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Tempi E Diaframmi
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DavidPiano
Messaggio: #1
Buonasera a tutti, sono nuovo del forum e del mondo reflex. Ho acquistato recentemente una nikon d90 e mi sono iscritto ad un corso di fotografia ( la prossima sarà la terza lezione). Curioso come sono ho iniziato a sperimentare tempi diaframmi e sensibilità iso, il tutto sempre in manuale. Ma ciò che non riesco a comprendere è questo: ho imparato a memoria le coppie tempi e diaframmi (la famosa regola del 16 se non mi sbaglio), ma quando tento di applicarle le foto che mi risultano sono sempre sottoesposte o sovraesposte. Ovviamente tengo conto anche delle indicazioni esposimetriche, facendo ciò devo sempre aggiustare di uno, due o tre stop le foto. Quindi, ogni volta che si fotografa bisogna fare affidamento sempre sull'esposimetro e fare tre diverse prove per trovare la giusta esposizione che si desidera?
aggiungo che molto probabilmente la regola del 16 non funziona perfettamente perchè le macchine di oggi hanno stop intermedi quindi più versatili, può essere?
Scusate se mi sono dilungato e ringrazio in anticipo chiunque mi risponderà. Accetto qualsiasi critica!
Antonio Canetti
Messaggio: #2
smile.gif "lascia perdere la regola del 16" smile.gif dava una mano quando non esistevano gli esposimetri o costavano un patrominio se vuoi proprio essere costruttivo è molto meglio un esposimetro esterno e misurare la luce incidente.


Antonio
decarolisalfredo
Messaggio: #3
Bisogna vedere come usi la regola del 16, comunque sia può servire ancora, ma è meglio affidarsi ad un esposimetro, lo hai nella fotocamera e quindi è bene utilizzarlo.

E' la luce che c'è quella che conta non serpre quella regola può essere precisa, indica a grandi linee come comportarsi in situazioni all'aperto, ma, per esempio, "cielo coperto" coperto quanto? "in pieno Sole": a mezzogiorno, ma tu a che ora fotografi.

E poi tieni conto degli Iso della tua macchina?

Sei solo alla terza lezione, tra un po' di tempo sarai tu a dirci come comportarci, credici.

Antonio Canetti
Messaggio: #4
tieni presente che la regola del 16 con la pellicola in bianco e nero era più facile azzecare l'esposizione, il bianconero aveva la spalle forti, sbagliare 2 diaframma più 2 diaframmi in meno non era un grosso problema, recuperavi tranquillamente in stampa, ma con il colore la regola del 16 inizia zoppicare.


Antonio

Messaggio modificato da Antonio Canetti il Apr 2 2011, 10:30 PM
castorino
Messaggio: #5
La regola del 16 dice che in pieno soledevi usare diaframma f16 e tempo di esposizione uguale alla sensibilità del sensore, cioè se imposti 200 ISO in pieno sole dovrai usare 1/200 ad f16, tigliendo un diaframma per ogni decadimento della luce, es. sole velato f11, all'ombra f8 e così via, ma come ti hanno ben consigliato i miei bravi predecessori lascia perdere ste cose e pensa a fotografare quello che ti piace piuttosto, applicare la regola del 16 vorrebbe dire mettere in moto l'automobile con la manovella piuttosto che con l'accensione elettrica dry.gif ciao Rino
Vincenzo Ianniciello
Banned
Messaggio: #6
...pensa che è la prima volta che sento nominare la regola del 16...
...la gestione dell'accoppiata otturatore\diaframma dipende essenzialmente dal tipo di fotografia vuoi fare e, di conseguenza, da come vuoi gestire la luce a tua disposizione...
...ti suggerisco ti controllare anche il tipo di esposizione attivate sulla tua D90 che è una reflex di grandi soddisfazioni...
...riguardo ai corsi di fotografia, specialmente di quelli basici, non ti aspettare grandi cose se non le nozioni che puoi tranquillamente e abbondandetemente reperire online...
...su questo sito c'è ne uno in pdf che è davvero illuminante...
...e poi scatta, riscatta e scatta ancora...analizza le tue foto con occhio critico o, meglio ancora, falle criticare da chi ci capisce (qui dentro ce ne sono tanti) ma senza mai farti troppe masturbazioni mentali perchè una foto bella è bella anche se leggermente sotto o sovraesposta...
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #7
QUOTE(glazunov @ Apr 2 2011, 10:35 PM) *
Buonasera a tutti, sono nuovo del forum e del mondo reflex. Ho acquistato recentemente una nikon d90 e mi sono iscritto ad un corso di fotografia ( la prossima sarà la terza lezione). Curioso come sono ho iniziato a sperimentare tempi diaframmi e sensibilità iso, il tutto sempre in manuale. Ma ciò che non riesco a comprendere è questo: ho imparato a memoria le coppie tempi e diaframmi (la famosa regola del 16 se non mi sbaglio), ma quando tento di applicarle le foto che mi risultano sono sempre sottoesposte o sovraesposte. Ovviamente tengo conto anche delle indicazioni esposimetriche, facendo ciò devo sempre aggiustare di uno, due o tre stop le foto. Quindi, ogni volta che si fotografa bisogna fare affidamento sempre sull'esposimetro e fare tre diverse prove per trovare la giusta esposizione che si desidera?
aggiungo che molto probabilmente la regola del 16 non funziona perfettamente perchè le macchine di oggi hanno stop intermedi quindi più versatili, può essere?
Scusate se mi sono dilungato e ringrazio in anticipo chiunque mi risponderà. Accetto qualsiasi critica!

Ciao e benvenuto fra noi! Spero che non ti offenderai ma visto il tuo livello di preparazione mi sento vivamente di consigliarti l'acquisto di un buon libro di fotografia. Uno ottimo è: "FOTOGRAFIA - Teoria e pratica della reflex" di Giulio Forti - Editrice Reflex. Vale tutti gli euro che costa (credo una quarantina). Buona luce.

Primo.

P.S. Vuoi, per cortesia, mettere anche la Regione fra i tuoi dati? grazie.gif
redcell
Iscritto
Messaggio: #8
la regola del 16 non è legge, è un aiuto, un riferimento..
hai una macchina dove leggi tutte le info.. e hai cmq la possibilitàdi vedere una prewiev della foto, insomma utilizza i mezzi che hai..e i riferimenti che questi mezzi ti danno, di certo oggi sono più attendibili di una regola:)

occhio cmq agli ISO, spesso quando si è alle prime armi, si inizia a scattare tralasciando questo parametro.
Antonio Canetti
Messaggio: #9
oltre alla regola de 16 esistevano anche degli esposmetri di cartone che sfruttavano la regola del sedici ed un ottimo promemoria lo puoi trovare in questa discussione:

http://www.nikonclub.it/forum/index.php?sh...imetro++cartone

dove il grande utente Enrico ha postato uno splendido PDF per costruire un pratico esposimetro di cartone.


Antonio
dragoslear
Messaggio: #10
beh se te la insegnano al corso che frequenti,
di al "maestro" che siamo nell'era del digitale.... (va bene la teoria, ma quando non trova applicazione nella pratica, è meglio che sia chiaro che è solo da sapere per cultura)
lorenzobix
Messaggio: #11
ciao a tutti
mi permetto di dissentire con chi sostiene che la regola del 16 sia oggi ormai inutile. verissimo che oggigiorno gli esposimetri hanno un carico tecnologico enorme rispetto al passato, ma è anche vero che saper esporre ad occhio è una soddisfazione impagabile.
Il problema degli esposimetri (modernissimi come di quelli vecchissimi) è che danno una coppia tempo-diaframma in base al grigio medio, vale a dire che sono settati per rendere il grigio medio, ovvero la tonalità esattamente in mezzo tra bianco pieno e nero pieno; questo fa sì che con soggetti di tonalità molto decise (molto scuri o molto chiari) l'esposimetro, non sapendo di che tonalità sia il soggetto, può indurci in errore, facendoci quindi sovraesporre un soggetto scuro o sottoesporre un soggetto chiaro.
Non è vero che con la regola del 16 era più facile azzeccare l'esopsizione con la pellicola, vero che in stampa si possono salvare molte zone sottoesposte (contrariamente al digitale, dove sono le zone sovraesposte a contenere più informazioni salvabili) tuttavia la maggior latitudine di posa del digitale ci consente di poter registrare una più ampia gamma di tonalità con risultati soddisfacenti (un po' come succede con le pellicole tabulari tipo TriX o TmaX).
Il fatto poi che il colore rende di difficile gestione uno sbaglio di esposizione, è vero se slegato dalla postproduzione (secondo me sarebbe come separare lo sviluppo del negativo dalla stampa); infatti se scattiamo in raw abbiamo la possibilità unica e specifica, del metodo di colore lab, di gestire la luminosità di un'immagine slegata dalla sua componente colore, evitando di slavare o di pompare eccessivamente i colori come succede con qualunque programma che lavora in RGB, quando aggiustiamo l'esposizione di una foto.
Spero di suscitare una piccola discussione in merito perchè da studente di un triennale di fotografia, mi interessa molto sapere quanto e perchè questa tecnica sia stata abbandonata sempre più.
un saluto a tutti, buone foto
Lorenzo
 
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