QUOTE(__Claudio__ @ Dec 9 2005, 06:04 PM)
Se si fotografa solo per se stessi si può senza meno decidere il come e il perchè. Resta in piedi il problema più grande, lo scopo per cui si fotografa è quello di comunicare o di esprimersi?
Ciao Claudio
La risposta alla tua ultima questione è molto semplice...se ci si esprime utilizzando correttamente un linguaggio comune e quindi conosciuto si comunica, se invece l'esprimersi comporta l'utilizzo di criteri di comunicazione soggettivi, il messaggio non può essere compreso ma interpretato con tutti i problemi che ciò comporta.
Per questo motivo dico da tempo che anche il criterio di giudizio di una immagine non può che essere oggettivo...se il fotografo ha utilizzato correttamente il linguaggio l'immagine è oggettivamente riuscita nel senso che comunica (emozioni, allegria, sentimento, angoscia...) ed è quindi oggettivamente bella, se invece il fotografo non è stato capace o non ha voluto utilizzare correttamente un linguaggio comune, l'immagine potrà essere considerata "soggettivamente" riuscita e "soggettivamente" bella ,ma solo da chi conosce quel tipo di linguaggio cioè esclusivamente dal fotografo che l'ha creato.
Io invece affronterei un altro problema che non riguarda la scrittura dell'immagine, ma la sua lettura...
Le fotografie, semplificando molto il discorso,credo possano essere paragonate ad una sorta di ideogramma (L’ideogramma è la rappresentazione grafica di un’idea, e i tratti successivi di cui si compone narrano una vera e propria storia.)
Gli ideogrammi più semplici siamo in grado praticamente tutti di leggerli ad es.la rappresentazione grafica di una freccia che indica una direzione, sappiamo tutti come interpretarla....ma quelli più complessi?
Ogni particolare , ogni colore , ogni pixel di una fotografia può rappresentare un'idea, un concetto...quale grado di conoscenza abbiamo noi di questa immensa struttura "culturale" per poter dire di essere in grado di leggere un'immagine...
Facendo un nuovo paragone con la scrittura...cosa siamo in grado di leggere ....fumetti, quotidiani , riviste, o libri?....quante parole conosciamo per poter dire di saper leggere...comprendendo un periodo semplice o complesso...
Una risposta precisa non è possibile darla...si può però fare una media...e da questa media capire perchè certe immagini piacciono tanto , sempre ed a tutti e perchè altre risultano più ostiche e si tiri in ballo la soggettività nel loro giudizio...
Mi viene in mente la "Critica della ragion pura" di Kant...un gran bel libro...dicono
marco
mmfr
nb: sono stato prolisso...la comunicazione web dovrebbe essere molto più stringata per funzionare
QUOTE(mmfr @ Dec 10 2005, 10:49 PM)
Ciao Claudio
La risposta alla tua ultima questione è molto semplice...se ci si esprime utilizzando correttamente un linguaggio comune e quindi conosciuto si comunica, se invece l'esprimersi comporta l'utilizzo di criteri di comunicazione soggettivi, il messaggio non può essere compreso ma interpretato con tutti i problemi che ciò comporta.
Per questo motivo dico da tempo che anche il criterio di giudizio di una immagine non può che essere oggettivo...se il fotografo ha utilizzato correttamente il linguaggio l'immagine è oggettivamente riuscita nel senso che comunica (emozioni, allegria, sentimento, angoscia...) ed è quindi oggettivamente bella, se invece il fotografo non è stato capace o non ha voluto utilizzare correttamente un linguaggio comune, l'immagine potrà essere considerata "soggettivamente" riuscita e "soggettivamente" bella ,ma solo da chi conosce quel tipo di linguaggio cioè esclusivamente dal fotografo che l'ha creato.
Io invece affronterei un altro problema che non riguarda la scrittura dell'immagine, ma la sua lettura...
Le fotografie, semplificando molto il discorso,credo possano essere paragonate ad una sorta di ideogramma (L’ideogramma è la rappresentazione grafica di un’idea, e i tratti successivi di cui si compone narrano una vera e propria storia.)
Gli ideogrammi più semplici siamo in grado praticamente tutti di leggerli ad es.la rappresentazione grafica di una freccia che indica una direzione, sappiamo tutti come interpretarla....ma quelli più complessi?
Ogni particolare , ogni colore , ogni pixel di una fotografia può rappresentare un'idea, un concetto...quale grado di conoscenza abbiamo noi di questa immensa struttura "culturale" per poter dire di essere in grado di leggere un'immagine...
Facendo un nuovo paragone con la scrittura...cosa siamo in grado di leggere ....fumetti, quotidiani , riviste, o libri?....quante parole conosciamo per poter dire di saper leggere...comprendendo un periodo semplice o complesso...
Una risposta precisa non è possibile darla...si può però fare una media...e da questa media capire perchè certe immagini piacciono tanto , sempre ed a tutti e perchè altre risultano più ostiche e si tiri in ballo la soggettività nel loro giudizio...
Mi viene in mente la "Critica della ragion pura" di Kant...un gran bel libro...dicono
marco
mmfr
nb: sono stato prolisso...la comunicazione web dovrebbe essere molto più stringata per funzionare
La risposta alla tua ultima questione è molto semplice...se ci si esprime utilizzando correttamente un linguaggio comune e quindi conosciuto si comunica, se invece l'esprimersi comporta l'utilizzo di criteri di comunicazione soggettivi, il messaggio non può essere compreso ma interpretato con tutti i problemi che ciò comporta.
Per questo motivo dico da tempo che anche il criterio di giudizio di una immagine non può che essere oggettivo...se il fotografo ha utilizzato correttamente il linguaggio l'immagine è oggettivamente riuscita nel senso che comunica (emozioni, allegria, sentimento, angoscia...) ed è quindi oggettivamente bella, se invece il fotografo non è stato capace o non ha voluto utilizzare correttamente un linguaggio comune, l'immagine potrà essere considerata "soggettivamente" riuscita e "soggettivamente" bella ,ma solo da chi conosce quel tipo di linguaggio cioè esclusivamente dal fotografo che l'ha creato.
Io invece affronterei un altro problema che non riguarda la scrittura dell'immagine, ma la sua lettura...
Le fotografie, semplificando molto il discorso,credo possano essere paragonate ad una sorta di ideogramma (L’ideogramma è la rappresentazione grafica di un’idea, e i tratti successivi di cui si compone narrano una vera e propria storia.)
Gli ideogrammi più semplici siamo in grado praticamente tutti di leggerli ad es.la rappresentazione grafica di una freccia che indica una direzione, sappiamo tutti come interpretarla....ma quelli più complessi?
Ogni particolare , ogni colore , ogni pixel di una fotografia può rappresentare un'idea, un concetto...quale grado di conoscenza abbiamo noi di questa immensa struttura "culturale" per poter dire di essere in grado di leggere un'immagine...
Facendo un nuovo paragone con la scrittura...cosa siamo in grado di leggere ....fumetti, quotidiani , riviste, o libri?....quante parole conosciamo per poter dire di saper leggere...comprendendo un periodo semplice o complesso...
Una risposta precisa non è possibile darla...si può però fare una media...e da questa media capire perchè certe immagini piacciono tanto , sempre ed a tutti e perchè altre risultano più ostiche e si tiri in ballo la soggettività nel loro giudizio...
Mi viene in mente la "Critica della ragion pura" di Kant...un gran bel libro...dicono
marco
mmfr
nb: sono stato prolisso...la comunicazione web dovrebbe essere molto più stringata per funzionare
Non ricominciamo, eh?!?
Sulla "lettura" della fotografia c'era già questo thread... Perché non lo rilanci con questa analogia dell'ideogramma, che trovo molto interessante?
...E magari ci facciamo anche un thread sulle distinzioni fra "giudizio" e "lettura"... Troppo spesso le due cose sono intese come sinonimi, ma non lo sono affatto!
QUOTE(__Claudio__ @ Dec 9 2005, 06:04 PM)
Se devo essere sincero mi piace più questa seconda versione dello stesso scatto MA: è importante che piaccia agli altri? O è più importante che la foto richiami a chi lo scatto ha effettuato le sensazioni e le emozioni provate in quel momento producendo poi una stampa di conseguenza?
E' uno di quelle domande che difficilmente trova risposta serena e sincera. Se si fotografa per comunicare bisognerebbe sempre tener presente il proprio interesse che è quello di mediare, attraverso lo scatto, il proprio modo di vedere e interpretare. Se si fotografa solo per se stessi si può senza meno decidere il come e il perchè. Resta in piedi il problema più grande, lo scopo per cui si fotografa è quello di comunicare o di esprimersi?
E' uno di quelle domande che difficilmente trova risposta serena e sincera. Se si fotografa per comunicare bisognerebbe sempre tener presente il proprio interesse che è quello di mediare, attraverso lo scatto, il proprio modo di vedere e interpretare. Se si fotografa solo per se stessi si può senza meno decidere il come e il perchè. Resta in piedi il problema più grande, lo scopo per cui si fotografa è quello di comunicare o di esprimersi?
QUOTE(mmfr @ Dec 10 2005, 10:49 PM)
Ciao Claudio
La risposta alla tua ultima questione è molto semplice...se ci si esprime utilizzando correttamente un linguaggio comune e quindi conosciuto si comunica, se invece l'esprimersi comporta l'utilizzo di criteri di comunicazione soggettivi, il messaggio non può essere compreso ma interpretato con tutti i problemi che ciò comporta.
Per questo motivo dico da tempo che anche il criterio di giudizio di una immagine non può che essere oggettivo...se il fotografo ha utilizzato correttamente il linguaggio l'immagine è oggettivamente riuscita nel senso che comunica (emozioni, allegria, sentimento, angoscia...) ed è quindi oggettivamente bella, se invece il fotografo non è stato capace o non ha voluto utilizzare correttamente un linguaggio comune, l'immagine potrà essere considerata "soggettivamente" riuscita e "soggettivamente" bella ,ma solo da chi conosce quel tipo di linguaggio cioè esclusivamente dal fotografo che l'ha creato.
Io invece affronterei un altro problema che non riguarda la scrittura dell'immagine, ma la sua lettura...
Le fotografie, semplificando molto il discorso,credo possano essere paragonate ad una sorta di ideogramma (L’ideogramma è la rappresentazione grafica di un’idea, e i tratti successivi di cui si compone narrano una vera e propria storia.)
Gli ideogrammi più semplici siamo in grado praticamente tutti di leggerli ad es.la rappresentazione grafica di una freccia che indica una direzione, sappiamo tutti come interpretarla....ma quelli più complessi?
Ogni particolare , ogni colore , ogni pixel di una fotografia può rappresentare un'idea, un concetto...quale grado di conoscenza abbiamo noi di questa immensa struttura "culturale" per poter dire di essere in grado di leggere un'immagine...
Facendo un nuovo paragone con la scrittura...cosa siamo in grado di leggere ....fumetti, quotidiani , riviste, o libri?....quante parole conosciamo per poter dire di saper leggere...comprendendo un periodo semplice o complesso...
Una risposta precisa non è possibile darla...si può però fare una media...e da questa media capire perchè certe immagini piacciono tanto , sempre ed a tutti e perchè altre risultano più ostiche e si tiri in ballo la soggettività nel loro giudizio...
Mi viene in mente la "Critica della ragion pura" di Kant...un gran bel libro...dicono
marco
mmfr
nb: sono stato prolisso...la comunicazione web dovrebbe essere molto più stringata per funzionare
La risposta alla tua ultima questione è molto semplice...se ci si esprime utilizzando correttamente un linguaggio comune e quindi conosciuto si comunica, se invece l'esprimersi comporta l'utilizzo di criteri di comunicazione soggettivi, il messaggio non può essere compreso ma interpretato con tutti i problemi che ciò comporta.
Per questo motivo dico da tempo che anche il criterio di giudizio di una immagine non può che essere oggettivo...se il fotografo ha utilizzato correttamente il linguaggio l'immagine è oggettivamente riuscita nel senso che comunica (emozioni, allegria, sentimento, angoscia...) ed è quindi oggettivamente bella, se invece il fotografo non è stato capace o non ha voluto utilizzare correttamente un linguaggio comune, l'immagine potrà essere considerata "soggettivamente" riuscita e "soggettivamente" bella ,ma solo da chi conosce quel tipo di linguaggio cioè esclusivamente dal fotografo che l'ha creato.
Io invece affronterei un altro problema che non riguarda la scrittura dell'immagine, ma la sua lettura...
Le fotografie, semplificando molto il discorso,credo possano essere paragonate ad una sorta di ideogramma (L’ideogramma è la rappresentazione grafica di un’idea, e i tratti successivi di cui si compone narrano una vera e propria storia.)
Gli ideogrammi più semplici siamo in grado praticamente tutti di leggerli ad es.la rappresentazione grafica di una freccia che indica una direzione, sappiamo tutti come interpretarla....ma quelli più complessi?
Ogni particolare , ogni colore , ogni pixel di una fotografia può rappresentare un'idea, un concetto...quale grado di conoscenza abbiamo noi di questa immensa struttura "culturale" per poter dire di essere in grado di leggere un'immagine...
Facendo un nuovo paragone con la scrittura...cosa siamo in grado di leggere ....fumetti, quotidiani , riviste, o libri?....quante parole conosciamo per poter dire di saper leggere...comprendendo un periodo semplice o complesso...
Una risposta precisa non è possibile darla...si può però fare una media...e da questa media capire perchè certe immagini piacciono tanto , sempre ed a tutti e perchè altre risultano più ostiche e si tiri in ballo la soggettività nel loro giudizio...
Mi viene in mente la "Critica della ragion pura" di Kant...un gran bel libro...dicono
marco
mmfr
nb: sono stato prolisso...la comunicazione web dovrebbe essere molto più stringata per funzionare
QUOTE(twinsouls @ Dec 10 2005, 10:57 PM)
Non ricominciamo, eh?!?
Sulla "lettura" della fotografia c'era già questo thread... Perché non lo rilanci con questa analogia dell'ideogramma, che trovo molto interessante?
...E magari ci facciamo anche un thread sulle distinzioni fra "giudizio" e "lettura"... Troppo spesso le due cose sono intese come sinonimi, ma non lo sono affatto!
A me sembra sempre una ciotola piena di panna montata... arislurp...
Non me ne avere, Lambretta, vedo la panna ma non vedo la ciotola!
QUOTE(margior @ Dec 11 2005, 12:49 AM)
Non me ne avere, Lambretta, vedo la panna ma non vedo la ciotola!
L'importante è il contenuto non il contenitore...
QUOTE(Fedro @ Dec 8 2005, 10:20 AM)
Bellissima Marco, eri sul monte Pedavena?
Mi piace particolarmente la fusione tra il mare di nuvole ed il cielo, non capita certo tutti i giorni un panorama di questo genere.
Interessante poi il contrasto tra il nitido pino in primo piano e lo sfondo ovattato: certezza ed incertezza!
Compimenti
Paolo
intendi la pala pedavena? no, ero su un costone del monte Grappa.
grazie anche a te !!
grazie anche a te !!
Ritorno volentieri anche io su questo scatto bello...e controverso!
L'apparente disorientamento che ci coglie nel guardarlo potrebbe nascere dal fatto che alcuni piani si uniscono, invertendosi. Mi spiego...
Siamo in alto con Fedro, ma nella foto stiamo nel terzo inferiore controluce (larice e su un secondo piano profilo della montagna): sotto di noi nella realtà ma sopra di noi nella foto il mare di nuvole nel secondo terzo si unisce ad un cielo che, come è stato osservato, dovrebbe essere terso (e quindi più scuro). In realtà "quel" cielo nella foto ci è negato, in favore proprio di una fusione che ricaccia il cielo in basso a "far parte" del mare di nuvole, e spinge le nuvole in alto a "far parte" del cielo.
Questi due terzi di foto di mondo "dell'opaco e dell'indistinto" personalmente anche io li trovo...lo so, è un paradosso!...un po' confusi, ma non è certo "colpa" di Fedro...e credo che l'esperimento di questo scatto "anomalo" potrà essere ripetuto ancora trovando condizioni ambientali più favorevoli.
Buona serata
L'apparente disorientamento che ci coglie nel guardarlo potrebbe nascere dal fatto che alcuni piani si uniscono, invertendosi. Mi spiego...
Siamo in alto con Fedro, ma nella foto stiamo nel terzo inferiore controluce (larice e su un secondo piano profilo della montagna): sotto di noi nella realtà ma sopra di noi nella foto il mare di nuvole nel secondo terzo si unisce ad un cielo che, come è stato osservato, dovrebbe essere terso (e quindi più scuro). In realtà "quel" cielo nella foto ci è negato, in favore proprio di una fusione che ricaccia il cielo in basso a "far parte" del mare di nuvole, e spinge le nuvole in alto a "far parte" del cielo.
Questi due terzi di foto di mondo "dell'opaco e dell'indistinto" personalmente anche io li trovo...lo so, è un paradosso!...un po' confusi, ma non è certo "colpa" di Fedro...e credo che l'esperimento di questo scatto "anomalo" potrà essere ripetuto ancora trovando condizioni ambientali più favorevoli.
Buona serata
La postproduzione ha modificato lo scatto rendendo le due foto completamente diverse e trasmettono sensazioni completamente diverse. Non si può dire quale sia più bella ma quale si preferisce. io preferisco la prima per quel orizzonte indefinito sfumato che contrasta con l'albero e con il profilo della montagna. Proprio questa composizione riesce a trasmettere le sensazioni di pace e tranquillità di isolamento e immersione nella montagna. La seconda foto, altretanto bella non riesce a farlo. E' più corretta forse come ma a me trasmette più sensazioni di isolamento e sofferenza. Io la penso così forse dipende pure dallo stato d'animo di chi vede le immagini ed io in questi giorni ho proprio bisogno di pace, magari sulla cima di una bella montagna.
PS sono un appassionato dle mare, sono nato in riva al mare e di solito ritrovo queste sensazioni quando faccio apnea. Le tue foto Marco mi stanno facendo apprezzare la montagna e capisca come poi non siano diverse se quello che cerchiamo e la stessa cosa.
Grazie.
PS sono un appassionato dle mare, sono nato in riva al mare e di solito ritrovo queste sensazioni quando faccio apnea. Le tue foto Marco mi stanno facendo apprezzare la montagna e capisca come poi non siano diverse se quello che cerchiamo e la stessa cosa.
Grazie.
Marco questa me l'ero persa complimenti bellissimo scatto, preferisco la prima è più "leggera"
Buone foto a tutti andreotto
Buone foto a tutti andreotto
Ciao Marco, delle 2 preferisco la versione piu' contrastata, ovvero la seconda. Cosa mi suscita? Ammirazione per te ed un sensazione di pace e silenzio che invidio a chi riesce a raggiungere le vette....
Complimenti Marco! Sei sempre grande!
.oesse.
Complimenti Marco! Sei sempre grande!
.oesse.