Val d'Aosta Valgrisenche-Lac du Fond-Col de la Crosatie sett Mi piace

Lunedi' 13/9/2021 Valgrisenche-Lac du Fond-Col de la Crosatie Purtroppo, uno degli inconvenienti di questa stupenda valle e' la distanza, almeno da casa mia si tratta di percorrere circa 200km con la propria auto. Quindi se si vogliono sfruttare le prime ore del mattino anche per poter effettuare comodamente il percorso escursionistico in giornata necessita alzarsi presto. Zaino bello pieno come al solito anche perche' la zona e' priva di rifugi ed almeno per me e' una cosa positiva: cibo, bevande ed attrezzatura fotografica (d810+tamron 24/70+nikon 16/35). Arrivo appena sopra La Clusaz e partenza h 7,35. Parcheggio l'auto a fianco strada poco prima della partenza del sentiero, pochi posti disponibili, al massimo 3 auto, altrimenti conviene parcheggiare a La Clusaz sopra Planaval. Si tratta di percorrere l'alta via n.2 da La Clusaz m1631 al Col de la Crosatie m2826 a meno che uno non voglia fermarsi al bel Lac du Fond m2439. Esiste la possibilita', voglia e condizioni fisiche permettendo, di raggiungere dal Col de la Crosatie la Punta Crosatie m2926 ma nel mio caso ho rinunciato volentieri in quanto, purtroppo, cominciavano ad addensarsi formazioni nuvolose che impedivano al panorama a 360 gradi che si potrebbe ammirare dalla punta di aprirsi. Ho effettuato numerosi scatti da poter ossevare nella galleria dedicata. Sono ancora presenti delle piccole gemme incastonate tra le nostre montagne ed una di queste e' il Lac du Fond a me ancora sconosciuto. Esiste ancora il Paradiso in Terra? Certo che si’…...nonostante sia destinato a mutarsi ed a scomparire….purtroppo per le generazioni future. La Valle d’Aosta e’ ancora ricca di numerosi ghiacciai, anche se in notevole regresso, e cio’ la arricchisce di numerosi angoli di natura impreziositi dalla presenza vitale per tutti dell’acqua ed intorno ad essa, che scorre incessantemente a valle creando cascate, cascatelle, bellissime pozze d’acqua, laghi e laghetti si creano biotopi veramente preziosi. Specialmente, poi, quando ci si avvia alla stagione, seppur brevissima, autunnale cominciano a crearsi colori bellissimi; praterie di cespuglietti di mirtillo di un rosso intenso ed i cespugli di erba diventati gialli; riflessi bellissimi specialmente di primo mattino. La Valgrisenche, secondo me una delle piu’ belle della Valle, e’ molto profonda, incassata e lunga. Se ci si sofferma soltanto in basso tra i bei paesini che la compongono si possono soltanto immaginare quali bellezze si possano nascondere al di sopra della vegetazione perenne, oltre il limite dei larici, sopra i 1800/2000 metri di altezza. Il sentiero, almeno fino al lago, e’ abbastanza facile, ben tenuto con dislivello di circa 800m. Il ricordo della descrizione dettagliata dell’intero itinerario viene sopraffatta da indescrivibili sensazioni ed emozioni, nonostante la mia eta’ ed i tanti anni ricchi di tantissime escursioni in parecchie localita’ del nostro arco alpino. I miei occhi e la mia mente vengono quasi paralizzate dalla bellezza ed i colori, nonostante tutto cio’ sia destinato ad essere distrutto, nel silenzio che mi avvolge odo soltanto il rumore dell’acqua che scorre incessantemente ed, a volte, qualche passeriforme che fugge spaventato dalla mia presenza. Dettagli Dislivello (m) 1300 Quota partenza (m) 1630 Quota vetta/quota (m) 2925 Esposizione Sud Grado E Sentiero tipo, n°, segnavia alta via nr.2 Località di partenza La Clusaz Dall'uscita del casello autostradale di Aosta Ovest si seguono le indicazioni per Courmayeur; dopo alcuni chilometri si raggiunge Arvier e si svolta a sinistra imboccando la strada regionale per Valgrisenche. Si risale la valle per circa 10 km fino a quando non si incontra la deviazione, sulla destra, per la località Planaval. Si superano le case di Planaval e si prosegue verso le frazioni di Baulin e Milliery sino a raggiungere la frazione di La Clusaz: si può parcheggiare davanti alle case del villaggio. Da La Clusaz si risale brevemente la stradina comunale sino ad un tornante a destra: poco dopo, sulla sinistra, diparte il sentiero per la nostra meta. Seguendo le indicazioni delle paline segnaletiche, si imbocca un’ampia mulattiera segnalata come Alta Via , in effetti negli scorsi anni il Col Planaval risultava essere un passaggio del percorso in questione, dal 2002 invece tale tracciato è stato deviato verso il Lac du Fond; comunque il primo tratto si può considerare ancora come parte dell’Alta Via stessa. Si risale il crinale lungo la bella mulattiera che prende rapidamente quota mentre il panorama si apre sul fondo della Valgrisenche e sul sottostante villaggio di Planaval. Si lasciano le ultime latifoglie, tra le quali qualche ciliegio selvatico (Prunus avium), e ci si addentra in un bosco di larici non molto fitto; il sentiero attraversa in cengia alcuni tratti di pendio scosceso, a tratti vi sono delle ringhiere di protezione, e risale a mezza costa su un selciato evidente e parzialmente scalinato attorniato da macchie di Ginepro (Juniperus communis L.). Dopo circa 0h10? si passa sotto un bastione roccioso e superati alcuni tornanti si fa leggermente pianeggiante: in questo tratto si attraversano alcuni torrentelli su comode passerelle mentre sullo sfondo si staglia la particolare sagoma del Mont Orfeuille, questo scenario si ripete alcune volte fino a raggiungere dopo circa 0h35? un tratto di bosco più rado in cui si incontrano i ruderi di Bénévy (1950 m, 1h00?) immersi nella vegetazione. Poco dopo si apre la prateria, si lasciano sulla destra i resti di un’altra vecchia abitazione rurale, il sentiero si avvicina con una serie di tornanti ad un tratto roccioso, sulla nostra destra, raggiungendo dopo circa 1h10? una presa d’acqua. Si prosegue la salita lasciando sulla sinistra il rigoglioso torrente Planaval e gli ultimi arbusti di ontano, oltre che qualche larice sparso. Dopo 1h20? si raggiunge l’Alpe Glacier (2161 m) e poco dopo si incontra il bivio per Runaz (2174 m): seguiremo comunque l’indicazione per il Col Planaval riportato a 3 ore di marcia. Dal pannello si attraversa un bellissimo tratto del vallone senza particolari pendenze in cui il torrente scorre placido: sicuramente un angolo poco conosciuto della Valle d’Aosta ma estremamente suggestivo. Si prosegue la marcia nel vallone, dopo circa 1h30? si attraversa un piccolo ponticello in legno, si aggira un grosso masso e si riprende a salire sul comodo sentiero. In seguito il sentiero attraversa una radura paludosa dove il torrente serpeggia placido tra grossi massi: a pochi passi da noi osserviamo un gruppo di muli al pascolo. Poco più avanti dopo un minuscolo laghetto ai piedi di un promontorio roccioso il sentiero curva verso la nostra sinistra e ci appare sullo sfondo per la prima volta il Col Planaval. Aggirato il promontorio sopracitato si prosegue sino alle Baraques du Fond (2337 m, 2h00?) sormontate da una pittoresca cascatella. Superati gli alpeggi si incontra dopo pochi minuti il bivio per il Lac du Fond : si svolta a destra e si risale il crinale, sulla bella mulattiera. Con una serie di svolte si raggiunge infine il Lac du Fond (2438 m, 2h15?). Dal lago ci si porta sul lato orientale e si riprende a salire sino ad incontrare un’ampa cengia. Il sentiero, ottimamente risistemato, inizia poi una lunga serie di piccoli tornanti che fanno prendere notevolmente quota, mentre al di sotto il lago si fa sempre più piccolo ed il Rutor emerge in tutto il suo splendore. Superato un piccolo tratto, leggermente esposto, a quota 2700m si incomincia a costeggiare i contrafforti rocciosi seguendo una diagonale verso destra sino a raggiungere un lungo traverso verso destra, pressoché pianeggiante. Si riprende a salire mentre è ormai in vista l’intaglio del colle. Si prosegue la salita lasciando sulla destra la maestosa guglia della Torre del Tighet (2976 m). Si risale l’ultimo tratto, sono presenti nevai ad inizio stagione, sino a raggiungere il Col de la Crosatie (2826 m, 3h15?) ed il suo caratteristico ometto a piramide. Da qui è possibile, seguendo il crestone di detriti e rocce rotte in direzione sud, raggiungere la Punta de la Crosatie 2925 m. A circa metà della salita tra il lago ed il colle è stato posizionato un ometto ( un cairn ) in memoria di Yang Yuan, il runner cinese deceduto in quel posto nel 2013 durante il Tor des Geants. Sui quattro lati del cairn si può leggere in cinese, inglese, francese e italiano lo scritto che Yang Yuan aveva fatto pervenire all'organizzazione del "Tor" qualche giorno prima dell'inizio della gara, dove esprimeva sentimenti di amicizia e di amore per la natura e la montagna che potrete leggere nella mia galleria fotografica.

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