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Lettura Di Una Fotografia
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Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #1
E’ gia’ da un po’ di tempo che avevo voglia di parlare di quest’argomento: la LETTURA DI UNA FOTOGRAFIA.
Penso che, oltre ad una buona dose di bagaglio tecnico, si debba sviluppare o meglio maturare un forte senso visivo che, ovviamente, in ogn’uno di noi si sviluppa in maniera piu’ o meno marcata a livello individuale. Certamente si tratta, infatti, non solo di saper comporre e strutturare una determinata immagine ma si deve anche saperla “vedere” e reagire. La lettura dell’immagine ha dei significati che possono avere degli aspetti piu’ o meno ovvi, ma altri certamente piu’ sottili. Sarete certamente concordi con me che comprendere come la gente osserva e reagisce alla foto aiuti non poco a prevedere l’efficacia di un lavoro, in moltissimi casi a progettarlo ed a compierlo in maniera consapevole e non lasciata al caso…….come dire un’attenta progettazione di un lavoro o uno scatto ben meditato e studiato.
Certamente, da parte di chi guarda, molta sara’ l’influenza cha avra’ nell’esperienza del settore stesso, come sara’ influenzata da quello che potrebbe rappresentare in base alle esperienze emotive, colturali, politiche, ecc. ecc., molti sono i motivi che possono confondere la comunicazione visiva che noi vogliamo dare e l’osservatore……..e capisco in primis che tutto questo possa essere triste….!!
Non parliamo poi di come viene presentata: basta poco, anzi meno ancora, perché un’immagine o meglio una serie di immagini, se mal poste in vicinanza tra loro o mal presentate fisicamente, diano dei riscontri assai diversi, come a volte un semplice titolo o breve riga scritta (sia all’inizio del lavoro che per ogni immagine…)potrebbe non poco aiutare anche l’occhio meno esperto, tuttavia ritengo assolutamente da non fare quella cosa da scrivere un poema su ogni singolo fotogramma: sembrerebbe che si voglia a tutti costi a far imprimere nella testa quello che non potrebbe fare l’immagine da sola, come dire un riparo per un’immagine mancata……ho si è o no convinti del lavoro fatto…non ci devono essere vie di mezzo…..!!!
Infine una cosa vorrei dire: capita spesso che qualcuno posti delle foto per avere dei pareri di “lettura” e venga invece apprezzata o disprezzata per l’intervento di un programma o altro tipo…..la parte tecnica cerchiamo di non confonderla mai con la parte di lettura emotiva; una foto va’ valutata per quello che rappresenta e per l’abilita’ di chi l’ha scattata non per come è stata ritoccata (pc o c/o è lo stesso) o per come ha funzionato un determinato programma su un’ottica in particolare……..e questo purtroppo si riscontra spesso…..!
Tutto questo è un mio personale parere su quello che ritengo “valutazione di una foto”, non voglio neppure dare lezioni di nessun tipo (lungi da me ogni pensiero di tipo didattico, non sono all’altezza) ma credo piu’ di qualcuno sara’ concorde con me su quanto detto.
Ciao Mauro.

paola
Messaggio: #2
QUOTE (mauro.yzf@libero.it @ May 10 2004, 06:43 PM)
E’ gia’ da un po’ di tempo che avevo voglia di parlare di quest’argomento: la LETTURA DI UNA FOTOGRAFIA.
Penso che, oltre ad una buona dose di bagaglio tecnico, si debba sviluppare o meglio maturare un forte senso visivo che, ovviamente, in ogn’uno di noi si sviluppa in maniera piu’ o meno marcata a livello individuale. Certamente si tratta, infatti, non solo di saper comporre e strutturare una determinata immagine ma si deve anche saperla “vedere” e reagire. La lettura dell’immagine ha dei significati che possono avere degli aspetti piu’ o meno ovvi, ma altri certamente piu’ sottili. Sarete certamente concordi con me che comprendere come la gente osserva e reagisce alla foto aiuti non poco a prevedere l’efficacia di un lavoro, in moltissimi casi  a progettarlo ed a compierlo in maniera consapevole e non lasciata al caso…….come dire un’attenta progettazione di un lavoro o uno scatto ben meditato e studiato.
Certamente, da parte di chi guarda, molta sara’ l’influenza cha avra’ nell’esperienza del settore stesso, come sara’ influenzata da quello che potrebbe rappresentare in base alle esperienze emotive, colturali, politiche, ecc. ecc., molti sono i motivi che possono confondere la comunicazione visiva che noi vogliamo dare e l’osservatore……..e capisco in primis che tutto questo possa essere triste….!!
Non parliamo poi di come viene presentata: basta poco, anzi meno ancora, perché un’immagine o meglio una serie di immagini, se mal poste in vicinanza tra loro o mal presentate fisicamente, diano dei riscontri assai diversi, come a volte un semplice titolo o breve riga scritta (sia all’inizio del lavoro che per ogni immagine…)potrebbe non poco aiutare anche l’occhio meno esperto, tuttavia ritengo assolutamente da non fare quella cosa da scrivere un poema su ogni singolo fotogramma: sembrerebbe che si voglia a tutti costi a far imprimere nella testa quello che non potrebbe fare l’immagine da sola, come dire un riparo per un’immagine mancata……ho si è o no convinti del lavoro fatto…non ci devono essere vie di mezzo…..!!!
Infine una cosa vorrei dire: capita spesso che qualcuno posti delle foto per avere dei pareri di “lettura” e venga invece apprezzata o disprezzata per l’intervento di un programma o altro tipo…..la parte tecnica cerchiamo di non confonderla mai con la parte di lettura emotiva; una foto va’ valutata per quello che rappresenta e per l’abilita’ di chi l’ha scattata non per come è stata ritoccata (pc o c/o è lo stesso) o per come ha funzionato un determinato programma su un’ottica in particolare……..e questo purtroppo si riscontra spesso…..!
Tutto questo è un mio personale parere su quello che ritengo “valutazione di una foto”, non voglio neppure dare lezioni di nessun tipo (lungi da me ogni pensiero di tipo didattico, non sono all’altezza) ma credo piu’ di qualcuno sara’ concorde con me su quanto detto.
Ciao Mauro.

Mauro,
ho letto con interesse il tuo post..Rispondo con una personale opinione. Leggere una fotografia non è facile ed è ancora piu' difficile che fare un'analisi dal punto di vista tecnico. Normalmente una fotografia o ci piace o non ci piace, così, ..."di pancia", nel senso che o ti colpisce oppure passa come "nonsadimolto". Eppure puo' capitare che proprio quella fotografia che nonsadimolto inserita in una sequenza giusta potrebbe assumere invece un significato! Oppure puo' capitare che una fotografia al primo colpo non ti dice molto, la vedi di nuovo e torni a rivederla e finalmente scopri un interesse ed una profondità di comunicazione che prima non avevi letto...
Trovo inoltre che una fotografia non dovrebbe avere un titolo, non dovrebbe aver bisogno di dire quello che effettivamente dovrebbe essere scritto nell'immagine...Il titolo spesso serve a supportare la carenza di un messaggio chiaro, univoco. Ed è anche vero che la fotografia non sempre deve contenere un messaggio, puo' essere bella perchè comunque colpisce il nostro occhio per una sua bellezza compositiva intrinseca, per i colori, per il suo insieme, perchè appaga quel senso visivo di cui parli tu...semplicemente perchè la si trova bella e non si riesce a spiegarne le ragioni.
Se poi ci capita di andare a vedere le foto vincitrici di concorsi spesso si condivide il giudizio della giuria, talvolta invece ognuno di noi avrebbe premiato un'altra che invece è stata meno considerata..e questo perchè? Me lo sono chiesta tanto volte..al di là delle ragioni banali (spinte, conoscenze, che forse avverranno anche in questo settore) penso che la foto non premiata ma per noi considerata migliore ci ha toccato qualche corda delicata, ha aperto un varco nella memoria e ci ha suggerito un'inconscia motivazione difficile da spiegare..
Non so se sono andata fuori tema, esprimendo la mia opinione..comunque aggiungo che sarebbe piacevole trovare qui nel forum qualcuno che ci insegni a "leggere la fotografia" in maniera forse piu' puntuale rolleyes.gif
rolleyes.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #3
Certo che hai proposto una discussione che ha un oggetto molto complesso.
La lettura/visone della fotografia, oltre che necessitare di una discreta prepariazione tecnica, è sicuramente influenzata da quelle che sono la cultura ( fotografica e non ), le esperenzie personali e l'emozione.
Discorso completamente differente, credo, sia quello dei concorsi fotogarfici.
Le compenenti in quel caso si moltiplicano e magari si differenziano dal mondo amatoriale.
Possiamo ad esempio discutere sul titolo o sulla didascalia di una foto, comprenderne l'importanza essere d'accordo o meno sulla sua necessità.
Mi viene in mente un esempio: un famoso fotografo di National Geographic, " Nick "Nichols, ha spiegato con una ventina di righe una sua foto fatta ad un'elefante in una carica selvaggia, con l'ausilio del flash abbinato a tempi lenti.
La foto è divenuta molto famosa, copertina di NG e il fotografo l'ha definita " foto della vita". Ora la foto parlà da sè, è fantastica, solo che la spiegazione, per quanto mi riguarda, è stata necessaria per poter capire quel particolare momento emozionale dello scatto che altrimenti non sarrebe stato impossibile comprendere.

Ciao

Luigi biggrin.gif biggrin.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #4
QUOTE (bradipo.sl @ May 12 2004, 11:44 AM)
altrimenti non sarrebe stato impossibile** comprendere.

Ciao

Luigi biggrin.gif biggrin.gif

** possibile
marcofranceschini
Messaggio: #5
Ciao Mauro hai decisamente introdotto un argomento molto affascinante e sicuramente molto complesso.

QUOTE
comprendere come la gente osserva e reagisce alla foto aiuti non poco a prevedere l’efficacia di un lavoro,


Quello che hai evidenziato è un aspetto fondamentale della fotografia utilizzata come mezzo di comunicazione.
E' assolutamente vero, per poter dialogare bisogna conoscere il linguaggio e se non si conoscere la modalità di lettura degli altri è molto difficile comunicare ,anche la cosa più banale.
In questo senso credo si possa affermare con certezza l'esistenza del "bello oggettivo" .E' il comune senso di guardare le cose e la capacità di rappresentare un chiaro messaggio che creano comunicazione.
Il problema grande è che come cambia naturalmente la lingua parlata ,così altrettanto velocemente e naturalmente cambia il modo di percepire e di leggere la realtà ed in questo senso un fotografo ,come un sociologo o uno storico delle mentalità devono continuamente rivedere gli schemi ed adattare la propria tecnica al diverso modo di percepire da parte degli altri.

Marco
botbot
Messaggio: #6
la discussione è molto interessante,
spesso si discute di questioni tecniche dimenticando di approfondire temi legati al linguaggio fotografico.
mi permetto di segnalare questo link http://www.michelevacchiano.com/struttura.htm

Le immagini che produce questo fotografo mi sembrano meno interessanti del contributo teorico che fornisce all'analisi del linguaggio (perlomeno come sintesi di ricerche di altri autori più conosciuti)

se vi va di leggerlo, potremmo commentarlo insieme

ciao!



botbot
Messaggio: #7
mi sono dimenticato....
il "minisaggio" è "la luce, il segno"
marcofranceschini
Messaggio: #8
QUOTE (botbot @ May 14 2004, 11:04 AM)
il minisaggio" è "la luce, il segno"

Ciao botbot

Ho trovato il minisaggio molto interessante,un po' lunghetto ma comprensibilissimo.

Mi ha colpito un passaggio un cui l'autore parla di come il fotografo codifica i vari messaggi ritagliando "un sistema ordinato di probabilità", all'interno di quello che in maniera molto illuminata, definisce "disordine originario presente alla fonte" (una qualsiasi scena).
La definizione di "sistema ordinato di probabilità" richiama un'altro concetto molto interessante riguardante sempre la percezione visiva interpretata “oggettivamente”, come campo di rappresentazione visuale e definita poi come un “pattern multimediale”, fornito dalla analisi delle probabilita’ delle possibili nostre interazioni corporee con l’ ambiente.

In poche parole quello che vediamo è il risultato delle esperienze visive di ciascuno di noi e non quanto percepito sensorialmente dagli occhi e quindi in teoria un fotografo per comunicare correttamente un messaggio attraverso un'immagine deve creare un "sistema ordinato" in cui gli elementi destinati al messaggio siano ben visibili e distinti rispetto al caos generale di cui è composta una scena.
Per fare tutto ciò esistono delle tecniche!!!

Aiuto....non so a voi ma a me è venuto mal di testa!!! smile.gif
Spero di essere stato abbastanza chiaro rolleyes.gif

Saluti
Marco







Marco Negri
Messaggio: #9
Molto appagante la proposta di Mauro…..

Come interpretare una foto?

Molte scuole di pensiero si sono sovrapposte apponendo ognuna di esse un preciso messaggio.
Domandatevi: avete mai visto una spiegazione apposta sotto un opera d’ arte?
Un critico in materia subito si appellerebbe alla filosofia di :
prima conoscerne l’ autore, approfondendo la metodologia,
le note in merito, la corrente artistica a cui approdò l’ autore dell’opera e tanti altri fattori che automaticamente ne escludono la scomoda dicitura a fianco del dipinto.
Orbene, noi non possiamo sapere la storia dell’ autore “fotografo”, la filosofia con cui, attraverso le sue immagini vuole trasmettere a noi pubblico, ma senza alcun riferimento o didascalia possiamo solamente giudicarle come composizione, luci, tecnica, taglio ed inquadratura fotografica.
Credo sia per pochi la naturale e superlativa possibilità di saper trasmettere tutto questo,
ma ancor di più sottintendendo un piccolo breve messaggio,
forse un dono,
sapere comunicare, una nota a tutti gli spettatori, una eguale affinità anche difficilmente interpretabile,
La possibilità di trasmettere sensazioni comuni!

Marco
botbot
Messaggio: #10
QUOTE
In poche parole quello che vediamo è il risultato delle esperienze visive di ciascuno di noi e non quanto percepito sensorialmente dagli occhi e quindi in teoria un fotografo per comunicare correttamente un messaggio attraverso un'immagine deve creare un "sistema ordinato" in cui gli elementi destinati al messaggio siano ben visibili e distinti rispetto al caos generale di cui è composta una scena.
Per fare tutto ciò esistono delle tecniche!!!
botbot
Messaggio: #11
prima ho sbagliato... questo è il messaggio

non è altro che quello che facciamo normalmente quando fotografiamo,
e cioè isolare un soggetto (figura) da quello che ci sta attorno (sfondo)
la principale capacità di un fotografo è infatti di "vedere", o se preferisci creare ordine (con un'immagine) rispetto al caos visivo nel quale siamo immersi.

ma ora non ho tempo, mi spiace
mi riprometto di intervbenire appena possibile

mi fa piacere che qualcuno legga qualcosa che non siano solo recensioni di "tutti fotografi"

ciao!

sergiobutta
Messaggio: #12
L'argomento è bello ed interessante. I primi interventi, però, sono stati di un taglio troppo elevato per la mia cultura, quindi, sono riuscito a seguirli solo in parte. Il mio solito pensiero "terra terra" mi porta sempre a distinguere le immagini in due macrocategorie : quelle che devono trasmettere sensazioni in chi le osserva, sensazioni di chi ha generato l'immagine, e altre, che dovrebbero trasmettere le sensazioni del soggetto (umano) fotografato. Mi interesso di fotografia amatoriale da tanti anni e, posso assicurare che il linguaggio delle immagini è variato più volte. Tra l'altro, in questa che per comodità continuerò a chiamare impropriamente categoria, la bellezza tecnica è una componente fondamentale, pertanto un tocco in postproduzione, che non ne modifichi la sostanza, è sempre il benvenuto e non ne inficia il contesto. Stamattina nell'apprezzare una immagine pubblicata, Morgan ha suggerito di tagliare un elemento inutile nella foto, io ho suggerito di vivacizzare i colori.
Nella seconda categoria, dove colloco il reportage ed il ritratto, gli aspetti tecnici incidono poco. La famosa immagine del miliziano, vera o falsa, di Robert Capa, era autoesplicativa e se i toni medi fossero stati un pò impastati , nessuno lo avrebbe notato. Mi fermo, per lasciare spazio ad altri interventi.
Marco Negri
Messaggio: #13
QUOTE (botbot @ May 14 2004, 11:00 AM)
http://www.michelevacchiano.com/struttura.htm[/URL]

Le immagini che produce questo fotografo mi sembrano meno interessanti del contributo teorico che fornisce all'analisi del linguaggio (perlomeno come sintesi di ricerche di altri autori più conosciuti)


Nel fine settimana, ho rivisto ed approfondito il minitesto elaborato.

Anche da parte mia, consiglio la lettura a carattere di approfondimento,
ed ottimo contributo teorico.

Marco
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #14
L'ottimo Michele Vacchiano oltre a essere un abile fotografo è un ottimo scrittore e Maestro di Fotografia... personalmente ho letto tutto quello che ha scritto e condivido al 100% le sue conclusioni... mi piacerebbe conoscerlo di persona...

Per quanto concerne la lettura di una Fotografia... sembra banale però prima di passare alla lettura bisogna imparare a leggere... nessuno inizia a leggere senza poi impare a scrivere... quindi guardare (leggere) molto e scattare (scrivere) di conseguenza... una volta acquisita la tecnica di ripresa impareremo anche a guardare (leggere) le altre fotografie... ad apprezzarne i pregi e a riconoscerne i difetti... avendo cura di trasferire queste sensazioni nelle nostre immagini...
 
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