Ciao a tutti,sono un neofita della fotografia e volevo sapere un po di cose sull'uso del diaframma,ad esempio quando va usato con i numeri bassi (aperto)e chiuso(con numeri alti) e cose di questo tipo.Ciao e thx anticipati.
Premesso che non sono un esperto... per rispondere alla sua domanda in modo esauriente bisognerebbe scrivere un trattato... adesso provo a metterla sulla buona strada...
Gli obiettivi delle fotocamere sono rappresentati con due valori a esempio 50 mm f/1,8... che tradotti in Italiano significano il primo lunghezza focale 50 mm... il secondo luminosità massima relativa pari al rapporto 1,8 cioè la lente frontale dell'obiettivo ha un diametro che corrisponde a 50/1,8 nello specifico 27,77 periodico millimetri... alla massima apertura corrisponde il massimo circolo di confusione dell'obiettivo che tradotto in Italiano la minima profondità di campo e cioè quella zona di nitidezza apprezzabile davanti e dietro il soggetto... per diminuire il circolo di confusione e la quantità di luce che entra nell'obiettivo, questo è dotato di un complesso diaframma e cioè una serie di lamelle (nella sua digitale non lo so negli obiettivi classici è così) generalmente sette che chiudendosi grazie a un meccanismo, collegato una volta al selettore dei diaframmi posto sul barilotto dell'obiettivo, adesso a un comando (una ghiera rotante) sul corpo macchina fa diminuire la luce che penetra all'interno e fa aumentare la profondità di campo... a esempio diaframmando a f/4.0 il foro corrispondente avra diametro 50/4 ossia 12,5 mm e così via... a ogni chiusura intera del diaframma corrisponde una diminuzione di luce pari al cosiddeto Stop ossia entra la metà della luce quindi di conseguenza il tempo di esposizione deve essere raddoppiato... per intenderci se la coppia tempo diaframma rilevata dall'esposimetro in base ai valori EV (exposition value) contingenti risulta essere 1/125 di sec f/5,6 il tempo da utilizzare con un diaframma pari a f/8.0 sarà 1/60 di sec... alla massima chiusura del diaframma corrisponde la massima profondità di campo dell'obiettivo... alle chiusure più strette del diaframma a esempio f/16 e f/22 compare il fenomeno della diffrazione che pregiudica la qualità ottica dell'obiettivo...
Spero di essere stato abbastanza chiaro se ha qualche dubbio siamo a esposizione...
Gli obiettivi delle fotocamere sono rappresentati con due valori a esempio 50 mm f/1,8... che tradotti in Italiano significano il primo lunghezza focale 50 mm... il secondo luminosità massima relativa pari al rapporto 1,8 cioè la lente frontale dell'obiettivo ha un diametro che corrisponde a 50/1,8 nello specifico 27,77 periodico millimetri... alla massima apertura corrisponde il massimo circolo di confusione dell'obiettivo che tradotto in Italiano la minima profondità di campo e cioè quella zona di nitidezza apprezzabile davanti e dietro il soggetto... per diminuire il circolo di confusione e la quantità di luce che entra nell'obiettivo, questo è dotato di un complesso diaframma e cioè una serie di lamelle (nella sua digitale non lo so negli obiettivi classici è così) generalmente sette che chiudendosi grazie a un meccanismo, collegato una volta al selettore dei diaframmi posto sul barilotto dell'obiettivo, adesso a un comando (una ghiera rotante) sul corpo macchina fa diminuire la luce che penetra all'interno e fa aumentare la profondità di campo... a esempio diaframmando a f/4.0 il foro corrispondente avra diametro 50/4 ossia 12,5 mm e così via... a ogni chiusura intera del diaframma corrisponde una diminuzione di luce pari al cosiddeto Stop ossia entra la metà della luce quindi di conseguenza il tempo di esposizione deve essere raddoppiato... per intenderci se la coppia tempo diaframma rilevata dall'esposimetro in base ai valori EV (exposition value) contingenti risulta essere 1/125 di sec f/5,6 il tempo da utilizzare con un diaframma pari a f/8.0 sarà 1/60 di sec... alla massima chiusura del diaframma corrisponde la massima profondità di campo dell'obiettivo... alle chiusure più strette del diaframma a esempio f/16 e f/22 compare il fenomeno della diffrazione che pregiudica la qualità ottica dell'obiettivo...
Spero di essere stato abbastanza chiaro se ha qualche dubbio siamo a esposizione...
Per quanto riguarda l'utilizzo di un diaframma, piuttosto che un altro, una volta che ha letto quello che ho scritto sopra e ne ha capito il meccanismo diventa una sua scelta in funzione delle riprese che intende effettuare...
Due esempi classici che sono anche le due condizioni di ripresa estreme...
Il primo foto di paesaggio macchina sul cavalletto diaframma tutto chiuso per avere la massima profondità di campo...
Il secondo fotoritratto diaframma abbastanza o tutto aperto per isolare il soggetto dallo sfondo e messa a fuoco mirata sugli occhi del soggetto...
Buone foto...
Due esempi classici che sono anche le due condizioni di ripresa estreme...
Il primo foto di paesaggio macchina sul cavalletto diaframma tutto chiuso per avere la massima profondità di campo...
Il secondo fotoritratto diaframma abbastanza o tutto aperto per isolare il soggetto dallo sfondo e messa a fuoco mirata sugli occhi del soggetto...
Buone foto...
Grazie della rispostona Domani la leggo una paio di volte ancora almeno la studio
ciao!
ciao!
Lambretta ha ragione ed ha dato una spiegazione ineccepibile,ma penso che se veramente sei digiuno in materia sia un pò poco comprensibile.
Diciamo che ad un numero basso di diaframma (f 2.8)hai la max apertura quindi passa più luce,la conseguenza sarà che il tempo necessario per avere una immagine correttamente esposta sarà più breve.
Vedrai che chiudendo il diaframma di uno stop,quindi ad f 4 il tempo di scatto si allungherà del doppio in quanto grossomodo il diaframma si riduce della metà ad ogni stop quindi il tempo deve raddoppiare.
Se ad esempio hai una condizione di f4 - 1/125 di sec. passando a f8 il tempo di esposizione raddoppierà passando ad 1/60 mentre aprendo a f 2,8 si ridurrà ad 1/250 sec.
I due valori sono strettamente dipendenti uno dall'altro per questo si dice: coppia tempo/diaframma.
per quanto riguarda quando e perchè preferire un tempo veloce oppure un diaframma chiuso dipende dall'effetto che si vuole ottenere.
per soggetti in movimento se si vuole bloccare il soggetto si usa un tempo di scatto rapido,quindi diaframma aperto,mentre per un paesaggio dove si cerca il tutto a fuoco anche per il primo piano si chiude il diaframma stando però attenti a non scendere col tempo di scatto sotto 1/30 di sec per evitare il rischio di mosso.
spero di non aver confuso le idee a nessuno
Diciamo che ad un numero basso di diaframma (f 2.8)hai la max apertura quindi passa più luce,la conseguenza sarà che il tempo necessario per avere una immagine correttamente esposta sarà più breve.
Vedrai che chiudendo il diaframma di uno stop,quindi ad f 4 il tempo di scatto si allungherà del doppio in quanto grossomodo il diaframma si riduce della metà ad ogni stop quindi il tempo deve raddoppiare.
Se ad esempio hai una condizione di f4 - 1/125 di sec. passando a f8 il tempo di esposizione raddoppierà passando ad 1/60 mentre aprendo a f 2,8 si ridurrà ad 1/250 sec.
I due valori sono strettamente dipendenti uno dall'altro per questo si dice: coppia tempo/diaframma.
per quanto riguarda quando e perchè preferire un tempo veloce oppure un diaframma chiuso dipende dall'effetto che si vuole ottenere.
per soggetti in movimento se si vuole bloccare il soggetto si usa un tempo di scatto rapido,quindi diaframma aperto,mentre per un paesaggio dove si cerca il tutto a fuoco anche per il primo piano si chiude il diaframma stando però attenti a non scendere col tempo di scatto sotto 1/30 di sec per evitare il rischio di mosso.
spero di non aver confuso le idee a nessuno
No va benissimo è più pratica... l'unica cosa è che fra f/4.0 e f/8.0 c'è un diaframma intermedio cioè f/5.6 quindi se passi da f/4.0 a f/8.0 il tempo deve essere quadruplicato non raddoppiato nel caso che ha portato lei sarà quindi 1/30 di secondo...
hai ragione lambretta
chiedo venia
chiedo venia