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Domanda Per Chi Negli Anni '50 Aveva Almeno 20anni!
curiosità e supporti fotosensibili
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lhawy
Messaggio: #1
forse chi ha vissuto il 1950 da ragazzo mi può aiutare (heiheihei lo so che ci siete eh messicano.gif ), mi capita di lavorare in archivi fotografici storici e, sinceramente, qualche nozione sulla storia della fotografia credo di averla acquisita nei miei studi, così come le tecniche e i supporti che si sono succeduti nel tempo.
ebbene, la domanda da 100 milioni di dollari è: com'è possibile che nel 1950, ben 20anni dopo il tramontare di tali supporti, esistessero ancora fotografi professionisti che scattavano su lastra di vetro?? e addirittura per fare reportage! ma soprattutto, chi è che nel 1950 produceva macchine fotografiche atte ad ospitare lastre 6x9 e addirittura 18x24??? l'uomo col telo nero e la scatola di legno dovrebbe essersi estinto da decenni, eppure ho almeno 10mila negativi su lastra in vetro degli anni 50!
nonnoGG
Messaggio: #2
Per la "spuntinatura" delle foto-tessera la lastra di vetro era quanto di meglio si potesse desiderare: spalmate di trementina le affilatissime mine 4H consentivano anche di "radere" i clienti più sbadati... laugh.gif

L'adattatore per la Rollei consentiva di caricare anche la pellicola piana... smile.gif

Salutoni.

nonnoGG, I AM NIKONIST .

PS: la "planetaria" della Xerox (1960-61???) copriva il formato A3, mentre in foto industriale (es. cartografia) l'uso di lastre fino al 30x40 non era rarissimo: ottiche "macro" anche da 1000 mm! Le macchine classiche da reporter a lastre Linhof Technica e Speedgraphic...

Messaggio modificato da nonnoGG il Feb 16 2012, 11:36 PM
Giordy 58
Messaggio: #3
Boh?, sono leggermente più ...recente; non è che per caso sei in possesso di diapo intelaiate sotto vetro biggrin.gif

Certo che utilizzare quei formati per del reportage?!
lhawy
Messaggio: #4
QUOTE(nonnoGG @ Feb 16 2012, 11:32 PM) *
Per la "spuntinatura" delle foto-tessera la lastra di vetro era quanto di meglio si potesse desiderare: spalmate di trementina le affilatissime mine 4H consentivano anche di "radere" i clienti più sbadati... laugh.gif

L'adattatore per la Rollei consentiva di caricare anche la pellicola piana... smile.gif

Salutoni.

nonnoGG, I AM NIKONIST .

PS: la "planetaria" della Xerox (1960-61???) copriva il formato A3, mentre in foto industriale (es. cartografia) l'uso di lastre fino al 30x40 non era rarissimo: ottiche "macro" anche da 1000 mm! Le macchine classiche da reporter a lastre Linhof Technica e Speedgraphic...

sei una soddisfazione messicano.gif ti aspettavo! messicano.gif
quello che non riesco a capire è come in un periodo in cui la pellicola esisteva da almeno 30 anni, esistessero fotografi e attrezzature per scattare ancora su lastra di vetro, anche perchè non sto parlando di qualche foto d'architettura ogni tanto, ma di servizi di reportage da 1.000 (mille) lastre l'anno! e per dare un'idea ai meno pratici, è come se oggi si girasse uno spot pubblicitario in super8 (non per quanto riguarda la qualità - indiscussa su un formato così enorme - ma in relazione all'evoluzione tecnologica).
voglio anche sottolineare che una quarantina di lastre 6x9 arrivano a pesare comodamente 1Kg senza scatola e, considerando la delicatezza e l'esiguo spessore del vetro, credo che la scatola che le conteneva e che si portava appresso il fotografo fosse anche bella massiccia per far si che potessero essere ben protette, insomma era anche un impegno non indifferente girare con quella "tecnologia" e mi sembra assurdo che oggi esista qualcuno in grado di usarla per lavoro! (gli anni '50 sono in certo senso "oggi", non è passato poi molto tempo)
Antonio Canetti
Messaggio: #5
beh per la verità negli anni 66/67 non ricordo bene di aver usato delle lastrine in vetro 6x9 e per capire dovere la parete sensibile si doveva assaggiare(naturalmente al buoi) con la lingua il lato sensibile, mentre le lastrine più moderne c'era una una tacca in alto a destra sempre individuare il lato sensibile.

Antonio
lhawy
Messaggio: #6
QUOTE(Antonio Canetti @ Feb 17 2012, 12:06 AM) *
beh per la verità negli anni 66/67 non ricordo bene di aver usato delle lastrine in vetro 6x9 e per capire dovere la parete sensibile si doveva assaggiare(naturalmente al buoi) con la lingua il lato sensibile, mentre le lastrine più moderne c'era una una tacca in alto a destra sempre individuare il lato sensibile.

Antonio

se lecchi quelle che ho io ti prendi l'epatite messicano.gif
Antonio Canetti
Messaggio: #7
QUOTE(lhawy @ Feb 17 2012, 12:09 AM) *
se lecchi quelle che ho io ti prendi l'epatite messicano.gif



messicano.gif messicano.gif quelle... erano VERGINI messicano.gif messicano.gif

Antonio

questa me l'hai tirata bene!!!

Messaggio modificato da Antonio Canetti il Feb 17 2012, 12:15 AM
nonnoGG
Messaggio: #8
La planearità delle lastre di vetro era assolutamente superiore a qualsiasi supporto "morbido"...

La "leccatina" della gelatina era un classico, ma mica era fibra d'amianto! Più seriamente: a me riusciva molto facilmente riconoscere il lato sensibile, essendo molto metodico ed ordinato a riporre il materiale sensibile. Negli ultimi anni di supporto piano usavamo solo i kit lito, poco sensibili e maneggiabili (molto rapidamente) alla luce rossa della C. O. smile.gif

W il digitale... wink.gif

Salutoni.

nonnoGG, I AM NIKONIST .
Giordy 58
Messaggio: #9
Se da un lato riesco a capire il voler continuare ad usare una certa attrezzatura che penso in certi ambiti possa anche fornire dei buoni risultati, come diceva Nonno GG, spuntinatura, penso io anche un'ottima stabilità nell'indeformabilità del supporto (vetro) rispetto alla pellicola; quindi per foto d'architettura ecc. Mi riesce difficile comprenderne l'utilizzo nel reportage dove addirittura il 6x6 era superato dal formato Leica.

Antonio Canetti
Messaggio: #10
QUOTE(Giordy 58 @ Feb 17 2012, 12:20 AM) *
Mi riesce difficile comprenderne l'utilizzo nel reportage dove addirittura il 6x6 era superato dal formato Leica.


all'epoca l'obsolescenza delle apparecchiature era molto lenta e fino alla fine degli anni 70 la fototessera per la patente il fotografo a cui mi ero rivolto aveva ancora il Banco Ottico....altro che Polaroid

Antonio
 
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