Per l'approccio alla macrofotografia ogni tecnica e attrezzatura è valida, l'importante è comprenderne le caratteristiche . Per questo è opportuno leggersi (piacevolmente ...) il testo di John Shaw "Guida completa alla macrofoto" (ed. Reflex) ed acquisire (per chi non la possiede di già) qualche semplice nozione di ottica limitatamente alle lenti convergenti (un obiettivo e altri "appiccichi" [frontali o retro] equivale ad una lente convergente) .
Narra la leggenda che con una lente convergente di lunghezza focale
f si può ottenere l'immagine reale e capovolta di un oggetto con le seguenti regoline :
1) oggetto posto all'infinito : l'immagine rimpicciolita si forma esattamente alla distanza
f ;
2) oggetto tra l'infinito ed il doppio della distanza focale (
2f): l'immagine rimpicciolita (sempre di meno mentre l'oggetto si avvicina ...) si forma alla distanza compresa tra
fe
2f 3) oggetto posto esattamente al doppio della distanza focale : l'immagine si forma esattamente al doppio della distanza focale ed ha le stesse dimensioni dell'oggetto . Abbiamo cioè raggiunto il fatidico rapporto di riduzione (o di riproduzione) detto 1:1 (o RR 1:1 - o RR 1.0) siamo al limite iniziale della macrofotografia .
4) oggetto posto a distanza compresa tra il doppio della distanza focale e ... l'obiettivo (o meglio il centro ottico del sistema equivalente alla lente convergente ...) : l'immagine ingrandita (finalmente !) si forma tra il doppio della distanza focale e l'infinito, con RR superiori ad 1.0 (o1:1) . Siamo certamente in macrofotografia (aggiungerei "pura").
Poiché le ottiche normali hanno una distanza di messa a fuoco minima che non raggiunge il doppio della lunghezza focale, un primo approccio consiste nell'allontanare l'obiettivo dalla fotocamera interponendo tubi di prolunga o soffietti, con diverse caratteristiche . I tubi mostrati da alcarbo (e quelli che uso personalmente) trasmettono fisicamente tutti gli automatismi se sono siglati almeno AF, meglio se DG, ma soprettutto debbono avere l'alberino di trasmissione della messa a fuoco e almeno sette contattini elettrici (meglio se ne hanno otto o nove : dipende dalle marche) . La trasmissione degli automatismi non ne garantisce però il funzionamento certo : l'AF risente del notevole calo di luminosità, gli altri automatismi alimentati elettricamente risentono della riduzione del segnale dovuto all'aumento di resistenza (allungamento del conduttore e riduzione della sezione nei punti di contatto) . Accoppiando più tubi i contatti diventano "labili", il conduttore si allunga a dismisura e la trasmissione dell'alberino AF aumenta notevolmente la resistenza meccanica ... ci vuole pazienza e accortezza .
Se non erro, i tubi di prolunga Nikon finora immessi in commercio trasmettono solo la chiusura del diaframma senza alcun automatismo, ma considerando che in molti casi si lavora in Manuale, non trovo eccessive controidicazioni .
Il soffietto permette di variare con continuità la distanza di messa a fuoco e di conseguenza il RR .
Ora veniamo al primo dei palliativi, le lenti addizionali che si avvitano in fronte all'obiettivo modificandone le caratteristiche ottiche per contentire una messa a fuoco (anche molto) più ravvicinata . Sono una soluzione molto pratica, ma a volte producono un degrado qualitativo dell'immagine (in termini di aberrazione e calo di resa ai bordi) . Ne esistono di diversa qualità, "potenza" (diottrie), diametro e ... costo : la migliore in assoluto è costituita da un gruppo di due elementi ottici (credo che sia la Nikon 6T) .
Il secondo "palliativo, molto più raffinato del primo, consiste nel montare invertita un'ottica "normale", meglio se otticamente simmetrica (spesso i 50 mm lo sono) . Per questo occorrono gli anelli di inversione ... di diverso diametro ed approccio .
Nikon produce i seguenti :
- controllo tutto manuale del diaframma :
BR 2 A : consente di montare invertite ottiche con diametro frontale 52 mm
BR 3 : consente di montare ottiche da 62 mm
BR 5 : raccordo M 52 F 62 per montare ottiche da 62 sul BR 2 A (vignettatura quasi garantita ...)
- con comando di preselezione del diaframma :
BR 6 .
Preferisco precisare che non ho inteso scrivere un trattato di macrofotografia, ma semplicemente dare qualche indicazione alla buona, da ignorantello appassionato, ma affettuosamente come sempre .
Aggiungo che il digitale consente di sperimentare a costo zero, per cui davanti all'obiettivo si può "attaccare" qualsiasi ciofeca per sperimentare ... ma se volete fare le cose e raggiungere RR superiori a 2, allora ditelo che ci divertiamo con vari metodi .
Salutoni .
nonnoGG,
nikonista!
Messaggio modificato da nonnoGG il Aug 31 2007, 09:23 AM