....allora Mass.....credo di rilevare problemi di interpretazione, sicuramente anche a causa della necessità di usare termini apparentemente impropri.........certamente, e comunque non vedo motivo di pensare diversamente, lo scatto è stato eseguito in modo estemporaneo, un istantanea, casuale, magari l'intenzione originale era altra fatto sta che , o il singolo o la sequenza , la fortuna o la perspicacia,questa è la scena ritratta scelta da proporre, questo è lo scatto che lo spettatore ha davanti ..........ora, l'amico Antonio si è espresso immaginando un altro scenario, immaginando l'assenza del capanno sulla destra, a suo parere un po' disturbante, a vantaggio di una più ampia visione frontale panoramica, a meno che, dice Antonio, ce ne sia motivo di questa "incuranza" (la struttura)...............quindi.ho provato ad esprimere quanto invece la cosa fosse probabilmente irrilevante, quanto certe immagini siano invece ausiliarie a percepire la proposta fotografica non sempre come un elogiabile dimostrazione tecnico manierista di come meglio rappresentare una
determinata esteriorità , ma a percepirle come rappresentazione intima del vedere del Fotografo.......il Fotografo consapevole o meno del processo, tende a esprimere se stesso e accade che sia più appagante tanto quanto ciò che lo ha attenzionato solleciti la sua dimensione intima personale meno superficiale....( un tramonto, un paesaggio con rilievi ad una certa ora del giorno, una scena paradossalmente esplicita ....sono circostanze che sollecitano una dimensione che potrei definire superficiale)....meno superficiale è quella dimensione in cui si elaborano esperienze di maggior particolarità, che non tutti scorgono, che non a tutti interessa scorgere.........dopo di che, è vero e legittimo che allo spettatore, di quel certo interesse, di quel sottile appagamento del fotografo nel proporre "il suo modo particolare di vedere o di porsi o di cui interessarsi " allo spettatore di passaggio possa non interessare.....è oltre modo corretto oppure opportuno , secondo me, che quella "visione"
non venga proposta come elargizione di una nuova teoria quantistica ma venga accompagnata da una sovrastruttura formale idonea a far recepire comunque a tutti il messaggio del Fotografo, il suo interessamento, la sua visione ......ecco come, senza alcuna intenzione di confronto "ai punti" o altre banali discutibili velleità referenziali, mi sono trovato a provare di argomentare quanto la forma e le forme e gli spazzi e le distanze che hanno strutturato la tua proposta fotografica, Mass, fossero ben idonee a consentire di potersi avvicinare ad una interpretazione che riguardasse ciò che tu avevi scorto nella "complessità" ampia contestuale ambientale .......per fare ciò, per cercare di trattare un concetto comunque sia astrattivo, ho dovuto usare parole, termini, nomi, forse sicuramente non appropriati ma credo comunque inevitabile quando si cerca di fare analisi su un prodotto, la fotografia, il cui valore espressivo concettuale è , sono convinto, opportunamente rafforzato dal valore del criterio formale, parametro che non è detto sia sempre contemplato in maniera consapevole, spesso interviene anche una specie di istintività, una specie di coordinazioni non pienamente consapevoli che ci portano a creare il click proprio "qui -adesso" ...e per quanto tu non avessi affatto considerato se quella struttura fosse "ostacolo" o meno,( ostacolo per la lecita "visione" di Antonio o opportuna "sponda" per il raggiungimento di una interpretazione più vicina alla visione del fotografo) il fatto che ci sia è stato per me supporto facilitatore per immaginare proprio la visione che hai descritto nella tua replica..............per concludere, credo Mass, che ti sia sentito di intervenire tuo malgrado a causa del mio slancio analitico che certamente ha trovato difficoltà nell'esprimersi correttamente .............concludo,secondo me, non sempre lo spettatore della fotografia dovrebbe cercare nel "COME" la priorità di ciò che è ritratto ma nel "COSA" ....fermo restando che un certo parametro formale compositivo è sempre un criterio utile per per chi si trova a dover/voler interpretare la proposta fotografica................mi scuso nel caso ce ne fosse bisogno e spero di non aver fatto ulteriore confusione, ....cosa alla quale francamente credo poco!!!!!!