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Backfocus E Taratura Area Af
problemi con AFS 60mm micro f/2.8
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P.Pazienza
Messaggio: #1
Buongiorno a tutti

da pochi giorni ho acquistato lo splendido AFS 60mm micro che utilizzerò oltre che per la macro "classica" anche per riproduzioni di quadri ed opere d'arte. Per questo sto eseguendo una serie di prove di rito per verificarne il "carattere" e le prestazioni, soprattutto in studio o comunque in situazioni controllate.

I miei dubbi sono iniziati quando ho notato una insolita "morbidezza" a tutta apertura. Dopo aver escluso le variabili ottiche e quelle collegate ad un eventuale micromosso o all'errore umano, sono giunto alla conclusione che l'ottica deve essere affetta da un "problema" di imprecisione nella messa a fuoco o, più probabilmente di backfocus.

Quindi ho effettuato la taratura dell'area AF eseguendo una serie di scatti variando il fattore di compensazione di 5 unità ogni volta.
Ciò nonostante i ruisultati ancora non mi convincono perchè non riesco a scegliere con sicurezza il valore di taratura ottimale e ho rieffettuato più volte il "test" cambiando soggetto (northlight target) e scattando due o tre foto con le stesse impostazioni prima di cambiare nuovamente i valori.

La cosa che mi ha sorpreso è che spesso ci sono più (micro) differenze tra due scatti identici, cioè con lo stesso valore di compensazione piuttosto che tra due scatti con i valori aumentati di +5 unità... come è possibile?

Francamente non riesco a trovare una spiegazione plausibile ad una tale incostanza di prestazioni AF... finora l'unica cosa certa è l'esclusione dei valori di compensazione negativi.


Qualsiasi contributo per aiutarmi nella scelta e svelare l'arcano è ben accetto

Immagine Allegata


Allego una serie dei "migliori" scatti da +20 a +0... sperando che la compressione jpeg non renda vano tutto il lavoro!

grazie.gif

Messaggio modificato da P.Pazienza il Jun 6 2009, 10:18 AM
P.Pazienza
Messaggio: #2
ph34r.gif
giannizadra
Messaggio: #3
Sei certissimo di aver escluso del tutto il micromosso ?
Con 1/13 di secondo a rapporti di riproduzione elevati, un buon treppiede di per sè non garantisce.
Potrebbe essere questa la ragione dell'incostanza che ravvisi.
Anche la struttura superficiale del soggetto postato non favorisce la valutazione, tuttavia, per quel che posso vedere, lo scatto a +10 mi sembra a posto.

Rifarei le prove (soggetto piano, treppiede, specchio sollevato, scatto a distanza) in esterni con tempi più veloci.
P.Pazienza
Messaggio: #4
grazie della risposta!

nei limiti delle mie capacità, ho preso tutti gli accorgimenti possibili per eseguire il "test" nelle condizioni migliori: treppiede (manfrotto 055 pro) zavorrato e allineamento con doppie livelle a bolla tra piano del soggetto e sensore, scatto ritardato ecc... Inoltre come consigliato nelle istruzioni operative del test northlight non ho scattato a distanza ravvicinata ma ad una distanza di circa 50 volte la focale anche al pattern video per provocare l'effetto moirèe...

come mi consigli giustamente, ho anche fatto delle prove in esterno ... se vuoi posso postare qualche altro scatto... ma i risultati sono molto simili, se non addirittura sovrapponibili a quelli già allegati, (anche a TA e con tempi di 1/3200" che dovrebbero darmi la certezza dell'esclusione del micromosso)

l'unico accorgimento che non ho preso nel ripetere più volte la MaF è stato quello di variare il punto di partenza prima da infinito e poi dalla minima distanza di MaF... può dipendere da questo?

Comunque, impostando un fattore di correzione tra +10 e +15 il problema backfocus si risolve facilmente...
restano le perplessità riguardo la non costante precisione nella messa a fuoco...

Messaggio modificato da P.Pazienza il Jun 7 2009, 10:31 AM
P.Pazienza
Messaggio: #5
dopo una più attenta ricerca, mi sono fatto l'idea che micrometriche variazioni nell'individuazione della messa a fuoco siano connaturate al funzionamento stesso del motore AF ...

EVIDENTEMENTE pretendevo troppo da mio test CASALINGO! cerotto.gif

FOCUS FALLIBILITY su www.slrgear.com

QUOTE(edate7 @ Mar 12 2009, 11:53 PM) *
Pur non possedendo macchine che permettano la regolazione fine del back-front focus, ho letto con attenzione l'intervento, davvero ottimo, di Nippo. Vorrei aggiungere un modesto contributo. Non dimentichiamoci che, per focheggiare accuratamente, tutto il complesso ottica-baionetta-sensore af-attuatore-motore interno af (o motore AFS) deve essere perfettamente nelle tollerenze, che ovviamente, essendo le reflex uno strumento di precisione, saranno davvero minime, ma ci sono senz'altro. Pensiamo solo per un attimo all'avvio (o allo stop) del motore AF: sia l'avvio che lo stop non sono istantanei e questo può causare uno sfalsamento leggero nella sostanza ma enorme nell'effetto finale. Stiamo parlando di motori elettrici che hanno un'accelerazione positiva con relativo momento iniziale, una coppia e un'accelerazione negativa con relativo momento finale. Più è pesante il complesso ottico da spostare, più i movimenti del motore devono essere decisi, per essere veloce, ma delicati, per non superare, in negativo o in positivo, l'esatta MAF. Ho analizzato con grande imperizia solo alcuni meccanismi del motore; se ad esso aggiungiamo la tolleranza dell'ottica, la presenza o meno del VR, l'usura dovuta al tempo e all'uso, capite bene che le variabili in gioco sono moltissime. Proprio per la complessità della soluzione al problema, che in realtà è semplice (ho raggiunto il punto di massimo contrasto? si/no -> sto fermo, muovo avanti o indietro, ricontrollo, e così via - un diagramma di flusso spiegherebbe meglio di mille parole), Nikon nel nostro caso, ma tutti i costruttori, dovrebbero mettere a punto una procedura univoca e certa alla portata dell'utilizzatore finale con cui tarare il fuoco almeno delle ottiche fisse; con gli zoom un'ulteriore variabile è rappresentata dallo spostamento, lievissimo of course, del punto di MAF a seconda della zoomata. La focus chart è un metodo troppo ballerino, a cui non affiderei mai il controllo della mia MAF, anche se potessi. Forse il moiré... ma, ripeto, non ho macchine "moderne" e non posso procedere a verifiche empiriche. Attendo con curiosità verifiche sul campo.
Ciao a tutti e scusate la lunghezza.

giannizadra
Messaggio: #6
QUOTE(P.Pazienza @ Jun 7 2009, 11:54 AM) *
dopo una più attenta ricerca, mi sono fatto l'idea che micrometriche variazioni nell'individuazione della messa a fuoco siano connaturate al funzionamento stesso del motore AF ...

EVIDENTEMENTE pretendevo troppo da mio test CASALINGO! cerotto.gif


Certamente influiscono diversi fattori, fra cui anche il contrasto del soggetto focheggiato.
Tuttavia, le variazioni (con un 60mm) dovrebbero mantenersi all'interno della profondità di campo a TA, tanto più con un AFS.

Messaggio modificato da giannizadra il Jun 7 2009, 06:57 PM
 
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