Ciao a tutti,
Leggendo un post sul blog "Lo specchio incerto" relativo al cinquanternario della pubblicazione del libro "The Americans" di Robert Frank mi ha colpito una dichiarazione di Elliot Erwitt che riporto da wikipedia:
"Quality doesn't mean deep blacks and whatever tonal range. That's not quality, that's a kind of quality. The pictures of Robert Frank might strike someone as being sloppy - the tone range isn't right and things like that - but they're far superior to the pictures of Ansel Adams with regard to quality, because the quality of Ansel Adams, if I may say so, is essentially the quality of a postcard. But the quality of Robert Frank is a quality that has something to do with what he's doing, what his mind is. It's not balancing out the sky to the sand and so forth. It's got to do with intention."
Che per chi non conosce l'inglese suonerebbe più o meno così:
"Qualità non vuol dire neri profondi ed estensione tonale. Questa non è qualità, questa è un tipo di qualità. Le immagini di Robert Frank possono apparire a qualcuno come sciatte - l'estensione tonale non è giusta e cose del genere - ma esse sono di molto superiori alle immagini di Ansel Adams per quello che riguarda la qualità, perchè la qualità di Ansel Adams, se posso dirlo, è essenzialmente la qualità di una cartolina. Ma la qualità di Robert Frank è una qualità che ha a che fare con quello che sta facendo, con la sua mente. Non si tratta di come bilanciare cielo e sabbia e così via. Essa ha a che fare con le intenzioni."
Una dichiarazione del genere potrebbe scatenare un putiferio fra i sostenitori di Robet Frank e quelli di Ansel Adams, soprattutto al giorno d'oggi in cui sembra che se non ci si schieri e non si tifi non si è contenti.
Personalmente credo che siano semplicemente due modi diversi di approcciare ed intendere la fotografia, ma entrambi con una loro dignità e nel caso di questi due autori di altissima qualità (anche se di tipo diverso). Quello che mi chiedo è se la qualità di Ansel Adams e quella di Robert Frank possano trovare un punto d'incontro o se come penso siano intrinsecamente contrapposte.
Voi cosa ne pensate ?
Ciao,
Fabrizio
Leggendo un post sul blog "Lo specchio incerto" relativo al cinquanternario della pubblicazione del libro "The Americans" di Robert Frank mi ha colpito una dichiarazione di Elliot Erwitt che riporto da wikipedia:
"Quality doesn't mean deep blacks and whatever tonal range. That's not quality, that's a kind of quality. The pictures of Robert Frank might strike someone as being sloppy - the tone range isn't right and things like that - but they're far superior to the pictures of Ansel Adams with regard to quality, because the quality of Ansel Adams, if I may say so, is essentially the quality of a postcard. But the quality of Robert Frank is a quality that has something to do with what he's doing, what his mind is. It's not balancing out the sky to the sand and so forth. It's got to do with intention."
Che per chi non conosce l'inglese suonerebbe più o meno così:
"Qualità non vuol dire neri profondi ed estensione tonale. Questa non è qualità, questa è un tipo di qualità. Le immagini di Robert Frank possono apparire a qualcuno come sciatte - l'estensione tonale non è giusta e cose del genere - ma esse sono di molto superiori alle immagini di Ansel Adams per quello che riguarda la qualità, perchè la qualità di Ansel Adams, se posso dirlo, è essenzialmente la qualità di una cartolina. Ma la qualità di Robert Frank è una qualità che ha a che fare con quello che sta facendo, con la sua mente. Non si tratta di come bilanciare cielo e sabbia e così via. Essa ha a che fare con le intenzioni."
Una dichiarazione del genere potrebbe scatenare un putiferio fra i sostenitori di Robet Frank e quelli di Ansel Adams, soprattutto al giorno d'oggi in cui sembra che se non ci si schieri e non si tifi non si è contenti.
Personalmente credo che siano semplicemente due modi diversi di approcciare ed intendere la fotografia, ma entrambi con una loro dignità e nel caso di questi due autori di altissima qualità (anche se di tipo diverso). Quello che mi chiedo è se la qualità di Ansel Adams e quella di Robert Frank possano trovare un punto d'incontro o se come penso siano intrinsecamente contrapposte.
Voi cosa ne pensate ?
Ciao,
Fabrizio