Appollaiato sul tufo che frana, un borgo di 8 abitanti pieno di sorprese.
Il colle tufaceo su cui sorge Civita è minato alla base dalla continua erosione di due torrentelli che scorrono nelle valli sottostanti e dall’azione delle piogge e del vento: si sta dunque sgretolando, lentamente ma inesorabilmente.
Il borgo, dove resistono a vivere poche famiglie, sta franando, evaporando - si sta smarrendo: domani non sarà che un miraggio, come i sogni più belli, come Venezia (anch’essa condannata dalle acque), come tutto ciò che rivela la fragilità, l’impotenza umana.
La più bella definizione di Civita è del suo figlio Bonaventura Tecchi: “la città che muore”.
Il destino quasi segnato del luogo, il paesaggio irreale dei calanchi argillosi che assediano il borgo, i loro colori tetri che contrastano con quelli dorati del tufo, fanno di Civita un luogo unico, solare e crepuscolare insieme, vivo o spettrale, a seconda dell’umore di chi la guarda dal precipizio del Belvedere, conclusione “aerea” - quasi - del centro storico di Bagnoregio che inizia dalla splendida porta Albana.
Di fronte al Belvedere, collegata al mondo da un unico e stretto ponte di 300 metri, ecco Civita, appoggiata dolcemente su un cocuzzolo, col suo ciuffo di case medievali.
Panorama
Ingrandimento full detail : 646.9 KB
La statua con le parole di Bonaventura Tecchi
Ingrandimento full detail : 481.4 KB
Il brutto ponte che porta all Civita
Ingrandimento full detail : 599.3 KB
La porta di accesso
Ingrandimento full detail : 594.7 KB
La piazzetta
Ingrandimento full detail : 981.9 KB
La chiesa
Ingrandimento full detail : 637.2 KB
Una laterale
Ingrandimento full detail : 603.8 KB
Un angoletto
Ingrandimento full detail : 578.5 KB
Ancora una laterale
Ingrandimento full detail : 568 KB
Il pavimento di basalto forma caratteristiche chiazze
Ingrandimento full detail : 575.2 KB
Tipico tunnel medioevale tra le case
Ingrandimento full detail : 615.8 KB
Il ritorno a Bagnoregio ed all'automobile
Ingrandimento full detail : 612 KB
Spero di aver saputo descrivere con le immagini questo luogo.
Sandro
Il colle tufaceo su cui sorge Civita è minato alla base dalla continua erosione di due torrentelli che scorrono nelle valli sottostanti e dall’azione delle piogge e del vento: si sta dunque sgretolando, lentamente ma inesorabilmente.
Il borgo, dove resistono a vivere poche famiglie, sta franando, evaporando - si sta smarrendo: domani non sarà che un miraggio, come i sogni più belli, come Venezia (anch’essa condannata dalle acque), come tutto ciò che rivela la fragilità, l’impotenza umana.
La più bella definizione di Civita è del suo figlio Bonaventura Tecchi: “la città che muore”.
Il destino quasi segnato del luogo, il paesaggio irreale dei calanchi argillosi che assediano il borgo, i loro colori tetri che contrastano con quelli dorati del tufo, fanno di Civita un luogo unico, solare e crepuscolare insieme, vivo o spettrale, a seconda dell’umore di chi la guarda dal precipizio del Belvedere, conclusione “aerea” - quasi - del centro storico di Bagnoregio che inizia dalla splendida porta Albana.
Di fronte al Belvedere, collegata al mondo da un unico e stretto ponte di 300 metri, ecco Civita, appoggiata dolcemente su un cocuzzolo, col suo ciuffo di case medievali.
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La statua con le parole di Bonaventura Tecchi
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Il brutto ponte che porta all Civita
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La porta di accesso
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La piazzetta
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La chiesa
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Una laterale
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Un angoletto
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Ancora una laterale
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Il pavimento di basalto forma caratteristiche chiazze
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Tipico tunnel medioevale tra le case
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Il ritorno a Bagnoregio ed all'automobile
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Spero di aver saputo descrivere con le immagini questo luogo.
Sandro
Splendido borgo Civita. Da visitare. Le immagini che ne hai tratto sono, secondo me, descrittive del posto. Il B.N. non mi convince ma si sa, il B.N. è una pura interpretazione.
Ringrazio Claudio ed in modo particolare tutti quelli che nel bene o nel male hanno lasciato il loro commento!
Grazie a tutti e saluti
Grazie a tutti e saluti
a giuducare dalle belle immagini, deve essere un posto fantastico.
il posto è splendido, da lontano appare irreale in un panorama lunare, all'interno si respira un'aria bellissima, a parte nei giorni di festa in cui si trasforma in un posto turistico fastidioso (ci sono ancora le signore anziane che ti chiedono soldi per farti vedere la cantina?).
Belle le foto, riescono a descrivere molto bene l'atmosfera che si respira.
Belle le foto, riescono a descrivere molto bene l'atmosfera che si respira.