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La Regola Dei Terzi...
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_Nico_
Messaggio: #1
Ho letto la discussione che si è sviluppata in merito alle critiche da muovere alle foto, e anche il frequente richiamo alla «regola dei terzi», che è un leit-motiv dei forum e dei siti di fotografia. Alla grossa, si tratta di suddividere l'area del fotogramma in tre parti collocando il soggetto non centralmente ma decentrato, in asse con la suddivisione sui due terzi.

Spesso si leggono commenti simili: «il soggetto è centrale, la foto risulta statica, prova a inquadrarlo seguendo la regola dei terzi...». In sé il suggerimento è utile, perché molto spesso si scatta soggiogati dall'area centrale del mirino, insomma di scatti in cui l'inquadratura non è pensata. Ma rischia di diventare un dogma, e imporre per di più una sorta di moda del 'decentramento' a tutti i costi. Inoltre dà per presupposto che la foto debba risultare dinamica e non statica, e così via. E se volessi ottenere proprio un'assoluta staticità?

Immagino i commenti a quest'immagine: «non male, ma il soggetto è troppo centrale, prova a decentrarlo rispettando la regola dei terzi»... wink.gif
Al che il nostro autore, tal Piero della Francesca, risponderebbe biggrin.gif che lui non solo ha rispettato la regola dei terzi, ma ne ha parlato diffusamente in un trattato e l'ha applicata sistematicamente alle sue opere. wink.gif Ma che, appunto, voleva una rigorosa centralità e amava follemente la staticità; la dinamicità gli dava fastidio e mal di mare... biggrin.gif

Perdonatemi se faccio queste considerazioni, ma l'analisi strutturale della composizione è uno dei miei strumenti di lavoro. Se date un'occhiata all'archivio del mio blog vedrete alcune schede di analisi di opere d'arte e, se guardate attentamente, vedrete anche che ciascuna di queste schede è contrassegnata da questa immagine, che mostra il costrutto geometrico per la tripartizione del lato d'un quadrilatero, da cui si ricava la «regola dei terzi»...

Non sono dunque digiuno dell'argomento, e anzi sono soddisfatto che almeno una regola compositiva propria dell'arte sia rimasta viva nel mondo della fotografia. Ma mi preme sottolineare che non è l'unica regola esistente e soprattutto, come diceva William Blake, che la stessa legge per il bue e il leone è oppressione.
praticus
Messaggio: #2
guru.gif guru.gif guru.gif
Nico ho istantanemaente messo il tuo blog fra i miei preferitissimi.....è eccezionalemente interessante. applausi.gif applausi.gif applausi.gif applausi.gif

Ciao brindisi.gif
ibertola
Messaggio: #3
aggiunto ai preferiti.... quale fosse "oro colato" applausi.gif applausi.gif applausi.gif applausi.gif

Ciao
Ivan cool.gif
praticus
Messaggio: #4
...circa le tue considerazioni io credo che in una foto debba esprimere una forma di dinamismo; un bel ritratto, p.e. come molti di Antonio Carrus, nella loro staticità esprimono comunque sensazioni, suscitano pensieri...
Ricordo di essere rimasto 20 minuti difronte alle Ninfee di Monet esposto all'epoca al MOMA di NY....ebbene fra un pò mi sembrava di bagnarmi le mani per l'idea di raccoglierle.
Credo che il dinamismo non vada inteso solamente come movimento, ma come capacità di suscitare pensieri, emozioni, sensazioni.....insomma di "muovere" l'animo dell'osservatore.

Ciao ed ancora complimenti...
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #5
OTTIMO Nico...
come sempre Pollice.gif applausi.gif

Franz
_Nico_
Messaggio: #6
Effettivamente tocchi un punto essenziale, Francesco. Si chiami dinamicità o no, concordo con te che la foto debba sollecitare l'osservatore: dovrebbe 'muoverlo'... wink.gif

Il caso di Antonio forse non rientra del tutto: il ritratto che usa come signature, e che in effetti trovo tra i suoi più suggestivi, e che dà effettivamente da meditare, è tuttavia 'decentrato'. Non so se abbia seguito la regola dei terzi alla lettera (ma penso di no...), ma certamente voleva che il volto divenisse una sorta di apparizione. Fermo, immobile, sguardo profondo, tuttavia il netto decentramento dà l'idea che la modella sia entrata in campo da poco: una sorta di dinamicità suggerita... wink.gif

Mi hai tuttavia fatto venire un esempio calzante nel campo del cinema, che ben mette a fuoco questa differenza tra una dinamicità esibita dall'immagine o sollecitata nell'osservatore: Tarkosky. Il suo è un cinema che spesso annoia chi è abituato al cinema d'azione americano, perché non sembra succedere nulla. Ricordo bene un primo piano, bellissimo, d'una donna che guarda oltre la finestra su cui scorrono gocce di pioggia. Un primo piano che si prolunga nel tempo, e costringe lo spettatore a chiedrsi quanto meno cosa stia guardando la donna.

Chi ama i film d'azione con effetti speciali sbuffa e smette di vedere film di questo genere. Ma non si rende conto che i film che ama lo rendono totalmente passivo: non lo devono far pensare, anzi gl'impediscono di farlo. Tutto deve scorrere in modo che fatichi persino a seguire il succedersi degli eventi. Tarkosky fa tutto il contrario: propone immobilità, e impone dinamicità 'mentale' allo spettatore.

La tua riflessione insomma mi sembra faccia fare un salto di livello alla questione. Pollice.gif

Per parte mia aggiungerei che la «regola dei terzi», o un'altra, rappresentano dei mezzi. Si tratta secondo me di non confondere il mezzo col fine: non è detto che una foto, rispettando questa regola, acquisti significato...
sergiobutta
Messaggio: #7
Ciao, Nico, anchio ho inserito il tuo blog tra i miei preferiti. Ma comunque, sono i tuoi interventi su questo forum ad interessarmi sempre : evidentemente, le tue basi culturali e la professione che svolgi, si fondono con la passione per la fotografia, e ti consentono di portare il giudizio critico ad un livello nettamente superiore a quello di un comune appassionato come me. Spero che quando, avremo in questo forum la sezione in cui archiviare le nostre foto, vorrai intervenire sempre più soesso. Ne discenderà un automatico miglioramente delle immagini.
Fedro
Messaggio: #8
QUOTE (_Nico_ @ Oct 21 2004, 12:15 PM)
Per parte mia aggiungerei che la «regola dei terzi», o un'altra, rappresentano dei mezzi. Si tratta secondo me di non confondere il mezzo col fine: non è detto che una foto, rispettando questa regola, acquisti significato...

Nico...a supporto di queste ottime considerazioni riporto un mio vecchio post che proprio tu tu avevi reso particolarmente interessante!!

Regole compositive
_Nico_
Messaggio: #9
Grazie Sergio, e Franz, e tutti. Non volevo promuovere il mio blogghetto (che nasce con scopi di lavoro), ma fare casi concreti. Ne faccio uno concretissimo. Un amico fotografo, che sa mi occupo di composione dell'immagine, m'ha chiesto se applicavo la regola dei terzi alle mie foto. Gli ho risposto che applico la regola dei quarti, e lui ha replicato chiedendomi di non scherzare... biggrin.gif

Non scherzavo affatto: se fotografo con una Coolpix, che produce un formato 3:4, ritengo più ovvio considerare la naturale proporzione di questo rapporto, che mi dà quattro segmenti sul lato lungo, e tre sul corto. La regola dei terzi si può applicare a qualsiasi formato quadrilatero, ma se esiste una sorta di struttura interna a un dato formato, mi sembra ovvio utilizzarla.

In realtà quando scatto non penso proprio alla suddivisione del formato e al collocamento del soggetto su determinati assi... wink.gif La discussione con questo amico s'è sviluppata, e allora ho provato ad esaminare una foto che avevo scattato al mare:

user posted image

Se notate ho seguito senza volerlo le suddivisioni in tre quarti: il soggetto in primo piano è 'infilzato' tra la mediana verticale e il primo terzo orizzontale, mentre gli altri due si collocano tra il 3/4 verticale e il secondo terzo orizzontale. L'amico m'ha chiesto come sarebbe stata in rapporto alla regola dei terzi. Allora ho aggiunto i segmenti di scansione verticale dei terzi all'immagine precedente:

user posted image

Da cui risulta che la poveretta in primo piano è infilzatissima e sembra una porchetta biggrin.gif , che i due dietro si collocano perfettamente tra la scansione dei 2/3 e dei 3/4. Dunque, e forse perché ormai ho metabolizzato questi criteri compositivi, questa immagine risulta seguirli perfettamente.

Bene, direte. No, perché a parte l'aspetto umoristico dell'infilzamento, quest'immagine non è particolarmente significativa, né la sua ortodossia alle regole la migliora sotto questo aspetto. E di quel gruppo ho preferito altre foto...
Fedro
Messaggio: #10
guru.gif guru.gif guru.gif
_Nico_
Messaggio: #11
Bravo Fedro, che hai rispolverato quella discussione! Chssà che non si riesca a riprenderla... Pollice.gif
Fabio Pianigiani
Messaggio: #12
QUOTE (_Nico_ @ Oct 21 2004, 01:19 PM)
Da cui risulta che la poveretta in primo piano è infilzatissima e sembra una porchetta biggrin.gif , che i due dietro si collocano perfettamente tra la scansione dei 2/3 e dei 3/4. Dunque, e forse perché ormai ho metabolizzato questi criteri compositivi, questa immagine risulta seguirli perfettamente.

Io dico che (oltre a complimentarmi con te) più che metabolizzati, sono posizionamenti istintivi.

Mi spiego:
se ti poni davanti ad un'area delimitata, con degli oggetti di varia forma e colore da porvi all'interno, quasi sicuramente li sistemerai in maniera da creare un certo equilibrio compositivo.

Questo è un test che fanno a persone che di 2/3 ..3/4 ecc. non ne sanno niente; come i bambini.

Ho paura che sia una di quelle leggi che vengono scritte perchè i critici possano avere delle regole certe di valutazione.

E che è bellissimo infrangere.
_Nico_
Messaggio: #13
QUOTE (kurtz @ Oct 21 2004, 02:32 PM)
Ho paura che sia una di quelle leggi che vengono scritte perchè i critici possano avere delle regole certe di valutazione.

E che è bellissimo infrangere.

biggrin.gif Pollice.gif
praticus
Messaggio: #14
QUOTE (_Nico_ @ Oct 21 2004, 01:37 PM)
QUOTE (kurtz @ Oct 21 2004, 02:32 PM)
Ho paura che sia una di quelle leggi che vengono scritte perchè i critici possano avere delle regole certe di valutazione.

E che è bellissimo infrangere.

biggrin.gif Pollice.gif

Pollice.gif Pollice.gif Pollice.gif biggrin.gif biggrin.gif
Fabio Pianigiani
Messaggio: #15
Per completare il mio pensiero:

E' doveroso conoscere certe regole.

Ed un ragionamento argomentato e accurato come il tuo porta ad un'arricchimento a ciascuno di noi.

Ed il non rispettarle deve derivare dal giusto peso che a queste diamo nella personale creatività; e no da un semplicistico " chissenefregatuttattaccato .... tanto son tutte c.....e".

Le regole per infrangerle con "gusto"..... bisogna conoscerle.
_Nico_
Messaggio: #16
Sono d'accordissimo Kurtz, le regole bisogna conoscerle per infrangerle, per innovarle, e così via. Mi preoccupa quando un criterio compositivo, come quello della «regola dei terzi», diventa una ricetta da applicare meccanicamente: se scatto un ritratto col soggetto al centro sono un pivellino che non capisce nulla, mentre se lo pongo sull'asse dei 2/3 sono un fotografo provetto e 'creativo'. Magari chi interpreta meccanicamente questo o un simile criterio compositivo non ha considerato la luce, la posa, le espressioni, il momento e così via.

Un criterio quale quello dei terzi va anch'esso interpretato in ragione dello scopo che ci prefiggiamo. Faccio un altro caso concreto, prendendo quella foto di nonno e nipote che è piaciuta a molti e che anch'io preferisco per le stesse ragioni. Eccola con la griglia tripartita:

user posted image

Qualcuno, a prendere alla lettera la regola dei terzi, mi obietterebbe che i due soggetti sono troppo centrali; qualcun altro, volendo magari seguire alla lettera i suggerimenti che ho visto io stesso sui manuali, e trovandosi nel mio stesso punto di vista, avrebbe potuto spostare la linea mediana tra nonno e nipote su quella dei due terzi, con il risultato che avrebbe avuto a sinistra -a mio modesto parere- dello spazio vuoto inutile, e il nonno in parte fuori campo.

Mentre ho scattato io ho badato anzitutto alla «curva» del nonno, e ho curato che coincidesse col margine inferiore:

user posted image

Credo risulti che la mia è una applicazione della regola dei terzi differente da quella schematica d'allineamento del soggetto sull'asse: nonno e nipote coprono circa i 2/3 del formato, e resta libero 1/3 del formato alla loro sinistra. Ma ciò che è per me più importante è che la curva del nonno, che ho seguito per inquadrare, diventa una sorta di nicchia che circoscrive tutti e due e amplifica quanto volevo sottolineare e loro esprimevano naturalmente: unione, concordia, affetto. In questo caso la regola, che è e resta un mezzo e non un fine, spero d'averla utilizzata per esaltare quanto nonno e nipote esprimevano. resta comunque e solo una delle possibile applicazioni della regola... wink.gif
Fabio Pianigiani
Messaggio: #17
Cosa dire.

Oltre ad aver fatto una magnifica foto ..... "emotivamente" parlando.....

E' anche bella........ "tecnicamente" parlando......

I "famosi due piccioni........" ... laugh.gif

applausi.gif
Claudio Rampini
Nikonista
Messaggio: #18
Le regole, in genere, hanno sempre una ragione e un'origine. Non ha sbagliato Fedro a dire che la regola dei terzi fu elaborata da Vitruvio e non è ha sbagliato Nico a dire che questa regola sia derivato dai cantieri edili, perchè la regola dei terzi SIAMO NOI. Basti pensare che la nostra statura corriponde a sei volte al nostro piede egli antichi ci hanno pure basato i loro sistemi di misura. Gli inglesi misurano ancora con i piedi...
Anche la musica ha le sue regole dei terzi, in tutto il settecento i concerti e le sinfonie erano divisi in tre movimenti. Il ritmo veniva scandito dal "tactus", ossia il "polso" inteso come battito del cuore al valore medio di 60 battiti al minuto. Mi fermo qui, ma gli esempi sono infiniti.

Nico, per quanto riguarda l'immagine del nonno, io la vedo meglio quadrata: in questo modo le due teste, che sono il vero polo d'attrazione dell'immagine, la loro posizione nel primo terzo dellinquadratura risulta meno "dispersa". Questo soltanto per ribadire quanto le regole siano a volte ambigue e suscettibili di infinite interpretazioni.


Immagine(i) allegate
Immagine Allegata
 
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #19
Nico,
è sempre un piacere leggere le tue considerazioni, soprattutto per uno come me che ha imparato più "guardando" la pittura che la fotografia (e che comunque rimane ignorante in entrambi i campi unsure.gif ).

Le regole, a mio parere, vanno conosciute, provate, analizzate ma assolutamente metabolizzate: sarà poi la situazione in cui si sta per scattare che ci dirà automaticamente come comporre l'immagine, mentre la sensibilità emotiva ci dirà "che cosa" metterci dentro.

Grazie per le tue osservazioni e la condivisione della tua esperienza Pollice.gif sempre pertinenti e assolutamente interessanti ... e il nonno lascialo così wink.gif .

Ciao
Angelo
morgan
Messaggio: #20
QUOTE (Fedro @ Oct 21 2004, 01:02 PM)
QUOTE (_Nico_ @ Oct 21 2004, 12:15 PM)
Per parte mia aggiungerei che la «regola dei terzi», o un'altra, rappresentano dei mezzi. Si tratta secondo me di non confondere il mezzo col fine: non è detto che una foto, rispettando questa regola, acquisti significato...

Nico...a supporto di queste ottime considerazioni riporto un mio vecchio post che proprio tu tu avevi reso particolarmente interessante!!

Regole compositive

Considerazioni degne di attenzione, bravo Nico!!! wink.gif wink.gif
davidebaroni
Messaggio: #21
"Balzellando" di thread in thread sono arrivato a questo... Grande! Complimenti a tutti per la profondità degli interventi! guru.gif

In particolare a Nico, oltre che per l'approfondita conoscenza della materia, per aver ribadito che le "regole" non vanno applicate in modo meccanico. guru.gif guru.gif guru.gif

Personalmente credo, con Kurtz, che le regole vadano conosciute, essenzialmente per poterle "infrangere" creativamente e con cognizione di causa, sapendo a quale risultato si punta. (Questo non vuol dire che IO faccia questo, o almeno non che lo faccia efficacemente! wink.gif )

Claudio60 dice che "la regola dei terzi siamo noi". Beh, mi permetto di suggerire una lettura che apparentemente può non aver nulla a che fare con la fotografia...
La Psicologia della Gestalt ha studiato (e studia) gli schemi percettivi umani, cioé come FUNZIONA la nostra percezione, quali sono le sue "regole innate", come si comporta il nostro cervello quando osserva un'immagine (e non solo)... Fotocamera.gif Garantisco che una lettura attenta di qualsiasi testo mediamente approfondito sull'argomento potrebbe aprire parecchie "porte" sulle regole di composizione e sulla loro relazione con la nostra stessa neurologia. wink.gif

Magari a qualcuno interessa.

Davide
Michele Festa
Messaggio: #22
Perfettamente d'accordo con quanto affermato e documentato da Nico e come vado ripetendo la fotografia non è una scienza esatta, ma una percezione soggettiva estetica e come tale soggetta alla rielaborazione individuale e quindi alla reazione soggettiva di ognuno imperniata della propria personalità, esperienza, caratterialità genetica, ingredienti che rendono il gusto individuale in senso lato assolutamente differente uno dall'altro, non esistono cloni o stereotipi a livello di gusto, ognuno lo percepisce in maniera assolutamente diversa. ma allora da questo punto di vista tutte le regole vanno a farsi benedire e si va verso l'anarchia?? No, assolutamente, le regole esistono per l'apprendimento della tecnica, per la presa piena di coscienza della materia, per la padronanza dei metodi e dei mezzi. il bello però viene dopo, quando pieni padroni di teoria e pratica, si interviene con un'altro postulato impercettibile, irripetibile, unico: La cratività. Quella che magari infrange le regole, le riscrive, le sconvolge. Quella che fa realmente la differenza, quindi Nico in questo caso il mio giudizio è perfettamente coincidente col tuo.
A me capita di consigliare di studiare la regola dei terzi, o quant'altro costituisce un elemento formativo per fare un buon fotografo, ma lo faccio quando mi accorgo che qualcuno ha necessità di costruire o consolidare le proprie basi, tutta la parte affascinante però, viene dopo, esattamente quando entra in campo appunto la creatività.

Un caro saluto a tutti
Michele
 
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