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Vermi Tubicoli
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eziamato
Messaggio: #1
Mi permetto di postare una foto "subacquea" non proprio bella e nemmeno ripresa stando a mollo. Scattata con una Coolpix P6000 nella sala controllo del robot sceso a 500 m per esplorare il relitto del piroscafo "Catania", affondato nel 1917, ritrae una colonia di vermi tubicoli che vivono grazie a batteri endosimbionti, appartenenti a una specie nuova per la scienza. Le specie note di questo tipo di anellidi vivono in sorgenti idrotermali profonde e si dovrebbe indagare per capire come e perché abbiano colonizzato il relitto.

Su youtube ho postato un breve video realizzato sempre con la P6000: http://www.youtube.com/watch?v=KOYfMAESqBA

smile.gif Ezio



IPB Immagine Ingrandimento full detail : 1 MB
Gennaro Ciavarella
Messaggio: #2
beh dicci qualcosa in più di questa esperienza e di come si è realizzata

vedo difficoltà di messa a fuoco, faro poco luminoso o l'oblò del robot?
come controllavi la coolpix?

Messaggio modificato da Gennaro Ciavarella il Feb 8 2010, 08:37 AM
eziamato
Messaggio: #3
QUOTE(Gennaro Ciavarella @ Feb 8 2010, 08:36 AM) *
beh dicci qualcosa in più di questa esperienza e di come si è realizzata

vedo difficoltà di messa a fuoco, faro poco luminoso o l'oblò del robot?
come controllavi la coolpix?


Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali. Ingrandimento full detail : 880.9 KB

Di seguito un breve nota sul rinvenimento del relitto del Catania:
Le cronache hanno fatto riemergere la fine del piroscafo “Catania”, affondato dall’U-Boot tedesco U-64 il 16 marzo 1917 in acque calabresi mentre si avvicinava a Napoli, destinazione della sua consueta, lunga navigazione dall’India. Ritenuto il relitto di una nave affondata da mano criminale con un carico di veleni da smaltire, i ponti marciti e la chiglia arrugginita di quella che era una nave di linea a vapore ospitano, invece di bidoni veleniferi, specie animali di grande interesse scientifico.
In particolare, durante l’esplorazione del relitto condotta per il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare mi è stato possibile far prelevare, a mezzo del robot installato a bordo della nave “Mare Oceano”, una specie di verme tubicolo appartenente a un gruppo di Anellidi marini dalle caratteristiche peculiari e rari a vedersi, soprattutto a “soli” 500 metri di profondità e in Mediterraneo.
I Lamellibrachia, il taxon dei vermi policheti cui si possono ascrivere gli esemplari esaminati in laboratorio con le colleghe polichetologhe Sara Marzialetti, allora precaria all’ISPRA, e Maria Cristina Gambi della Stazione Zoologica di Napoli, vivono in ambienti cosiddetti “estremi”, adattati a vivere in presenza di sorgenti idrotermali grazie a batteri endosimbionti chemiosintetici, capaci cioè di sfruttare sorgenti di energia chimica. Gli esemplari osservati nelle immagini riprese dalle telecamere dei due remotely operated vehicles che hanno sinora avuto accesso al relitto vivono però in un ambiente batiale dove le condizioni ambientali non sono certamente “estreme”, perlomeno in modo permanente. Difatti i tubi degli esemplari prelevati sono colonizzati da madreporari caratteristici di fondi duri batiali e le immagini riprese in prossimità delle colonie di vermi tubicoli mostrano pesci quali il grongo e lo scorfano di fondale, tipici abitanti di relitti anche profondi. La co-presenza di specie tipiche di fondi batiali duri e di esemplari di una specie, probabilmente nuova per la scienza, che per quanto noto non potrebbe vivere se non disponesse di condizioni ambientali difficilmente compatibili con la vita delle prime, pone interessanti quesiti sulle caratteristiche edafiche del sito dove giace il relitto, così come sulle capacità di adattamento del Lamellibrachia e dei batteri endosimbionti che gli permettono di vivere.
Le indagini in corso e in programma sono volte a chiarire questi e altri interrogativi pertinenti il tema della prossima decima conferenza internazionale sugli Anellidi Policheti (“Polychaetes as Biological and Ecological Models: from taxonomy to applied research” ).
Ospitata dal prossimo 20 al 26 giugno, a Lecce, dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie
 Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento, la Conferenza si avvale di un illustre Comitato scientifico al quale, insieme a Maria Cristina Gambi e alla biologa molecolare statunitense Anja Schulze, ho proposto i nostri primi studi sul popolamento del relitto.

Circa la qualità dell'immagine, il ROV disponeva di un sistema di acquisizione immagini ad alta definizione (fibra ottica !!!) con due videoocamere, delle quali una B/N capace di riprendere con pochi lumen. Con la P6000 ho scattato la foto che vedete riprendendo nella sala controllo il monitor dedicato a quest'ultima. NRW in Program e autofocus perché ho usato la Coolpix soprattutto per riprendere in video quindi poco tempo per regolazioni di dettaglio. Ho trovato utilissima, in quest'occasione in particolare, la funzione GPS della fotocamera, viste le polemiche ancora in corso circa la posizione della "nave dei veleni".

Ringrazio per l'interesse mostrato smile.gif
Ciao Gennaro.
Ezio
Gennaro Ciavarella
Messaggio: #4
grazie Ezio, belle notizie oltre che particolari

si aggiungono alle altre notizie sui gorgoniacei in area messinese

il nostro mare non finisce di stupire
 
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