Ciao a tutti,
ho da poco aquistato una D90 con obbiettivo 18-105,
leggendo il manuale ho visto che è provvista del pulsante per l'anteprima della prodondità di campo.
Pur leggendo il manuale ho difficoltà a comprendere il reale utilizzo di questa funzionalità: impostando il Modo A, ho regolato il diaframma con apertutra massima (f3,8) ma non vedo alcuna differenza premendo l'anteprima, al contrario se imposto l'apertura minima del diaframma (f25), alla pressione dell'anteprima l'immagine risulta più scura, ma comunque osservando lo scatto effettuato non cambia nulla.
Detto questo, vi chiedo aiuto per capire a cosa serve questa funzione anteprima.
Grazie
Fabrizio
ho da poco aquistato una D90 con obbiettivo 18-105,
leggendo il manuale ho visto che è provvista del pulsante per l'anteprima della prodondità di campo.
Pur leggendo il manuale ho difficoltà a comprendere il reale utilizzo di questa funzionalità: impostando il Modo A, ho regolato il diaframma con apertutra massima (f3,8) ma non vedo alcuna differenza premendo l'anteprima, al contrario se imposto l'apertura minima del diaframma (f25), alla pressione dell'anteprima l'immagine risulta più scura, ma comunque osservando lo scatto effettuato non cambia nulla.
Detto questo, vi chiedo aiuto per capire a cosa serve questa funzione anteprima.
Grazie
Fabrizio
era già difficile apprezzare visivamente la pdc ai tempi in cui le reflex analogiche avevano ottimi mirini luminosi, oggi in DX secondo me è una illusione, in FX poco meno.
Cerco di riponderti dando per acquisito il concetto di profondità di campo.
La profondità di campo è maggiore con diaframmi chiusi e si riduce progressivamente con l'apertura del diaframma.
Quando tu osservi da mirino la scena inquadrata, qualunque sia il diaframma impostato per lo scatto, in quel momento la macchina mantiene il diaframma completamente aperto per permettere una maggior liminosità dell'immagine osservata da mirino e per permettere ai sensori dell'autofocus di lavorare in condizioni ottimali.
Quindi la profondità di campo che osservi è quella relativa alla massima apertuta del diaframma.
Al momento dello scatto la macchina chiude il diaframma all'apertura impostata e poi scatta.
La pressione del pulsante di anteprima ti permette di chiudere il diaframma prima dello scatto: la scena inquadrata ti apparirà più o meno scura a seconda di quale diaframma di lavoro hai scelto, e potrai osservare la profondità di campo reale che apparirà poi nella foto scattata.
Ovviamente la fotografia non è influenzata dalla pressione del pulsante, perchè il diaframma utilizzato al momento dello scatto è sempre lo stesso.
Il pulsante serve solo per previsualizzare a mirino la profondità di campo che si otterrà con il diaframma scelto. Questa previsualizzazione in condizioni di scarsa luminosità è piuttosto difficoltosa a causa del corrispondente oscuramento del mirino.
Spero di essermi spiegato....
Ciao. Aldo
Concordo, io davo colpa alla mia miopia, ma quello che di solito noto è soprattutto l'oscuramento dell'immagine .
Messaggio modificato da AldoGermano il Feb 20 2011, 12:28 PM
La profondità di campo è maggiore con diaframmi chiusi e si riduce progressivamente con l'apertura del diaframma.
Quando tu osservi da mirino la scena inquadrata, qualunque sia il diaframma impostato per lo scatto, in quel momento la macchina mantiene il diaframma completamente aperto per permettere una maggior liminosità dell'immagine osservata da mirino e per permettere ai sensori dell'autofocus di lavorare in condizioni ottimali.
Quindi la profondità di campo che osservi è quella relativa alla massima apertuta del diaframma.
Al momento dello scatto la macchina chiude il diaframma all'apertura impostata e poi scatta.
La pressione del pulsante di anteprima ti permette di chiudere il diaframma prima dello scatto: la scena inquadrata ti apparirà più o meno scura a seconda di quale diaframma di lavoro hai scelto, e potrai osservare la profondità di campo reale che apparirà poi nella foto scattata.
Ovviamente la fotografia non è influenzata dalla pressione del pulsante, perchè il diaframma utilizzato al momento dello scatto è sempre lo stesso.
Il pulsante serve solo per previsualizzare a mirino la profondità di campo che si otterrà con il diaframma scelto. Questa previsualizzazione in condizioni di scarsa luminosità è piuttosto difficoltosa a causa del corrispondente oscuramento del mirino.
Spero di essermi spiegato....
Ciao. Aldo
era già difficile apprezzare visivamente la pdc ai tempi in cui le reflex analogiche avevano ottimi mirini luminosi, oggi in DX secondo me è una illusione, in FX poco meno.
Concordo, io davo colpa alla mia miopia, ma quello che di solito noto è soprattutto l'oscuramento dell'immagine .
Messaggio modificato da AldoGermano il Feb 20 2011, 12:28 PM
... il reale utilizzo di questa funzionalità...
A cosa servirebbe e come funziona lo hai capito.
Il reale utilizzo è pari a zero come hai sperimentato.
Con uno scatto di prova si ottiene molto di più.
Questo tasto rientra nella mia personale lista delle funzioni inutili che il marketing mette nelle reflex e negli obiettivi per giustificare i prezzi e far generare rotture varie che alimentano la catena della manutenzione e parti di ricambio.
l'anteprima della profondità di campo poteve essere utilissima quando si usava la pellicola, anche se l'immagine in alcuni casi può essere buia, oggi col digitale fai prima a fare uno scatto di prova, probabilmente nelle prossime reflex potrebbe sparire come è sparita la ghiera dei diaframmi ritenuta dai tecnici superata.
Antonio
Antonio
Ciao Aldo,
grazie per la risposta.
La cosa che tuttavia non mi rimane chiara riguarda l'anteprima e il reale risulato dopo lo scatto:
mi hai spiegato che l'immagine visibile durante la pressione del bottone di anteprima utilizza l'apertura di diaframma impostata per lo scatto e non quella massima di composizione dell'immagine.
Allora ti chiedo, come mai utilizzando un diaframma molto chiuso, dall'antemprima avrò un immagine scura, ma lo scatto risuta più chiaro? A parità di apertura del diaframma (in anteprima e su scatto) non dovrei avere lo stesso risultato?
Grazie
Fabrizio
grazie per la risposta.
La cosa che tuttavia non mi rimane chiara riguarda l'anteprima e il reale risulato dopo lo scatto:
mi hai spiegato che l'immagine visibile durante la pressione del bottone di anteprima utilizza l'apertura di diaframma impostata per lo scatto e non quella massima di composizione dell'immagine.
Allora ti chiedo, come mai utilizzando un diaframma molto chiuso, dall'antemprima avrò un immagine scura, ma lo scatto risuta più chiaro? A parità di apertura del diaframma (in anteprima e su scatto) non dovrei avere lo stesso risultato?
Grazie
Fabrizio
Allora ti chiedo, come mai utilizzando un diaframma molto chiuso, dall'antemprima avrò un immagine scura, ma lo scatto risuta più chiaro? A parità di apertura del diaframma (in anteprima e su scatto) non dovrei avere lo stesso risultato?
perchè l'occhio umano non è cosi sensibile come il sensore.
Antonio
Ciao Aldo,
grazie per la risposta.
La cosa che tuttavia non mi rimane chiara riguarda l'anteprima e il reale risulato dopo lo scatto:
mi hai spiegato che l'immagine visibile durante la pressione del bottone di anteprima utilizza l'apertura di diaframma impostata per lo scatto e non quella massima di composizione dell'immagine.
Allora ti chiedo, come mai utilizzando un diaframma molto chiuso, dall'antemprima avrò un immagine scura, ma lo scatto risuta più chiaro? A parità di apertura del diaframma (in anteprima e su scatto) non dovrei avere lo stesso risultato?
Grazie
Fabrizio
grazie per la risposta.
La cosa che tuttavia non mi rimane chiara riguarda l'anteprima e il reale risulato dopo lo scatto:
mi hai spiegato che l'immagine visibile durante la pressione del bottone di anteprima utilizza l'apertura di diaframma impostata per lo scatto e non quella massima di composizione dell'immagine.
Allora ti chiedo, come mai utilizzando un diaframma molto chiuso, dall'antemprima avrò un immagine scura, ma lo scatto risuta più chiaro? A parità di apertura del diaframma (in anteprima e su scatto) non dovrei avere lo stesso risultato?
Grazie
Fabrizio
Ma perchè nello scatto interviene il tempo!
L'anteprima la vedi con la luce ambiente!
Ma perchè nello scatto interviene il tempo!
L'anteprima la vedi con la luce ambiente!
L'anteprima la vedi con la luce ambiente!
Esatto, a differenza del nostro occhio la macchina fotografica può esporre correttamente l'immagine allungando il tempo di posa, se occorre anche di molti secondi.
Quindi noi vediamo l'anteprima piuttosto buia, ma lo scatto risulterà esposto correttamente.
Ciao Aldo,
grazie per la risposta.
La cosa che tuttavia non mi rimane chiara riguarda l'anteprima e il reale risulato dopo lo scatto:
mi hai spiegato che l'immagine visibile durante la pressione del bottone di anteprima utilizza l'apertura di diaframma impostata per lo scatto e non quella massima di composizione dell'immagine.
Allora ti chiedo, come mai utilizzando un diaframma molto chiuso, dall'antemprima avrò un immagine scura, ma lo scatto risuta più chiaro? A parità di apertura del diaframma (in anteprima e su scatto) non dovrei avere lo stesso risultato?
Grazie
Fabrizio
grazie per la risposta.
La cosa che tuttavia non mi rimane chiara riguarda l'anteprima e il reale risulato dopo lo scatto:
mi hai spiegato che l'immagine visibile durante la pressione del bottone di anteprima utilizza l'apertura di diaframma impostata per lo scatto e non quella massima di composizione dell'immagine.
Allora ti chiedo, come mai utilizzando un diaframma molto chiuso, dall'antemprima avrò un immagine scura, ma lo scatto risuta più chiaro? A parità di apertura del diaframma (in anteprima e su scatto) non dovrei avere lo stesso risultato?
Grazie
Fabrizio
Il pulsante per la chiusura del diaframma al valore effettivo per valutare la profondità di campo certamente era praticamente indispensabile nella fotografia tradizionale: ti permette di valutare con una certa approssimazione cosa risulterà a fuoco e cosa no senza dover utilizzare una pellicola e tutto il trattamento che ci va dietro.
Con il digitale è senza dubbio più comodo scattare una foto ed osservarla al massimo ingrandimento sul monitor posteriore.
E' evidente che il mirino si oscura, ma per valutare la focheggiatura è sufficiente coprire la testa ed il mirino per evitare l'influsso di luci esterne ed aspettare che l'occhio si adatti alla poca luce: l'ho fatto per molti anni come quando si utilizza un banco ottico.
Il problema casomai è la dimensione del mirino che non sempre ti permette una perfetta valutazione dell'esatta profondità di campo.
I nostri mirini reflex hanno sempre la stess luminosità in quanto gli obiettivi (salvo rare eccezioni) sono tutti provvisti di diaframma automatico.
Come ti hanno già detto, il tempo di esposizione riporta l'immagine finale alla sua luminosità iniziale.
Secondo me vale la pena di utilizzare il pulsante se ti interessa una particolare profondità di campo per ottenere del soggetto una certa immagine; valeva per la pellicola come vale per il digitale; basta prenderci mano,
Lamberto
Ciao Aldo,
grazie per la risposta.
La cosa che tuttavia non mi rimane chiara riguarda l'anteprima e il reale risulato dopo lo scatto:
mi hai spiegato che l'immagine visibile durante la pressione del bottone di anteprima utilizza l'apertura di diaframma impostata per lo scatto e non quella massima di composizione dell'immagine.
Allora ti chiedo, come mai utilizzando un diaframma molto chiuso, dall'antemprima avrò un immagine scura, ma lo scatto risuta più chiaro? A parità di apertura del diaframma (in anteprima e su scatto) non dovrei avere lo stesso risultato?
Grazie
Fabrizio
grazie per la risposta.
La cosa che tuttavia non mi rimane chiara riguarda l'anteprima e il reale risulato dopo lo scatto:
mi hai spiegato che l'immagine visibile durante la pressione del bottone di anteprima utilizza l'apertura di diaframma impostata per lo scatto e non quella massima di composizione dell'immagine.
Allora ti chiedo, come mai utilizzando un diaframma molto chiuso, dall'antemprima avrò un immagine scura, ma lo scatto risuta più chiaro? A parità di apertura del diaframma (in anteprima e su scatto) non dovrei avere lo stesso risultato?
Grazie
Fabrizio
Il pulsante per la chiusura del diaframma al valore effettivo per valutare la profondità di campo certamente era praticamente indispensabile nella fotografia tradizionale: ti permette di valutare con una certa approssimazione cosa risulterà a fuoco e cosa no senza dover utilizzare una pellicola e tutto il trattamento che ci va dietro.
Con il digitale è senza dubbio più comodo scattare una foto ed osservarla al massimo ingrandimento sul monitor posteriore.
E' evidente che il mirino si oscura, ma per valutare la focheggiatura è sufficiente coprire la testa ed il mirino per evitare l'influsso di luci esterne ed aspettare che l'occhio si adatti alla poca luce: l'ho fatto per molti anni come quando si utilizza un banco ottico.
Il problema casomai è la dimensione del mirino che non sempre ti permette una perfetta valutazione dell'esatta profondità di campo.
I nostri mirini reflex hanno sempre la stess luminosità in quanto gli obiettivi (salvo rare eccezioni) sono tutti provvisti di diaframma automatico.
Come ti hanno già detto, il tempo di esposizione riporta l'immagine finale alla sua luminosità iniziale.
Secondo me vale la pena di utilizzare il pulsante se ti interessa una particolare profondità di campo per ottenere del soggetto una certa immagine; valeva per la pellicola come vale per il digitale; basta prenderci mano,
Lamberto