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Il Diaframma
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Fasciolo
Messaggio: #1
Ragazzi, dobbiamo ammettere a noi stessi che questo è un termine che abbiamo tutti i giorni tra i vocaboli preferiti, ma che facciamo molta confusione nell'utilizzo. La maggior parte di noi lo usa per definire i dati di scatto ma poi non sappiamo realmente cos'è e cosa rappresenta.

Quindi ho aperto un obiettivo per mostrarlo a tutti.

Visita la nuova pagina di approfondimento: Il diaframma

Fatemi sapere se trovate qualche errore o se volete qualche chiarimento in più...


Franco
monteoro
Messaggio: #2
Un refuso di digitazione
Diaframmi più chiusi, rispetto ad altri, (ad esempio f/8 rispetto ad f/2.8) hanno l'effetto di ridurre gli effetti di aberrazione ottica (dipende comunque sempre dalla qualità dell'obiettico e dalle correzioni ottiche studiate per esso in fase di progettazione). Le aberrazioni ottiche possono essere di due tipi: cromatica e geometrica;

Buon articolo che spiega con dettaglio e semplicità il concetto.
ciao
Franco
capannelle
Messaggio: #3
Aggiungerei qualche considerazione sulla profondità di campo smile.gif
Clau_S
Messaggio: #4
C'è un altro piccolo refuso:

La seconda può presentarsi come difetti di astigmatismo, di coma, curvatura di campo, distorsione, o aberrazione sferica: tutti difetti geometrici che deformano l'immagine ripresSa e proiettata sul piano focale.

Una curiosità: hai concluso l'articolo dicendo che il limite della diffrazione è generalmente f/22. Premesso che non me ne sono mai fatto seghe mentali e che sicuramente esulava dall'argomento principale dell'articolo (che mi pare chiaro e ben scritto Pollice.gif ) non era meglio riferirlo più vagamente all'accoppiata apertura relativa/densità del sensore anziché ad un valore? Lo dico solo perché, per quel che ho letto (ad esempio qui e qui), a certe densità i limiti diffrattivi intervengono ad aperture notevolmente maggiori.

Messaggio modificato da Clau_S il Feb 20 2013, 04:52 PM
Fasciolo
Messaggio: #5
QUOTE(Clau_S @ Feb 20 2013, 04:48 PM) *
C'è un altro piccolo refuso:

La seconda può presentarsi come difetti di astigmatismo, di coma, curvatura di campo, distorsione, o aberrazione sferica: tutti difetti geometrici che deformano l'immagine ripresSa e proiettata sul piano focale.

Una curiosità: hai concluso l'articolo dicendo che il limite della diffrazione è generalmente f/22. Premesso che non me ne sono mai fatto seghe mentali e che sicuramente esulava dall'argomento principale dell'articolo (che mi pare chiaro e ben scritto Pollice.gif ) non era meglio riferirlo più vagamente all'accoppiata apertura relativa/densità del sensore anziché ad un valore? Lo dico solo perché, per quel che ho letto (ad esempio qui e qui), a certe densità i limiti diffrattivi intervengono ad aperture notevolmente maggiori.



Innanzitutto grazie a tutti per il passaggio e per i commenti...

@Clau_S... Ciao In realtà l'articolo finiva con ben specificato questo:
Tale effetto non dipende dalla dimensione fisica del diaframma all'apertura prescelta, ma esclusivamente dal rapporto focale

Poi mi sono arrivate diverse mail dove mi si chiedeva di indicare un valore indicativo oltre la quale si cominciava ad avere percezione di questo effetto... cosi ho risposto per email a tutti dicendo che non c'è un valore preciso poichè è lo schema ottico che influisce su questo... (anche la forma delle lamelle del diaframma e il loro numero) quindi per due obiettivi di pari lunghezza focale ma con schema ottico diverso potrebbe non assumere lo stesso valore. Ci sono obiettivi con lenti che migliorano le prestazioni e le correzioni (ad esempio si adottano lenti inverse ed ovviamente la variazione di prezzo tra gli obiettivi è qui e non nella finitura esterna del barilotto solo che a volte non ce ne accorgiamo nemmeno o non sappiamo distinguere le aberrazioni)...

Continuano a chiedermi un valore ed ho dovuto indicarlo come limite ma non è detto che oltre questo si abbiano...

Comunque non è dipendente dalla densità del sensore (almeno a mio avviso) ma solo alla risposta dello schema ottico alle varie lunghezze d'onda. Per assurdo metti solo un pezzo di carta al posto del sensore e hai la stessa aberrazione (quindi non dipende da quell'accoppiata da te citata). Al limite può cambiare di poco poi la rappresentazione sul sensore e quindi digitalizzato sul file ma nella dimensione fisica e sempre quella.

Mi è stato chiesto di legare all'argomento i diagrammi MTF, ma come hai riconosciuto anche tu questa pagina esula da ciò (a prescindere che non centrano).

Inoltre Capannelle mi chiede informazioni ed integrazioni sulla profondità di campo.... non sapendo che è argomento già trattato su questa pagina:
Corso base per tutti


Come vedete le richieste sono moltissime per questo cerco di esplicitare subito lo scopo della pagina... e per questo vi dico sempre di rimanere sintonizzati per nuovi aggiornamenti.


Grazie comunque a tutti e se trovate errori continuate a comunicarmeli...


Franco

Messaggio modificato da Fasciolo il Feb 20 2013, 06:40 PM
Clau_S
Messaggio: #6
QUOTE(Fasciolo @ Feb 20 2013, 06:37 PM) *
@Clau_S... Ciao In realtà l'articolo finiva con ben specificato questo:
Tale effetto non dipende dalla dimensione fisica del diaframma all'apertura prescelta, ma esclusivamente dal rapporto focale

Comunque non è dipendente dalla densità del sensore (almeno a mio avviso) ma solo alla risposta dello schema ottico alle varie lunghezze d'onda. Per assurdo metti solo un pezzo di carta al posto del sensore e hai la stessa aberrazione (quindi non dipende da quell'accoppiata da te citata).

Al limite può cambiare di poco poi la rappresentazione sul sensore e quindi digitalizzato sul file ma nella dimensione fisica e sempre quella.


Non confondiamoci nei termini. Nella parte che ho quotato stiamo dicendo in gran parte la stessa cosa.

La diffrazione, come giustamente hai scritto nell'articolo, è un fenomeno fisico che c'è sempre, a qualsiasi apertura. Più è chiuso il diaframma e più aumenta fino a diventare rilevante. Rilevante per chi? Evidentemente per il supporto (ma dovremmo considerare anche l'output). Infatti io non ho scritto e non ho inteso che il sensore influisce sulla diffrazione (che è evidentemente una questione fisica dell'ottica -il disco di Airy quello è e quello rimane, su questo siamo d'accordo) ma che la densità del sensore influisce sulla sua percezione, quindi sul suo limite. Proprio perché, se la diffrazione diminuisce il potere risolutivo della lente, la diminuzione ha maggior peso sui sensori a densità più alta (il disco di Airy si spalma su più fotositi essendo più piccoli e ravvicinati). Il mio discorso era solo sul limite e penso che i link che ho postato lo evidenzino. Infatti la mia curiosità non riguardava la spiegazione del fenomeno e le sue cause (che hai spiegato) ma solo l'indicazione del limite a f/22. A quanto (mi pare) dimostrato da quei siti il limite è in relazione alla densità del sensore e quindi in certe situazioni la diffrazione può essere rilevante perfino da f/3,5. Questo intendevo, ma detto tra noi sono seghe mentali. Non ne facevo una questione ma solo un argomento di discussione smile.gif

Messaggio modificato da Clau_S il Feb 20 2013, 10:52 PM
Fasciolo
Messaggio: #7
QUOTE(Clau_S @ Feb 20 2013, 10:49 PM) *
Non confondiamoci nei termini. Nella parte che ho quotato stiamo dicendo in gran parte la stessa cosa.

La diffrazione, come giustamente hai scritto nell'articolo, è un fenomeno fisico che c'è sempre, a qualsiasi apertura. Più è chiuso il diaframma e più aumenta fino a diventare rilevante. Rilevante per chi? Evidentemente per il supporto (ma dovremmo considerare anche l'output). Infatti io non ho scritto e non ho inteso che il sensore influisce sulla diffrazione (che è evidentemente una questione fisica dell'ottica -il disco di Airy quello è e quello rimane, su questo siamo d'accordo) ma che la densità del sensore influisce sulla sua percezione, quindi sul suo limite. Proprio perché, se la diffrazione diminuisce il potere risolutivo della lente, la diminuzione ha maggior peso sui sensori a densità più alta (il disco di Airy si spalma su più fotositi essendo più piccoli e ravvicinati). Il mio discorso era solo sul limite e penso che i link che ho postato lo evidenzino. Infatti la mia curiosità non riguardava la spiegazione del fenomeno e le sue cause (che hai spiegato) ma solo l'indicazione del limite a f/22. A quanto (mi pare) dimostrato da quei siti il limite è in relazione alla densità del sensore e quindi in certe situazioni la diffrazione può essere rilevante perfino da f/3,5. Questo intendevo, ma detto tra noi sono seghe mentali. Non ne facevo una questione ma solo un argomento di discussione smile.gif


Claus_S, certo che è tanto per argomentare ... ci mancherebbe rolleyes.gif anzi mi fa piacere che qualcuno legga ciò che scrivo e che poi cerchi di chiarire e chiarirsi le idee...
Ora non so se è chiaro che lo spirito delle mie pagine è quello di rendere disponibili alla maggior parte di noi argomenti complessi esposti con concetti semplici e il più possibile chiari e comprensibili... E' quindi scontato che cerco di spiegare ad un fotoamatore un concetto che deve apprendere pur non conoscendo una progressione geometrica, un fenomeno fisico e magari non conoscere la radice quadrata, ne il potere risolutivo di una lente ( ma sapere che sicuramente in un obiettivo macro è maggiore che in un altro obiettivo).
Il valore f/22 quindi è nato, oltre che da esperienza personale, dalle seguenti considerazioni:

Posseggo una d300 e una d4. Il limite diffrattivo si ha quando il disco di Airy ha diametro superiore al doppio della dimensione del pixel (quindi la dimensione del pixel si dovrebbe aggirare ad 1/2 del diametro del disco; ma il disco di Airy indica il valore al quale teoricamente inizia a dare problemi di potere risolvente la lente per punti a distanze prossime al diametro del disco. Problema che sara quindi visibile su un file presentato alla massima risoluzione, non elaborato e ancora non stampato. Ma non rappresenta ancora un valore di grande decadimento dell'immagine.
Il disco di Airy ad f/22 è di 17,6μm

la dimensione dei pixel della d300 e di circa 5,5 μm (circa 1/3 del diametro del disco)...
la dimensione dei pixel della d4 e di 7,3 μm (poco più di 1/2 del diametro del disco)...

F/22 secondo me ( ma chiaramente non è vangelo) è tutta la mia esperienza e tutto quanto scritto su libri di fisica ottica riportato in un unico valore per un comune fotoamatore che non deve conoscere profondamente quanto stiamo esplicitando...Secondo il mio parere questo è il valore oltre il quale si iniziano ad avere risentimenti sull'immagine.
Chiaramente saltando di 1 stop dovrei andare ad f/16 dove il diametro del disco sarebbe 12,8μm e capisci che sarebbe gia molto al disotto del limite teorico.

E chiaro che se dobbiamo fare questo discorso per un sensore 1/2.5" o quello dell' i-phone le cose sono un pò differenti, ma non era un'analisi dettaglia il mio intento...

Comunque io ho capito quello che intendi e spero che ora la scelta di quel valore sia più motivata


Franco
Clau_S
Messaggio: #8
QUOTE(Fasciolo @ Feb 21 2013, 01:14 AM) *
Ora non so se è chiaro che lo spirito delle mie pagine è quello di rendere disponibili alla maggior parte di noi argomenti complessi esposti con concetti semplici e il più possibile chiari e comprensibili...


Assolutamente chiaro fin dal principio.

QUOTE(Fasciolo @ Feb 21 2013, 01:14 AM) *
Il valore f/22 quindi è nato, oltre che da esperienza personale, dalle seguenti considerazioni:

[...]

E chiaro che se dobbiamo fare questo discorso per un sensore 1/2.5" o quello dell' i-phone le cose sono un pò differenti, ma non era un'analisi dettaglia il mio intento...


Era ovvio. Ma nemmeno io volevo fare il puntiglioso. smile.gif
Diciamo che il (mio) punto era in quest'ultima frase. Avendo considerato a chi è rivolto il tuo articolo ho immaginato che non tutti si avvicinano alla fotografia con una reflex. Togliendo l'iPhone (che non conosco), ci sono fotocamere manuali/semi automatiche anche nella fascia delle compatte con sensori piccoli e affollati (per le quali indubbiamente non è la diffrazione il problema maggiore e dato il fattore di crop non hanno nemmeno bisogno di chiudere molto per una pdc elevata). Da queste alle reflex c'è un'ampia gamma di sensori e densità. Per questo, pensando che l'articolo fosse rivolto a persone con qualsiasi tipo di fotocamera, ponevo dubbi sulla generalità del valore dato. Tutto lì, ma ripeto, la mia era una considerazione davvero fine a sé stessa. Ho speso più tempo sulla diffrazione in questa discussione che non sulla fotocamera (dove in effetti ce ne ho speso 0). Non sono di quelli che non dormono la notte su grafici MTF, tabelle o test di tutti i tipi per sapere poi chissà che. Per me la fotografia è davvero altro.

QUOTE(Fasciolo @ Feb 21 2013, 01:14 AM) *
Comunque io ho capito quello che intendi e spero che ora la scelta di quel valore sia più motivata
Franco


Pollice.gif

Messaggio modificato da Clau_S il Feb 21 2013, 03:56 AM
 
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