Salve, ho acquistato usato un nikkor Af 50 f1,8
Qualcuno mi sa dire quali siano sostanzialmente, se ve ne sono, le differenze rispetto alla versione D f,18
Grazie
Sistema ottico identico, la versione D ha un microchip per ottimizzare la valutazione della distanza con i corpi macchina AF.
| QUOTE (Al_fa @ Jan 1 2005, 09:27 PM) |
| Sistema ottico identico, la versione D ha un microchip per ottimizzare la valutazione della distanza con i corpi macchina AF. |
Non è per il gusto di precisare, ma anche per verificare quanto so. Credo che gli obiettivi con "D", comunichino la distanza, determinata dall'autofocus, al corpo macchina, per l'uso col flash. E', invece l'autofocus che è all'interno del corpo a Stabilire il corretto punto di messa a fuoco.
E' probabile, ammetto di aver scritto per sentito dire....aspè che mi informo.
Ok, dal sito Nikonians:
AF-D Introduced in 1992. AF lenses with a CPU that also relays distance information to the camera, most useful for ultra-precise TTL flash. Among the first were the 35-70mm f/2.8D AF and 80-200mm F/2.8D ED AF.
Infatti, comunica la distanza, non serve per la messa a fuoco (ma non mi sembra di averlo detto, ho solo detto che si usa in corpi AF).
Grazie cmq per la precisazione, almeno mi sono informato meglio!
Ok, dal sito Nikonians:
AF-D Introduced in 1992. AF lenses with a CPU that also relays distance information to the camera, most useful for ultra-precise TTL flash. Among the first were the 35-70mm f/2.8D AF and 80-200mm F/2.8D ED AF.
Infatti, comunica la distanza, non serve per la messa a fuoco (ma non mi sembra di averlo detto, ho solo detto che si usa in corpi AF).
Grazie cmq per la precisazione, almeno mi sono informato meglio!
Infatti la lettura Matrix nelle fotocamere moderne avviene sia con ottiche AF sia con ottiche AF-D 
La mi esperienza e il mio punto di vista: 
Gli obbiettivi del tipo D come già detto, "sulla carta" offrono maggiori informazioni alla fotocamera affinchè essa possa calcolare una esposizione ancora più selettiva e precisa.
In pratica però a parità di soggetto inquadrato, non ho mai riscontrato le pur minime differenze esposimetriche proposte dalla fotocamera (uso una F80), indipendentemente che utilizzi obbiettivi del tipo D o normali.
Come obbiettivi prevalentemente utilizzo il 28-105 D Nikon e il 50 mm. f.1,8 sempre Nikon, quest'ultimo non del tipo D.
Buon anno a tutti!
Gli obbiettivi del tipo D come già detto, "sulla carta" offrono maggiori informazioni alla fotocamera affinchè essa possa calcolare una esposizione ancora più selettiva e precisa.
In pratica però a parità di soggetto inquadrato, non ho mai riscontrato le pur minime differenze esposimetriche proposte dalla fotocamera (uso una F80), indipendentemente che utilizzi obbiettivi del tipo D o normali.
Come obbiettivi prevalentemente utilizzo il 28-105 D Nikon e il 50 mm. f.1,8 sempre Nikon, quest'ultimo non del tipo D.
Buon anno a tutti!
In pratica verrebbe a mancare la modalità 3D del Matrix.Piccole differenze solo con l'uso del flash.
Ciao.
Ciao.
Vorrei aggiungere che dette differenze non le ho riscontrate neanche con l'utilizzo del flash SB28.
Riguardo a detto flash, per chi non lo conoscesse, informo che è stato l'ultimo flash super professionale prodotto da Nikon, specifico per le moderne fotocamere a pellicola. Logicamente è predisposto alla lettura matrix tradizionale (quella fornita da obbiettivi con CPU ma privi dell'opzione D), come pure alla lettura matrix 3D (quella fornita dagli obbiettivi aventi sia il CPU, sia l'opzione "D" ovvero informazioni relative alla distanza del soggetto a fuoco nel mirino.)
Riguardo a detto flash, per chi non lo conoscesse, informo che è stato l'ultimo flash super professionale prodotto da Nikon, specifico per le moderne fotocamere a pellicola. Logicamente è predisposto alla lettura matrix tradizionale (quella fornita da obbiettivi con CPU ma privi dell'opzione D), come pure alla lettura matrix 3D (quella fornita dagli obbiettivi aventi sia il CPU, sia l'opzione "D" ovvero informazioni relative alla distanza del soggetto a fuoco nel mirino.)
