Ciao ragazzi, sto terminando di scrivere un testo per il laboratorio di fotografia dell'università, in cui, dopo alcune introduzioni sui principi della formazione dell'immagine e dell'ottica, tratto i principali argomenti inerenti la fotografia dell'architettura (controllo prospettico, p.d.c., ecc)...Sono arrivato all'ultimo capitolo, quello più spinoso: la sensitometria...E precisamente al punto in cui introduco il valore di esposizione EV, descrivendone formula, caratteristiche, quantità in gioco, utilizzo pratico...E qui comincian le dolenti note: il concetto è molto chiaro, ma non riesco a trovare un modo lineare e discorsivo di porre l'argomento (vorrei evitare di aprire 1000 parentesi su sistemi di classificazione delle pellicole, esposimetri a luce diretta e a luce riflessa, ecc)...qualcuno mi aiuta?
Prova a tratte ispirazione da altri che hanno affrontato il tema prima di te, magari trovi una formula che vada bene con la tua tesi.
Per iniziare direi http://en.wikipedia.org/wiki/Exposure_value e poi magari anche la traduzione in italiano che è un articolo completamente diverso e non solo una traduzione http://it.wikipedia.org/wiki/Valore_di_esposizione
Per iniziare direi http://en.wikipedia.org/wiki/Exposure_value e poi magari anche la traduzione in italiano che è un articolo completamente diverso e non solo una traduzione http://it.wikipedia.org/wiki/Valore_di_esposizione
EV100 = log2( N^2 / t )
Exposure Value a 100 ISO = logaritmo in base due del valore di apertura al quadrato diviso il tempo di esposizione.
Qualche valore EV empirico:
15 Cielo limpido con sole pieno
12 Tramonto
07 Ufficio
05 Casa
03 Bosco
Exposure Value a 100 ISO = logaritmo in base due del valore di apertura al quadrato diviso il tempo di esposizione.
Qualche valore EV empirico:
15 Cielo limpido con sole pieno
12 Tramonto
07 Ufficio
05 Casa
03 Bosco