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Esperimenti Con Gli Spazi Colore
Scatti in modalità diverse
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Andrea L.R.
Messaggio: #1
Sto facendo degli “esperimenti” con gli spazi colore cercando di riassumere tutto ciò che ho letto a tal proposito sul forum.

Ho scattato una foto in modalità Manuale con spazio colore settato su sRGB Ia e una con spazio colore Adobe 1998.

Aperte in Capture e salvate in TIFF senza elaborazione alcuna.
Aperte successivamente in Photoshop CS (spazio di lavoro Adobe 1998 come da consigli Marco Negri et alia) per un confronto.

Ho verificato le seguenti cose :

1. le due immagini (contenenti i colori omogenei giallo, rosso e blu) appaiono identiche in photoshop .
2. aperte in windows invece appare molto diverso il rosso, mentre blu e giallo sono quasi identici. (il rosso è più scuro nella foto con spazio colore sRGB).

3. Assegnando (mode  assign profile) in photoshop lo spazio colore sRGB alla foto con spazio colore Adobe 1998 il rosso si satura molto e diventa più vivo (ciò a conferma di ciò che si diceva in altre discussioni sulla conversione) , con il procedimento inverso diventa più scuro.

Quello che mi chiedevo (sto attendendo info dal mio lab per sapere se accetta le foto in Adobe RGB) sperando di non dire un eresia, è come mai le due foto non manipolate aperte in photoshop siano identiche avendo spazi colore diversi e invece come mai Windows Xp faccia tale modifica sul rosso come per altro Nikon View.

Non vuole essere l’ennesimo post sui profili, piuttosto un post di riflessione.

Grazie per l’attenzione.
Matteo Barducci
Messaggio: #2
Il fenomeno è perfettamente normale, ed è derivato dal fatto che PS è un programma "ICC Aware" mentre Windows non lo è...
Mi spiego meglio: in pratica PS, in fase di apertura dell'immagine, "adatta" la foto con lo spazio di colore Adobe in modo che le sfumature che esulano dallo spazio colore sRGB(più o meno quello del monitor) possano rientrare nella gamma di quelle visualizzabili. Purtroppo il monitor è l'anello debole della catena, in quanto anche prodotti decisamente professionali(e costosi) arrivano a malapena a "sfiorare" lo spazio di colore Adobe RGB. Windows invece non tiene conto del profilo incorporato nell'immagine e la apre tranquillamente codificando le sfumature come fossero sRGB, per questo vedi tutto più opaco e senza vita.

Tieni presente che non è che scattando in modalità differenti aggiungi o togli sfumature alla tua foto: ciò che fai è semplicemente assegnare un codice univoco ad ogni sfumatura contenuta nella foto secondo quelle contenute nello spazio di colore prescelto(meno in sRGB, di più in Adobe 1998). Quelle che non ci stanno non vengono catalogate e vengono perse le informazioni su quel colore(se il file è un .JPG) oppure semplicemente vengono conservate ma non sono sfruttabili(.NEF). Questo per indicarti che in realtà probabilmente la tua macchina potrebbe anche riprodurre una gamma di colori ancora più estesa, se disponesse di un profilo colore personalizzato(che però è possibile costruire, anche se non facilmente)
chopin
Messaggio: #3
QUOTE
Quelle che non ci stanno non vengono catalogate e vengono perse le informazioni su quel colore(se il file è un .JPG) oppure semplicemente vengono conservate ma non sono sfruttabili(.NEF).



Un attimo, facciamo chiarezza.

Producendo una immagine in .jpg, la compressione jpg effettua per caso una conversione a spazio di colore sRGB, anche se io avevo impostato spazio Adobe ?

Se si, allora è più corretto dire che l'informazione di clore che esce dallo spazio sRGB viene "compressa" nello spazio stesso e non che l'informazione viene persa.

Non ti pare , Matteo ?

Oppure mi sfugge qualcosa ?

Enzo
Matteo Barducci
Messaggio: #4
Non confondiamo la compressione .JPG con il tag degli spazi colore...

La prima è il risultato dell'applicazione di un algoritmo che riduce la dimensione del file "riducendo" ad uno soltanto i pixel similari adiacenti che compaiono in un immagine: detto questo, si ha perdita di qualità con la comparsa dei tipici "quadrettoni" dovuti al risultato della compressione. Lo spazio colore in cui è taggata l'immagine non viene minimamente modificato.

Per fare un esempio pratico, supponiamo che applicare uno spazio colore ad una immagine sia come applicare ad ogni sfumatura di colore dell'immagine stessa un cartellino con un numero, scelto fra quelli di un catalogo. Il catalogo sRGB è più piccolo di quello Adobe RGB.
Il bravo omino che deve mettere i cartellini ovviamente, quando individuerà l'esatto colore sul catalogo, apporrà la targhetta giusta, ma cosa farà quando non troverà esattamente quella sfumatura? Metterà la targhetta del colore che più si avvicina...

E' ovvio che quindi la stessa immagine taggata in sRGB avrà gli stessi colori di una taggata in Adobe RGB, solo che molte sfumature individualmente presenti e riconoscibili in Adobe sRGB saranno trattate come un'unica informazione in sRGB. E' per questo che effettuando lavori di editing in uno spazio "ristretto" come sRGB non si potrà godere di tutte le variazioni di colore effettivamente presenti nell'immagine stessa. Un esempio pratico: "stirando" un istogramma saranno evidentissime i buchi all'interno di esso(peggio ancora se il file è ad 8 bit/colore): li si è verificata perdita di informazioni non recuperabile.

La differenza fra scattare in .JPG e farlo in .NEF, sempre ricorrendo ai cartellini, è che nel primo caso quelli sono "incollati" e non si possono spostare, mentre nel secondo, cambiando "catalogo"(spazio colore) possono essere riposizionati.
Andrea L.R.
Messaggio: #5
grazie Matteo,
sei stato più che esaustivo!

Grazie davvero!
Andrea
chopin
Messaggio: #6
Grazie, Matteo !

Finalmente una persona che si spiega in modo efficace corretto ed esaustivo.

Il paragone dei cartellini con il numero è molto simpatico e "divertente" il fatto che in effetti, non si tratta di un paragone, si tratta proprio di codifica a numeri !!!!

Penso che tu sia un ingegnere più che un fotografo.

Quello che ora mi chiedo (o meglio di cui chiedo conferma) è :

se lo spazio colore del mio monitor è addirittura un sottoinsieme dello spazio colore sRGB, allora che vantaggio ho a settare Adobe RGB in photoshop ?

IN ogni caso i colori "estesi" non li vedrò mai sul monitor !!!

Posso al massimo sperare che, pur vedendo il cartellino che più si avvicina, in stampa recuperi il colore vero o della immagine originale o di quella post-processata.

Right ?

Se invece imposto adobe sRGB in PS con una immagine presa in sRGB, ho una esaltazione incorretta (un po' come sentire la musica sulle vecchie cassette senza il dolby su cassette registrate co esso, tanto per fare paragoni con un altro campo).

Il fatto è che, impostando Adove RGB sul monitor mio (che non può riprodurlo) in ogni caso ottengo risultati che mi sembrano più naturali/piacevoli ma che, seguenoo i ragionamenti di prima, DEVONO eseere incorretti.

Va beh, si vede che è un effetto psicoottico, così come, da ragazzo, amavo levare il dolby anche ai nastri che lo avevano !!!

Ahahah !

Enzo

Matteo Barducci
Messaggio: #7
Right.

Il vantaggio è che se anche non potrai vedere tutte le informazioni colore della foto a video, quando le andrai a stampare potrai riprodurre tutte le informazioni che non sono visualizzabili. E' per questo che una foto che vedi splendidamente a video poi è difficile renderla tale e quale in stampa!

Per il discorso di un file sRGB convertito in Adobe RGB, non avrai alcuna differenza, perchè essendo il primo un sottoinsieme del secondo, aprendo un file con meno "cartellini" quelli rimarranno tali e quali anche nello spazio di colore più ampio. In sostanza, convertire un immagine .JPG con un tag sRGB(e quindi le informazioni colore che esulano questo spazio sono state mappate nello spazio colore del tag e sono irrimediabilmente perdute) in Adobe RGB non provoca nessun cambiamento rispetto alla stessa aperta nello spazio colore di lavoro coincidente. Il discorso delicato è invece l'inverso, quando hai un immagine taggata in uno spazio ampio (tipo Adobe RGB) aperta in uno spazio di lavoro più ristretto (sRGB): è qui ch entra in gioco il motore di conversione e l'intento: quelli usati in fotografia sono "percettivo" e "colorimetrico relativo" più la spunta della conversione del punto di nero, ma a questo punto si va nell'esoterico...
zalacchia
Messaggio: #8
QUOTE (Matteo Barducci @ Jan 21 2005, 01:05 AM)
....Il vantaggio è che se anche non potrai vedere tutte le informazioni colore della foto a video, quando le andrai a stampare potrai riprodurre tutte le informazioni che non sono visualizzabili....

mmm.... hmmm.gif ...in effetti....

Dipende sempre su che stampante si finisce il lavoro.

Personalmente stampando tanto tramite laboratorio (stampante QSS) su carta fotosensibile mi trovo benissimo con lo spazio colore sRGB.

L'eteso gammut dello spazio Adobe RGB, oltre che per la conversione CMYK, di cui non andiamo a parlare, può essere stampato in qualche modo? se si con che stampanti?

In parole povere:

1) Una macchina da stampa tipo fotolab ha un gammut più ampio o ristretto dell' sRGB?

2) E una stampante casalinga di buon livello, a sei o più colori?

È un dubbio a cui non ho ancora trovato risposta.

Ciao
Stefano Z.
Andrea L.R.
Messaggio: #9
ciao,
la mia photosmart 8450 gestisce l'ADOBE 1998.
e vi garantisco, la prova l'ho fatta ieri, che è un'altra cosa anche rispeto al mio ottimo lab : avevo rossi fosforescenti che la stampante ha reso perfettamente!
cosa che il lab sulla stessa foto ha scurito, a prova di quello che dicevo sopra nelle prove.

Matteo Barducci
Messaggio: #10
Le stampanti consumer hi-end oggi sono capaci di riprodurre una gamma di sfumature ben più ampia dello spazio sRGB, anche se magari non tutto lo spazio colore Adobe RGB... Alcune sono più "forti" nella gamma di colori caldi, altri in quelli freddi. HP ha fatto un eccellente lavoro di profilatura della stampante nel modello Photosmart 8450gp e non mi stupirei se su alcuni supporti speciali(la gamma di colori riproducibile è dipendente anche dal tipo di carta utilizzato...) potesse "sforare" anche lo spazio di colore Adobe RGB. Per esempio la mia EPSON Stylus Photo 2100 con un tipo particolare di carta ha una gamma nel blu/violetto estesissima, davvero difficile da gestire. In questi casi l'unica soluzione per sfruttare al meglio la stampante(ma anche la macchina fotografica: per questo andrebbe creato un profilo ad "hoc" per ogni condizione di scatto!) è di usare uno spazio colore più ampio di Adobe RGB che contenga tutti i colori riproducibili dagli apparecchi in possesso.
zalacchia
Messaggio: #11
QUOTE (Matteo Barducci @ Jan 21 2005, 03:12 PM)
Le stampanti consumer hi-end oggi sono capaci di riprodurre una gamma di sfumature ben più ampia dello spazio sRGB, anche se magari non tutto lo spazio colore Adobe RGB... .....su alcuni supporti speciali(la gamma di colori riproducibile è dipendente anche dal tipo di carta utilizzato...) potesse "sforare" anche lo spazio di colore Adobe RGB. ....

Grazie, mi comfermi ciò che sospettavo, però per gestire al meglio un Gammut più ampio dell' sRGB occorrerebbe un monitor adeguato, che forse neppure esiste.

Ho provato a lavorare con monitor "Barco", in effetti ti accorgi che ha una gamma di sfumature più estesa, ma è difficile quantificare di quanto.

Ciao
Stefano Z.
 
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