Etiopia, un viaggio tra rituali e antichi riti

Un portfolio di Alessandro Rinaldi

Un paese ricco di fascino, con una storia antichissima e tante leggende, dove il ritmo della vita è ancora scandito da tradizioni millenarie. Viaggiando nel nord del paese, si vivono le intense atmosfere dei solenni riti Cristiani Ortodossi della Pasqua, del Natale e il Timkat, che si svolgono ancora come 2000 anni fa. Spostandosi ad est, si segue il pellegrinaggio Musulmano alla tomba del santo Sheik Hussein, vissuto nel XIII secolo, reso famoso dai tanti miracoli realizzati. Continuando verso il profondo sud dell’Etiopia, nella valle del fiume Omo, si incontrano popolazioni tribali che da sempre compiono rituali corporei e cerimonie funerarie e di iniziazione.

Categoria: Reportage a colori

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1.

Il "Siklet", il venerdì santo

Il Siklet è il venerdì Santo, prima della Pasqua, quando migliaia di pellegrini si riuniscono per le preghiere nel cortile della chiesa di Santa Maria di Sion. Il momento culminante della cerimonia è quando il prete finisce la preghiera e si diffonde immediatamente un silenzio totale, rotto solamente da un lento e costante tocco di campana, mentre i fedeli stanno immobili completamente avvolti da una intensa atmosfera di religiosità.
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2.

La "Fasika", la Pasqua

Nell’attesa della Fasika, la Pasqua, dopo essersi inchinati a terra per tutta la giornata fino a stancarsi, i fedeli si riuniscono all’interno della chiesa di Santa Maria di Sion, per celebrare la resurrezione di Gesù. Una sacra cerimonia che culmina con il rito delle tre processioni intorno alla chiesa con musica e canti, interrotti da momenti di grande concentrazione e preghiera sempre nel silenzio più assoluto
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3.

Il "Genna", il Natale

Il Natale in Etiopia, il Genna, si festeggia il 7 gennaio. Nella città di Lalibela, famosa per le sue antiche chiesi rupestri scavate nella roccia, i pellegrini arrivano già due giorni prima per pregare e stare insieme ad attendere l’inizio del rito religioso dei salmi che si svolge all’interno del cortile della chiesa di Bet Emanuel. La cerimonia ha inizio verso le 10 di sera, e si protrae fino all’alba del giorno di Natale, mentre migliaia di fedeli rimangono completamente assorti nella loro preghiera
Attrezzatura: Modello: NIKON D800 Lenti: 70.0-200.0 mm f/2.8? Lunghezza focale: 180 mm Otturatore: 1/80 sec Apertura: f 7.1 Sensibilità ISO: 400

4.

La purificazione

Il giorno di Natale, nel cortile della bellissima chiesa di San Giorgio, si svolge il rituale della purificazione. Un prete, oppure un uomo puro, cioè che il giorno prima non abbia fatto sesso, che abbia fatto quaresima e che non abbia il verme solitario, può spruzzare l’acqua purificata in faccia ai pellegrini.
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5.

Il "Keterà", la processione

A metà pomeriggio, in un luogo magico, comincia il Keterà, la processione. Dalla chiesa di Debre Maryam, che si trova sull’ isolotto omonimo, nella foce del Nilo sul lago Tana, viene portato in processione il Tabot, il tabernacolo che contiene le tavole dei dieci comandamenti. Viene sempre protetto da un velo, perché nessuno possa vederlo, e può essere portato in processione solo da un prete che non sia ancora sposato. Per ricordare l’evento biblico di Mosè che attraversò le acque del Mar Rosso, il prezioso tabernacolo solca le acque del mitico Nilo, per scendere poi sull’altra sponda del fiume, dove rimarrà per la notte.
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6.

Il "Timkat", il Battesimo di Gesù

Dopo aver pregato tutta la notte all’interno di una tenda dove è custodito il Tabot, i preti si preparano per il Timkat. Il 19 gennaio è il giorno più importante, si svolge il Battesimo di Gesù. Insieme a centinaia di fedeli, con una festosa processione i sacerdoti tornano verso la sponda del Nilo. Dopo una lunga e solenne preghiera, il prete benedice l’acqua toccandola con la croce sacra, rievocando così il battesimo di Gesù nel fiume Giordano.
Attrezzatura: Modello: NIKON D810 Lenti: 70.0-200.0 mm f/2.8? Lunghezza focale: 200 mm Otturatore: 1/1250 sec Apertura: f 5 Sensibilità ISO: 320

7.

San Giorgio

San Giorgio è il Santo patrono dell’Etiopia, ma è venerato in tutto il mondo. E’ il cavaliere misterioso, simbolo della fede intrepida, che sconfigge il male rappresentato da un drago. Il 25 gennaio si festeggia questo Santo, ed è un giorno molto importante per tutti i Cristiani Ortodossi in Etiopia, ma è nella chiesa a lui dedicata a Lalibela, che si raggiunge il culmine della religiosità. Sin dalle prime ore del mattino i preti pregano all’interno della chiesa, e solo nel pomeriggio escono in processione, lungo le vie della città, seguiti da migliaia di fedeli.
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8.

Il pellegrinaggio alla tomba del Santo

Tutti gli anni, settanta giorni dopo la fine del Ramadam, ha inizio il pellegrinaggio Musulmano alla tomba del santo Sheik Hussein. Si trova in uno sperduto villaggio nell’est dell’ Ethiopia, a cui hanno dato il suo nome, e dove visse tutta la sua vita compiendo moltissimi miracoli. Le donne, ed anche le bambine, si cospargono il viso con la calce bianca che ricopre il muro della tomba, prima di entrare nell’angusta e buia stanza dove è conservato il sarcofago
Attrezzatura: Modello: NIKON D800 Lenti: 14.0-24.0 mm f/2.8? Lunghezza focale: 24 mm Otturatore: 1/200 sec Apertura: f 3.5 Sensibilità ISO: 400

9.

Il "Solat", la preghiera del venerdì

Il solat, la preghiera del venerdì. Alle 8 del mattino, in un enorme piazzale polveroso, sono migliaia i fedeli che si riuniscono per pregare insieme. Gli uomini si siedono davanti e le donne dietro, mentre tutti devono lasciare fuori dal luogo di preghiera le armi e il Balla Ballicho. E’ il bastone che portano sempre con sé per distinguersi come veri seguaci di Sheik Hussein e perché è un simbolo di rispetto verso il prossimo e segno di pace
Attrezzatura: Modello: NIKON D800 Lenti: 70.0-200.0 mm f/2.8? Lunghezza focale: 200 mm Otturatore: 1/125 sec Apertura: f 16 Sensibilità ISO: 400

10.

La cerimonia delle offerte

Nell’arena davanti all’ingresso della tomba, i seguaci si riuniscono per ascoltare il Daga. Il Daga è colui che si può mettere in contatto con Sheik Hussein e fa quindi da intermediario fra i fedeli e il santo. Durante la cerimonia delle offerte ognuno può esprimere un desiderio, e il Daga lo racconta ai presenti, a volte urlando e facendo finta di essere arrabbiato oppure cantando e ridendo. La folla è molto entusiasta dell’arringa, e partecipa con grande fervore e coinvolgimento, creando un’atmosfera euforica e gioiosa
Attrezzatura: Modello: NIKON D800 Lenti: 70.0-200.0 mm f/2.8? Lunghezza focale: 70 mm Otturatore: 1/500 sec Apertura: f 9 Sensibilità ISO: 200

11.

La trance

L’atmosfera è densa di emozioni, e una donna va completamente in trance. Non capita spesso, ma a volte alcune donne, perchè possedute dagli spiriti maligni, cadono in uno stato totale di trance. Per cercare di liberarsene tentano di mettersi in contatto con Sheik Hussein. La folla crea un cerchio intorno alla posseduta e, nei pochi momenti di silenzio, si sentono uscire dalla sua bocca strani e incomprensibili versi, mentre in continuazione chiude e apre gli occhi nervosamente
Attrezzatura: Modello: NIKON D800 Lenti: 70.0-200.0 mm f/2.8? Lunghezza focale: 200 mm Otturatore: 1/250 sec Apertura: f 5 Sensibilità ISO: 100

12.

La grotta sacra

Per dimostrare di essere dei veri fedeli e di avere un animo puro, i seguaci di Sheik Hussein percorrono un angusto tunnel che si trova all’interno della grotta. Una volta entrati non possono tornare indietro e per uscire devono continuare strisciando. Possono scegliere fra tre piccoli fori nella roccia. Chi riesce a passare dal più piccolo, vuol dire che ha l’animo puro.
Attrezzatura: Modello: NIKON D800 Lenti: 70.0-200.0 mm f/2.8? Lunghezza focale: 200 mm Otturatore: 1/80 sec Apertura: f 2.8 Sensibilità ISO: 4000

13.

Il Kaliccia

Il Kaliccia è un mediatore spirituale che si mette in contatto con gli spiriti. Possiede il Kerama, il dono di poter comunicare con gli spiriti e di leggere il futuro. L’atmosfera è molto calda, tutti ballano e cantano al ritmo frenetico dei tamburi. All’interno di una piccola capanna, donne e uomini partecipano alla cerimonia per avere un incontro spirituale con il Kaliccia.
Attrezzatura: Modello: NIKON D800 Lenti: 10.5 mm f/2.8? Lunghezza focale: 10.5 mm Otturatore: 1/8 sec Apertura: f 2.8 Sensibilità ISO: 6400

14.

Il body painting

Utilizzando semplicemente pietre e terra mischiate all’acqua, creano delle vere e proprie opere d’arte. Il popolo di etnia Suri vive da sempre in una piccola area nel profondo sud dell’Ethiopia, e da sempre si decora il corpo. E’ un rituale che praticano sia gli uomini che le donne e lo fanno per essere più belli e conquistare un partner, oppure per distinguersi da altre tribù. Quando vanno in battaglia si decorano con colori molto forti per intimidire il nemico
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15.

La scarificazione

Una ragazza di etnia Mursi, che vive in un villaggio sperduto in mezzo alla savana, mostra orgogliosamente il suo corpo. Per apparire più bella si è sottoposta al rituale della scarificazione. Una pratica antichissima e dolorosa, molto comune fra le popolazioni che vivono in quest’area del paese. Le due ragazze, di etnia Suri, prima di cominciare la pratica, hanno bevuto della birra locale per farsi coraggio
Attrezzatura: Modello: NIKON D800 Lenti: 70.0-200.0 mm f/2.8? Lunghezza focale: 140 mm Otturatore: 1/250 sec Apertura: f 5 Sensibilità ISO: 100

16.

Il guerriero

Nel villaggio di Gnomerie, composto di piccole capanne fatte di legno, plastica e lamiera, adagiato sulla sponda ovest del fiume Omo nel profondo sud dell’Etiopia, vivono i Dessanech. Da sempre sono in guerra con le popolazioni confinanti per contendersi i territori ed il bestiame. Per gli uomini è ancora molto importante sottoporsi al rituale della scarificazione per dimostrare il loro coraggio e che hanno ucciso dei nemici
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17.

Il pasto del sangue

Per i Suri è un rito giornaliero. I pastori immobilizzano una mucca, alla quale viene stretta una corda intorno al collo per mettere in evidenza la vena ed un altro, armato di arco e freccia, scaglia il dardo praticando un piccolo foro nella giugulare. Una volta estratta la freccia il sangue esce a zampilli e verrà subito raccolto in una zucca. Viene prelevato lo stretto necessario a nutrire i presenti, per non indebolire inutilmente l’animale, e non ne verrà sprecata neppure una goccia. Con un impasto di sterco e fango viene tamponata la ferita perché smetta di sanguinare e poi viene liberato.
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18.

Il salto del toro

E’ il rito di passaggio dall'adolescenza all'età adulta per i ragazzi di etnia Hamer. La cerimonia inizia di mattina e continua fino a notte fonda con danze frenetiche, alcol, grida e molta eccitazione da parte di tutti i partecipanti. La sfida consiste nel saltare sul dorso di circa venti tori, per almeno quattro volte senza cadere, completamente nudi. Ma le vere protagoniste della cerimonia sono le giovani donne che mettono a dura prova i ragazzi supplicandoli di frustarle, e quanto più profonde saranno le cicatrici, tanto maggiore sarà l’amore dimostrato nei confronti del festeggiato
Attrezzatura: Modello: NIKON D810 Lenti: 70.0-200.0 mm f/2.8? Lunghezza focale: 70 mm Otturatore: 1/2000 sec Apertura: f 6.3 Sensibilità ISO: 400

19.

La "Kilonga"

Esattamente due mesi dopo la morte, il periodo di lutto termina e da tutti i villaggi circostanti si radunano per celebrare l'ultima cerimonia, la Kilonga. Nel villaggio di Lilya, nel profondo sud-ovest dell'Etiopia, i Suri mantengono ancora le loro antiche tradizioni. Gli uomini, seduti da un lato, bevono la birra locale e mangiano carne cruda, mentre le donne, sedute dalla parte opposta del villaggio, mangiano invece carne bollita, e seppelliranno le ossa rimaste per commemorare il defunto.
Attrezzatura: Modello: NIKON D800 Lenti: 70.0-200.0 mm f/2.8? Lunghezza focale: 155 mm Otturatore: 1/200 sec Apertura: f 7.1 Sensibilità ISO: 250

20.

Gli ornamenti

Sin da molto giovani, alle donne di etnia Mursi e Suri viene forato il labbro e tolti alcuni denti inferiori per poter inserire un piattello labiale. Non si è mai scoperto il motivo preciso di questo rituale, può essere un simbolo di maturità sessuale e per apparire più belle o, al contrario, più brutte per non farsi rapire dai nemici.
Attrezzatura: Modello: NIKON D800 Lenti: 14.0-24.0 mm f/2.8? Lunghezza focale: 24 mm Otturatore: 1/320 sec Apertura: f 5 Sensibilità ISO: 100
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Tonino47 2 anni fa
Mi è piaciuto il tuo lavoro, ben bilanciato tra immagini e apparato descrittivo. Un bel racconto.