Avevo già fatto qualche esperimento con la pellicola, ma con il digitale si "capisce" prima come funziona. ho utilizzato un tappo corpo e un foglio di alluminio (leggi lattina di coca) per ricavare il forellino. Mi piace particolarmente la "contaminazione" di uno strumento moderno con uno antico...
Messaggio modificato da RozzoBassotto il Apr 18 2006, 09:30 PM
Messaggio modificato da RozzoBassotto il Apr 18 2006, 09:30 PM
Le altre sono nella mia gallery...ogni critica è ben accetta
ciao.
ma l'effetto finale siamo sicuri che doveva essere così ..."morbido " ?
... ben vengano tutti i tipi di contaminazione all'interno della fotografia che deve restare , secondo me , ....strumento per ..... comunicare.
........ adesso vado a fare il " mea culpa " in elaborazioni grafiche.
Luca
ma l'effetto finale siamo sicuri che doveva essere così ..."morbido " ?
... ben vengano tutti i tipi di contaminazione all'interno della fotografia che deve restare , secondo me , ....strumento per ..... comunicare.
........ adesso vado a fare il " mea culpa " in elaborazioni grafiche.
Luca
Mi dispiace,ma evidentemente non colgo il senso dell'esperimento.
Se volevi ottenere uno sfocato bastava postprodurlo con Ps oppure ti basta non mettere completamente a fuoco l'oggetto,ma non credo che questo ti dia una sensazione di antico,perche anche in passato le buone foto erano a fuoco.
Se volevi ottenere uno sfocato bastava postprodurlo con Ps oppure ti basta non mettere completamente a fuoco l'oggetto,ma non credo che questo ti dia una sensazione di antico,perche anche in passato le buone foto erano a fuoco.
mmm...il senso è quello di usare un obiettifo fatto in casa...
certo la precisione del foro e relativo diametro sono tutti da vedere.
Mi ripropongo di fare qualche cosa di più preciso.
certo la precisione del foro e relativo diametro sono tutti da vedere.
Mi ripropongo di fare qualche cosa di più preciso.
Fammi capire...hai tolto l'obiettivo e l'hai sostituito con una lattina forata?
Il foro stenopeico è il primo "obiettivo" usato per creare immagini.
Proietta un'immagine sempre a fuoco sul fondo di una camera obscura.
La distanza tra il fondo ed il foro determina l'angolo di ripresa, la luminosità è molto ridotta date le dimensioni del foro, sull'ordine dei decimi di millimetro.
Diametri maggiori non darebberop vantaggi perchè la nitidezza dell'immagine svanirebbe ben presto.
Conviene usare un foglio di carta d'alluminio (domopack) perchè il forellino fatto con uno spillo mantiene i bordi molto netti, a differenza di un foro fatto su un foglio di cartone, che darebbe bordi dai contorni sfumati che causerebbero immagini senza nitidezza.
il disegno riporta la formula per ricavare il diaframma in funzione del diametro del foro e della distanza foro-pellicola.
Le quote si intendono in millimetri (per es. 200/0,5=f400 ....!)
Se qualcuno in vena di usare la dote dell'osservazione vi ha fatto caso, dai vecchi balconi delle case di campagna, in estate, in una giornata di sole cocente, un piccolo forellino nel legno proietta l'immagine del paesaggio esterno sulla parete opposta nella stanza, ovviamente capovolto e riflesso.
Questa è la prima immmagine, la prima foto in assoluto, fatta.
L'autore è Nièpce, fatta nel 1826, ed il tempo di esposizione fu di 8 ore.
Per la ritrattistica, furono costruiti ed usati dei supporti metallici dove appoggiare il capo per mantenere ben ferma la posizione.
sergio
Messaggio modificato da sergiopivetta il Apr 19 2006, 08:24 PM
Proietta un'immagine sempre a fuoco sul fondo di una camera obscura.
La distanza tra il fondo ed il foro determina l'angolo di ripresa, la luminosità è molto ridotta date le dimensioni del foro, sull'ordine dei decimi di millimetro.
Diametri maggiori non darebberop vantaggi perchè la nitidezza dell'immagine svanirebbe ben presto.
Conviene usare un foglio di carta d'alluminio (domopack) perchè il forellino fatto con uno spillo mantiene i bordi molto netti, a differenza di un foro fatto su un foglio di cartone, che darebbe bordi dai contorni sfumati che causerebbero immagini senza nitidezza.
il disegno riporta la formula per ricavare il diaframma in funzione del diametro del foro e della distanza foro-pellicola.
Le quote si intendono in millimetri (per es. 200/0,5=f400 ....!)
Se qualcuno in vena di usare la dote dell'osservazione vi ha fatto caso, dai vecchi balconi delle case di campagna, in estate, in una giornata di sole cocente, un piccolo forellino nel legno proietta l'immagine del paesaggio esterno sulla parete opposta nella stanza, ovviamente capovolto e riflesso.
Questa è la prima immmagine, la prima foto in assoluto, fatta.
L'autore è Nièpce, fatta nel 1826, ed il tempo di esposizione fu di 8 ore.
Per la ritrattistica, furono costruiti ed usati dei supporti metallici dove appoggiare il capo per mantenere ben ferma la posizione.
sergio
Messaggio modificato da sergiopivetta il Apr 19 2006, 08:24 PM
domopak...sembra essere meglio visto che è sottile quindi il foro dovrebbe rimanere più piccolo
c'è una foto scattata con questa tecnica,su fotocult di marzo,è sotto quella di Francesco Martini
QUOTE(sergiopivetta @ Apr 19 2006, 08:22 PM)
Il foro stenopeico è il primo "obiettivo" usato per creare immagini.
Proietta un'immagine sempre a fuoco sul fondo di una camera obscura.
La distanza tra il fondo ed il foro determina l'angolo di ripresa, la luminosità è molto ridotta date le dimensioni del foro, sull'ordine dei decimi di millimetro.
Diametri maggiori non darebberop vantaggi perchè la nitidezza dell'immagine svanirebbe ben presto.
Conviene usare un foglio di carta d'alluminio (domopack) perchè il forellino fatto con uno spillo mantiene i bordi molto netti, a differenza di un foro fatto su un foglio di cartone, che darebbe bordi dai contorni sfumati che causerebbero immagini senza nitidezza.
il disegno riporta la formula per ricavare il diaframma in funzione del diametro del foro e della distanza foro-pellicola.
Le quote si intendono in millimetri (per es. 200/0,5=f400 ....!)
Se qualcuno in vena di usare la dote dell'osservazione vi ha fatto caso, dai vecchi balconi delle case di campagna, in estate, in una giornata di sole cocente, un piccolo forellino nel legno proietta l'immagine del paesaggio esterno sulla parete opposta nella stanza, ovviamente capovolto e riflesso.
Questa è la prima immmagine, la prima foto in assoluto, fatta.
L'autore è Nièpce, fatta nel 1826, ed il tempo di esposizione fu di 8 ore.
Per la ritrattistica, furono costruiti ed usati dei supporti metallici dove appoggiare il capo per mantenere ben ferma la posizione.
sergio
Proietta un'immagine sempre a fuoco sul fondo di una camera obscura.
La distanza tra il fondo ed il foro determina l'angolo di ripresa, la luminosità è molto ridotta date le dimensioni del foro, sull'ordine dei decimi di millimetro.
Diametri maggiori non darebberop vantaggi perchè la nitidezza dell'immagine svanirebbe ben presto.
Conviene usare un foglio di carta d'alluminio (domopack) perchè il forellino fatto con uno spillo mantiene i bordi molto netti, a differenza di un foro fatto su un foglio di cartone, che darebbe bordi dai contorni sfumati che causerebbero immagini senza nitidezza.
il disegno riporta la formula per ricavare il diaframma in funzione del diametro del foro e della distanza foro-pellicola.
Le quote si intendono in millimetri (per es. 200/0,5=f400 ....!)
Se qualcuno in vena di usare la dote dell'osservazione vi ha fatto caso, dai vecchi balconi delle case di campagna, in estate, in una giornata di sole cocente, un piccolo forellino nel legno proietta l'immagine del paesaggio esterno sulla parete opposta nella stanza, ovviamente capovolto e riflesso.
Questa è la prima immmagine, la prima foto in assoluto, fatta.
L'autore è Nièpce, fatta nel 1826, ed il tempo di esposizione fu di 8 ore.
Per la ritrattistica, furono costruiti ed usati dei supporti metallici dove appoggiare il capo per mantenere ben ferma la posizione.
sergio
Sergio ottimo experience,una tecnica che non conoscevo,quindi a questo punto chiedo scusa a Rozzo Bassotto se non ho capito le sue intenzioni.Prova e facci vedere di cosa si tratta.