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Paolo73Fina
Validating
Messaggio: #1
Ciao a tutti,
Avrei un paio di domande per gli esperti della C.O. in bianco e nero.

Prima: scannerizzando i negativi, quali sono gli interventi di elaborazione software (luminosità, contrasto, gamma) che hanno poi un corrispondente pratico in C.O.?

Secondo: è più facile stampare da un negativo poco o molto contrastato?

Tutto questo per avere del buon materiale su cui lavorare quando riusciro’ ad attrezzarmi per la stampa

GRAZIE

Paolo
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #2
Alla prima mi dispiace non so risponderti quindi passo la palla a chi si intende di camera chiara.

Alla seconda rispondo per la mia esperienza personale, ma credo comune a tutti, è sicuramente più facile un negativo "poco" contrastato. Il contasto è più facile darlo che toglierlo, anche perchè di solito in un negativo eccessivamente contrastato difettano informazioni sia nelle ombre che nelle alte luci e quel che non c'è non si può proprio inventare... biggrin.gif

Lillofox
Messaggio: #3
Dunque quando stampi un negativo in C.O. hai come variabili l'apertura del diaframma ed il tempo di esposizione (così come nello scattare una fotografia), poi c'è la gradazione della carta esistono carte a contrasto fisso, da 1 a 5, e le carte a contrasto variabile che vanno utilizzate con appositi ingranditori.
Quando usi una carta a contrasto fisso i numeri da 1 a 5 indicano :
1 una carta dove il contrasto è molto basso ovvero riproduci molti grigi ma mai toni decisi come bianchi o neri e così via fino ad arrivare a 5 dove è quasi tutto o nero o bianco, in genere l'utente medio usa una gradazione intermedia (secondo me molto piacevole da vedere), per quello che concerne l'esposizione con diaframma e tempi, in genere ogni obbiettivo ha un'apertura ideale, alla quale produce immagini migliori, ovviamente più è grande l'ingrandimento maggiore sarà (a parità di diaframma) il tempo di esposizione quindi il diaframma lo regoli per ottenere tempi di esposizione relativamente brevi che non ti diano rischio di mosso dovuto a vibrazioni varie, aperture + chiuse producono dettagli + definiti.

Per quanto riguarda la tua seconda domanda è la stessa cosa, in base al negativo ed al risultato che vuoi ottenere sceglierai la carta oppure il filtro di contrasto nel caso di ingranditori a contrasto variabile. Comunque la difficoltà è la stessa, anche se un negativo meno contrastato di dà + possibilità di scelta nel riprodurre o meno i dettagli delle alte, basse e medie luci e ti consente di utilizzare un tempo di esposizione uguale per tutta l'immagine senza dover ricorrere a mascherature varie, ovvere esporre di + le basse luci e coprire le alte per esporle di meno e non "bruciare" i dettagli

Spero di esserti stato utile biggrin.gif
Nessuno
Messaggio: #4
posso fare 1 domanda? io stampo su carta a contrasto variabile, ma mi sorge un dubbio, l'illuminazione rossa come x la carta a contrasto fisso va bene lo stesso o no?
Lillofox
Messaggio: #5
Se parli del filtro rosso sull'ingranditore sicuramente SI se parli della luce che usi per illuminare la stanza al SI lo stesso, le carte sono tutte prodotte in modo tale da non essere impressionate dalla luce Rossa e dalla luce Ambra anche se ogni marca consiglia per le proprie carte uno dei due colori, con la Ilford io non ho problemi sia con il rosso(Ingranditore) che con l'ambra(Luce ambiente)
Bin
Messaggio: #6
A me è stato detto (dal negoziante) che il ROSSO è da usare assolutamente con le carte multigrade mentre il VERDE_GIALLO con le altre (ma non con le prime). In pratica il rosso va bene per tutte il verde giallo no.
marcello1906
Messaggio: #7
scusatemi,ma il negoziante ha ragione,la luce gialla/verde,si usa quasi sempre con le carte a gradazione fissa,ad esempio la gallery ilford.
Fammi sapere,ciao.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #8
QUOTE (marcello1906 @ May 15 2004, 03:42 PM)
scusatemi,ma il negoziante ha ragione,la luce gialla/verde,si usa quasi sempre con le carte a gradazione fissa,ad esempio la gallery ilford.
Fammi sapere,ciao.

Teoricamente si, ma alla resa dei conti non c'è problema ad usare lampade rosse o giallo/verde sia per gradazioni fisse che a c. variabile, sperimentato ampiamente non vi sono problemi di velature varie (si parla di lampade in ottimo stato comunque.....), l'unica diffierenza è che con la giallo/verde si riesce ad avere una maggior lettura dell'immagine durante la fase di sviluppo.
Ciao Mauro.
vittorio scheni
Messaggio: #9
wink.gif [FONT=Courier][SIZE=7][COLOR=blue]

Carissimi,
ho letto sia le vostre domande che le risposte, mi trovate pienamente daccordo su ciò che è stato detto.
Però non ho visto risposte riguardanti la distanza che devono avere le lampade in questione dallla carta sensibile.
Ritengo importante che questa sia almeno di 2 metri se si usa il neon protetto da una schermatura trasperente ed almeno 3/ 3.5 mt se si usa quello NON protetto.
Se si usa la classica lampada invece bastano 2 metri.
Ciò è importante per qualsiasi tipo di carta per evitare l'inconfondibile effetto velatura.
Una prova può essere quella di mettere una moneta su un a striscia di prova ed esporla alla luce inattinica per 1 e poi 2 e poi 3 secondi,se non risuterà un cerchio bianco su base nera vuol dire che la distanza è quella giusta.

Vittorio
 
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