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Fotogiornalismo
, quale rivista?
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Francesco T
NPU
Messaggio: #1
Comincio subito con la domanda:
quale, secondo voi, è oggi la migliore rivista - italiana e straniera - rappresentativa di questo genere?

La domanda nasce da considerazioni, a seguito delle due principali variazioni che stanno incidendo sul fotogiornalismo: le fonti economiche, il fotogiornalismo di massa.

La principale fonte di reddito dei magazine oggi, non è la tiratura delle copie, bensì la pubblicità che essi ricevono (escluderei per ora gli aiuti pubblici).
In altre parole, guadagno più a pubblicare due pagine intere di un profumo francese che probabilmente otto copie del giornale. Quanto influenza questo fenomeno sulle scelte redazionali? In parole semplici, se dovessi pubblicare un reportage contro l' industria che mi compra le due pagine di prima, quanto sarò libero di farlo, visto che la mia sopravvivenza dipende più dal suo denaroche dal mio numero di lettori?

Fra macchine fotografiche digitali e telefoni cellulari con fotocamera sempre più diffusi e sempre più onnipresenti nella nostra giornata, si va diffondendo rapidamente l' utilizzo da parte dei media di immagini non realizzate da professionisti. Sebbene fino a poco tempo fa, queste erano pubblicate solo su siti internet poco conosciuti e blog personali, ora quasi tutte le testate giornalistiche invitano i lettori ad inviare loro foto. Quale credete sarà il contributo di questa nuova disponibilità di immagini al fotogiornalismo?

Saluti
Francesco

 
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Risposte
_Nico_
NPA
Messaggio: #2
Claudio m'ha anticipato. Da un po' ho visto gl'interessanti quesiti proposti da Francesco, e ci vado tuttora pensando...

A quanto ha detto Claudio vorrei aggiungere al momento due brevi osservazioni.

La prima è che le riviste di fotogiornalismo -con tutto quel che dice giustamente Claudio- sono state ammazzate dalla tv. È vero che in altri paesi le riviste di fotogiornalismo sono ancora floride, ma è anche vero che sono più "di nicchia" (natura, viaggi, ecc.). D'altronde anche riviste non di reportage ma di tutto rispetto come L'illustrazione italiana sono morte e sepolte.

In Italia il giornalismo d'inchiesta piace poco, che scriva o fotografi... Ma piacciono poco le inchieste in genere. Tutto il contrario nel mondo anglosassone. Questione probabilmente ancora legata al sacramento della confessione, uno dei punti di divergenza tra Cattolici e Protestanti... rolleyes.gif

L'altra osservazione è sull'uso delle foto scattate con i cellulari. A parte il caso di Londra, in cui i cellulari hanno documentato con efficacia un tragico evento precluso al fotogiornalismo per evidenti ragioni tecniche (e di politica della comunicazione su cui bisognerenne riflettere a parte), vedo foto con qualità da cellulare sulle pagine dei giornali web: essi tendono a chiedere la foto della domenica o del lunedì ai propri lettori anzitutto per aumentare l'accesso alle pagine e dunque per motivi anzitutto commerciali... rolleyes.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #3
QUOTE(_Nico_ @ Jun 2 2006, 01:47 PM)
.....................................................
La prima è che le riviste di fotogiornalismo -con tutto quel che dice giustamente Claudio- sono state ammazzate dalla tv. È vero che in altri paesi le riviste di fotogiornalismo sono ancora floride, ma è anche vero che sono più "di nicchia" (natura, viaggi, ecc.). D'altronde anche riviste non di reportage ma di tutto rispetto come L'illustrazione italiana sono morte e sepolte.

In Italia il giornalismo d'inchiesta piace poco, che scriva o fotografi... Ma piacciono poco le inchieste in genere. ................................................................................
......... essi tendono a chiedere la foto della domenica o del lunedì ai propri lettori anzitutto per aumentare l'accesso alle pagine e dunque per motivi anzitutto commerciali...  rolleyes.gif
*



Vorrei davvero che la morte delle riviste che si occupavano di fotogiornalismo fosse stata decretata dall'immediatezza e della completezza dei reportage televisivi, Nico. unsure.gif
Purtroppo credo non sia così e per due motivi principali, oltre ad altri secondari, che vado ad esporre:
1°. La televisione, soprattutto per quanto riguarda il fotogiornalismo d'inchiesta, è sicuramente, a parer mio, quanto di più asservito ci sia al potere dominante o a quello dell' opposizione istituzionale , salvo alcune sporadiche eccezioni che vanno comunque, in fatto di share, desolatamente deserte. Tanto per fare nomi e cognomi come giusto, basta prendere i dati d'ascolto di una trasmissione del valore di "Report". I suoi dati d'ascolto non superano mai il 10% a favore dello sceneggiato di turno. Tutto il resto, anche quello formalmente "contro", è di fatto incluso in un gioco di parti preordinate e precostituite a tal punto da far sorgere il sospetto che siano addirittura concordate.
Mi confermi che anche all'estero l'andazzo non è diverso e questo conferma a me che la cultura dominante ha teso alla perfezione la sua tela. Le priorità date per ordine d'importanza, dal comune cittadino, sono altre. Tutt'al più ci si sofferma su rari scoop in cui ci si imbatte quasi per caso stando seduti in una sala d'aspetto, per dimenticarcene subito dopo, quando arriva il nostro turno.
2°. La commercializzazione dell'immagine affidata ai lettori non fa leva sulla coscenza civile e personale del reporter ma, anche in questo caso, alla civiltà della celluloide che premia. Non si spedisce la foto, fatta da compatta o da telefonino non è importante, per denunciare ma per apparire. Poter dire, questa foto è mia, è molto più importante del suo contenuto, ammesso che ne abbia. D'altro canto non si può chiedere al comune mortale di fare del reportage d'inchiesta! Non è suo compito e soprattutto non è preparato per questo compito che, come sai, impone preparazione mentale e pianificazione, oltre che spostamenti e tempo.
Per dirla tutta: reporter non ci si improvvisa. E' un mestiere duro, pericoloso e di poche soddisfazioni economiche: una missione che si deve avvertire dentro, come impegno civile e personale.
Con buona pace di chi si bea dei suoi prodotti di scarso o nullo interesse sociale e civile.

E mi si parla di ricerca....

P.S. felice di poter di nuovo incrociare qualche argomento con te.
_Nico_
NPA
Messaggio: #4
QUOTE(__Claudio__ @ Jun 2 2006, 03:58 PM)
Vorrei davvero che la morte delle riviste che si occupavano di fotogiornalismo  fosse stata decretata dall'immediatezza e della completezza dei reportage televisivi, Nico.

Infatti mi son guardato dal dire così, Claudio... smile.gif
Anzi, la tv munnizza -in Siciliano rende meglio di trash TV smile.gif - ha fagocitato anche programmi come TV7, che rappresentava una sorta d'eccezione nel mondo della melassa TV. Ricordo una mia battuta di più di vent'anni fa: «stasera TGX e TGY (allora ce n'erano solo due...) si esibiranno nella danza delle sette veline»... smile.gif
Effettivamente Report costituisce un'eccezione, e ricorda un po' le riserve indiane: concessione d'uno spazietto tollerato per quelli che ancora rompono con le inchieste...

Piuttosto assistiamo alla moltiplicazione dei cloni televisivi di rotocalchi rosa (quei programmi che hanno eletto Novella 2000, Gente e Oggi a proprio modello...), e di giornali di cronaca nera. Tu forse non conosci La notte, giornale pomeridiano milanese "gridato". Ricordo che una volta lo acquistai, perché riportava a tutta pagina un titolone a proposito d'un grave episodio di cronaca. Al titolone corpo 986 seguivano cinque righe cinque: la notizia finiva prima di cominciare. E comunque quelle cinque righe erano sempre dedicate a parlare di cronaca nera. Adesso abbiamo anche i TG specializzati in questo filone: grandi titoli e nessuna notizia...

QUOTE(__Claudio__ @ Jun 2 2006, 03:58 PM)
Mi confermi che anche all'estero l'andazzo non è diverso e questo conferma a me che la cultura dominante ha teso alla perfezione la sua tela.

A ulteriore conferma, m'hai fatto venire in mente che ormai siamo talmente distanti dall'epoca del Watergate, cioè delle inchieste pronte a inchiodare anche i presidenti, quand'era necessario, che lo stesso giornale ha dovuto scusarsi con i lettori per aver scoperto che un proprio giornalista s'era letteralmente inventato una notizia. E il caso dell'Iraq ha fatto scoprire come alcune testate un tempo prestigiose abbiano celato alcune importanti notizie che avrebbero smentito quanto si strombazzava ufficialmente. E chiudo qui, ahimè, il cahier de doleance, per opportunità...

Il punto, secondo me, è questo: il giornalismo d'inchiesta muore sotto l'onda della tv perché la caratteristica del mezzo è tale da indurre a rinunciare ad approfondire. Non che non avvenga, ovvio, ma la TV che s'impone è fondata sull'assaggio, diciamo così, e i grandi numeri che vuol raggiungere mal sopportano l'approfondimento.

Continua il silenzio sulla prima domanda di Francesco... rolleyes.gif
Io personalmente non so rispondergli ph34r.gif, ma sono anch'io lieto, molto lieto che torniamo a discutere, Claudio.


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Francesco T   Fotogiornalismo   May 28 2006, 04:55 PM
__Claudio__  
  Jun 2 2006, 02:58 PM
_Nico_   ...   Jun 2 2006, 04:06 PM
cesa89  

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