere dall'autore....ma spesso si rimane al BUIO....

ciao Mauro
Alex20
Messaggio: #14
QUOTE(Mauro Va @ Nov 28 2012, 04:27 PM) *
Ciao Alex...spero tu non abbia preso il mio commento come riferito a te??
Mi dispiacerebbe ....era un esporre il mio pensiero in generale senza nessun riferimento...
...fra l'altro condivido quanto da te affermato....io sono fra quelli che spesso saltano
e come te aspetto una goccia di sapere dall'autore....ma spesso si rimane al BUIO....

ciao Mauro


Assolutamente NO.... i tuoi interventi sono sempre equilibrati e precisi.... nessun fraintendimento
ho esposto anche io il mio pensiero sulla scia del tuo wink.gif

Alex
RedFancy
Messaggio: #15
QUOTE(Alex20 @ Nov 28 2012, 08:41 AM) *
Permettimi di dissentire dalle tue affermazioni.... esprimere un pensiero ovvero rappresentare uno stato mentale attreverso un simbolismo di un immagine è prerogativa dell'autore, leggere un'immagine ed idividuarne le allegorie che vi si celano attiene alla sensibilità, alla percettibilità propria dell'osservatore.



Stiamo dicendo la stessa cosa , io sono dell’idea che se l’osservatore non trova l’associazione tra titolo e immagine proposta, l’errore è dovuto all’autore della foto che non è riuscito a trasmettere il suo stato mentale.
Molte volte diamo per scontato l’immediatezza di un concetto mentre è tutto molto soggettivo, sono d’accordo con l’affermazione di Rita

“……nel nostro giudicare entrano in gioco, come è risaputo, numerosi fattori che vanno dall'esperienza personale, culturale, sensibile, percettiva, ecc. “

e soprattutto con l’affermazione di Valerio riguardo il “condizionamento del giudizio”


RedFancy
Messaggio: #16
QUOTE(Alex20 @ Nov 28 2012, 12:54 PM) *
Proviamo a sostituire la mia frase "....mi resta difficile associare il titolo all'immagine attraverso un conceptual...", che potrebbe esser letta come una critica immotivata verso l'autore, con "....mi farebbe piacere approfondire il concetto che hai voluto esprimere con questa immagine"... questo, in buona sostanza, è quel che volevo comunicare.




Non ho letto assolutamente nella tua frase una critica nei miei confronti , anzi, mi ha fatto riflettere sulla scelta del titolo , e come avrei potuto modificarlo per rendere più interpretabile il messaggio che volevo trasmettere.

Rita ha centrato in pieno il senso del messaggio “ Smarrire o Smarrirsi ”

“Smarrire: il soggetto ha smarrito una scarpa, quindi una parte del sostegno necessario a procedere con stabilità nel percorso che intende intraprendere;
Smarrirsi: è l'insicurezza che insorge come inevitabile conseguenza della perdita.
Nella foto si vede infatti che il piede che calza la scarpa è in avanti nell'atto di procedere, mentre l'altro, nudo, resta indietro, incerto e smarrito.”


E ‘ proprio quello che volevo trasmettere
smarrire qualcosa ad esempio : un oggetto ( una scarpa, una chiave, il bancomat, ….), un punto di riferimento ( che può essere semplicemente un indirizzo o una persona cara, un familiare, ….), la salute , o altro , porta in molti casi a smarrirsi .
Ho scritto “Smarrire o Smarrirsi “ perché penso che il collegamento tra le due parole, sia bidirezionale, nel senso, che smarrire qualcosa molte volte porta a smarrirsi, ma chi smarrisce se stesso porta a isolarsi e smarrire il mondo che lo circonda.

Spero di averti “illuminato” smile.gif


Grazie
Valerio, Rita, Mauro, e te Alex per i vostri passaggi


Emanuela







Mauro Va
Messaggio: #17
ottimo Emanuela il tuo passaggio chiude il cerchio,
credo che spesso ci si perda, si rimanga al buio, a causa dell'unilateralità della comunicazione, è necessario a mio avviso una interazione fra emittente e ricevente.
Ogni processo comuicativo avviene in entrambe le dìrezioni con una interazione fra soggetti diversi
e questo aiuta la cooperazione necessaria per arrivare al fine, allo scopo.
Così siamo sazì del tuo concettualizzare una certa cosa...metre a volte sembra di giocare ad un lotteria...
a volte nepprure si sà chi e e sec'è un vincitore.
brava e grazie

ciao Mauro

Alex20
Messaggio: #18
Grazie Emanuela della tua attenzione.... mi scuso se nei miei interventi ho dato l'impressione di voler essere banalmente critico, non era assolutamente nelle mie intenzioni....
Ripeto, l'immagine proposta m'intrigava particolarmente ed era quasi palpabile la presenza di un messaggio che, ahimè, mi sfuggiva.... ora riesco ad apprezare anche i dettagli del frame (luce concentrata sui piedi, posizione della gamba senza calzare e dell'altra con la calzatura...) ed associarli al titolo e quindi al conceptual....
Mi tolgo tanto di cappello.... guru.gif

Un saluto

Alex
 
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