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Per Sara
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marcofranceschini
Messaggio: #1
“Seduta al tavolo, un occhio al pc, un occhio all'albero di Natale che mia figlia ha preparato per me...una sorpresa. Lo guardo, sorrido, malgrado la morsa che mi attanaglia lo stomaco, sorrido. Sono fortunata, perchè io non sono la mamma di Sara.
Perchè io non vivo nell'attesa di un miracolo, perchè io non devo guardare mia figlia soffrire, io la guardo vivere. Ho paura persino ad immaginare di dover essere al posto della mamma di Sara.
Sono stata fortunata, anche oggi. Perchè ho una figlia sana, perchè guardo il mio bell'albero di Natale e perchè comunque oggi è stata la giornata più utile che abbia vissuto in tutta la mia vita. Oggi ho avuto il privilegio di fare qualcosa per Sara. Ho scoperto un posto, l'Institut Gustave Roussy, ho conosciuto un medico, nel reparto pediatria, che è mi ha fatto scoprire il significato della parola: medico. Il medico a cui poter affidare una bambino malato, il medico che ti fa credere che la Ricerca è tutto, è la speranza e non perchè lo dice lui, ma per il semplice fatto che lui è lì a dedicare il suo tempo e la sua scienza, il suo sapere fatto di fatti, di studi, di già visto ed analizzato più e più volte, un medico che non segue un protocollo, ma che cerca la cura. Non ci credevo ho sempre guardato con diffidenza alle raccolte di denaro 'per la ricerca'...così astratto... ora no, ora ci credo, ora mi fido perchè ho capito la differenza tra un Paese che si arrende ed uno che dà speranza e non solo ai suoi cittadini, non solo ai propri figli, ma a tutti quelli che trovano il coraggio di salire su un aereo, di allontanarsi per un giorno da quel letto di ospedale che ti chiama, ti risucchia la vita ed andare a cercare quel filo di speranza che ti permetterà di trovare la forza ad andare avanti, e magari anche la cura.
Sembra poco puntare tutto sulla SPERANZA, ma ho capito oggi, grazie a Sara ed ai suoi genitori, che sperare è già molto. Chi mi conosce e si fida di me regali un po' di speranza a tutti i bambini che arrivano al Gustave Roussy dove ancora si può fare Ricerca e ci si permette il lusso di impegnarsi a combattere malattie che non creano giri di affari ma solo dolore. Io ci credo, ora.

Per chi ha il privilegio di poter fare qualcosa di realmente utile ma non si è mai fidato, come me, lo faccia ora nel modo che preferisce inviando uno assegno intestato a CRTE (per chi è in Francia) o via web sul sito qui allegato, a nome di Sara perchè anche lei ha diritto al privilegio. Grazie, Silvia”


http://www.donner-igr.com/?p_m=don&p_a=home

Indirizzo:
Fondation Gustave Roussy
Pédiatrie, tumeurs de l'enfant
39, rue Camille Desmoulins -
94800 Villejuif Cedex
France

Qualche giorno fa ho ricevuto questa mail da Silvia che mi ha chiesto di far conoscere la sua esperienza alle persone che conosco. Non scrivo più tanto sul nostro forum, ma lo considero ancora un luogo dove poter condividere oltre alla passione per la fotografia anche le nostre esperienze di vita.
Ho cercato delle immagini attraverso le quali poter raccontare le mie sensazioni su quanto letto nel suo messaggio.
Ma il mio pensiero è anche rivolto all’invito di Silvia a finanziare la Ricerca a cui rispondo : Fatto!

Rincorsa della vita intorno alla giostra del tempo
Un bambino che rincorre una giostra, che strana visione.
Normalmente la giostra gira, i bambini stanno sopra, si divertono, e quando la giostra si ferma scendono, magari chiedono lo zucchero filato.
Fino a quando i bambini possono salire sulla giostra, fino a quando possono chiedere lo zucchero filato, sono felici.
Ed ad ogni giro di giostra diventano un po’ più grandi e piano piano diventano meno bambini.
Un bambino fino a quando è bambino dovrebbe sempre poter salire su una giostra, aspettando di diventare grande.
Un bambino non dovrebbe mai rincorrere la giostra del tempo.

IPB Immagine

Pensiero assente
Un giovane ogni tanto è sfiorato dal pensiero, un adulto, preoccupato per le proprie responsabilità, ci pensa spesso, ma fa finta di niente, un anziano può avere il pensiero costante.

IPB Immagine

In un bambino il pensiero invece è totalmente assente. Egli non sa nulla del mondo, dell’oggi, del domani, non sa nulla del dolore, o almeno non dovrebbe.

IPB Immagine

Il tunnel della morte prima di Natale
I bambini pensano alla morte, ma la immaginano come quando di notte si svegliano ed hanno paura del buio. La loro più grande paura è di non poter chiamare la mamma, di rimanere soli…prima di Natale.
IPB Immagine

Buon Natale
Marco

Messaggio modificato da PAS il Jan 12 2010, 03:48 PM
musa
Messaggio: #2

Grazie, Marco!

Sereno Natale a tutti!

Messaggio modificato da musa il Dec 21 2009, 01:45 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #3
Che dire!?

FATTO!

grazie.gif grazie.gif



Messaggio modificato da Claudio Orlando il Dec 21 2009, 05:55 PM
cratty
Messaggio: #4
La metafora della prima foto racchiude in se tutta l'essenza del life.
Purtroppo lo scetticismo a volte giustificato dalla presenza degli approfittatori, penalizza molte volte tali manifestazioni di solidarietà.
Basterebbe un piccolo sforzo da parte di tutti per fare grandi cose, in Italia siamo circa 60 milioni si fa presto a fare grandi cifre.
Saluti
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #5
Bellissimo Life...Life che fa riflettere!! Ti ringrazio Marco anche per la segnalazione.

Saluti e Auguri

Giacomo
 
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