Ciao a tutti,
ho da poco comperato da un amico una Coolpix 950.
E' la mia prima digitale e devo dire che sono sempre stato poco convinto delle macchine digitali.
Con questa macchina mi capita spessissimo che le foto in interni e quindi con il flash risultino con gli occhi rossi e mi sembra che il flash tenda sempre a sovraesporre le foto.
Per il momento ho + o - risolto chiudendo di 1 il diaframma ma in Programm mi rimane questo problema.
Succede anche con quelle nuove?
Ci sono delle soluzioni?
Tenete presente che sul menu non mi pare ci siano voci per ridurre la potenza del flash.
ciao e grazie
gabriele serpentino
ho da poco comperato da un amico una Coolpix 950.
E' la mia prima digitale e devo dire che sono sempre stato poco convinto delle macchine digitali.
Con questa macchina mi capita spessissimo che le foto in interni e quindi con il flash risultino con gli occhi rossi e mi sembra che il flash tenda sempre a sovraesporre le foto.
Per il momento ho + o - risolto chiudendo di 1 il diaframma ma in Programm mi rimane questo problema.
Succede anche con quelle nuove?
Ci sono delle soluzioni?
Tenete presente che sul menu non mi pare ci siano voci per ridurre la potenza del flash.
ciao e grazie
gabriele serpentino
Ho avuto anch'io la cp 950 e per gli stessi tuoi problemi usavo raramente il flash.
Con la mia nuova cp 4500 le cose vanno molto meglio: il flash mi sembra più potente e il fatto che si alzi un po' diminuisce il rischio di occhi rossi.
A proposito c'è qualcuno che ha utilizzato il flash esterno con la 4500 e sa dirmi come si è trovato?
Saluti
Con la mia nuova cp 4500 le cose vanno molto meglio: il flash mi sembra più potente e il fatto che si alzi un po' diminuisce il rischio di occhi rossi.
A proposito c'è qualcuno che ha utilizzato il flash esterno con la 4500 e sa dirmi come si è trovato?
Saluti
Imparare ad adoperare un flash,
equivale a diventare "padroni" della luce, ovvero conoscerla per sfruttarla al meglio nei nostri scatti.
Nella sezione TECNICA FOTOGRAFICA avevo già pubblicato la spiegazione sul fenomeno occhi rossi, che riporto con piacere.
Con l'occasione invito anche tutti coloro che sono alle prime esperienze fotografiche di consultare questa nuova sezione, creata appositamente per lo scopo.
FLASH E OCCHI ROSSI
Il Flash è ormai presente (incorporato) in qualsiasi fotocamera, sia digitale che tradizionale, ed è di estrema utilità per realizzare fotografie in condizioni di scarsa luminosità.
Quello incorporato però, per la dimensione della lampada e quindi per l’energia che può utilizzare dalla batteria della fotocamera , non può avere una potenza molto elevata per riprendere soggetti oltre i 5 mt. di distanza, ma resta comunque un flash di schiarita molto efficace in tante situazioni, tipo per soggetti in controluce o che rientrano nel campo d’azione del flash.
Con le fotocamere digitali però, possiamo aumentare la sua potenza, e quindi distanza di utilizzo, impostando una maggiore sensibilità al sensore.
Se per esempio impostiamo la fotocamera a 200 ISO, automaticamente raddoppiamo l’efficacia del piccolo flash incorporato: vale a dire che se a 100 ISO il nostro flash poteva illuminare correttamente il soggetto sino a 3÷5 mt. di distanza, con una sensibilità immediatamente superiore (200 ISO) potrà illuminarlo altrettanto correttamente sino a 8÷10 mt., risolvendo con un compromesso (per il quale non avvertiremo una sensibile perdita di qualità) il problema di riuscire ad avere la giusta intensità di luce che dovrà illuminare il nostro soggetto.
Chi ha già adoperato un flash sarà sicuramente incappato, più di una volta, nel fenomeno “occhi rossi”
Il fenomeno occhi rossi è causato dalla posizione del flash che si trova troppo vicino all'asse ottico dell'obiettivo.
Nelle moderne fotocamere esiste la funzione "anti occhi rossi", ma per tanto che possa funzionare bene non sempre questo basta a risolvere il problema: dipende anche dal soggetto, ovvero dal cristallino del suo occhio.
Nei bambini il fenomeno è più frequente in quanto il cristallino (nella pupilla) non è ancora ben formato, mentre negli adulti si manifesta con estrema facilità nei soggetti a carnagione chiarissima (albini) ed in tutti coloro che tale cristallino è rimasto piatto.
In una compatta digitale, ma in linea di massima su tutte quelle che hanno il flash incorporato (dunque anche le reflex), non è possibile distanziare più di tanto il flash dall'asse ottico, e la funzione anti occhi rossi (pre-lampi prima dello scatto effettivo) funziona abbastanza bene solo con i flash di una certa potenza, dove invece nelle compatte (sia digitali che tradizionali a pellicola) è più che altro di schiarita (troppo debole per essere anche efficace a tale scopo).
I pre-lampi che emette il flash (per limitare questo indesiderato effetto) servono dunque a far restringere la pupilla che si dilata nelle situazioni di scarsa luminosità: più la pupilla è dilatata e più si rischierà questo fenomeno, per fortuna rimediabile con la fotografia digitale grazie ai software di foto ritocco (anche con quello attualmente in dotazione alle fotocamere Nikon, NikonVeiw6).
Per evitare il problema, la soluzione migliore è quella di utilizzare un flash esterno, in modo tale da tenerlo distante dall'asse dell'obiettivo.
Per utilizzare un flash esterno alla fotocamera occorre una predisposizione sul corpo macchina, tipo un “contatto caldo” sul quale si innesta, oppure una presa per un cavetto che collegherà la fotocamera al flash montato su una staffa dedicata.
Con l’utilizzo di un flash esterno si avrà anche il vantaggio di orientare la sua parabola in altre direzioni rispetto al soggetto, creando in questo modo delle illuminazioni indirette (riflesse) per particolari effetti di luce, o una migliore diffusione della stessa per illuminare uniformemente il soggetto.
Nell’utilizzo di un flash esterno è sempre meglio disabilitare quello incorporato della fotocamera in quanto potrebbe far nuovamente insorgere l’effetto occhi rossi, e dal momento che è di potenza inferiore non riuscirebbe a migliorare l’illuminazione già garantita da quello esterno: in questo modo si risparmia anche il consumo delle batterie della fotocamera in quanto tutti i flash esterni sono alimentati per proprio conto.
Saluti!
equivale a diventare "padroni" della luce, ovvero conoscerla per sfruttarla al meglio nei nostri scatti.
Nella sezione TECNICA FOTOGRAFICA avevo già pubblicato la spiegazione sul fenomeno occhi rossi, che riporto con piacere.
Con l'occasione invito anche tutti coloro che sono alle prime esperienze fotografiche di consultare questa nuova sezione, creata appositamente per lo scopo.
FLASH E OCCHI ROSSI
Il Flash è ormai presente (incorporato) in qualsiasi fotocamera, sia digitale che tradizionale, ed è di estrema utilità per realizzare fotografie in condizioni di scarsa luminosità.
Quello incorporato però, per la dimensione della lampada e quindi per l’energia che può utilizzare dalla batteria della fotocamera , non può avere una potenza molto elevata per riprendere soggetti oltre i 5 mt. di distanza, ma resta comunque un flash di schiarita molto efficace in tante situazioni, tipo per soggetti in controluce o che rientrano nel campo d’azione del flash.
Con le fotocamere digitali però, possiamo aumentare la sua potenza, e quindi distanza di utilizzo, impostando una maggiore sensibilità al sensore.
Se per esempio impostiamo la fotocamera a 200 ISO, automaticamente raddoppiamo l’efficacia del piccolo flash incorporato: vale a dire che se a 100 ISO il nostro flash poteva illuminare correttamente il soggetto sino a 3÷5 mt. di distanza, con una sensibilità immediatamente superiore (200 ISO) potrà illuminarlo altrettanto correttamente sino a 8÷10 mt., risolvendo con un compromesso (per il quale non avvertiremo una sensibile perdita di qualità) il problema di riuscire ad avere la giusta intensità di luce che dovrà illuminare il nostro soggetto.
Chi ha già adoperato un flash sarà sicuramente incappato, più di una volta, nel fenomeno “occhi rossi”
Il fenomeno occhi rossi è causato dalla posizione del flash che si trova troppo vicino all'asse ottico dell'obiettivo.
Nelle moderne fotocamere esiste la funzione "anti occhi rossi", ma per tanto che possa funzionare bene non sempre questo basta a risolvere il problema: dipende anche dal soggetto, ovvero dal cristallino del suo occhio.
Nei bambini il fenomeno è più frequente in quanto il cristallino (nella pupilla) non è ancora ben formato, mentre negli adulti si manifesta con estrema facilità nei soggetti a carnagione chiarissima (albini) ed in tutti coloro che tale cristallino è rimasto piatto.
In una compatta digitale, ma in linea di massima su tutte quelle che hanno il flash incorporato (dunque anche le reflex), non è possibile distanziare più di tanto il flash dall'asse ottico, e la funzione anti occhi rossi (pre-lampi prima dello scatto effettivo) funziona abbastanza bene solo con i flash di una certa potenza, dove invece nelle compatte (sia digitali che tradizionali a pellicola) è più che altro di schiarita (troppo debole per essere anche efficace a tale scopo).
I pre-lampi che emette il flash (per limitare questo indesiderato effetto) servono dunque a far restringere la pupilla che si dilata nelle situazioni di scarsa luminosità: più la pupilla è dilatata e più si rischierà questo fenomeno, per fortuna rimediabile con la fotografia digitale grazie ai software di foto ritocco (anche con quello attualmente in dotazione alle fotocamere Nikon, NikonVeiw6).
Per evitare il problema, la soluzione migliore è quella di utilizzare un flash esterno, in modo tale da tenerlo distante dall'asse dell'obiettivo.
Per utilizzare un flash esterno alla fotocamera occorre una predisposizione sul corpo macchina, tipo un “contatto caldo” sul quale si innesta, oppure una presa per un cavetto che collegherà la fotocamera al flash montato su una staffa dedicata.
Con l’utilizzo di un flash esterno si avrà anche il vantaggio di orientare la sua parabola in altre direzioni rispetto al soggetto, creando in questo modo delle illuminazioni indirette (riflesse) per particolari effetti di luce, o una migliore diffusione della stessa per illuminare uniformemente il soggetto.
Nell’utilizzo di un flash esterno è sempre meglio disabilitare quello incorporato della fotocamera in quanto potrebbe far nuovamente insorgere l’effetto occhi rossi, e dal momento che è di potenza inferiore non riuscirebbe a migliorare l’illuminazione già garantita da quello esterno: in questo modo si risparmia anche il consumo delle batterie della fotocamera in quanto tutti i flash esterni sono alimentati per proprio conto.
Saluti!
Grazie per le risposte.
Devo pero' dire che il fenomeno degli occhi rossi mi e' abbastanza chiaro.
Quello che mi risulta essere strano e' che con il flash della 950 facilmente
si ottengono zone molto chare in cui non si riesce a leggere i dettagli.
Mi siego meglio; ho fatto delle foto a mio figlio ed in alcune zone della faccia (fronte naso ...) il lampo di schiarita risulta essere cosi forte che i dettagli della pelle si perdono.
La cosa migliora se uso la macchina a priorita' di diaframma e chiudo lo stesso
al diaframma intermedio,(la macchina automaticamente utilizza il diaframma piu aperto) in modo da far entrare la meta della luce.
Sulle macchine tradizionali (F80 con il suo flash) una cosa del genere non mi era mai successa.
Come se il sensore andasse in crisi nel caso di forti contrasti.
grazie
gabriele serpentino
Devo pero' dire che il fenomeno degli occhi rossi mi e' abbastanza chiaro.
Quello che mi risulta essere strano e' che con il flash della 950 facilmente
si ottengono zone molto chare in cui non si riesce a leggere i dettagli.
Mi siego meglio; ho fatto delle foto a mio figlio ed in alcune zone della faccia (fronte naso ...) il lampo di schiarita risulta essere cosi forte che i dettagli della pelle si perdono.
La cosa migliora se uso la macchina a priorita' di diaframma e chiudo lo stesso
al diaframma intermedio,(la macchina automaticamente utilizza il diaframma piu aperto) in modo da far entrare la meta della luce.
Sulle macchine tradizionali (F80 con il suo flash) una cosa del genere non mi era mai successa.
Come se il sensore andasse in crisi nel caso di forti contrasti.
grazie
gabriele serpentino
A distanza troppo ravvicinata, può succedere. Ma questo anche con un flash esterno.
Ogni flash, in modalità AUTO TTL, ha un minimo di distanza da rispettare.
Di solito, quelli esterni almeno cm. 70 dal soggetto.
Con una Coolpix, in particolari situazioni di ripresa con l'uso del flash, è indispensabile adoperare alcuni accorgimenti.
Tipo usare la lettura esposimetrica su SPOT, ed image adjust su NORMAL.
Inoltre è possibile (in alcuni modelli) regolare la potenza di emissione del lampo.
Con la 995 per esempio, per la macro o la foto a distanza ravvicinata, avevo sperimentato il tappo copri batteria infilato sul flash sollevato, che nemmeno a farlo apposta era della sua misura. Essendo questo tappo semi trasparente, era sufficiente ad attenuarne la potenza abbinato all'impostazione del lampo di schiarita (simbolo del fulmine)
Niente di più facile dunque, con una digitale tra le mani, di sperimentare qualsiasi cosa ragionando con la luce e vedere immediatamente gli effetti.
Inizia a provare le diverse possibilità offerte dalla lettura esposimetrica, poi vai avanti per gradi e vedrai che anche tu diventerai "padrone della luce".
Saluti!
Ogni flash, in modalità AUTO TTL, ha un minimo di distanza da rispettare.
Di solito, quelli esterni almeno cm. 70 dal soggetto.
Con una Coolpix, in particolari situazioni di ripresa con l'uso del flash, è indispensabile adoperare alcuni accorgimenti.
Tipo usare la lettura esposimetrica su SPOT, ed image adjust su NORMAL.
Inoltre è possibile (in alcuni modelli) regolare la potenza di emissione del lampo.
Con la 995 per esempio, per la macro o la foto a distanza ravvicinata, avevo sperimentato il tappo copri batteria infilato sul flash sollevato, che nemmeno a farlo apposta era della sua misura. Essendo questo tappo semi trasparente, era sufficiente ad attenuarne la potenza abbinato all'impostazione del lampo di schiarita (simbolo del fulmine)
Niente di più facile dunque, con una digitale tra le mani, di sperimentare qualsiasi cosa ragionando con la luce e vedere immediatamente gli effetti.
Inizia a provare le diverse possibilità offerte dalla lettura esposimetrica, poi vai avanti per gradi e vedrai che anche tu diventerai "padrone della luce".
Saluti!
Tutto vero, soluzioni comprese.
Ma considera comunque che la latitudine di posa del sensore è molto ridotta, dunque l'esposizione dovrà essere precisa...un po' come con le DIA, ma il fenomeno con i sensori coolpix che ho provato fino ad ora è addirittura maggiore...anch'io andavo in crisi in caso di notturni con luci neon nell'inquadratura o cose simili, devi solo abituarti a calibrare mooolto finemente..
Ciao!
Messaggio modificato da Giuseppe Maio il Dec 5 2003, 02:29 PM
Ma considera comunque che la latitudine di posa del sensore è molto ridotta, dunque l'esposizione dovrà essere precisa...un po' come con le DIA, ma il fenomeno con i sensori coolpix che ho provato fino ad ora è addirittura maggiore...anch'io andavo in crisi in caso di notturni con luci neon nell'inquadratura o cose simili, devi solo abituarti a calibrare mooolto finemente..
Ciao!
Messaggio modificato da Giuseppe Maio il Dec 5 2003, 02:29 PM
