La morte arriva dappertutto, anche nel deserto del Sahara. E' uno degli habitat più ostili del pianeta dove il caldo torrido e la mancanza di acqua fanno sì che le piante e gli animali che ci vivono siano dotati di adattamenti estremamente singolari.
Mi imbattei in questa testa, ormai secca, di Fennec (Vulpes zerda) la mattina di Capodanno mentre ispezionavo la zona intorno al nostro campo per la notte. Era appoggiata su di un frammento di roccia, come se fosse in posa, ed era rivolta verso est; insomma sembrava davvero una sorta di sepoltura accurata in cui il defunto era deposto verso oriente, dove sorge il sole, come per augurargli una nuova vita.
Mi inginocchiai per scattare cercando di catturare una prospettiva che includesse la luce in secondo piano che avanzava e che, di lì a poco, avrebbe illuminato anche la zona d'ombra in primo piano dove la testa attendeva guardando l'orizzonte.