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purtroppo di fotografia
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Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #51
QUOTE(buzz @ Jun 26 2009, 10:20 AM) *
Bombellino, a prendere le tue parole alla lettera sembrerebbe che i piccoli commercianti abbiano lucrato molto sul ricarico, e arrivata la concorrenza al ribasso della rete abbiuano preferito chiudere piuttosto che adeguarsi.
Come dire piuttosto che diminuire il mio tenore di vita mi uccido.
E' evidente che non sei un commerciante e che non hai letto il mio post.
[...]
Se la fabbrica vende direttamente all'utente finale diventa palese che il prezzo si può ridurre, e di molto, ma il tutto a discapito dei lavoratori intermedi. Strano che in questi casi non intervengano i sindacati. Ma meglio tralasciare se no entriamo in politica.
[...]
Facile per la cina farci concorrenza. Qiuella che incide parecchio nel mondo occidentale è la manodopera, perchè guardacaso, anni di sindacati hanno portato i costi del lavoro (giustamente) ad un livello abbastanza elevato.
Prova a pagare gli poerai al prezzo corrispondente ch eprendono in cina. Avrai risolto il problema dell'esportazione, ma a che prezzo?
Soluzione? (proposta da Beppe Grillo) Portiamo CGIL CISL e UIL in cina!
La rete


buzz, sono totalmente d'accordo con te.

E' troppo facile teorizzare su realtà che non si conoscono se non in maniera imprecisa ed indiretta. Si rischia di percepire le cose in maniera distorta e comunemente si fà di tutta l'erba un fascio. La teoria economica economia (e qui si aprirebbe un capitolo per il quale non basterebbero poche pagine...) non basta ad istituire un risultato del tipo: se opero così ne consegue necessariamente un determinato risultato.

Solo una precisazione che ritengo utile: è opinione comune che i sindacati debbano occuparsi a priori delle problematiche di tutti i lavoratori e che debbano intervenire ovunque ci siano situazioni anomale. Non è propriamente esatto e non funziona in questo modo. I sindacati possono intervenire dove c'è una rappresentanza sindacale che raccoglie le istanze dei lavoratori con cui è a contatto. I sindacati possono intervenire laddove sono interpellati e se nel posto di lavoro sono presenti degli iscritti ad uno di essi. Non solo: se un lavoratore ritiene di dover denunciare delle irregolarità e per fare questo chiede ad un sindacato di potersi iscrivere, questo spesso sconsiglia la cosa, per evitare rischi allo stesso lavoratore, a meno che non ci sia un numero congruo di lavoratori concordi nell'intraprendere la denuncia. Se un sindacato mette piede di sua spontanea iniziativa all'interno, poniamo, di una fabbrica perché ha rilevato irregolarità, può essere denunciato dai responsabili di tale fabbrica. Sono quindi i lavoratori che devono chiedere l'intervento del soggetto che li tutela, ma come sappiamo la paura di vedere minata la propria condizione lavorativa spesso porta questi (e soprattutto in aziende piccole) a sopportare la negazione di certi diritti.

Volevo solo puntualizzare questo.

SALUTI
ArteImmagine
Messaggio: #52
QUOTE(buzz @ Jun 26 2009, 12:37 AM) *
nessuno ha mai obbligato una coppia di sposi a comprare un abito da 3000 euro, affittare un'auto da 1000, invitare 100 parenti e amici al ristorante a 100 euro l'uno, o farsi fare un album e filmino da 2000, e mettere 2000 euro di fiorni in chiesa.
Puoi sposarti con le sole spese di carta bollata per le pubblicazione ( e forse non è nemmeno necessaria)
Se lo vogliono fare, se lo possono fare lo facciano.

Se poi mi dici dove, perchè anche a me piacerebbe comprare un appartamento a 3 volte quello che costa un pranzo e un servizio fotografico (le cifre le puoi evincere dal mio listino)
Non dimenticare inoltre che gli sposi ricevono regali per un valore equivalente o a volte maggiore di quelllo che spendono, per cui spesso è un vantaggio.

Un fotografo lavora 14 ore di fila, torna a casa alle 3 quando gli va bene, porta con se minimo un assistente (che paga), ha delle spese, rischio attrezzatura, rischio cerimonia (mica puoi fallire!), paga l'operatore video in anticipo e spesso lavora un giorno in più per l'incontro. Confeziona un album digitale che necessita di diversi giorni di lavorazione (o li fa lui o li paga ad un altro) correzione foto, classificazione, scelta e spesso riimpaginazione perchp gli sposi vogliono qualche cambiamento.
Dimnmi quanto valuteresti queste ore di lavoro.
Comunque ho l'impressione che il discorso stia derivando OT.



QUOTE(buzz @ Jun 26 2009, 10:20 AM) *
Bombellino, a prendere le tue parole alla lettera sembrerebbe che i piccoli commercianti abbiano lucrato molto sul ricarico, e arrivata la concorrenza al ribasso della rete abbiuano preferito chiudere piuttosto che adeguarsi.
Come dire piuttosto che diminuire il mio tenore di vita mi uccido.
E' evidente che non sei un commerciante e che non hai letto il mio post.
Io che di commercio ho vissuto per anni ho visto una realtà ben diversa, specialmente per quanto riguarda la concorrenza.
La vendita è composta da una trafila: produttore, grossista, rivenditore e utente finale. In caso di produttore ewstero aggiungi anche l'importatore.
Ovvio che tutti questi passaggi portano ad un aumeno del prezzo dovuto al ricarico imnposto da ogni soggetto.
Ricarico congruo e lecito, dato che ciascuno di essi fa un lavoro, ha le sue spese, e deve trarre il necessario profitto.
Se la fabbrica vende direttamente all'utente finale diventa palese che il prezzo si può ridurre, e di molto, ma il tutto a discapito dei lavoratori intermedi. Strano che in questi casi non intervengano i sindacati. Ma meglio tralasciare se no entriamo in politica.
Succede la stessa cosa che successe nel 900 quando l'industria ha eliminato una gran parte di manodopera. Molti operai bennero sostituiti a macchine e licenziato. E succede anche adesso, che al supermercato alcuni cassieri vengano sostituiti dalla "cassa amica" (non certo amica loro!).
Non sto a sindacare quanto questo sia giusto o sbagliato.
Dipende dai punti di vista.
Hai ragione a dire che questa concorrenza giova al consumatore: ti permette di comprare a prezzi stracciati, ma a che conseguenza? La stiamo vedendo.
La mia città ha perso due negozi di rilevante importanza, con la conseguenza diretta sui consumaori che adesso sono costretti a rivolgersi alla rete internet, quindi portare i propri soldi fuori dal giro cittadino, e per una città che vive di terziario è una cosa gravissima. Tutto questo succede ancge il altre città, ed è stato l'inizio della fine.
L'inizio di un vortice che ha portato un acutizzarsi della crisi.
Momentaneamente siamo tutti contenti di comprare la roba cinese: costa poco! Ma poi ci accorgeremo che non abbiamo più soldi (ovvero risultato di produzione di lavoro) nemmeno per quello, dato che il nostro laoro non verrà più richiesto da nessuno.
I soldi non crescono sugli alberi, ma vanno prodotti. Sono il risultato del nostro lavoro. Lo scambio avviene se io produco pane e tu produci salame: insieme facciamo un sandwich, ma se io smettessi di fare il pane, tu cosa faresti con il salame? (evitiamo le facili ironie! smile.gif ).
Facile per la cina farci concorrenza. Qiuella che incide parecchio nel mondo occidentale è la manodopera, perchè guardacaso, anni di sindacati hanno portato i costi del lavoro (giustamente) ad un livello abbastanza elevato.
Prova a pagare gli poerai al prezzo corrispondente ch eprendono in cina. Avrai risolto il problema dell'esportazione, ma a che prezzo?
Soluzione? (proposta da Beppe Grillo) Portiamo CGIL CISL e UIL in cina!
La rete


Buzz complimenti anche da parte mia.

Mannaggia ho le scarpe scollate e ho bisogno delle nuove. E' la seconda volta che mi faccio fregare da questo noto marchio italiano anche quotato in borsa che me le produce in cina e dopo quattro settimane si scollano.Eppure le pago oltre 230000 lire.

Poveri noi...................
ArteImmagine
Messaggio: #53
Giuro che a costo di pagare le scarpe 500 euro le prossime le voglio made in italy!!!
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #54
sto seguendo dall'inizio questa discussione, e mi chiedo:

ci è stata tolta la facoltà di scegliere???
ArteImmagine
Messaggio: #55
Cosimo la facoltà di scegliere si riduce nel momento in cui non hai molta scelta.

La globalizzazione porta a condizionamenti sociali che monopolizzano le scelte.

Esempio: se un centro commerciale con il suo ipermercato porta ad avere una città senza piccoli supermercati che si fanno concorrenza la gente del posto dove andrà a fare la spesa?

Ma quando saremo in quelle condizioni quell'ipermercato i prezzi vedrai come potrà gestirli.



Messaggio modificato da ArteImmagine il Jun 26 2009, 10:44 AM
ArteImmagine
Messaggio: #56
Altro esempio:

Nella mia città un centro commerciale stampa foto a un costo inferiore a quanto io pago le stampe al laboratorio.

Risultato: Io ho perso un guadagno, il centro commerciale ha dato le foto al prezzo di costo, il cliente (dovendo attraversare tutto il negozio di elettronica per ritirarle) pagherà 50 foto 79,00 euro con una xxxxxxx in offerta prodotta in cina gratis in quanto durante l'attraversamento ci sono le trappole commerciali.

Tutto ciò pagato dallo stato o da fondi europei in quanto sono sempre a rosso e minacciano licenziamenti.

Saluti a tutti torno a lavorare

Messaggio modificato da Cosimo Camarda il Jun 26 2009, 10:57 AM
buzz
Staff
Messaggio: #57
Bombellino, vedo che parliamo la stessa lingua, e che alla fine giungiamo alle stesse conclusioni.
Purtroppo hai ragione: il problema è davvero complesso e rientrano fattori di macro economia, che si ripercuotono nella micro dei negozi nostri.
(la mia critica al tuo post infatti precisava "prendendo alla lettera le tue parole" e mi rendo conto che avevi esposto solo una parte del problema)
E' una giungla, e da sempre la maglietta con i bllino blu viene venduta a parità di qualità 5 volote il prezzo della stessa anonima, ma fino a che avremo la facoltà di scegliere, come dice cosimo, siamo salvi.
L'intervento dei governi o dei grandi blocchi economici a mio avviso dovrebbe consistere nel rendere questi "trapassi" il più indolore possibile e redo che l'orientamento sia questo.
Evitare che delle lobbies si arricchiscano a DANNO di altri.
va bene il libero mercato e la libera concorrenza, ma approfittare della posizione preponderante del mercato mi pare che sia un reato già adesso.
Poi che vinca il migliore è sempre stato il mio motto.
Ma che le regole siano uguali per tutti.
 
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