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Ombellico
Father in law farmhouse still-life
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SiDiQ
Messaggio: #1
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

primo della serie...
ringrazio anticipatamente per i suggerimenti e considerazioni
nisant
Messaggio: #2
Ehm ... non lo definirei uno Still Life.
Credo che manchi l'elemento fondamentale per poterlo mettere in questa categoria, il "controllo della luce".

Visto che intendi sviluppare altri lavori in stile SL, puoi cercare di tenerne conto per i prossimi scatti.

Ciao.
Antonio
SiDiQ
Messaggio: #3
QUOTE(nisant @ Oct 13 2006, 11:27 AM) *

Ehm ... non lo definirei uno Still Life.
Credo che manchi l'elemento fondamentale per poterlo mettere in questa categoria, il "controllo della luce".

Grazie Antonio,
sinceramente non avevo capito che per lo StillLife fosse necessario un particolare sistema di ripresa, avevo semplicemente tradotto dall'inglese il termine "still life = still objects which are used as models in painting ", ovvero 'natura morta'.

Mi piacerebbe che mi descrivessi le caratteristiche di uno still life (brevemente) e in che categoria potrei mettere la ruggine di sopra wink.gif

Ciao e grazie...

Messaggio modificato da SiDiQ il Oct 13 2006, 10:42 AM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #4
il tuo inglese è perfetto, curerei maggiormente l'italiano(ombellico). l'immagine è ok!!!

Messaggio modificato da janko106 il Oct 13 2006, 11:31 AM
Nicola Verardo
Messaggio: #5
penso anch'io che non rientri nella categoria still, comunque se cerci nel forum sotto la voce "Ludofox" potrai farti un'idea più precisa di cosa intende Antonio.

buone foto
nisant
Messaggio: #6
Mbè, le due cose che, generalmente, dovrebbero potersi fare sono:
  • Rigirarsi il soggetto per le mani
  • Decidere con quale tipo di illuminazione fare la ripresa

I due punti sopra non bisogna intenderli nel senso restrittivo dei termini.

Si può fare uno SL anche di una statua di marmo da 2 tonnellate, decisamente poco maneggiabile, nel qual caso deve essere fatta salva almeno la possibilità di vedere l'oggetto da vari punti di vista.

Non è detto che si debba per forza avere a disposizione un apparato di illuminazione elettrica. La luce del sole può bastare, ma bisogna controllarne ed eventualmente moltiplicarne gli effetti.
Per cui, quasi necessariamente, bisognerà frappore un diffusore tra fonte di luce e soggetto, così come sarà certamente utile poter rimandare parte della luce solare contro le zone in ombra per ammorbidirle.

Questa è la teoria generale, suscettibile di tutte le varianti del caso e di tutte le trasgessioni che si ritengono opportune.
Basta saperlo, però, che sono trasgressioni. wink.gif

Ciao.
Antonio

PS
Non capisco bene la natura del soggetto, per cui ti direi che potebbe andare in Varie. Ma se intendi portare avanti il discorso SL può benissimo restare qui e costituire il punto di partenza di un percorso, su questo 3D o in altri.
GianfrancoGoria
Messaggio: #7
Anch'io pensavo che anche in Italia "still life" fosse semplicemente l'equivalente angolofono di "natura morta", come peraltro si evincerebbe anche da qui http://en.wikipedia.org/wiki/Still_life o dalla definizione still life
n., pl. still lifes.
Representation of inanimate objects, such as flowers or fruit, in painting or photography.
A painting, picture, or photograph of inanimate objects.
stilllife still'-life' (stĭl'līf') adj. riportata su http://www.answers.com/topic/still-life, per cui la rappresentazione di oggetti inanimati, anche all'esterno e in luce naturale (tipo sassi su spiaggia o bicchieri posati in strada), sembrerebbe rientrare nella categoria. Invece dobbiamo intendere che la discriminante sia l'alterazione della luce? Mi chiedo allora, giusto per curiosità scientifica, se si tratta di una deduzione basata sulla consuetudine o se c'è una corrente di pensiero precisa che ha stabilito questa differenza rispetto alla pittura (nella quale una barca su una spiaggia è sicuramente considerata natura morta)?
FALCON200
Messaggio: #8
finalmente qualcuno ha affrontato l'argomento !
non ho mai postato nulla qui...in quanto non ero mai sicuro se vaer centrato il tema o meno...
grazie
mat
nisant
Messaggio: #9
QUOTE(BABs @ Oct 13 2006, 01:07 PM) *

...
Invece dobbiamo intendere che la discriminante sia l'alterazione della luce? Mi chiedo allora, giusto per curiosità scientifica, se si tratta di una deduzione basata sulla consuetudine o se c'è una corrente di pensiero precisa che ha stabilito questa differenza rispetto alla pittura (nella quale una barca su una spiaggia è sicuramente considerata natura morta)?


Le tue domande mi danno la possibilità di chiarire il mio pensiero (opinabile) sull'argomento.

Il termine alterazione è restrittivo, fa pensare che una fonte di luce così com'è non sia "buona". Può esserlo e può non esserlo.
Ti faccio un esempio. Devo riprendere una mela.
Bene, prendo l'ultima mela restata nel cestino della frutta dopo pranzo, vado in terrazza (magari rolleyes.gif ), mi metto un cappellino in testa perché a ferragosto rischierei di beccarmi un colpo di sole, la piazzo la mela sulla ringhiera, click, e ho fatto uno SL.
Rientro, me lo guardo. Mahhh hmmm.gif Che brutta, sopra bruciate le alte luci, sotto tutto nero.

Allora ci penso, e mi dico, meglio uscire verso le 18:00, piazzare la mela su un tavolino, magari quello sotto l'ombrellone, vicino al muro (c'era già, anche al momento dello scatto precedente), aggiusto la posizione della mela sul tavolo (mi accorgo che la resa visiva cambia decisamente avvicinando o allontanando la mela dal muro), infine la piazzo, click e corro a vedere il risultato.
Che soddisfazione, prima perché è venuta decisamente meglio, poi (e soprattutto) perché la riuscita non è frutto del caso ma della mia ricerca.

Si chiama Progetto, fondamento dello SL.

Nota bene, non sono intervenuto sulla luce, né ho fatto maquillage al soggetto, ho solo deciso la sua posizione ed orientamento.

Ma potrebbero esserci alcuni casi in cui manco questo è necessario, eppure lo scatto non è "casuale".
Diciamo che sono in numero molto limitato rispetto a quelli che invece si traducono nel completo controllo di tutti gli elementi o dove almeno ci si prova.

Ciao.
Antonio

PS
Dicevi del pittore.
Il pittore non ha bisogno delle luci per fare un SL, può farlo anche solo grazie alla sua mente, fantasia e gusto.
E' il fotografo che ha bisogno che la realtà somigli a quello che vuole che sia il suo risultato desiderato, da cui l'intervento (o controllo) sulla realta.

Messaggio modificato da nisant il Oct 13 2006, 12:43 PM
SiDiQ
Messaggio: #10
Per quel che puó valere prima di scattare ho atteso anch'io che il sole fosse verso il tramonto per dare profonditá (ombra) e la luce non riducesse a zero la giá poca gamma dinamica della mia fotocamera. Ho poi cercato l'angolazione migliore, lavorato con il diaframma per dare l'effetto sfumato e ridurre i più possible la profonditá di campo, modificato in manuale il bilanciamento del bianco per non far saturare troppo i rossi (lavorati poi in pp) e contato fino a tre prima dello scatto (forse questo non é servito a niente ma dopo tanto da farsi mai si sa tongue.gif ).

Il senso era: se still life é natura morta (almeno cosí credevo) cosa più morto di un oggetto arruginito ed inutile ?

Per ombellico chiedo scusa veramente smile.gif

A questo punto penso di lasciare il resto delle foto dove sono in quanto sono più o meno sulla stessa riga...

Ciao a tutti.
GianfrancoGoria
Messaggio: #11
Colgo la diferenza, Antonio, ma mi chiedevo davvero se ci fosse stata una qualche sistematizzazione del concetto artistico (tipicamente occidentale) di Natura Morta in ambito fotografico, tale da giustificare una categoria a se stante. Le Nature Morte della pittura occidentale hanno ormai una stratificazione secolare (un paio solo a titolo di esempio: http://www.cezannerenoir.it/CrEditorial/ne...ditorialID=3499) e per moltissimo tempo si sono concentrate su frutta e verdura (considerate "morte" perché non più attaccate alla pianta che, invece, è viva) e oggetti inanimati di vario tipo, di solito posati su un tavolo (più che altro per comodità del pittore). Poi però la pittura ha seguito il proprio percorso evolutivo (anzi, mi correggo: i pittori hanno seguito il proprio percorso...), sperimentando altre vie ecc. ecc. ecc. Per la fotografia (che è forzatamente più giovane, ma non nasce dal nulla) non mi è chiaro (per mia ignoranza) quale sia stato il percorso che ha portato una stragrande maggioranza dei fotografi occidentali a etichettare come "Still-life" oggetti ripresi in ambienti artificiali. Non dico che sia giusto o sbagliato, intendiamoci, non è questo che mi interessa (e forse non ha alcuna importanza), ma avevo solo la curiosità di capire. Quanto invece a definire cosa debba entrare in questa sezione del forum, be' questa è altra storia, molto più semplice da risolvere, naturalmente. smile.gif

Messaggio modificato da BABs il Oct 13 2006, 01:39 PM
nisant
Messaggio: #12
QUOTE(SiDiQ @ Oct 13 2006, 02:02 PM) *

Per quel che puó valere prima di scattare ho atteso anch'io che il sole fosse verso il tramonto per dare profonditá (ombra) e la luce non riducesse a zero la giá poca gamma dinamica della mia fotocamera. Ho poi cercato l'angolazione migliore, lavorato con il diaframma per dare l'effetto sfumato e ridurre i più possible la profonditá di campo, modificato in manuale il bilanciamento del bianco per non far saturare troppo i rossi (lavorati poi in pp) e contato fino a tre prima dello scatto (forse questo non é servito a niente ma dopo tanto da farsi mai si sa tongue.gif ).

Il senso era: se still life é natura morta (almeno cosí credevo) cosa più morto di un oggetto arruginito ed inutile ?

Per ombellico chiedo scusa veramente smile.gif

A questo punto penso di lasciare il resto delle foto dove sono in quanto sono più o meno sulla stessa riga...

Ciao a tutti.


Da quello che dici, allora, potremmo chiamarlo SL, nei limiti imposti dal non aver potuto (o voluto) alterare (in senso stretto) l'illuminazione ed il soggetto.

Sempre personalmente, comunque, mi sembra più una ricerca estetica sulle cromie della ruggine, soggetto che trovo interessantissimo e che amo molto (vedi se ti piaciono queste), anche se fisicamente non lo vedrei come un soggetto "individuale" ma come alterazione di altri oggetti.

A proposito, ma non sono riuscito a capire cos'è di preciso l'ombelico e a quale bella ragazza appartiene. biggrin.gif

Spero comunque di vedere altri tuoi scatti in questa sezione (e non solo).

Ciao.
Antonio


QUOTE(BABs @ Oct 13 2006, 02:36 PM) *

Colgo la diferenza, Antonio, ma mi chiedevo davvero se ci fosse stata una qualche sistematizzazione del concetto artistico (tipicamente occidentale) di Natura Morta in ambito fotografico, tale da giustificare una categoria a se stante. Le Nature Morte della pittura occidentale hanno ormai una stratificazione secolare (un paio solo a titolo di esempio: http://www.cezannerenoir.it/CrEditorial/ne...ditorialID=3499) e per moltissimo tempo si sono concentrate su frutta e verdura (considerate "morte" perché non più attaccate alla pianta che, invece, è viva) e oggetti inanimati di vario tipo, di solito posati su un tavolo (più che altro per comodità del pittore). Poi però la pittura ha seguito il proprio percorso evolutivo (anzi, mi correggo: i pittori hanno seguito il proprio percorso...), sperimentando altre vie ecc. ecc. ecc. Per la fotografia (che è forzatamente più giovane, ma non nasce dal nulla) non mi è chiaro (per mia ignoranza) quale sia stato il percorso che ha portato una stragrande maggioranza dei fotografi occidentali a etichettare come "Still-life" oggetti ripresi in ambienti artificiali. Non dico che sia giusto o sbagliato, intendiamoci, non è questo che mi interessa (e forse non ha alcuna importanza), ma avevo solo la curiosità di capire. Quanto invece a definire cosa debba entrare in questa sezione del forum, be' questa è altra storia, molto più semplice da risolvere, naturalmente. smile.gif


Mah, sono io a non avere sufficienti riferimenti storici e culturali per dirimere il tuo interrogativo.
Potrei limitami a dire che i confini di una categoria sono molto labili e discrezionali. E' semplice definire SL la foto di una mela su un tavolo, crea più casi di coscienza nel caso si tratti di un particolare stretto di un oggetto, in cui potrebbe prevalere l'aspetto forma o quello trama o quello cromia. Negli SL più canonici (coram populo) l'attenzione è abbastanza equamente distribuita sui tre aspetti.
Nel caso dell'ombelico, per esempio, c'è l'espressa concentrazione sull'aspetto cromatico, per altro apprezzabilissimo.

E' comunque proprio il parallelo con la pittura che mi guida.
Il pittore, se vede la mela sulla ringhiera bruciata in alto e scurissima sotto tanto da non distinguere lui per primo i dettagli di entrambe le zone, e se ciò non è quello che ha in mente, guarda prima sopra, adatta la pupilla, legge la testura e la riproduce e poi fa lo stesso sotto la mela. Ha fatto una doppia esposizione (pratica comunissima negli SL). Oppure mette per un istante la tavolozza a far schermo alla luce sopra, o sotto la mela cercando di rimandare un po' luce per distinguere i particolari altrimenti troppo bui (ruolo giocato da pannelli e diffusori nello SL).
Il fotografo che scattasse un solo fotogramma avrebbe voglia a pregare Santo Sensore o Santa Emulsione, al risultato del pittore non ci potrebbe mai arrivare. E' proprio scattando "nature" al 100% che non riuscirebbe a fare uno SL accettabile.
Concediamogli possibilità equivalenti a quelle del pittore (che tutto fa tranne tranne SL nudi è crudi come quelli di una fotocamera in condizioni non controllate).

E comunque sono mie opinioni personali. wink.gif

Ciao.
Antonio

Messaggio modificato da nisant il Oct 13 2006, 02:12 PM
GianfrancoGoria
Messaggio: #13
Capito e condiviso! smile.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #14
QUOTE(nisant @ Oct 13 2006, 03:09 PM) *

Da quello che dici, allora, potremmo chiamarlo SL, nei limiti imposti dal non aver potuto (o voluto) alterare (in senso stretto) l'illuminazione ed il soggetto.

Sempre personalmente, comunque, mi sembra più una ricerca estetica sulle cromie della ruggine, soggetto che trovo interessantissimo e che amo molto (vedi se ti piaciono queste), anche se fisicamente non lo vedrei come un soggetto "individuale" ma come alterazione di altri oggetti.

A proposito, ma non sono riuscito a capire cos'è di preciso l'ombelico e a quale bella ragazza appartiene. biggrin.gif

Spero comunque di vedere altri tuoi scatti in questa sezione (e non solo).

Ciao.
Antonio
Mah, sono io a non avere sufficienti riferimenti storici e culturali per dirimere il tuo interrogativo.
Potrei limitami a dire che i confini di una categoria sono molto labili e discrezionali. E' semplice definire SL la foto di una mela su un tavolo, crea più casi di coscienza nel caso si tratti di un particolare stretto di un oggetto, in cui potrebbe prevalere l'aspetto forma o quello trama o quello cromia. Negli SL più canonici (coram populo) l'attenzione è abbastanza equamente distribuita sui tre aspetti.
Nel caso dell'ombelico, per esempio, c'è l'espressa concentrazione sull'aspetto cromatico, per altro apprezzabilissimo.

E' comunque proprio il parallelo con la pittura che mi guida.
Il pittore, se vede la mela sulla ringhiera bruciata in alto e scurissima sotto tanto da non distinguere lui per primo i dettagli di entrambe le zone, e se ciò non è quello che ha in mente, guarda prima sopra, adatta la pupilla, legge la testura e la riproduce e poi fa lo stesso sotto la mela. Ha fatto una doppia esposizione (pratica comunissima negli SL). Oppure mette per un istante la tavolozza a far schermo alla luce sopra, o sotto la mela cercando di rimandare un po' luce per distinguere i particolari altrimenti troppo bui (ruolo giocato da pannelli e diffusori nello SL).
Il fotografo che scattasse un solo fotogramma avrebbe voglia a pregare Santo Sensore o Santa Emulsione, al risultato del pittore non ci potrebbe mai arrivare. E' proprio scattando "nature" al 100% che non riuscirebbe a fare uno SL accettabile.
Concediamogli possibilità equivalenti a quelle del pittore (che tutto fa tranne tranne SL nudi è crudi come quelli di una fotocamera in condizioni non controllate).

E comunque sono mie opinioni personali. wink.gif

Ciao.
Antonio


azz antonio, non ti ho mai visto scrivere così tanto....vedo con piacere che prendi confidenza con la tastiera... tongue.gif tongue.gif laugh.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #15
Ho letto con interesse e una certa dose di stupore e di passione, lo svolgimento di questo thread.

Non posso che confermare e condividere, parola per parola, le articolate e profonde riflessioni di Antonio.

Natura Morta in Italiano, Still Life in Inglese, Bodegon in Spagnolo, ...
Termini che indicano lo stesso genere fotografico, ma che tradotti, hanno significati diversi, spesso opposti. Ebbene, a mio modesto avviso, nessuna di queste definizioni riesce ad esprimere con adeguata completezza cos'è una Matura Morta, uno Still Life o un Bodegon.

Il punto è proprio quello indicato da Antonio. Lo Still Life non è in effetti un genere fotografico come potrebbe essere la Macrofotografia ad esempio, o il Reportage.
Still Life, o come diavolo vogliamo chiamarlo, è un approccio mentale, ...è un progetto.

Mi permetto di indicare, per chi non l'avesse letto, il link ad un mio articolo su questo argomento.

http://www.nital.it/experience/stilllife.php

Messaggio modificato da ludofox il Oct 13 2006, 11:56 PM
 
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