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Trieste, rione di San Giacomo, un pomeriggio di Ottobre. Una lavanderia a gettone e all'interno una signora, sudamericana (a giudicare dalla parlata ispanica). Aspettava paziente che i panni finissero di lavarsi e parlava al telefono.

Storie di ... povertà? miseria? di immigrazione alla ricerca di un benessere che non c'è (quasi) più?

Ne è uscito questo scatto.


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posto la foto a risoluzione maggiore


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ciao Andrea,lo scatto può andare e la scena ritratta è parte di una quotidianità "sociale" che facilmente oggi può dare imput fotografico.....a mio avviso la foto che proponi potrebbe acquistare valore se inserita in una serie di immagini che ...per esempio!!!ritraggono la stessa signora in altri momenti della sua giornata dove si evidenzia quello che poi il fotografo vuole far emergere,diciamo "le varie difficoltà"ecc ecc................così,singolarmente,non trovo il fulcro ,punto dove la foto possa far leva.......

grazie DAP...la foto, in effetti, si inserirà in una mostra / reportaage sul rione e sulla gente che in quel rione vive.

grazie del commento!!!

grazie a te.....buon fine settimana e buon lavoro per la mostra

A me piace e non poco. Gli elementi sulla scena sono inequivocabili e le danno una gran (bella) contemporaneità.
Il quadro si chiude e si perfeziona già così. Se poi vogliamo dargli altri significati, beh, ce n'è facoltà ...

Complimenti.
Paolo

grazie Paolo!

ciao Andrea
per me un ottimo mood e ambientazione e magistralmente gestita in PP...avrei solo dato un po d aria alla scena ( in basso ) di per se accativante...
ciao
Riccardo

però abbiate pazienza....e solo per amor di approfondimento che spero sia utile quanto opinabile...è vero che ci sono modi e "scenari" dove far immaginare oltre il presentato è l'oggetto dell'autore,a prescindare da quando e quanto ciò è ben rappresentato.....ma questo specifico tipo di documento fotografico,così come è presentato,s i n g o l a r m e n t e.... è carente di una inoppugnabile verità che l'argomento "chiede",è ritratta una scena dove troppo facimente si scivola in una interpretazione che però può benissimo essere non veritiera,quella signora può essere chiunque e anche più "fortunata" di me,o ancora si pensa che la lavanderia a gettoni è frequentata solo da persone "sfortunate"!!......voglio semplicemente dire che questo tipo di fotografia ha bisogno di un approccio non facile certo ma più incisivo,più sfacciato,smaliziato,a volte è opportuno e accettabile entrare in contatto con il soggetto per avere meno "restrizione" per riflettere su una migliore inquadratura,un migliore istante ,o un migliore gesto esplicativo.......si è accennato nella presentazione a situazioni di ben conosciute problematiche sociali,in questo tipo di fotografia non ci si dovrebbe accontentare di......."fotografare un orma e immaginare il peso di chi la lasciata ma fotografarLo chi la lasciata e se lo si ritrae mentre lo fà tanto meglio"..un altro punto di ripresa,un diverso momento o lo stesso ma più eloquente,forse e dico forse avrebbe dato più ragione all'intenzione di Andrea ma ...non è facile!!...se l'immagine è parte di una serie,ci potrebbe anche stare..............solo il mio pensiero!ciao

Anni fa certe scene eravamo abituati a vederle solo nei film stranieri. Una foto per me composta bene che documenta il cambiamento, piena anche di elementi visivamente accattivanti, per me i numeri e la serialità dominano e mi rimandano ad altre associazioni.
Quanto all'interpretazione da te suggerita, devo dire che i tuoi interrogativi, Andrea, me ne hanno sollevati altri......per cui sono andata anche a leggermi qualcosa sulle motivazioni che possono far preferire una lavanderia a gettoni a quella di casa!
Veramente si può immaginare di tutto, quindi ben venga la contestualizzazione prevista dalla mostra.

Ciao
Ilaria

Una buona composizione...trovo però che sia una scena un pò stanca...anche se forse è quella che la sostiene.

Ciao Albè

Beh che dire...grazie a tutti innanziutto. Concordo con DAP in alcuni punti. Come giá detto la foto andrebbe a inserirsi in un contesto di mostra su un rione.
Il punto di ripresa è stato scelto per includere le lavatrici ed escludere elementi di disturbo. Ho usato un 35 mm fisso ed ero spalle al muro quindi non potevo aprire di piu l'inquadratura.
Detto ciò trovo veramente bello ed intrigante il fatto che una singola foto susciti sentimenti diversi in osservatori diversi. Avvalora la mia tesi secondo la quale la foto è arte a tutti gli effetti: come arte essa puo piacere o meno ma non vi saranno (quasi) mai foto belle o brutte. In foto come queste,inoltre, in mancanza di altri scatti che potrebbero andare a completare una "storia", trovo particolarmente importante un'introduzione che guidi l'osservatore verso il messaggio da trasmettere.

Spero di aver scritto decentememte (sono col cellulare)...

Andrea :-)

Andrea.....
vado OT e me ne rendo conto ma ho delle mie opinioni riguardo all uso dei fissi nello street ( specialmente dal 35 in su almeno su dx ) e spesso sento parlare di gambe da utilizzare al posto dello zoom ( wide e insostituibile per me ) cosa che a detta di molti farebbe funzionare meglio il cervello....pero poi ,come giustamente hai fatto notare, esistono i muri,gli ostacoli che impediscono il movimento,le persone di mezzo ...
che c e voi fa.......so scelte...fanne tesoro
ciao
Riccardo

sicuramente ognuno ha la sua opinione. la scelta dell'utilizzo dei fissi, per quanto mi riguarda è dettata dal fatto che in quelle ottiche trovo una qualità che uno zoom raggiunge solo o quasi a livello di un 24-70. Con l'uso del FF sicuramente i fissi sono più utilizzabili. Per ora non scendo sotto il 35 ma il prossimo acquisto sarà un 20 o un 24...
come hai detto tu, sono scelte...

infatti anche se non l ho nominato mi riferivo ad un 14-24
ciao
alle prossima
Riccardo

bello lui...