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[STAMPA] - Stampare In Proprio
, Curiosita', difficolta' e retroscena della stampa fai da te
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Massimiliano Piatti
NPA
Messaggio: #1
Ciao a tutti smile.gif

Molto semplicemente vorrei raggruppare le testimonianze e curiosita' di chi stampa in proprio.
Sapere che tipo di carta usate,qual'e' il vostro metodo di stampa ecc. ecc.
inizio io col dire che stampo con una Epson stylus photo 3880 e una stylus 2400 che presto convertiro' per stampare in B&W con inchiostri ai pigmenti di carbone.
La mia carta preferita e' senza dubbio la hahnemuhle e piu' precisamente la photo rag baryta 325 gms che e' una carta glossy e la photo rag 308 gms appartenente alla categoria delle matt.
Adopero anche altre carte professionali come le Epson e piu' ne dettaglio la Velvet fine art (carta matt) la traditional photo paper 330 g/m e la ultra smooth fine art paper 250 g/m.

Ora tocca a voi.......

massi smile.gif
 
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Massimiliano Piatti
NPA
Messaggio: #2
Sposto la discussione in Tecniche di fotoritocco per una maggiore Fruibilita' della stessa.

Per tanto invito i miei colleghi in Tecniche di Fotoritocco di collocare il 3D a loro piacimento qualora non ritenessero adeguata la sez. di collocamento.

Grazie!!!

Buona Pasqua.

Massi smile.gif
dimapant
Banned
Messaggio: #3
QUOTE(pimassi @ Apr 4 2010, 08:07 AM) *
Sposto la discussione in Tecniche di fotoritocco per una maggiore Fruibilita' della stessa.

Per tanto invito i miei colleghi in Tecniche di Fotoritocco di collocare il 3D a loro piacimento qualora non ritenessero adeguata la sez. di collocamento.

Grazie!!!

Buona Pasqua.

Massi smile.gif


Per quanto riguarda il sottoscritto:
- Stampato 35 anni in pellicola solo 30X40 con IFF Auregon + Rodagon 50 f5,6 prima e Rodagon 50 f2,8 poi, Brovira BEH (lucida e poi smaltata) gradazione 4/5/6 (scorta tenuta in congelatore per anni) e, ultimamente ILFORD e Foma Glossy multigrade, tutte sviluppate per 35 anni in Bromor ST 50 con 1% di bromuro di potassio al 5 per mille e fissate con Agefix o simili.


- Da 6 mesi, Lacie 24” profilato + EPSON Stylus Pro 3880.
Dopo varie prove, scelta a gusto mio: carta EPSON Premium Semiglossy Photo Paper (colore) ed ILFORD Gold Fiber Silk (b&n) nei formati A3 ed A3+, raramente A2.

Stampo da Photoshop, profili carte quelli delle case.

Avuto leggeri problemi colorimetrici, all’inizio, derivanti dall’adozione di spazio colore Prophoto, ampio, poi risolti subito:
- modificando il settaggio del Lacie, soprattutto come temperatura di colore
- cambiando l’ambiente di lavoro, per quanto inerente l’illuminazione, in termini di temperatura di colore e quantità
- imparando a ridurre i fuori gamma con PP
- conoscendo molto bene la stampante ed il suo comportamento sul contrasto e sui vari colori.

Per questo, sono stati molto utili i consigli di Manovi, di Maxiclimb, qui sul forum, e di un bravo stampatore professionista, qui in zona.

Faccio sempre softproofing ed adesso quello che vedo a monitor mi viene esatto sulla stampa, sia in B&N che a colore, e per questo faccio pochi provini 10X15, solo in caso di B&N e colore in tono alto o con toni molto delicati, e non mi ricordo di aver avuto una sola stampa errata da mesi.

Saluti cordiali e Buona Pasqua
Paolo56
NPA
Messaggio: #4
QUOTE(dimapant @ Apr 4 2010, 09:27 AM) *
Per quanto riguarda il sottoscritto:
- Stampato 35 anni in pellicola solo 30X40 con IFF Auregon + Rodagon 50 f5,6 prima e Rodagon 50 f2,8 poi, Brovira BEH (lucida e poi smaltata) gradazione 4/5/6 (scorta tenuta in congelatore per anni) e, ultimamente ILFORD e Foma Glossy multigrade, tutte sviluppate per 35 anni in Bromor ST 50 con 1% di bromuro di potassio al 5 per mille e fissate con Agefix o simili.
- Da 6 mesi, Lacie 24” profilato + EPSON Stylus Pro 3880.
Dopo varie prove, scelta a gusto mio: carta EPSON Premium Semiglossy Photo Paper (colore) ed ILFORD Gold Fiber Silk (b&n) nei formati A3 ed A3+, raramente A2.

Stampo da Photoshop, profili carte quelli delle case.

Avuto leggeri problemi colorimetrici, all’inizio, derivanti dall’adozione di spazio colore Prophoto, ampio, poi risolti subito:
- modificando il settaggio del Lacie, soprattutto come temperatura di colore
- cambiando l’ambiente di lavoro, per quanto inerente l’illuminazione, in termini di temperatura di colore e quantità
- imparando a ridurre i fuori gamma con PP
- conoscendo molto bene la stampante ed il suo comportamento sul contrasto e sui vari colori.

Per questo, sono stati molto utili i consigli di Manovi, di Maxiclimb, qui sul forum, e di un bravo stampatore professionista, qui in zona.

Faccio sempre softproofing ed adesso quello che vedo a monitor mi viene esatto sulla stampa, sia in B&N che a colore, e per questo faccio pochi provini 10X15, solo in caso di B&N e colore in tono alto o con toni molto delicati, e non mi ricordo di aver avuto una sola stampa errata da mesi.

Saluti cordiali e Buona Pasqua

Molto interessante!
Perché, quando hai un pò di tempo, non provi a spiegarci passo passo, magari pubblicando i screenshot, il tuo procedimento di stampa?
Ciao e grazie.
dimapant
Banned
Messaggio: #5
QUOTE(Paolo56 @ Apr 4 2010, 03:12 PM) *
Molto interessante!
Perché, quando hai un pò di tempo, non provi a spiegarci passo passo, magari pubblicando i screenshot, il tuo procedimento di stampa?
Ciao e grazie.


1) NON so pubblicare gli screenshots! Però, praticamente, sono gli stessi passi che ha riportato Pimassi, adattati alla Epson 3880. Non sono importanti i passi in sè stessi, quanto lo è capire cosa si fa con quei passi, e se ci ragioni un attimo, con cognizione di causa sui comandi, ti torna tutto chiaro.

2) Il Lacie è tarato a 5500 K, 120 cd/m2, 1,8 di gamma contrasto

3) La stampante può gestire lei il colore, coi suoi driver, oppure lo può gestire Photoshop: l’importante è NON farlo gestire ad entrambi contemporaneamente, altrimenti sorge confusione e chiaramente slittano i colori fuori dal controllo.
Io lo faccio gestire a PP dato che:
- caricando i profili della carta, faccio il softproofing preciso e vedo in anticipo il risultato
- gestisco io la situazione, non la stampante sulla quale non ho praticamente controllo se non andando a cercare nelle budella del suo pannello di controllo, di sicuro meno flessibile ed immediato di Photoshop
Questo secondo è il motivo principale per il quale faccio gestire il colore da PP: lo gestisco io, non la stampante che non me lo fa controllare bene.
4) Quando la foto è pronta per il foto ritocco, faccio il softproofing con Photoshop, da Visualizza, Imposta prova, Personale e simulo la stampa su quella specifica carta sulla mia specifica stampante e coi vari intenti di rendering colorimetrici: la grande maggioranza dei casi uso quello relativo, con compensazione del punto nero, per avere ombre più naturali, raramente uso il colorimetrico assoluto, ma dipende dall’immagine.

La foto preparata dal fotoritocco, quando per me è giudicata pronta per la stampa, alla prova del softproofing NON va praticamente MAI bene per la stampa, sembrerebbe strano ma è la molto logica realtà, dovuta al fatto che io lavoro in Prophoto e la stampante ha un suo gamut ben diverso da Prophoto (che non vedo) e dal Lacie, che vedo, che in pratica sostituisce, anzi è lui i miei occhi; ho pochi fuori gamma colorimetrici (troppo saturi, troppo luminosi), parecchi fuori gamma dinamici, leggeri ma che disturbano, con ombre che tendono ad essere tappate, grigi e colori tenui che spariscono etc., evidentemente dipendenti dal mio tipo di fotoritocco.
Debbo riprendere la foto da stampare anche due o tre volte, con Curve, localizzate, riprese di colore leggerissime e localizzate, contrasto localizzato e spugna, sempre leggeri, per recuperarli, poi ricontrollo globale fatto NON SOLO SU PP, ma anche su View NX o Adobe Bridge, vanno bene entrambi per ricontrollo doppio oltre PP; da una foto ipoteticamente pronta per la stampa, per la ripresa di messa a punto della stampa ci metto anche un’ora, ma alla fine, quello che vedo, stampo e le stampe mi soddisfano molto, me ed anche personale noto in Italia e riconosciuto molto esperto.
Merita citare che quando eventualmente riprendo la foto per la stampa durante il softproofing, variazioni del comando Contrasto sotto il 10% NON sono rilevate dalla stampante, non cambia nulla.

Per il B&N, stessa procedura, tenendo presente che è meglio stare un filo più contrastato del colore, sul Lacie sembra un capello troppo contrastata, ma stampata viene bene ( questo è dovuto al gamma 1,8 del Lacie, ci vorrebbe un filo più alto, ma se lo setto su 2,2, perdo in fedeltà di luminosità, non tanto cromatica).
Tolgo il metamerismo con la regolazione apposita della 3880, operando, nel mio caso, dato che uso quelle carte, solo sulla regolazione orizzontale, da + 5 (carta Ilford) a +6 (carta Epson)

Sia in colore che B&N, mai far lavorare la stampante in velocità (togliere sempre la spunta ad alta velocità), sempre in qualità, impostando il valore massimo, 5.

Io converto subito il RAW in Tiff a 16 bit del formato di stampa (file di 90- 100 Mb con la D 700) e faccio il fotoritocco su quello, mi porto dietro file grossi, ma è meglio operare su tutto il file che interpolare dopo.

Importante poi è lo sharpening di stampa: io uso con soddisfazione quello messo a punto da Frazer e Schewe:

1) Apri l’immagine e portala al formato di stampa a 300 PPI
2) Duplica lo sfondo su un livello, e setta (clicca due volte sul livello) lo stile livello così:
- Modo fusione: Normale
- Opacità: 66%
- Fusione avanzata: immutata
- Fondi se: Grigio
a. Questo strato: 0- porta la slitta a 230/250
b. Strato sotto: porta la paletta 10/20 – 255

3) Applica Filtro/ Contrasta/maschera di contrasto 320/0,6/4 (per 360 PPI, 320/0,5/4)
4) Modifica/Dissolvi Maschera di contrasto/70% ed in Luminosità
5) Torna al livello copiato dallo sfondo e cambia fusione da Normale a Sovrapponi
6) Applica Filtro/Altro/Accentua Passaggio /Raggio 2 Px (per 360 PPI, Raggio 1,5 Px)
7) Fondi i livelli

Lo puoi fare anche con CS4,sempre per Inkjet 3880 a 300 PPI, con maschera di contrasto
Ammontare 190 Raggio 5 Soglia 2

però oggi non uso più per lo sharpening la sola maschera di contrasto, dato che la tecnica di Frazer/Schewe mi pare, a parer mio, migliore.

Un conoscente ha Alien Skin e porta a formato e fa lo sharpening di stampa con quello, ma, sempre secondo me, la tecnica di Frazer/Schewe è meglio anche di quella.

Il raggiungimento della perfezione è una grossa tentazione, ma è una chimera, e la curva di affinamento dei risultati è logaritmica: non sono mai contento, quel filino di contrasto in più sarebbe stato meglio, quella lucetta lì andava ridotta, quell’ombra andava scurita o schiarita un capello e così via.
Una sera ho fatto tre stampe della stessa foto, cambiando di poco qualcosa ed alla fine ho deciso quale era la migliore: il giorno dopo le ho riguardate tutte e tre, e la migliore, il giorno dopo, non era quella della sera prima.
Quella è stata una bella ed istruttiva lezione: adesso ci do un taglio e ne stampo una sola, ma dopo attenta e meditata considerazione.

Se capiti a Lucca ti faccio vedere qualcosa, oppure sarò presente al D – day 2010, il 7 di maggio e week end, e se vieni anche tu, ti porto qualcosa di stampato, sia in B&N che a colori.

Saluti cordiali
Alessandro Avenali
NPA
Messaggio: #6
QUOTE(dimapant @ Apr 4 2010, 10:50 PM) *
Io converto subito il RAW in Tiff a 16 bit del formato di stampa (file di 90- 100 Mb con la D 700) e faccio il fotoritocco su quello, mi porto dietro file grossi, ma è meglio operare su tutto il file che interpolare dopo.

1) Apri l’immagine e portala al formato di stampa a 300 PPI


Posso farti un paio di domande?
Perché non fai una prima postproduzione sul RAW, che contiene un'immensità di dati in più rispetto all'immagine chiusa che è il TIFF? L'esposizione, come il bilanciamento del bianco, come la gestione di luci e ombre in generale attraverso le curve non possono essere lavorati ugualmente bene su un'immagine chiusa. Camera RAW (come qualsiasi editor RAW) *è* la camera oscura digitale.

E poi perché lavori a 300 PPI e non 360, che è la risoluzione nativa della Pro 3800/3880?
dimapant
Banned
Messaggio: #7
QUOTE(bluvertical @ Apr 5 2010, 09:53 PM) *
Posso farti un paio di domande?
Perché non fai una prima postproduzione sul RAW, che contiene un'immensità di dati in più rispetto all'immagine chiusa che è il TIFF? L'esposizione, come il bilanciamento del bianco, come la gestione di luci e ombre in generale attraverso le curve non possono essere lavorati ugualmente bene su un'immagine chiusa. Camera RAW (come qualsiasi editor RAW) *è* la camera oscura digitale.

E poi perché lavori a 300 PPI e non 360, che è la risoluzione nativa della Pro 3800/3880?

1) postproduzione.
Mi sono espresso male io, hai ragione, quando dico io converto "subito" il RAW in TIFF a 16 bit, ma l'ho fatto per non dilungarmi troppo; la situazione reale, nel mio modo di lavorare, è la seguente;con la premessa che me non basta un unico convertitore di RAW, ne uso 2, ACR 5,6 di CS4 e Capture NX2:
- se voglio maggiore fedeltà di colori, o basso rumore, uso Capture NX2, perchè a parer mio è più fedele alla realtà cromatica (altri non la pensano così) ed ha minor rumore di ACR: in tal caso, controllo il WB, do il capture sharpening e converto subito in Tiff e faccio tutto il resto del lavoro in Photoshop, che, a parer mio, è molto più flessibile ed efficiente di Capture NX2.
- se la fedeltà cromatica non ha la massima priorità, ossia spesso, uso ACR. Qui lavoro molto diversamente da Capture NX2, nel senso che la foto subisce un gran lavoro in ACR, che è già lui un ottimo programma di fotoritocco globale e se non devo fare cose strane, la foto viene elaborata a buon punto con ACR, prima di passare in CS4 e tra l'altro uso adesso anche la conversione in smart object, per maggiore flessibilità e flusso bidirezionale di CS4 con ACR.
Ma ACR non basta praticamente mai a finire un'immagine e comunque ho bisogno di CS4.

Se, sempre a parer mio, ACR avesse i colori di Capture NX2 e lo stesso livello di rumore, sarebbe un gran capolavoro, più di quello che già è.

2) stampa
Il perchè uso 300 PPI te lo ha già detto Pimassi.
Ho provato a stampare in A3 ed A3+ a 240, 300, 360, e 720 PPI (la 3880 stampa anche a 720 PPI)

- tra 240 e 300 la differenza non si vede QUASI mai, ma alcune volte (colori molto tenui) sì, l'occhio esperto la vede osservando da vicino ad occhio nudo.
- tra 300 e 360 PPI io non ho mai notato differenze ad occhio nudo.
- tra 300 e 720 PPi non ho mai notato differenze ad occhio nudo, anzi mi pare che impasti un po'

ed ho deciso, per quei formati, di usare 300 PPI: a occhio nudo sono OK, e ho file più piccoli e maggiore disinvoltura a gestirli col PC

Saluti cordiali
maxiclimb
NPA
Messaggio: #8
QUOTE(dimapant @ Apr 5 2010, 10:50 PM) *
- se voglio maggiore fedeltà di colori, o basso rumore, uso Capture NX2, perchè a parer mio è più fedele alla realtà cromatica (altri non la pensano così) ed ha minor rumore di ACR: in tal caso, controllo il WB, do il capture sharpening e converto subito in Tiff e faccio tutto il resto del lavoro in Photoshop, che, a parer mio, è molto più flessibile ed efficiente di Capture NX2.


Piccolo OT rispetto al tema (interessantissimo) della discussione:

Hai provato a calibrare ACR creando un profilo specifico per la tua fotocamera con una tavoletta X-rite? La resa del colore cambia drasticamente (in meglio, ovvio).
E solo così si può avere un riferimento "matematico" e non solo occhiometrico circa la fedeltà cromatica.
Su questo aspetto mi sono confrontato telefonicamente proprio con Massi, che ha fatto la mia stessa esperienza (a proposito, trovato la giornata giusta? wink.gif )
ACR con profilo Adobe standard non mi ha mai convinto, ma una volta calibrato è davvero eccellente.
Riguardo al basso rumore, basta provare la Beta2 di Lightroom per rendersi conto delle potenzialità del prossimo ACR 6.0 , davvero un miglioramento notevolissimo!

Fine OT

Riguardo alla risoluzione di stampa, onestamente non mi sono mai fatto troppi problemi: mando in stampa senza mai fare nessuna interpolazione preventiva.
L'unica accortezza è applicare una maschera di contrasto specifica per la risoluzione di stampa del file.
In questo trovo comodissimo e molto valido il plugin Photokit Sharpener Pro, sviluppato proprio da Fraser e soci, con cui basta scegliere il tipo di carta e la risoluzione per applicare una maschera perfetta per il caso in questione.
Uno dei tanti preziosi consigli di Manovi. smile.gif
dimapant
Banned
Messaggio: #9
QUOTE(maxiclimb @ Apr 5 2010, 11:40 PM) *
Piccolo OT rispetto al tema (interessantissimo) della discussione:

Hai provato a calibrare ACR creando un profilo specifico per la tua fotocamera con una tavoletta X-rite? La resa del colore cambia drasticamente (in meglio, ovvio).
E solo così si può avere un riferimento "matematico" e non solo occhiometrico circa la fedeltà cromatica.
Su questo aspetto mi sono confrontato telefonicamente proprio con Massi, che ha fatto la mia stessa esperienza (a proposito, trovato la giornata giusta? wink.gif )
ACR con profilo Adobe standard non mi ha mai convinto, ma una volta calibrato è davvero eccellente.
Riguardo al basso rumore, basta provare la Beta2 di Lightroom per rendersi conto delle potenzialità del prossimo ACR 6.0 , davvero un miglioramento notevolissimo!

Fine OT

Riguardo alla risoluzione di stampa, onestamente non mi sono mai fatto troppi problemi: mando in stampa senza mai fare nessuna interpolazione preventiva.
L'unica accortezza è applicare una maschera di contrasto specifica per la risoluzione di stampa del file.
In questo trovo comodissimo e molto valido il plugin Photokit Sharpener Pro, sviluppato proprio da Fraser e soci, con cui basta scegliere il tipo di carta e la risoluzione per applicare una maschera perfetta per il caso in questione.
Uno dei tanti preziosi consigli di Manovi. smile.gif


Andiamo in OT, già che ci siamo:
1) calibrazione.
No, non ho provato, dato che:
- va saputa fare
- ci vuole la tavoletta
- ci vuole la luce a temperatura di colore giusta (sole + nuvole, tavola al sole, se non mi sbaglio).

............Cerchiamo di sfruttare lo staff!: perchè non mi mandi tu la calibrazione per la D 700, in qualche maniera? la riconoscenza sarà profonda (e magari + una bottiglia di vino buono)!

2) rumore
se hanno fatto ACR 6, basta aspettare un po' poi lo renderanno disponibile anche per PP, si spera.
Ho provato anche DxO Optics Pro 6: colori e rumore molto buoni, ben poco rumore, ma molto lento e interfaccia molto poco flessibile e complicata. I trenta giorni di prova sono scaduti, ho dei dubbi sulla sua flessibilità, ma, soprattutto, costa 300 euro (io sono di Lucca!): per adesso aspetto ACR 6.
Fine OT

Lo sharpening che ho citato io, viene da lì, da un tutorial di Jeff Schewe e quel programma che tu citi, dato che è fatto da loro, rasenterà la perfezione!

Saluti cordiali e buona notte!

Messaggio modificato da dimapant il Apr 5 2010, 11:14 PM

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