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i fotografi delle olimpiadi
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fabriziogruppini
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Messaggio: #51
errore del copia e incolla ...

" Direi che qui hai sparato molto in alto .. effettivamente il TALENTO espressivo è cosa rara, tanto di più quando si tratta con oggetti complessi come le mecchine fotografiche ma il mondo dell'arte contemporanea è ricca di giovanissimi artisti, ed in secondo luogo va sicuramente coltivato ed allennato (scusa la brutta parola) ... ma esite e come! Un esempio su tutti (il primo che mi viene in mente e che potrebbe calzare) è il comico, dove la genialita, l'istante è vitale!
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #52
Dell'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica ha parlato Walter Benjamin (ci ha scritto un trattato) ...una trentina e più d'anni fa, ma in questa discussione c'entra poco...
Non è in gioco la dicotomia opera unica/multiplo, ma a mio avviso il fatto che lo scatto "artistico" - o che si eleva al di sopra della norma - sia frutto della casualità piuttosto che di un atto creativo consapevole. Mi spiego: se disponessi di una riserva di memoria di 40 giga e di una reflex in grado di scattare a tempo indeterminato alla velocità di 8 f/s, avrei certo più probabilità, continuando a scattare magari anche senza guardare nel mirino, di catturare un'immagine di grande impatto di quante non ne avrei scegliendo, ogni volta, quando e come scattare...
Sul discorso dell'arciere (ma qui siamo davveto ot) non ci siamo proprio: visto che pratico questo sport, ti posso assicurare che il momento della mira (inquadratura) e dello sgancio (scatto) sono in assoluto i più critici e meditati...
Ritornando a bomba: se l'obiettivo è professionale, ovvero portare a casa ad ogni costo lo scatto "buono" che ti garantisce la pagnotta, non c'è alternativa...
Se la fotografia è per te arte o comunque passione, non so quanto possa essere fonte di soddisfazione una buona immagine colta nel mazzo di un centinaio di scatti sparati a raffica...
Diego
gnam
Messaggio: #53
Ciao Diego e vorrei risponderti.
Sono appassionato di fotografia, da molto la seguo e da circa quattro anni la pratica, con la D70 da pochissimo, ho due lavori ed il secondo è operare all'interno di una società di post produzione video, web, grafica 3D per animazioni e immagini statiche, pubblicità in genere.
Detto questo, giusto per sottolineare la mia dote artistica e tecnica nel settore, ti dico che sbagli a scrivere come hai fatto sull'ultimo paragrafo delle ore 07:49, perché una buona foto, o foto artistica, prescinde l'utilizzo del sistema: se una foto ti piace, e ti emoziona, prendila come tale, ovvero una foto, una singola foto. Non penso che sia importante o necessario stabilire a priori il sistema utilizzato.
Puoi alimentare la tua conoscenza sulla tecnica, ed anche criticarla, ma le tue considerazioni, per quanto profonde perché comunque arrivano dall'intelletto, rimangono considerazioni e non capitoli di storia o aforismi, non capisco perché te la stai prendendo in questo modo sui fotografi sportivi. Se pensi che sia facile vai pure, diventa un fotografo molto conosciuto, fatti accreditare per le prossime olimpiadi, venditi tutti i reni della tua famiglia, compreso il tuo, acquista l'atterzzatura che ritieni opportuno, fai a gomitate sul campo, e alla fine spera comunque di portare a casa una foto decente.
I migliori film animati, 2D e 3D, sono frutto di un altissimo lavoro artistico, ma un lavoro ripetitivo che richiede ore e ore di lavoro certosino dove piccoli aggiustamenti o posture possono e fanno la differenza. Lavorando in 3D ti posso garantire, perché è il mio lavoro, che spesso devo fare piccoli aggiustamenti per garantire la fluidità e la godibilità dell'animazione finale, e questo vuol dire rivedere anche fotogramma per fotogramma l'animazione, cogliere quello meno "preparato" e rifarla meglio, ovvero devo cercare i pochissimi fotogrammi meno significativi e modificarli; alla fine il filmato viene guardato nella sua interezza, e il cliente se rimane soddisfatto, non mi chiede certamente come l'ho fatto, se non per semplice curiosità.
E ti faccio un semplice esempio: Andy Warhol comincia la sua caratteristica produzione di immagini trattate con una nuova tecnica: la serigrafia. L' artista fotografa un soggetto, lo sviluppa in diapositive; poi, proietta la diapositiva su una tela bianca e copia l'immagine prima a matita e in seguito con colori acrilici.
La fine ultima è il risultato e chi se ne frega se inizialmente ha usato una fotografia, ma questo prova a dirlo ai puristi della tela...
Obiettivamente dell'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, parlato da Walter Benjamin, non me ne può fregare di meno, anche perché non c'entra proprio nulla su questa discussione, e pertanto potevi risparmiare la citazione.
MMFR ti aveva risposto più che correttamente: "Ti interessa qualcosa sapere come è stata scattata questa immagine????a me no me la godo e basta..."
Ma non è che ti brucia non avere l'ultima parola? Il tuo pensiero l'avevi già espresso e ora sei ritornato incomodo sull'argomento, ovvero non hai aggiunto o tolto nulla a quanto avevi già "annunciato".
Andrea
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #54
Caro Andrea, sei andato benino finchè ci hai descritto le tue doti artistico hmmm.gif /tecniche smile.gif che il tuo secondo lavoro ti richiede, hai cominciato un po' a perderti sulle citazioni e infine sei completamente scaduto nelle tue considerazioni finali blink.gif

Qui si parla tra amici che, anche con idee diverse si confrontano, anche in modo acceso ma sempre con tono amichevole. Anche questa mia considerazione c'entra poco con la discussione...pressappoco quanto la tua pregiatissima.
Massimo Pasinato
Messaggio: #55
Vorrei anch' io dire la mia da appassionato di fotografia sportiva.............
non avete mai pensato al fatto che mentre quelle fotocamere scattano da "sole" il fotografo è dal lato opposto della scena con la fotocamera in mano a fotografare la stessa cosa da un' altra angolazione e magari con angoli di campo diversi?? Solo due mani avrà sto "povero" Cristo!?!?!?....
Poi c' è anche da dire che il più delle volte anche fotogragando le corse d' auto succede che le foto più belle sono quelle a scatto singolo: vedi, segui la scena e "CLICK".
D' altro canto altre foto non ti penseresti mai di farle se non con una raffica di 8 fotogrammi al secondo per 5-6 secondi! (fortuna a parte). Proprio sabato sono stato a Imola a fotografare il campionato FIA GT con degli amici del forum...avevo dietro la D2h e la FM3a con 4 dia da finire dal ritorno delle vacanze......conclusione 3 su 4 dia stupende e su 2118 scatti con la D2h circa 15 di irripetibili!
Questo per dire che per prima cosa bisogna saper fotograre qualsiasi sia il mezzo per farlo e se la tecnologia cì viene in aiuto dobbiamo cercare di sfruttarla al meglio a nostro favore!!
Buone foto a tutti!
Massimo
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #56
QUOTE (gnam @ Sep 9 2004, 10:14 AM)
Ciao Diego e vorrei risponderti.
Sono appassionato di fotografia, da molto la seguo e da circa quattro anni la pratica, con la D70 da pochissimo, ho due lavori ed il secondo è operare all'interno di una società di post produzione video, web, grafica 3D per animazioni e immagini statiche, pubblicità in genere.
Detto questo, giusto per sottolineare la mia dote artistica e tecnica nel settore, ti dico che sbagli a scrivere come hai fatto sull'ultimo paragrafo delle ore 07:49, perché una buona foto, o foto artistica, prescinde l'utilizzo del sistema: se una foto ti piace, e ti emoziona, prendila come tale, ovvero una foto, una singola foto. Non penso che sia importante o necessario stabilire a priori il sistema utilizzato.
Puoi alimentare la tua conoscenza sulla tecnica, ed anche criticarla, ma le tue considerazioni, per quanto profonde perché comunque arrivano dall'intelletto, rimangono considerazioni e non capitoli di storia o aforismi, non capisco perché te la stai prendendo in questo modo sui fotografi sportivi. Se pensi che sia facile vai pure, diventa un fotografo molto conosciuto, fatti accreditare per le prossime olimpiadi, venditi tutti i reni della tua famiglia, compreso il tuo, acquista l'atterzzatura che ritieni opportuno, fai a gomitate sul campo, e alla fine spera comunque di portare a casa una foto decente.
I migliori film animati, 2D e 3D, sono frutto di un altissimo lavoro artistico, ma un lavoro ripetitivo che richiede ore e ore di lavoro certosino dove piccoli aggiustamenti o posture possono e fanno la differenza. Lavorando in 3D ti posso garantire, perché è il mio lavoro, che spesso devo fare piccoli aggiustamenti per garantire la fluidità e la godibilità dell'animazione finale, e questo vuol dire rivedere anche fotogramma per fotogramma l'animazione, cogliere quello meno "preparato" e rifarla meglio, ovvero devo cercare i pochissimi fotogrammi meno significativi e modificarli; alla fine il filmato viene guardato nella sua interezza, e il cliente se rimane soddisfatto, non mi chiede certamente come l'ho fatto, se non per semplice curiosità.
E ti faccio un semplice esempio: Andy Warhol comincia la sua caratteristica produzione di immagini trattate con una nuova tecnica: la serigrafia. L' artista fotografa un soggetto, lo sviluppa in diapositive; poi, proietta la diapositiva su una tela bianca e copia l'immagine prima a matita e in seguito con colori acrilici.
La fine ultima è il risultato e chi se ne frega se inizialmente ha usato una fotografia, ma questo prova a dirlo ai puristi della tela...
Obiettivamente dell'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, parlato da Walter Benjamin, non me ne può fregare di meno, anche perché non c'entra proprio nulla su questa discussione, e pertanto potevi risparmiare la citazione.
MMFR ti aveva risposto più che correttamente: "Ti interessa qualcosa sapere come è stata scattata questa immagine????a me no me la godo e basta..."
Ma non è che ti brucia non avere l'ultima parola? Il tuo pensiero l'avevi già espresso e ora sei ritornato incomodo sull'argomento, ovvero non hai aggiunto o tolto nulla a quanto avevi già "annunciato".
Andrea

La citazione non è mia, qualun altro l'ha fatta e ho precisato...Per il resto, mi sembra che tu non abbia compreso (o abbia completamente travisato il senso del mio intervento). Ho distinto fra necessità professionale e attività amatoriale. Per quanto poi mi riguarda, lavoro in questo settore esattamente da 28 anni e quindi qualcosina penso di saperne.......Non per avere l'ultima parola...
Diego
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #57
QUOTE (gnam @ Sep 9 2004, 10:14 AM)
... non capisco perché te la stai prendendo in questo modo sui fotografi sportivi. Se pensi che sia facile vai pure, diventa un fotografo molto conosciuto, fatti accreditare per le prossime olimpiadi, venditi tutti i reni della tua famiglia, compreso il tuo, acquista l'atterzzatura che ritieni opportuno, fai a gomitate sul campo, e alla fine spera comunque di portare a casa una foto decente.
...Obiettivamente dell'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, parlato da Walter Benjamin, non me ne può fregare di meno, anche perché non c'entra proprio nulla su questa discussione, e pertanto potevi risparmiare la citazione.
...Ma non è che ti brucia non avere l'ultima parola? Il tuo pensiero l'avevi già espresso e ora sei ritornato incomodo sull'argomento, ovvero non hai aggiunto o tolto nulla a quanto avevi già "annunciato".
Andrea

Io, invece, non capisco il motivo di tanta animosità, in una discussione dove, partendo dalla curiosità suscitata da una sfilata di reflex senza fotografi, si era riusciti finalmente ad aprire un interessante dibattito nel quale si discuteva finalmente di cultura fotografica e non delle solite "menate" tipo Canon contro Nikon, analogico contro digitale, polenta taragna contro cous cous, Coca cola o Barbaresco...Mah!
Diego
_Nico_
Messaggio: #58
Vedo che la discussione s'è sviluppata... wink.gif

Alcuni mi chiedono cosa c'entri l'arte con la fotografia sportiva. Il punto di partenza è nella parte precedente della discussione, in cui si dubitava dell'«artisticità» o dell'«espressività» d'uno scatto scaturito da una sequenza. Perciò ho scritto:
QUOTE
L'idea che una bella foto debba scaturire da uno scatto singolo, e non da una sequenza, implica alcuni presupposti estetici. Il primo è l'unicità dell'opera. Nel caso delle opere d'arte questo presupposto si fonda sull'unicità materiale dell'opera... Associato a questo presupposto dell'unicità formale, vedo anche quello strettamente correlato del 'colpo di genio': lo scatto singolo -la pennellata di getto- come espressione assoluta e immediata dell'artisticità.

Proprio perché l'idea dell'unicità dell'opera (nella nostra discussione da uno scatto, non da molti), materiale o formale, deriva dall'arte, ho parlato di questo settore.

Fabrizio G.:
QUOTE
Dissento su due punti!

- In primo luogo credo che tu abbai travisato quel che la parola riproducibilità sottointenda...o meglio intenda! La riproducibilità di cui tu parli e quella che si pone in essere dopo che l'opera d'arte ha preso forma e quindi l'istante di creazione rimane unico e non riproducibile (possiamo parlare anche di questo).

Tu parli di COPIA .. allora il tuo discorso fila come l'olio altrimenti zoppica un pochino.


La creazione non so se duri un'istante, a volte può durare decenni ma, posto che sappiamo cosa realmente sia, è certamente e comunque unica... wink.gif

Non parlo solo di copia, perché la questione si farebbe ancor più complessa. Per esempio una copia dipinta d'un quadro, per quanto copia d'un quadro, è anch'essa unica... wink.gif E ciò vale ovviamente anche per una foto: anche chi copia intenzionalmente Berengo Gardin o un altro realizza scatti e foto a loro volta unici...

La riproducibilità è essenzialmente tecnica. Nel caso della foto -come nell'incisione- l'unico originale è la pellicola, e le stampe tutte 'copie', in certo senso, e ripetibili (quasi) all'infinito. Nel caso del digitale la questione si complica ancor più: lo scatto genera un file, e da questo ne possiamo ottenere infiniti identici. Qual è l'originale, quale la copia? Non lo so, ma so che la riproducibilità è in questo caso massima, per quantità e qualità...

QUOTE
- "...e l'atto creativo «spontaneo» una ciofeca frutto del '68"

" Direi che qui hai sparato molto in alto .. effettivamente il TALENTO espressivo è cosa rara, tanto di più quando si tratta con oggetti complessi come le mecchine fotografiche ma il mondo dell'arte contemporanea è ricca di giovanissimi artisti, ed in secondo luogo va sicuramente coltivato ed allennato (scusa la brutta parola) ... ma esite e come! Un esempio su tutti (il primo che mi viene in mente e che potrebbe calzare) è il comico, dove la genialita, l'istante è vitale!

Non a caso ho usato virgolette e faccine. wink.gif Certo che la spontaneità esiste e può essere fattore determinante nella produzione artistica, ma nel '68 s'è codificata la spontaneità... obbligatoria. V'erano alle spalle diverse esperienze (l'informale e l'espressionismo astratto, per esempio, il surrealismo...), ma s'è cominciato a insistere sulla spontaneità, nel campo della didattica artistica. Tra l'altro un paradosso: chiedere a qualcuno d'essere 'spontaneo' lo sottopone a una sorta di dilemma: se obbedisce la spontaneità se ne va a farsi benedire... biggrin.gif

Diego:
QUOTE
Dell'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica ha parlato Walter Benjamin (ci ha scritto un trattato) ...una trentina e più d'anni fa, ma in questa discussione c'entra poco...

[OT] Benjamin s'è suicidato nel 1940, Diego...

QUOTE
Sul discorso dell'arciere (ma qui siamo davveto ot) non ci siamo proprio: visto che pratico questo sport, ti posso assicurare che il momento della mira (inquadratura) e dello sgancio (scatto) sono in assoluto i più critici e meditati...

[OT] Anch'io ho praticato questo sport, e so quanto sia meditato il momento della mira e dello scoccare. Ciò che tu non hai visto, evidentemente, è un arciere che colpisce una palla da tennis lanciata al volo da qualcuno, scelto del tutto a caso. Io l'ho visto, e ho visto anche ripetere questa prodezza. Per la cronaca era un maestro d'arco romano che lavorava alla Valtur. Molto molto bravo, t'assicuro... Anche a meditare terne di tiri, ovviamente. E un tempo ormai lontano, quando l'arco era strumento per procacciarsi da vivere, e non semplicemente uno sport, penso che questa prodezza fosse più diffusa...
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #59
QUOTE (_Nico_ @ Sep 9 2004, 07:58 PM)


Diego:
QUOTE
Dell'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica ha parlato Walter Benjamin (ci ha scritto un trattato) ...una trentina e più d'anni fa, ma in questa discussione c'entra poco...

[OT] Benjamin s'è suicidato nel 1940, Diego...


Ops, hai ragione...ma dovè la faccina dell'omino che arrossisce? E dire che a suo tempo (cos'era, il '77?) l'esame di Estetica l'avevo preparato bene... blink.gif rolleyes.gif laugh.gif
Comunque, replicando a un altro utente avevo chiarito che (copio e incollo) Non è in gioco la dicotomia opera unica/multiplo, ma a mio avviso il fatto che lo scatto "artistico" - o che si eleva al di sopra della norma - sia frutto della casualità piuttosto che di un atto creativo consapevole. Mi spiego: se disponessi di una riserva di memoria di 40 giga e di una reflex in grado di scattare a tempo indeterminato alla velocità di 8 f/s, avrei certo più probabilità, continuando a scattare magari anche senza guardare nel mirino, di catturare un'immagine di grande impatto di quante non ne avrei scegliendo, ogni volta, quando e come scattare....
Continuo a non considerare come "consapevole" opera artistica il frutto d'una casuale e non gestita sequenza virtualmente infinita di scatti. Sennò potremmo considerare un capolavoro della fotografia un fermo immagine ripreso dalla telecamera di sicurezza di una banca wink.gif (estremizzo, ovviamente), o l'immagine prodotta dal lanciare alle proprie spalle, per una serie infinita di volte, boccette di colore liquido: è possibile che una su un miliardo sia graficamente eccezionale, ma quanto onestamente c'è di talentuoso e di artistico nel suo autore, se non l'ammirevole costanza nel ripetere il gesto?
Parlo, ovviamente, della fotografia in ambito diciamo così "ricreazionale", intesa come hobby o forma d'espressione artistica (l'uno non esclude l'altra) : a livello professionale, come ho già scritto ma evidentemente l'utente che mi accusa di "prendermela coi fotografi sportivi" non ha letto o capito, il discorso è diverso: la foto giusta, l'attimo fuggente fanno la differenza fra il fallimento e il successo, l'improvvisazione e la professionalità, la pagnotta assicurata e il tirare la cinghia. E dunque ben venga la tecnologia a sostenere e anche "supplire".
Ma anche questo è frutto d'una logica (il quanto che fa premio sul come) che nella fotografia è stata resa possibile solo dall'incredibile sviluppo tecnologico apportato dal digitale. Nonostante ciò, sono state scattate eccezionali foto sportive con le mitiche Nikon F senza esposimetro...
Diego
_Nico_
Messaggio: #60
QUOTE
Ops, hai ragione...ma dovè la faccina dell'omino che arrossisce? E dire che a suo tempo (cos'era, il '77?) l'esame di Estetica l'avevo preparato bene... blink.gif  rolleyes.gif  laugh.gif

Mi sa che abbiamo età pressoché identica e corsi di studi molto simili... biggrin.gif

QUOTE
Continuo a non considerare come "consapevole" opera artistica il frutto d'una casuale e non gestita sequenza virtualmente infinita di scatti. Sennò potremmo considerare un capolavoro della fotografia un fermo immagine ripreso dalla telecamera di sicurezza di una banca  wink.gif (estremizzo, ovviamente), o l'immagine prodotta dal lanciare alle proprie spalle, per una serie infinita di volte, boccette di colore liquido: è possibile che una su un miliardo sia graficamente eccezionale, ma quanto onestamente c'è di talentuoso e di artistico nel suo autore, se non l'ammirevole costanza nel ripetere il gesto?


Dunque, dividiamo il discorso... wink.gif Cercare «artisticità» in scatti sportivi professionali -non eri tu, ricordo a chi ci legge...- è per me come dire che un riccio è una pessima volpe... biggrin.gif

Per fare un altro esempio: una cosa sono le arti marziali, la loro ritualizzazione del combattimento, e altra un'incursione di marines. Non si può pretendere di valutare la seconda con i criteri delle prime.

Ecco, detto questo, resta il problema della 'consapevolezza', che è ben più ampio del settore fotografico sportivo, e pone piuttosto la questione della valutazione dell'opera d'arte, sia pittorica, fotografica o d'altro genere ancora. Discorso che meriterebbe discussione a parte, e ben ponderata. In sintesi, però: sono d'accordo con te, e penso che questa vignetta valga più di centinaia di parole:

user posted image

È piuttosto improbabile che una secchiata di colore contro una tela faccia affiorare una Madonna di Raffaello o le ortogonali di Mondrian... Perciò, ancora, la rarità è considerata un bene prezioso. Purtroppo sono rari anche coloro che la considerano tale... wink.gif

Tuttavia, tornando alla fotografia sportiva, non si può negare che vi siano ancora ampi margini d'intenzionalità o consapevolezza, e che si esageri a pensare che davvero un telecomando faccia tutto -e non mi riferisco al tuo paradosso della videocamera. I fotografi scelgono inquadratura, obiettivo e momento dello scatto -pardon! ...degli scatti: tutti aspetti decisivi per il risultato. wink.gif
gnam
Messaggio: #61
Claudio e Diego, non intendevo offendere nessuno, ci mancherebbe tongue.gif , e ho ben compreso che questo è un forum frequentato da appassionati applausi.gif , nel termine più ampio possibile, e che pertanto bisogna stare attenti a quello che si dice e si scrive hmmm.gif .
Volevo esprimere la mia opinione, anche mettendo un bel ecchisenefrega, ma questo non vuol dire che intendo dileggiare qualcuno; posso anche non condividere un opinione, ma da quì a tramortire l'avversario... cool.gif
Quindi se sono stato frainteso, oppure ho scritto qualcosa che ha offeso Claudio o Diego, allora presento le mie più ampie scuse, però vorrei marcare che su una precedente discussione, di un tale che aveva "osato"criticare la Nikon, e che chiedeva dei consigli, diverse persone, tra l'altro ben conosciute come nick, l'avevano ben "dipinto", e l'altro si era seriamente inc....to, e devo dire a ragione, perché era stato schernito.
Anche rileggendo quello che avevo scritto precedentemente non ho letto nulla di offensivo, ma una personale opinione si.
Ovviamente senza rancore, ci mancherebbe, e amici più di prima Pollice.gif
Andrea
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #62
Pollice.gif brindisi.gif
Diego
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #63
QUOTE (_Nico_ @ Sep 9 2004, 10:26 PM)


È piuttosto improbabile che una secchiata di colore contro una tela faccia affiorare una Madonna di Raffaello o le ortogonali di Mondrian... Perciò, ancora, la rarità è considerata un bene prezioso. Purtroppo sono rari anche coloro che la considerano tale... wink.gif

Tuttavia, tornando alla fotografia sportiva, non si può negare che vi siano ancora ampi margini d'intenzionalità o consapevolezza, e che si esageri a pensare che davvero un telecomando faccia tutto -e non mi riferisco al tuo paradosso della videocamera. I fotografi scelgono inquadratura, obiettivo e momento dello scatto -pardon! ...degli scatti: tutti aspetti decisivi per il risultato. wink.gif

Non ho altro da aggiungere a queste due frasi finali che unite alla (simpaticissima) vignetta, riescono a fare compendio di quanto penso in realtà wink.gif

Purtroppo non ho la proprietà di linguaggio che già era nota in Diego e Nico e che comunque attraverso lo scambio di idee sono riusciti ad arrivare alla costruzione di un discorso articolato e per me esaustivo.

Li ringrazio quindi entrambi per aver sviluppato concetti che condivido quasi in toto.

Resto dubbioso hmmm.gif solo su un punto. Se sia o no arte la scelta di uno scatto casuale, seppur scelto tra un lotto, in cui si siano messe in campo tutte le conoscenze sia tecniche che tecnologiche che il fotografo ha a disposizione e se queste siano da considerare tra gli strumenti che fanno sì che un fotografo si possa "distinguere" come artista prendendo in considerazione, non la sua produzione, ma quel solo scatto.

Ma non si possono avere tutte le risposte! Qualche dubbio talvolta spinge a quegli approfondimenti che servono senz'altro a crescere anche intellettualmente.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #64
QUOTE (gnam @ Sep 9 2004, 11:23 PM)
e amici più di prima Pollice.gif
Andrea

Pollice.gif brindisi.gif
apelle13
Messaggio: #65

Non ho sufficienti studi alle mie spalle che mi consentano di volare alto come molti di quelli che mi hanno preceduto, ma vorrei comunque aggiungermi alla discussione con qualche mia considerazione.

Anche a me fa specie l'idea di Diego relativamente alla possibilità tecnica di eseguire raffiche all'infinito: se ci si pensa siamo a cadenze di circa 10 fotogrammi/sec e a 18 fotogrammi sec inizia la Cinematografia...
A prescindere dalle possibilità tecniche e dai discorsi fatti su unicità e riproducibilità sbaglio o la fotografia è "cogliere l'attimo" ?
Cogliere l'attimo, surgelarlo ai fini estetici, artistici o documentaristici ma sempre ATTIMO è.
Ergo, al FOTOGRAFO viene chiesta la capacità di cogliere questo benedetto (o maledetto) attimo.
Ora, oserei dire che visto ciò che oggi offre la tecnologia, non mi pare che in taluni casi (la foto sportiva oggetto della discussione) sia così difficile cogliere l'attimo, anzi: basta essere in pista con 3 corpi macchina di cui 2 piazzati su minitreppiedi (li abbiamo visti) e rafficare.
Poi, il lavoro vero consisterà nel selezionare nel mucchio "l'attimo più bello".
MA COSI' SIAMO CAPACI TUTTI !!!!!

Esempio:
Finale dei 100 metri alle Olimpiadi di Atene: non so se avete provato a vedere le foto scattate dai vari fotografi per conto delle diverse agenzie e poi pubblicate, scoprirete che sono praticamente identiche (anche perchè il punto di osservazione è il medesimo...).
Cosa differenzia in quel momento un fotografo dal suo collega/concorrente al fianco in termini di capacità, bravura, occhio, professionalità? NULLA, assolutamente NULLA !
Su questo, a mio parere, dovremmo riflettere.

Per quanto riguarda le difficoltà della professione citate da qualcuno (gnam, mi pare) io mi azzarderei in un distinguo un po' netto, ovvero che E' FACILE FARE DELLE BUONE FOTO SPORTIVE (grazie alla tecnica) ma è diventato PIU' DIFFICILE SVOLGERE LA PROFESSIONE (per la maggiore offerta sul mercato di buoni scatti, per i tempi ridottisimi che vengono richiesti dal mercato, per i costi annessi, etc).

ciao

Walter

marcofranceschini
Messaggio: #66
Ciao Walter

CODE
MA COSI' SIAMO CAPACI TUTTI !!!!!

Ma sei proprio sicuro????,ma proprio sicuro ,sicuro smile.gif ;

CODE
Cosa differenzia in quel momento un fotografo dal suo collega/concorrente al fianco in termini di capacità, bravura, occhio, professionalità? NULLA, assolutamente NULLA ![/b]
se sta lì probabilmente nulla o comunque poco ,però se sono in due o più sicuramente avranno delle agenzie o comunque dei clienti differenti;
CODE
E' FACILE FARE DELLE BUONE FOTO SPORTIVE

Ma sei proprio sicuro????,ma proprio sicuro ,sicuro smile.gif ;
CODE
PIU' DIFFICILE SVOLGERE LA PROFESSIONE

perchè è difficile svolgere la professione è un discorso molto ,molto più ampio...e triste!!!!! unsure.gif


Ciao
Marco
@ssembl@tore
Banned
Messaggio: #67
QUOTE (doc @ Aug 27 2004, 06:47 PM)
In realtà una Nikon sembra esserci nella foto 2. Sembrerebbe una d2h con un tele nikon se non fosse per un particolare: ha l'lcd arancione. C'è un interessante thread su questa foto in un altro forum, ma nessuno sembra esserne venuto a capo. Qualcuno qui ha qualche idea?
doc

Veramente c'e' ne sono anche altre nikon nella foto n.6....il resto e' tutto canon...chissa' perche'...
_Nico_
Messaggio: #68
Concordo in pieno con Marco (mmfr), che m'ha levato le parole... dalla tastiera... biggrin.gif

La nostra discussione è viziata dal punto di vista iniziale: abbiamo visto le foto con i plotoni di supertele con telecomando, e abbiam cominciato a discutere dell'aspetto tecnico e quindi espressivo di foto scattate con simili apparecchiature che mitragliano foto su foto.

Il vizio è quello analogo al pensare che lo sport si riduca e tre o quattro discipline -salvo riscoprire le altre ogni quattro anni... Certamente c'è chi alle Olimpiadi monta il cannone e bombarda a ripetizione. Ma ciò accade prevalentemente nel campo dell'atletica o di sport analoghi, in cui le prestazioni si consumano in una manciata di decimi di secondo. Ecco un tipico esempio di foto che probabilmente nasce da un supertelemostro di rapidità su treppiede:

Yelena Slesarenko clears 2.04m with her first attempt in the women's high jump to clinch another gold medal for Russia
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BBC

Però, a ben guardare, l'inquadratura è studiatissima. Il fotografo voleva 'sigillare' il momento clou del salto in alto con i cinque cerchi olimpici a far da sfondo. Ha trovato l'angolazione che desiderava e, se ha sparato una mitragliata di scatti, ha scelto quello idoneo: l'atleta ha quasi superato l'asta, ma non del tutto, e nell'estrema tensione muscolare i suoi occhi si concentrano sull'asta stessa.

Su sfondi altrettanto studiati si sono cimentati altri. Inquadrato il taglio desiderato, hanno apsettato che l'atleta desse vita alla composizione:

La Giapponese Takayo Kondo impegnata nel salto con l'asta
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Credit: © Getty Images/Ezra Shaw

Urkirbek Haydarov notches up a 21-11 victory against Nigeria's Isaac Ekpo in the men's 75-81kg
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BBC

Australia's Tanya Harding pitches during Australia's 4-2 softball victory over Japan in the preliminary round
user posted image
BBC

Ma c'è chi ha fotografato le premiazioni, e sicuramente ha avuto vita più facile; chi la vita del villaggio, chi ha cercato di cogliere le espressioni degli artisti, come in questi casi:

Lo slovacco Martikan in kayak
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Credit: © Getty Images/Michael Steele

La coreana Hyang Mi Kim alla battuta nel ping pong
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Credit: © Kodak - Robert Laberge

Phelps in azione
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BBC

Altra immagine di Phelps in azione
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BBC

E basta confrontare queste due foto di Phelps per rendersi conto che le scelte restano sempre del fotografo. Il primo ha cercato il volto, la sua espressione; il secondo la massa muscolare che fende l'acqua, la vigoria dell'azione che nella prima s'intuisce appena...

Insomma, come molti sono gli sport, molte sono le attitudini dei fotografi che li riprendono.

Ho sfogliato le foto offerte dal sito olimpico ufficiale, scelte dallo sponsor Kodak, e le foto della BBC. Ho trovato tante foto diverse. Nessuna mi fa davvero impazzire, ma tutte mostrano non solo professionalità, ma anche un'attenzione che piacerebbe avessero anche i fotoamatori... biggrin.gif

Questo fotografo per esempio non ha usato il tele, ma un grandangolo spinto, s'è concentrato sulla composizione, rendendo l'atleta -anzi gli atleti- solo un momento, appunto un attimo, il coronamento d'un'inquadratura costruita sulla doppia evocazione: cavallo/simbolo numismatico-cavallo vero (ovvero Gracia antica, se d'Olimpiadi-Grecia moderna olimpica...):

Ludger Beerbaum alla doppia barriera (credo)
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Credit: © Al Bello/Getty Images

Altri ancora hanno subordinato gli atleti alle geometrie compresse che offrono i tele spinti:

La squadra australiana di ciclismo su pista
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Credit: © Kodak / McDermott

Insomma, basta sfogliare davvero le foto per trovare come al solito le belle, le brutte, le banali e le sorprendenti. Come sempre. Perché come sempre dietro la macchina ci vuole almeno un occhio, almeno un dito, e soprattutto un cervello. E come sempre si può imparare.

Altrimenti, se proprio si vuole vaticinare sulla fine della creatività a causa dell'overdose di tecnologia, retrocederei sino al meccanico puro. Perché si fa presto a pensare alla macchina con la pellicola come a qualcosa d'«antico» e «umano», dimenticando che salvo la pellicola è in tutto e per tutto identica alla macchina digitale: autofocus, esposizione matrix e così via... Signori, tornate a impugnare la Nikkormat e la F1, se proprio volete... biggrin.gif

Ma non era proprio la F1 la prima macchina col dorso/mitragliera, da pellicola per 500 scatti? biggrin.gif
apelle13
Messaggio: #69
QUOTE (mmfr @ Sep 10 2004, 01:12 PM)
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MA COSI' SIAMO CAPACI TUTTI !!!!!


Ma sei proprio sicuro????,ma proprio sicuro ,sicuro smile.gif ;

Accidenti, certe volte si viene presi alla lettera....

Domanda: se io dico: "Mia figlia è bella come una DEA"

A) Sono presuntuoso
cool.gif Sono un imbecille
C) Sono cieco (mia figlia è un mostro)
D) Esagero volutamente per far capire il messaggio

Ovvio che per essere "Pro" nella foto sportiva bisogna avere gli attributi tetragonali, bisogna avere conoscenza e padronanza della tecnica e capacità di osservazione.
Ma è anche vero che, rispetto al passato, grazie alla tecnologia è diventato estremamente più semplice congelare l'attimo, in certi casi addirittura banale.
Anni fa se volevi fotografare ai piedi della riviera dei 3000 siepi oltre all'accredito dovevi litigare con i commissari di pista e di gara perchè "davi fastidio", il risultato era che solo 1, max 2 fortunati erano ammessi (la bravura consisteva nel fatto che i fortunati erano tutte le volte sempre gli stessi...).
Quest'anno c'erano "tappeti" di corpi macchina digitali comandati a distanza....

Intendo così dire che ora la bravura del professionista non sta più prevalentemente nell'essere in grado di congelare in modo unico l'istante magico ma su altri fattori, ovvero la capacità di entrare e rimanere nel "giro", la velocità operativa, la flessibilità nel lavoro etc.

Ultima "pulce" nell'orecchio:
Siamo sicuri sicuri sicuri sicuri che nella foto della saltatrice in alto i 5 anelli sullo sfondo non siano stati aggiunti successivamente? biggrin.gif biggrin.gif
Non lo dico polemicamente, ma giusto per aggiungere che ora si può fare anche questo...

ciao

Walter



_Nico_
Messaggio: #70
Il fotoritocco si poteva fare anche prima. In un'altra discussione ricordavo che il fotoritocco è nato nell'Ottocento. Solo che allora si faceva di pennello. E negli anni del predigitale con l'aerografo... C'erano grafici in grado di aggiungere alle foto cose non scattate, e con la massima verosimiglianza, molto meglio di chi pastrocchia con i photoeditor.

In questi casi (il fotografo ha inquadrato o ha aggiunto?), mancando dati certi, conviene rivolgersi all'ipotesi più semplice. Ad Atene i cerchi olimpici dovevano essere praticamente dappertutto, anche sui bicchieri di carta e la carta igienica.

Era dunque molto più semplice inquadrarli subito, nello stadio, piuttosto che aggiungerli dopo, anche perché quelle foto vengono pubblicate nel giro di pochissimo, e dover trafficare -mentre si seguono diverse discipline ecc.- in post produzione fa perdere tempo -e denaro...

Certo, non escludo che uno scemo di turno ci pensi a casa, e si accanisca ad aggiungerli in seguito. Ma in genere chi è accreditato per questi lavori ha una discreta esperienza, e a queste cose pensa prima...
_Nico_
Messaggio: #71
Walter, curiosa questione...: prima vai con lo schiacciasassi, con tutto il suo apparato di maiuscole, neretti ed esclamativi, colmi d'indignazione. Poi sfoderi le più sottili sfumature interpretative del linguaggio... È un caso di post-produzione... lessicale? laugh.gif
marcofranceschini
Messaggio: #72
QUOTE (apelle13 @ Sep 10 2004, 03:56 PM)
QUOTE (mmfr @ Sep 10 2004, 01:12 PM)
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MA COSI' SIAMO CAPACI TUTTI !!!!!


Ma sei proprio sicuro????,ma proprio sicuro ,sicuro smile.gif ;

Accidenti, certe volte si viene presi alla lettera....

Ciao Walter, la mia risposta è sempre con il sorriso sulle labbra smile.gif ,ma vuole essere assolutamente chiara in modo che non ci siano dubbi riguardo al mio pensiero.
Il mestiere del fotografo o meglio la professione del fotografo non ha una grossa considerazione nella nostra società...questa discussione ne è la prova che anche tra fotografi non c'è stima e considerazione ,ma spesso solo invidia e prevenzione.
"Il mestiere del fotografo è l'ultima spiaggia per una persona che non ha voglia di fare niente nella vita ....""....tutti sono capaci a prendere una macchina fotografica ed a spingere un bottone...""...bella questa foto l'ho fatta anch'io....""...ma così siamo capaci tutti...."
...potrei andare avanti con tutta una serie di affermazioni che la gente comune e a quanto pare anche qualcuno che utilizza apparecchi fotografici ha nel proprio bagaglio culturale e spiattella in faccia ai fotografi qua e là con assoluta sufficienza... smile.gif ...ho ancora il sorriso sulle labbra.
E' vero esistono tanti "praticoni",tanti "raccomandati" e tanti che fanno questo mestiere come potrebbero farne un altro ,senza alcuna passione o interesse (se non di tipo economico) ,ma esistono tanto Fotografi con la "F" maiuscola che danno l'anima per esprimersi attraverso questo strumento e vanno rispettati.
Tu se non hai talento, sensibilità e capacità tecniche non sarai mai in grado di tirar fuori niente di realmente ed oggettivmente valido da una macchina fotografica...mai!!! smile.gif
Sono tre condizioni che devono essere presenti contemporaneamente per distinguersi in ogni tipo di attività,soprattutto quando la concorrenza è agguerrita.
Pensare che sia sufficiente avere in mano un apparecchio tecnologicamente evoluto per essere un "N°1" è un pensiero presente nella maggior parte delle persone ,molti utilizzano questa tesi per giustificare i propri fallimenti o peggio per sminuire l'operato degli altri ed è un pensiero sbagliato. smile.gif
Questi atteggiamenti espressi nei confronti di ciò che più mi appassiona ancora mi fanno riflettere e quindi sono qui a discuterne con te smile.gif ,ma per fortuna non mi condizionano più smile.gif ......

Un abbraccio
Marco
gnam
Messaggio: #73
Nulla da dire, siete grandi, riuscite a trasmettere delle emozioni, delle vere emozioni che non sentivo da tempo, probabilmente questo è il senso del forum, e state riuscendo a creare piano piano, con i vostri sfoghi, litigi, incomprensioni, LA figura del vero fotografo, almeno così è per me applausi.gif .
Detto ciòmi sembra che qualcuno se la prende veramente a cuore, quando legge i vari post mad.gif , ma non è che così vi scoppia il fegato prima o poi ? dry.gif e dico questo perchè per una volta che avevo scritto qualche cosa sono stato poi frainteso (ho presentato le mie più ampie scuse Pollice.gif ); sicuramente riuscite a comprendere quanto sono stato male per questo mad.gif .
Dimenticavo: è proprio vero che fra fotografi, o fra un principiante (me) ed un fotografo professionista esiste distacco e diffidenza quando si avvicinano per questioni di lavoro. Quel giorno avevano ben capito la mia misura, e difatti mi hanno ignorato e ho potuto fare diversi scatti, anche mettendomi quasi di fronte a loro (cosa volete, ad un principiante si perdona questo) smile.gif , ma ragazzi! che litigate che ho visto... fra loro. blink.gif
Andrea
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #74
QUOTE (mmfr @ Sep 10 2004, 06:24 PM)

Ciao Walter, la mia risposta è sempre con il sorriso sulle labbra smile.gif ,ma vuole essere assolutamente chiara in modo che non ci siano dubbi riguardo al mio pensiero.
Il mestiere del fotografo o meglio la professione del fotografo non ha una grossa considerazione nella nostra società...questa discussione ne è la prova che anche tra fotografi non c'è stima e considerazione ,ma spesso solo invidia e prevenzione.

Ciao Marco,
leggo molta amerezza dietro quel sorriso... wink.gif capisco benissimo ciò che dici ma mi permetto, proprio per la stima e la considerazione che ho per te, di dissentire da ciò che dici dopo. Io non conosco bene il mondo professionale pur avendo diversi amici che di questo vivono e ho per tutti loro un grande rispetto, soprattutto per quelli che, come te, fanno la loro professione con dedizione e passione. Non credo che fra la maggior parte dei fotoamatori ci sia un sentimento di sottovalutazione anzi, con chiunque io parli, salvo le eccezioni che non mancano mai, trovo molta ammirazione e quel sentimento di invidia di cui parli...ma non quella cattiva! mad.gif quella per intenderci che fa pensare che sia il mezzo e non la capacità che fa ottenere i risultati voluti, ma quella "sana" che fa sognare molti di noi fotoamatori che un giorno magari...(ovviamente vale per i giovani, quelli della mia età ormai si sono convinti laugh.gif ).

Ti prego, se vorrai, di riflettere su questo mio breve pensiero riscoprendo così un migliore rapporto anche con noi. smile.gif

Ciao Marco!!! wink.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #75
Io come sempre arrivo in ritardo tongue.gif biggrin.gif
Comunque volevo solo dire anche io la mia. Mi sono piaciuti gli interventi di Emanuele di Marco, ma in realtà non mi sembrano molto in contrasto con quanto detto da quelli che sostengono lo scatto singolo. Mi spiego... un fotografo professionista ha lo scopo di vendere le sue foto e per fare questo le foto devono essere più belle eo arrivare prima delle altre in redazione. Non importa quindi come le ha ottenute l'importante è che le ha ottenute. Le macchine fotografiche "ammiraglie" hanno la necessità di tenere conto delle esigenze del fotografo a cui può servire sia lo scatto singolo sia la raffica spaventosa. E fino a quì è mestiere.
Era giusto quindi quello che diceva Sergio quando diceva che bisogna distinguere esattamente cosa è un professionista. Alle olimpiadi il compito del professionista sportivo è documentare l'evento per le varie testate giornalistiche. Dato l'enorme numero di fotografi presenti alle olimpiadi, si parla generalmente di migliaia, lo scatto che verrà scelto non è quello "giusto", ma il più bello. Potrebbe essere molto bello, tanto da meritare la copertina del Times sulle olimpiadi. Ma è arte? Cos'è l'arte? Ci sono filosofi da tutti i tempi, esami di "estetica" appunto (che io ho praticamente dovuto fare anche se non direttamente interessato smile.gif ), dibattiti quotidiani, che giungono semplicemente a rendere relativo il concetto di bello a seconda delle epoche. E quindi? Se non sappiamo cos'è l'arte non possiamo sapere cosa non lo è? O sì? Beh proprio da i filosofi dell'estetica sembra di sì. Di quello che io ricordo ( e forse ricordo male) l'arte è il risultato di una volontà creativa, in pratica se l'artista non pensava a creareun opera d'arte sicuramente non è arte, mentre se anche ci pensava non è detto che l'ha realizzata, dipende dal tempo,dal sentire comune etc.
Insomma di una foto non si può dire se è un opera d'arte, ma si può dire se non lo è.
Ora non credo che nella volontà di chi mette venti macchine fotografiche che fanno un filmato dell'arrivo ci sia quello di fare un opera d'arte e quindi lui sia un artista. Se anche la foto riesce stupefacente, ma manca la volontà creatrice (è "culo" insomma, passatemi l'espressione nel suo senso più ampio e inoffensivo), questa non può essere definita opera d'arte. Attenzione, quello che dico non è un dato di fatto, ma una teoria estetica che a me convince, ma l'estetica non è una scienza perfetta. Lontano da me quindi l'idea di dire è così, è solo la mia ( e manco tanto mia) opinione.
In questo schema i sostenitori dello scatto singolo sostengono la validità dell'opera come atto creatore, i suoi oppositori no, ma le idee espresse da mmfr e Emanuele (sempre ammesso che io le abbia capite) non appartengono all'altro schema a mio parere. Una foto può essere splendida e vorrei averla fatta io, ma non essere io un artista e lei un opera d'arte. Uno scatto splendido (come un opera d'arte) ma non un opera d'arte. Se quindi io per fare la foto di un nuotatore faccio 1200 scatti in 4 vasche e ne trovo una che è spettacolare, sono un fotografo intelligente che utilizza la tecnologia per fare una foto splendida. E sono anche un bravo fotografo, ma nello schema mentale che mi soddisfa, non è un artista, perchè non ha avuto volontà creatrice, ma ha ragionato del tipo "beh su 1200 foto una bella mi verrà no?!". Per questo motivo la pietà di Michelangelo è un opera d'arte e Michelangelo un genio immortale e i vari scultori di marmo attuali che pure fanno cose incredibili non lo sono. Un artigiano scultore diceva di Michelangelo, "lui aveva solo più mestiere di noi", secondo me sbagliava però perchè Michelangelo non era solo un bravissimo scultore, ma vedeva quello che lui non vedeva. Ecco perchè la fotografia pur esendo riproducibile, non perde il valore di opera d'arte.
Scusate la lunghezza
Cris
 
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