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Luce Ambiente E Calibrazione Colore
Illuminazione ambiente di lavoro e monitor calibrato
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lukeast
Messaggio: #1
Oltre a calibrare il monitor con appositi dispositivi hardware, a temperatura colore 6500K, si migliora la percezione visiva se si provvede ad illuminare l'ambiente di lavoro con luce fredda all'intorno dei 6400K ?
balain
Messaggio: #2
...post interessante, seguiro' le risposte che ti arriveranno:

secondo me con luci di illuminazione fredde non si capiscono i colori...nel senso che poi rivedendo la foto sotto la luce solare ti sembrerà diversa

ho una scorta di lampadine al tungsteno da 300watt... quando finiscono dovro' lavorare solo di giorno biggrin.gif (in svizzera si trovano ancora??)

Saluti
Massimo.Novi
Messaggio: #3
QUOTE(lukeast @ Oct 6 2009, 07:53 PM) *
...si migliora la percezione visiva se si provvede ad illuminare l'ambiente di lavoro con luce fredda all'intorno dei 6400K ?


Ciao

No. Si peggiora.

I 6500K del monitor corrispondono a 5000K di luce artificiale come percezione sulle stampe e nell'ambiente. O meglio, D65 corrispondono a D50.

La percezione migliora se si evitano oggetti colorati dietro al monitor o come abbigliamento.

Saluti

Messaggio modificato da manovi il Oct 6 2009, 11:07 PM
maxiclimb
Messaggio: #4
Azz... e io che ho cercato proprio delle lampade a luce "daylight"... ph34r.gif

Quindi quale tipo di illuminazione ambiente (artificiale) sarebbe consigliabile, restando nell'ambito di lampade facilmente reperibili e dal costo ragionevole?
Massimo.Novi
Messaggio: #5
QUOTE(maxiclimb @ Oct 7 2009, 12:25 AM) *
...restando nell'ambito di lampade facilmente reperibili e dal costo ragionevole?


Ciao

Nessuna. Al limite una qualsiasi lampada a basso consumo va bene. Comunque la dicitura Daylight nelle lampade professionali intende D50 appunto. Nelle lampade da supermercato è più "variabile".

La luce "gialla" è comunque sui 5000K mentre 6500K è più fredda.

E ricordate che l'occhio si adatta comunque rapidamente al monitor.

Saluti
photogb
Nikonista
Messaggio: #6
Ma da quello che ho capito io nei miei "studi", l'occhio umano entro un certo range fà il bilanciamento del bianco in automatico, infatti un foglio bianco lo vediamo bianco sia con luce calda che con luce fredda.

Poi il monitor funziona per emissione e non per riflessione, perciò se ne frega della luce ambiente, su monitor professionali c'è una specie di visiera che evita riflessioni, ma per il resto dal momento che il monitor funziona per emissione e l'occhio fà il WB automatico, io sinceramente tra lavorare a monitor con la luce ambiente in una giornata nuvolosa (luce fredda) e la sera con la luce della lampadina ad incandescenza (luce calda) non vedo grandi differenze nei colori delle foto.

Forse sbaglio, ma io credo sia così, e me lo conferma il calibratore del monitor, che mi regola la luminosità dello stesso in base all'intensità della luce ambiente, ma non cambia la temperatura colore del monitor in base alla temperatura colore dell'ambiente.

Poi anche il discorso dei vestiti è un pò cercare il pelo nell'uovo, è vero che se hai una maglia rossa riflettente addosso e sparato sulla stessa un faro che la fà riflettere sul monitor, forse hai qualche problema, ma in situazioni non estreme io non mi preoccupo troppo.

Altrimenti bisognerebbe lavorare un locale completamente nero col camice nero!!!!
Massimo.Novi
Messaggio: #7
Ciao

QUOTE(photogb @ Oct 7 2009, 11:55 AM) *
...l'occhio umano entro un certo range fà il bilanciamento del bianco in automatico, infatti un foglio bianco lo vediamo bianco sia con luce calda che con luce fredda.


Infatti. Il "bianco" è (come molti altri colori) una costruzione del cervello.

QUOTE(photogb @ Oct 7 2009, 11:55 AM) *
...tra lavorare a monitor con la luce ambiente in una giornata nuvolosa (luce fredda) e la sera con la luce della lampadina ad incandescenza (luce calda) non vedo grandi differenze nei colori delle foto.


E che dicevamo? Ovvio!

QUOTE(photogb @ Oct 7 2009, 11:55 AM) *
...Altrimenti bisognerebbe lavorare un locale completamente nero col camice nero!!!!


Eh eh...non nero ma grigio (il muro). Un ambiente completamente assorbente ai colori può falsare la percezione.

Certo non bisogna "fissarsi". Magari però non dipingete di arancione la parete dietro al monitor.

Saluti
lhawy
Messaggio: #8
aggiungo la mia esperienza, in ontrasto con le affermazioni di alcuni.
sono venuto a conoscenza del fatto che esisterebbero delle norme per quanto rigurda l'illuminazione degli ambienti in cui si trattano le immagini (dal monitor alla carta). non ricordo però il codice iso.
casualmente feci la prima calibrazione con una sonda della greatmacbeth prestatami (non l'ultimo modello), bene, questa a differenza dello spyder non calibra il monitor in funzione della luce ambiente (funzione disabilitabile. e da me disabilitata naturalmente), ma misura la luce ambiente e mostra la differenza tra la luminosità e temperatura rilevati, con quelli che invece dovrebbero essere (immagino in funione delle norme già citate).
io ho raggiunto la temperatura e la luminosità suggerite con dei tubi al neon della osram, precisamente il L30W/965.
la serie di numeri 965 (che è quello che ci interessa), indica col il 9 la classe del gas, nonchè la qualità dello spettro luminoso (i neon generici, quelli che troviamo negli uffici o nelle nostre case, insomma i più diffusi, sono classe 7, una luce molto più scadente quindi) e con 65 i 6500°K.

non vorrei dire una #########, è passato un bel po' di tempo, ma credo che il software richiedesse una temperatura di 5600°K e penso che i miei tubi da 6500°K abbiano ricreato tale temperatura perchè usati in diffusione da sopra un armadio e quindi rilfessi su soffitto e pareti bianche, ove la luce si miscela con la tinta stessa prima di illuminarci.


manovi la luce gialla del tungsteno è tra 2700 e 3000°K, temperatura ultimamente adottata anche per le ultime a risparmio energetico, altrimenti troppo fredde per le nostre abitudini (su alcune di marca più nota è anche riportato tra le caratteristiche citate sulla confezione)

Messaggio modificato da lhawy il Oct 9 2009, 01:11 PM
enry68
Nikonista
Messaggio: #9
Mi inserisco perche` la cosa mi interessa visto che ho da terminare la taratura della catena camera-monitor-stampante.

Per quello che ne so io:

-e` il cervello a fare il bilanciamento del bianco, cosi` come fa con il naso (in locali particolarmente "profumati") o con il nostro corpo quando ci immergiamo in acqua fredda per esempio. (in pratica entro certi limiti riporta a zero la sensazione e/o percezione), ripeto entro certi limiti.
-il discorso del tipo d'illuminazione dell'ambiente, secondo me, non va visto solo dal punto di vista di frequenza media della luce illuminante (i famosi 3000 o 5000 gradi Kelvin) ma sopratutto dalla continuita` dello spettro. La lampadina a tungsteno per esempio ha una risposta CONTINUA magari non piatta ma continua. Il NEON per esempio e` DISCONTINUO e questo fa si che certi colori, illuminati, rispondano meno alla sollecitazione apparendo cosi` meno vividi.
-un monitor non patisce la luce incidente in quanto, come gia` detto, i colori appaiono per la luce emessa dallo stesso e non per la luce riflessa dall'ambiente. Va detto che pero` la luce dell'ambiente influisce comunque sul nostro cervello e con molta probabilita` influisce in qualche modo la nostra percezione globale.

Credo che diventi invece fondamentale il tipo d'illuminazione nel momento in cui si guarda una foto stampata dove la sorgente della luce bianca fa la differenza.

Enry
Massimo.Novi
Messaggio: #10
Ciao

QUOTE(lhawy @ Oct 9 2009, 02:06 PM) *
....ma credo che il software richiedesse una temperatura di 5600°K e penso che i miei tubi da 6500°K abbiano ricreato tale temperatura perchè usati in diffusione da sopra un armadio e quindi rilfessi su soffitto e pareti bianche, ove la luce si miscela con la tinta stessa prima di illuminarci.


I sensori misurano solo al massimo un punto di bianco (ma non so a quale sonda GM ti riferisci) e quindi la rilevazione di una luce riflessa su un colore "sporco" falsa la lettura. Il bianco del muro avrebbe dovuto essere "giallastro" per scaldare la lettura.

Vi sono regole anche per il tipo di pittura muraria (solitamente non si usa il bianco ma il grigio).

QUOTE(lhawy @ Oct 9 2009, 02:06 PM) *
....la luce gialla del tungsteno è tra 2700 e 3000°K, temperatura ultimamente adottata anche per le ultime a risparmio energetico, altrimenti troppo fredde per le nostre abitudini


Il bianco viene ricreato dal cervello come già detto e quindi è normale che la visione alla luce diurna non sia facilmente differenziabile "sul bianco" rispetto a quella sul tungsteno giallo (circa 2700K). I colori invece in parte cambiano diventando più o meno freddi a seconda dello spettro emesso dalla sorgente di luce.

A video questo cambiamento è praticamente inesistente.

Slauti

Messaggio modificato da manovi il Oct 12 2009, 04:46 PM
 
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