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La Luce
qualche nozione
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Simone Cesana
Messaggio: #1
Ciao…
Nella fotografia l’elemento essenziale è la luce che con la sua presenza ci permette di catturare le immagini e di impressionarle sulla pellicola o sul sensore nelle fotocamere digitali.
La luce non è solo l’elemento essenziale della fotografia, ma è ciò che ci permette di vivere, è colei che permette la fotosintesi nelle piante che a loro volta creano ossigeno, un elemento senza il quale non potremmo vivere.
In questo post voglio aiutarvi a conoscere qualche nozione sulla luce e sull’ottica.

- UN PO’ DI NOMENCLATURA
La sorgente luminosa più importante per la vita è il Sole. Anche la Luna è un corpo celeste brillante; la Luna però, non produce luce, ma diffonde quella che riceve dal sole. Una sorgente di luce che si comporta come la Luna è detta sorgente secondaria, mentre il Sole è una sorgente primaria.
Altre sorgenti di luce primaria sono le lampadine a incandescenza, le lampade alogene, le lampade a scarica che si utilizzano per l’illuminazione stradale, i tubi fluorescenti delle insegne, i laser.
Tutti i corpi illuminati sono invece sorgenti di luce secondaria.
Quando la luce incontra un corpo solido, oppure un mezzo liquido o gassoso, può attraversarlo oppure no. Nel primo caso si dice che il corpo è trasparente, nel secondo che è opaco. L’aria, il vetro, l’acqua sono mezzi trasparenti; il legno, il muro, il cartone sono corpi opachi.
Esistono anche corpi traslucidi: sono quelli che lasciano passare la luce, ma non permettono di vedere la sorgente da cui essa proviene (vetri smerigliati, stoffe leggere, ecc…).
Quando la luce incontra un corpo opaco, essa viene riflessa o diffusa.
Se la luce è deviata in una sola direzione, allora si dice che è stata riflessa; questo accade, per esempio, quando la luce incontra uno specchio, che è un ottima superficie riflettente;
se la luce è deviata in molte direzioni, allora si dice che è stata diffusa.
La maggior parte dei corpi che ci circondano diffondano la luce che ricevono ed è per questo motivo che noi li vediamo. Per esempio carta di un libro illuminata dalla luce solare o da una lampada diffonde la luce che riceve e ci permette di vedere quello che c’è scritto sopra.




- RICEVITORI DI LUCE
L’occhio è il ricevitore naturale di luce, così come l’orecchio è il ricevitore naturale del suono. L’occhio vede sia le sorgenti primarie di luce sia quelle secondarie. In entrambi i casi, la luce che ci permette la visione non parte dai nostri occhi, ma vi arriva sopra.
Noi vediamo un oggetto perché dall’oggetto ci arriva, direttamente o indirettamente, della luce sugli occhi.
Esistono anche ricevitori artificiali di luce, che possiamo suddividere in tre gruppi:
- ricevitori di immagini, come le pellicole fotografiche, i sensori delle fotocamere, ricevitori fotochimici;
- ricevitori di segnali luminosi: fotodiodi e fotoresistenze;
- ricevitori di energia luminosa: celle fotovoltaiche e celle solari.

- LA PROPAGAZIONE RETTILINEA DELLA LUCE

Una delle caratteristiche più importanti della luce è la propagazione rettilinea nei mezzi omogenei e trasparenti. Il fatto che la luce si propaghi in linea retta risulta evidente considerando le ombre generate dagli oggetti opachi illuminati.
Una pallina da tennis è un oggetto opaco; illuminata da una sorgente quasi puntiforme, proietta su uno schermo un’ombra netta. Per ottenere l’ombra sullo schermo, tracciamo dei segmenti di retta che rappresentano i raggi luminosi.
In particolare, tracciamo le tangenti alla circonferenza che rappresenta la pallina da tennis e la prolunghiamo fino a intercettare lo schermo. Dove c’è l’ombra non arriva nessun raggio luminoso.
Se la sorgente è estesa, intorno all’ombra si forma una zona di penombra, in cui arrivano solo alcuni raggi emessi dalla sorgente.
Per costruire ombra e penombra basta considerare due punti estremi della sorgente, A e B, e tracciare le tangenti, come fatto in precedenza.
Le eclissi di Sole e di Luna sono esempi tipici di ombre e penombre.



- LA DISPERSIONE DELLA LUCE
Per via sperimentale si dimostra che un fascio di luce bianca, incidente su un prisma, viene scomposto in sette fasci che hanno colori diversi: rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto. Questo fenomeno si chiama dispersione della luce e fu studiato per primo da Newton, che chiamò spettro la distribuzione dei colori.
Sappiamo che la deviazione del fascio di luce incidente prodotta dal prisma dipende dall’indice di rifrazione del vetro.
Perciò il fatto che ci sia una dispersione dei colori, cioè che ogni colore ha una deviazione diversa, ci permette di affermare che l’indice di rifrazione dipende dal colore della luce incidente.
In particolare, il violetto viene deviato più degli altri e quindi rispetto a questo colore il vetro presenta l’indice di rifrazione maggiore.

- RAGGI RIFLESSI E RAGGI RITRATTI
Poiché la luce si propaga in linea retta, per descrivere i fenomeni legati alla sua propagazione usiamo i raggi luminosi, tenendo presente che si tratta di astrazioni.
Quando un raggio di luce incontra la superficie di separazione tra due mezzi trasparenti, per esempio aria e vetro, si verificano due fenomeni diversi: la riflessione e la rifrazione.
Una parte del raggio si riflette e torna indietro nell’aria (raggio riflesso), l’altra prosegue nel vetro cambiando direzione (raggio rifratto).
Se però il vetro è annerito da una parte, diventa uno specchio e quindi una superficie riflettente. Di conseguenza la maggior parte della luce è riflessa.

spero con questo post di avervi aiutato a capire un pò i fenomeni della luce...
quello che ho scritto è solo una piccola parte di quello che si potrebbe dire sulla luce...
ciao
simone cesana
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