Una delle cose belle del fare speleologia, o del lavorare su corda in genere é che dopo un pò di tempo si inzia a coltivare uno strano rapporto inedito con la gravità.
Iniziamo naturalmente ad abbandonare determinate paure e la nostra mente, ora "libera" e consapevole, inizia ad esplorare una sua nuova condizione. E così alla fine, diventiamo in grado di goderci una discesa da un campanile di 30 metri nello stesso modo in cui, generalmente ci godiamo una passeggiata in centro.
Città della Pieve, Prove della discesa dei Folletti, 3 Gennaio 2016