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L'immagine E Il Titolo
quale rapporto?
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maurizioricceri
Messaggio: #101
QUOTE(enrico @ Jul 14 2006, 11:24 PM)
Maurizio,
non ricordo l'autore, ma la foto documenta il ritorno di un reduce dal Vietnam. Il fotografo non ha ripreso il soldato se non di spalle ed includendone solo una parte nel quadro perché, come hai detto bene tu, il soggetto qui è al gioia, la gioia di coloro che possono riabbracciarlo. Le informazioni: soldato, Vietnam, aggiungono delle informazioni alla foto, ma nulla al soggetto che è appunto questa esplosione di contentezza e di felicità. Quella donna che gli è più vicina e che gli spalanca le braccia, potrebbe essere la moglie, la sorella, la fidanzata, un'amica, che importa?
Gli stati d'animo sono espressi con estrema efficacia. Mi ha colpito ciò che ha detto Apeiron: si scatta la foto, il titolo viene dopo, è il frutto di una riflessione successiva. L'immagine è tutta nello scatto, nelle scelte espressive scaturite dall'emozione provata di fronte all'evento.
Ciao
ENrico
*



Mi piace la rilevanza in secondo piano del reduce,non è lui il soggetto principale del contesto.Un titolo come "reduce" o semplicemente "soldato",come ogni titolo deve solo limitarsi a fornire ed indirizzare verso una chiave di lettura ,ma mai condizionarlo.Ci viene offerta una chiave,ma poi tocca all'osservatore trovare la serratura per aprire la porta allo scenario .
enrico
Messaggio: #102
QUOTE(maurizioricceri @ Jul 15 2006, 10:44 AM)
Mi piace la rilevanza in secondo piano del reduce,non è lui il soggetto principale del contesto.Un titolo come "reduce" o semplicemente "soldato",come ogni titolo deve solo limitarsi a fornire ed indirizzare verso una chiave di lettura ,ma mai condizionarlo.Ci viene offerta una chiave,ma poi tocca all'osservatore trovare la serratura per aprire la porta allo scenario .
*



Chissà Maurizio, se lo scatto originale inseriva completamente il soldato nell'inquadratura ed il tagliarlo e relegarlo sul bordo sinistro dell'immagine sia stata una scelta successiva. Mi pongo questo problema, perchè questa eventualità se ne trascina dietro altre e molto interessanti, collegate in un certo senso al titolo di questa discussione.
Nel caso ipotizzato, l'immagine diviene il risultato di una riflessione successiva allo scatto. Una manipolazione a posteriori per centrare meglio il significato evocato dall'evento nell'autore ( e questo sarebbe il caso) o un significato (magari in altre foto), nato dall'osservazione successiva della foto da parte dell'autore. In quest'ultimo caso, è come se l'autore abbia fatto un secondo scatto, senza macchina fotografica, ad un soggetto che non è il reale ma una sua riproduzione.
C'è di che riflettere. In questo stesso "alveo" si può collocare la scelta a posteriori di un titolo.
Enrico
maurizioricceri
Messaggio: #103
QUOTE(enrico @ Jul 15 2006, 11:44 AM)
Chissà Maurizio, se lo scatto originale inseriva completamente il soldato nell'inquadratura ed il tagliarlo e relegarlo sul bordo sinistro dell'immagine sia stata una scelta successiva. Mi pongo questo problema, perchè questa eventualità se ne trascina dietro altre e molto interessanti, collegate in un certo senso al titolo di questa discussione.
Nel caso ipotizzato, l'immagine diviene il risultato di una riflessione successiva allo scatto. Una manipolazione a posteriori per centrare meglio il significato evocato dall'evento nell'autore ( e questo sarebbe il caso) o un significato (magari in altre foto), nato dall'osservazione successiva della foto da parte dell'autore. In quest'ultimo caso, è come se l'autore abbia fatto un secondo scatto, senza macchina fotografica, ad un soggetto che non è il reale ma una sua riproduzione.
C'è di che riflettere. In questo stesso "alveo" si può collocare la scelta a posteriori di un titolo.
Enrico
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Giusto,Enrico,non sappiamo chi sia questo reduce,per quanto ne sappiamo,potrebbe essere stato rimpatriato per aver perso una gamba od un braccio...chissà ? i quel caso quel particolare avrebbe suscitato emozioni diverse,di pena,di rabbia nei riguardi della guerra,di sofferenza,di afflizione,di condanna alle atrocità e comunque avrebbe spostato il fulcro dell'attenzione.Questa PP visiva ha comunque il senno di poi,dove deciderne il taglio,la rilevanza ,il contrasto per dare maggior evidenza ad un dettaglio,e qui riconosco appieno l'importanza della PP materiale(cosa che io ancora non mi dedico)ed a tal riguardo mi trovavo in dessenso con Pas,quando qualche posta precedente affermava che "quando decido di premere il pulsante ho terminato il processo......il resto serve solo per riporre la macchia ".A me capita spesso di rivedere una foto e cogliere un particolare a cui non avevo dato la giusta importanza,un particolare improvviso che stravolge completamente quello che voleva essere il senso originario dell'inquadratura o del significato storico ,culturale o documentaristico.E qui prende rilevanza il titolo,quella semolice parola ,che come ho già detto ,deve servire ad indirizzare a cogliere un determinato aspetto ma mai a condizionarlo.Le nostre emozioni devono essere libere di reagire liberamente ,rispondere soggettivamente alla provocazione,non eseguire un compito guidate dall'intendimento specifico dell'autore,altrimenti diventiamo come le "comari" che piangevano a richiesta ,ai funerali.Essere critici significa valutare oggettivamente,se poi dobbiano pubblicizzare un certo prodotto lasciamoci guidare nell'esaltazione di ciò che non ci appatiene.Mi fermo qui...ci si potrebbe sedere intorno ad un tavolo ed andare avanti ore ..ore..e ore,magari con una bella zuppa di pesce ed un fiasco di vino bianco davanti. biggrin.gif biggrin.gif
maurizioricceri
Messaggio: #104
...e qui torniamo sempre al quesito importante. Il titolo deve essere solo un orientamento ?? o una forzatura alla lettura ??? blink.gif blink.gif
enrico
Messaggio: #105
QUOTE(maurizioricceri @ Jul 15 2006, 03:31 PM)
magari con una bella zuppa di pesce ed un fiasco di vino bianco davanti. biggrin.gif  biggrin.gif
*



Pollice.gif Pollice.gif Pollice.gif
Enrico
apeiron
Nikonista
Messaggio: #106
QUOTE(enrico @ Jul 15 2006, 10:43 AM)
Ciao Apeiron,
ci potresti parlare di questa "poetica dell'imprevisto?"
Grazie
Enrico
*



Ciao Enrico, è sempre pericoloso. C'è il rischio di risultare mortalmente noiosi. Ci provo brevemente.
"Una parte essenziale e la caratteristica della bellezza". E' Baudelaire, al forse quale dobbiamo la stessa idea di Modernità, non come categoria storica ma estetico-filosofica.
Mi fermo immediatamente. rolleyes.gif
Riporto solo uno straordinario passaggio di Edouard Boubat, per me tra coloro che hanno saputo magistralmente dare alla fotografia un'espressione moderna:

"Quando il tempo ci opprime, talvolta è un secondo a salvarci. E' il miracolo dell'attimo: essere, vedere, o scattare una foto. La foto è lì, si raccoglie come un ciottolo sulla spiaggia: talvolta aspetta anni come la Bella Addormentata nel Bosco. Rendiamo grazie all'oblio e all'incontro.Abbiamo evocato giardini, rive, finestre, volti. Oggi sappiamo che è l'attimo a salvarci, in realtà l'attimo non invecchia. Nel corso della mia vita ho notato che tutto si intreccia negli incontri, i nostri colpi di cuore. Attimi senza appuntamento, senza calcolo. Rendiamo grazie all'imprevisto, alla spontaneità"
Apeiron smile.gif
enrico
Messaggio: #107
QUOTE(apeiron @ Jul 15 2006, 07:46 PM)
Ciao Enrico, è sempre pericoloso. C'è il rischio di risultare mortalmente noiosi. Ci provo brevemente.
"Una parte essenziale e la caratteristica della bellezza". E' Baudelaire, al forse quale dobbiamo la stessa idea di Modernità, non come categoria storica ma estetico-filosofica.
Mi fermo immediatamente.  rolleyes.gif
Riporto solo uno straordinario passaggio di Edouard Boubat, per me tra coloro che hanno saputo magistralmente dare alla fotografia un'espressione moderna:

"Quando il tempo ci opprime, talvolta è un secondo a salvarci. E' il miracolo dell'attimo: essere, vedere, o scattare una foto. La foto è lì, si raccoglie come un ciottolo sulla spiaggia: talvolta aspetta anni come la Bella Addormentata nel Bosco. Rendiamo grazie all'oblio e all'incontro.Abbiamo evocato giardini, rive, finestre, volti. Oggi sappiamo che è l'attimo a salvarci, in realtà l'attimo non invecchia. Nel corso della mia vita ho notato che tutto si intreccia negli incontri, i nostri colpi di cuore. Attimi senza appuntamento, senza calcolo. Rendiamo grazie all'imprevisto, alla spontaneità" 
Apeiron smile.gif
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Quindi Apeiron, l'imprevisto è un qualcosa di inaspettato che ci salva dalla noia. L'imprevisto è la vita. Se tutto fosse prevedibile, il mondo sarebbe una macchina e noi stessi saremmo delle macchine. L'imprevisto è quindi ciò che ci desta e ci apre allo stupore. E' così? Ho inteso bene?
Questa discussione sta prendendo una piega veramente interessante. In fondo la Fotografia, quella vera, non è anche filosofia?
ENrico

maurizioricceri
Messaggio: #108
QUOTE(enrico @ Jul 15 2006, 03:59 PM)
Pollice.gif  Pollice.gif  Pollice.gif
Enrico
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Tre fiaschi ?? No problem?? biggrin.gif
enrico
Messaggio: #109
QUOTE(maurizioricceri @ Jul 16 2006, 09:39 AM)
Tre fiaschi ?? No problem?? biggrin.gif
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Si, ma poi guidi tu? biggrin.gif biggrin.gif biggrin.gif
Buona domenica
Enrico
maurizioricceri
Messaggio: #110
QUOTE(enrico @ Jul 15 2006, 08:06 PM)

*



Credo che il concetto sia proprio quello, In fondo la vita è spesso una routine,un susseguirsi macchinalmente delle stesse azioni,mangiare,bere,dormire,lavorare,quella monotonia quotidiana ripetitiva che ci opprime ,che ci rende spesso apatici a ciò che ci circonda,e questa prevedibilità della quotidianetà ci rende simili a robot di una socialità spesso noiosa come tutti i suoi doveri.Concetto espresso molto bene nel vecchio film di Charlie Chaplin,in cui siamo ingranaggio di una lunghissima catena di montaggio.poi improvvisamente accade l'imprevisto,la nostra attenzione viene attratta da un particolare,magari insignificante per altri,ma nella nostra mente,quel particolare subisce una metamorfosi,fino a ieri passato inosservato,oggi ci suscita emozioni,interesse,ricordi,curiosità e nasce l'irrefrenabile voglia di poterlo riprendere,immortalarlo in una foto che fa parte di quel lungo catalogo della nostra vita,e come dici tu Marcello,diventa una folosofia,perchè ,in fondo ,la foto non è altro che la filosofia della nostra vita,con i suoi ricordi,le sue stimolazioni.Le foto sono come tante tappe di uno stesso filo conduttore che riporta la mente ad eventi ,si passati,ma che comunque fanno parte di Noi,sono parte integrante del nostro vissuto.La foto è l'attimo dell'imprevisto,sia esso piacevole e meno,comunque sempre reale senza rimpianti nè negazione di tale evento.
enrico
Messaggio: #111
QUOTE(maurizioricceri @ Jul 16 2006, 10:09 AM)
... come dici tu Marcello,diventa una folosofia,...
*



Si, ma io mi chiamo Enrico... dei tre fiaschi, quanti ne sono rimasti?... biggrin.gif
Con simpatia
Enrico
maurizioricceri
Messaggio: #112
QUOTE(enrico @ Jul 16 2006, 10:28 AM)
Si, ma io mi chiamo Enrico... dei tre fiaschi, quanti ne sono rimasti?...  biggrin.gif
Con simpatia
Enrico
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Scusami...vedo che anche ieri ho usato il nome Marcello...da dove è uscito proprio non lo so !!!forse la vecchiaia....Ciao ENRICO...buona domenica
enrico
Messaggio: #113
QUOTE(maurizioricceri @ Jul 16 2006, 10:36 AM)
Scusami...vedo che anche ieri ho usato il nome Marcello...da dove è uscito proprio non lo so !!!forse la vecchiaia....Ciao ENRICO...buona domenica
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Cominciamo con le offese... io ho tre anni più di te! huh.gif
Ma siamo fuori tema. biggrin.gif
Enrico
apeiron
Nikonista
Messaggio: #114
QUOTE(enrico @ Jul 15 2006, 08:06 PM)

*


Credo di si, Enrico. Marcello ? biggrin.gif
Trovo molto bella questa frase di uno studioso, con la quale egli tenta di indicare quando l'indifferenziata realtà ( che chiama natura) subisce uno scarto radicale: "è sufficiente che lo sguardo di un solo uomo la sfiori per una sola volta perché immediatamente venga trasformata, trasposta sul versante della cultura".
Quanto adatta alla fotografia!
E' incredibile che proprio la fotografia, contro la quale Baudelaire si scaglierà con una formidabile invettiva, abbia conquistato una posizione straordinaria dentro l'orizzonte stesso della Modernità.
L'imprevisto è parte di quell'ideale di bellezza che Baudelaire ha descritto nella sua opera, celebrandola oltre ogni armonia. L'imprevisto è, come hai perfettamente colto Enrico, "la sorpresa, lo stupore, vale a dire una parte essenziale e la caratteristica della bellezza".
E la fotografia di Boubat, di Cartier-Bresson..., è proprio l'esatto opposto della fedele riproduzione del reale
Di nuovo Boubat: (...) Mi hai chiesto che farò questo pomeriggio. Andrò al laboratorio, non ho nessuna foto da fare, ma comunque attraverserò la Senna a piedi. Porterò con me la mia piccola Leica d'amatore, non è una vera macchina fotografica, ma forse scatterò una foto. Ho un appuntamento con l'imprevisto. Mi spiego?"
guru.gif
Apeiron
enrico
Messaggio: #115
Ciao Apeiron,
mi hai proprio messo "appetito". Mi dai qualche titolo con casa editrice su Boubat?
Grazie
ENrico
apeiron
Nikonista
Messaggio: #116
QUOTE(enrico @ Jul 16 2006, 12:56 PM)
Ciao Apeiron,
mi hai proprio messo "appetito". Mi dai qualche titolo con casa editrice su Boubat?
Grazie
ENrico
*



Hai MP, Enrico
maurizioricceri
Messaggio: #117
QUOTE(enrico @ Jul 16 2006, 11:06 AM)
Cominciamo con le offese... io ho tre anni più di te!  huh.gif 
Ma siamo fuori tema. biggrin.gif
Enrico
*


"vecchiaia " era intesa come mia vecchiaia,non la tua ! ma so che avevi capito perfettamente. Comunque ricorda che " non sono importanti gli anni della nostra vita ,quanto la vita del nostri anni ! " OK..torniamo a noi Marcello ohmy.gif Enrico biggrin.gif
andreasonia01052009
Messaggio: #118
QUOTE(enrico @ Jul 6 2006, 04:56 PM) *

...Io ritengo che l'immagine sia fondamentale e cerco sempre di non aggiungervi titoli perchè, sempre a mio avviso, l'immagine deve parlare da sè. Quando c'è, il titolo deve solo costituire un aiuto alla lettura di un significato che, tuttavia, è nella e dell'immagine.
Se nella bella foto di Andrea il titolo fosse stato: "Restauratore al lavoro", vi avremmo visto la concentrazione di un artigiano artista con gli occhi fissi sull'opera da ripristinare.
Il titolo può rivelarsi quindi un elemento pericoloso, capace di stravolgere il senso di una foto.
Enrico


concordo con te Enrico.
la foto è lei e solo lei. non amo aggiungere titoli anche perchè molte foto possono essere viste in modi diversi a seconda dello stato d'animo in cui ci si pne a guardarle.
l'interpretazione di una foto è secondo me molto condizionata da come stiamo. quindi è MOLTO rischioso secondo me intitolare.

comunque ognuno può avere diverse visioni in questo argomento ma io personalemnte, anche quando guardo una mostra di fotografia evito altamente leggere il titolo e di interpretare io primariamente la foto e poi eventualmente valutare cosa il fotografo voleva trasmettermi.

buoni scatti
Tato_p2p
Messaggio: #119
Tema interessante che ho letto "tutto d'un fiato".

Non ho mai avuto grande simpatia dei titoli, ma alcuni danno informazioni in più che possono sfuggire.
Ad esempio la fila per i pasti nel titolo compare "pranzo", non "cena". Il che porta a pensare ad una "pausa" a metà giornata, tra un lavoro ed un altro e non tra lavoro e riposo, come per la cena.


Una domanda mi è però sorta leggendo il thread.

Quando nasce il titolo rispetto alla fotografia o qual'e' il percorso corretto?

Idea -> (Titolo + Foto)
Titolo -> Idea -> Foto
Foto -> Idea -> Titolo
Foto -> Titolo -> Idea

Con "Idea" intendo il significato della fotografia (da parte del fotografo).

Spero di essermi spiegato... huh.gif

Saluti!
enrico
Messaggio: #120
QUOTE(Tato_p2p @ Sep 26 2006, 03:11 PM) *

Tema interessante che ho letto "tutto d'un fiato".

Non ho mai avuto grande simpatia dei titoli, ma alcuni danno informazioni in più che possono sfuggire.
Ad esempio la fila per i pasti nel titolo compare "pranzo", non "cena". Il che porta a pensare ad una "pausa" a metà giornata, tra un lavoro ed un altro e non tra lavoro e riposo, come per la cena.
Una domanda mi è però sorta leggendo il thread.

Quando nasce il titolo rispetto alla fotografia o qual'e' il percorso corretto?

Idea -> (Titolo + Foto)
Titolo -> Idea -> Foto
Foto -> Idea -> Titolo
Foto -> Titolo -> Idea

Con "Idea" intendo il significato della fotografia (da parte del fotografo).

Spero di essermi spiegato... huh.gif

Saluti!


Credo che venga sempre prima l'idea.
Ho davanti un soggetto che mi colpisce per qualche motivo e decido di scattare. Faccio delle scelte tecniche per dire attraverso l'immagine quello che "sento" del soggetto. Quindi, a posteriori (se lo ritengo opportuno) metto un titolo come chiave di lettura, se ho paura di essere frainteso o se temo di non essermi espresso compiutamente. Penso sempre che una foto con la F maiuscola riesca a parlare da sé.
Direi quindi, per seguire la tua notazione:

Idea -> Foto -> (titolo)

Il caso:
Foto -> idea -> titolo è di chi deve illustrare qualcosa e si mette a sfogliare delle fotografie per vedere quelle più adatte. In questo caso, forse il titolo è importante perché si tratta di forzare molto spesso il significato di una immagine che è e resta quello del suo autore.

Foto -> titolo -> idea?
mi sembra il più azzardato. Se scelgo un titolo per una immagine, significa che ho già un'idea in mente. Il titolo viene sempre per ultimo.

Enrico
Tato_p2p
Messaggio: #121
Mi scuso per la notazione un po' semplicistica, ma rischiavo di fare un poema ...

Certo che pardendo da un Idea, foto e titolo possono convergere e la trovo la migliore delle ipotesi, ma non sempre è così.
Pensiamo alle foto "tematiche" ad esempio: "In cucina" o "Il gesto dell'ombrello" sono i primi due che mi vengono in mente e che ho visto sul forum. Si parte da un "Titolo" che innesca un idea e porta ad una fotografia...
...per questo non dò per scontato che venga prima l'idea...

La fotografia come stadio iniziale non ritengo "appartenga" al fotografo, sarebbe come piazzare una macchina fotografica e scattare completamente a caso, ma la trovo più adatta al pubblico o all'illustratore...
Mi premeva però sottolineare come il titolo possa derivare dall'idea che trasmette la fotografia oppure sia il titolo associato ad una fotografia a rendere l'idea complessiva... unsure.gif

enrico
Messaggio: #122
QUOTE(Tato_p2p @ Sep 26 2006, 08:33 PM) *

Pensiamo alle foto "tematiche" ad esempio: "In cucina" o "Il gesto dell'ombrello" sono i primi due che mi vengono in mente e che ho visto sul forum. Si parte da un "Titolo" che innesca un idea e porta ad una fotografia...
...per questo non dò per scontato che venga prima l'idea...



Ho capito, titolo come tema da svolgere. Titolo, come dici tu, base di partenza per la nascita di una idea. Uno stesso titolo può quindi far scaturire diverse idee in fotografi diversi e nello stesso fotografo. Allora temporalmente viene prima il "titolo", anche se è poi sempre l'idea quella che spinge allo scatto.
Bello spunto di riflessione.
Quindi, la sequenza può variare, entro certi limiti, da situazione a situazione.
Grazie del contributo
Enrico
 
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