Metti una terra lontana (Ladakh, il “Piccolo Tibet” indiano). Mescola con abbondanti dosi di esotismo (un festival su un altopiano trans-himalayano, in un monastero buddhista medievale, appuntamento per devoti e viaggiatori, occasione per fotografi). Agita lievemente e accompagna con un leggero movimento (panning). Il risultato è un’immagine corposa, cromaticamente raffinata, mobile ma sufficientemente definita nel volto del protagonista. Colta con la sua D4 da Maurizio Angelin a Phyang, a mano libera, con un 24-70mm (usato nell’estensione massima di 70mm), tempo di posa 1/6 secondo, diaframma f/20, Iso 100.
Consiglio: D’accordo con la scelta di catturare un danzatore in particolare, isolandolo dal resto. Ma, se si riesce a inserire anche elementi di contesto - a patto che non sporchino la composizione - si può provare a dar vita a un ritratto ambientato più potente.
Citazione: «Non c’è niente di costante tranne il cambiamento». [Buddha]